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Autore: zaynsjawbone    14/05/2013    32 recensioni
Credo che tutti abbiamo delle passioni nascoste, e la mia è quella di scrivere. Devo ringraziare anche la mia amica che mi ha supportata e aiutata, accelerando i tempi di scrittura!
Niall è un ragazzo che sta per avere successo dopo aver inciso il suo primo album. Viene chiamato in Germania per lavorarci meglio ed è lì che fa esperienze importanti, ma è anche lì che trova l'amore. Una ragazza semplice che nega la sua esistenza da sempre, ma anche una ragazza decisa e debole allo stesso tempo. Gli ostacoli non mancheranno. Il problema sarà scoprire se li affronteranno con successo o falliranno. Un amore coinvolgente ricco di alti e bassi, di gioie e di delusioni. Spero che vi piaccia e che non vi aiuti a vedere Niall sotto un altro, e completamente diverso, punto di vista.
Volevamo essere coerenti alla sua personalità. Speriamo di esserci riuscite! Buona Lettura c:
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Ho sempre amato il mio lavoro, sarà stato perchè ero sempre a contatto con la gente o perchè ero conosciuta come la più fortunata del paese, ma lo amavo. In quel periodo stava andando tutto al meglio e proprio a confermare ciò, quel giorno sarebbe stato il più bello della mia vita. Avevamo appena ristrutturato una stanza dell'albergo dove lavoravo e quella sera sarei stata io ad inaugurare la Sala Conferenze dell'Hotel Palace, sì proprio io: la figlia di John Palace. Sembra strano ma vivevo in Germania a causa dell'amore profondo dei miei, ma mio padre era fiero di essere irlandese ed io gli volevo bene per questo. E' sempre stato diverso dai normali padri e il nostro rapporto, fino a quel momento, non aveva incontrato ostacoli.

L'hotel era in piedi da sempre. Era un antico edificio che, con gusto, mio padre aveva modificato. Eravamo fieri della vita che facevamo, ma credo che una delle cose che non mancava era la modestia. Non vantavamo tutto ciò che avevamo, anzi ce lo tenevamo stretto. E l'hotel era quello che di più prezioso avessimo mai potuto possedere.

Anche quella sera era preziosa. Specialmente per me. Feci di tutto per sembrare perfetta e una volta aver scelto l'abito giusto ero pronta per entrare in scena.

Decisi finalmente di uscire, aspettai l'ascensore che solitamente era vuoto, ma quella sera era più che pieno. La gente spingeva da una parte all'altra e tutta preoccupata per il mio aspetto finì addosso ad un ragazzo. Era nuovo, non l'avevo mai visto e soprattutto non ricordavo di averlo visto alla reception. Non ea il tipico tedesco che cercava delle vacanze ad aprile, aveva qualcosa di diverso. Era bello. E mentre fantasticavo sulla sua identità, un uomo alto continuava a spingere e sfortunatamente mi riporta alla realtà. Mi girai verso l'uomo e lo guardai male, subito dopo mi voltai per guardare il ragazzo che aveva catturato la mia attenzione. Notai che mi stava ancora guardando e così gli chiesi scusa e lui, in maniera delicata sorrise e mi scusò. Aveva un sorriso perfetto e mentre ricambiavo il sorriso, mi accorsi di essere al piano e con un po' di arroganza cercai di farmi spazio tra la gente e gli augurai una buona serata. Furono i 5 minuti più intensi che avessi potuto vivere ma tutto ciò non poteva essere comparato con quello che sarebbe successo alla conferenza.

Prima di entrare in sala notai di essere in anticipo e mi specchiai nello specchio della hall per assicurarmi di non avere un aspetto stravolto. La mia attenzione fu catturata da una moltitudine di gente in abiti eleganti che aspettava l'inizio dell'evento. In quella settimana stavamo ospitando un grandissimo giornalista arrivato in Germania per trattare di economia nel suo nuovo articolo. Avevo preparato, per la serata, un discorso semplice ma efficace in modo da non essere prolissa ma allo stesso tempo colpire nel segno. Diedi un'ultima lettura al discorso ed entrai. Molta gente era già seduta e altri, invece, ritardarono.

Scorsi mio padre il quale sguardo quasi s'illuminò alla mia vista. Mi fece i complimenti per la scelta dell'abito e mi incoraggiò.

Diedi un ultimo sguardo allo specchio. Non potei far a meno di lasciar scappare dalla mia bocca un leggero sorriso fiero. Indossavo un abito lungo con una scollatura a V che valorizzava le mie forme, era di un azzurro particolare, infatti in controluce poteva sembrare anche turchese. Mi sentivo proprio una principessa, ma quando questo pensierosi fece spazio nella mia mente, non potei far a meno di pensare a quel ragazzo in ascensore. Solo dopo notai che il colore dei suoi occhi corrispondeva a quello del mio vestito. Scossi la testa per togliermi quell'idea assurda dalla testa e cercai di concentrarmi.

Ero molto carica quella sera, infondo era la mia sera e niente avrebbe potuto rovinarla.

La sala si stava riempendo vista d'occhio e fra la gente scorsi un viso famigliare, ma che ancora non mi convinceva del tutto. Vidi quel viso avvicinarsi sempre più e quando lo vidi sorridere con altri due uomini subito mi tornò in mente il famoso ragazzo dell'ascensore. Quando si girò notai che i suoi occhi azzurri cercavano qualcosa tra la folla e mi resi conto che era proprio lui. Ero contenta di rivederlo, ma ero turbata dal fatto che un ragazzo carino come lui mi vedesse parlare in modo formale, e poi, visti gli effetti che mi aveva causato pochi minuti prima in ascensore, avevo paura che la sua presenza mi avesse potuto distrarre. Tra l'agitazione e l'emozione mi sentivo già stanca, così decisi di sedermi al mio tavolo cercando un po' di calma in un sorso d'acqua.
   
 
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