Edward
è in Alaska, è scappato per non correre il
rischio di uccidere Bella. Questi sono i suoi pensieri e il modo in cui
vive la
lontananza dalla sua famiglia.
Qua
in Alaska il bianco riflette la luce del
giorno su dell’altro bianco in una scia infinita di
luminosità.
L’ambiente
è luminoso anche senza il sole.
Il
bianco è avvolgente e gelido.
Gelido
come il mio corpo, bianco come la mia
pelle.
Eppure
quando penso alla mia famiglia… non so, è
come se sentissi un po’ di calore al pensiero di Esme che mi
abbraccia,
qualcosa di avvolgente e protettivo quando Carlisle riempie i miei
pensieri.
E
come se andando via da Forks, da loro, mi senta
estraneo a ciò che sono.
La
loro mancanza, il pensiero di quanto stanno
soffrendo mi fa sentire un codardo.
Io
desidero, davvero, vivere con chi amo, ma temo di
deludere tutti.
Prendo
fiato.
Una
piccola umana è davvero capace di portarmi via
tutta la mia vita?
Sono
confuso.
Bisbiglio,
e mi accorgo che d’istinto aspetto di
sentire per risposta il pensiero di mio padre.
Non
riesco a farne a meno, troverò il modo di
convivere con me stesso, con le mie debolezze perché anche
se non so cosa
accadrà, so di cosa ho bisogno per star bene, soprattutto
adesso che è venuto a
mancarmi di colpo.