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Autore: OttoNoveTre    15/05/2013    7 recensioni
Un orso c'era, un orso, un orso!
Tutto marrone e nero, tutto coperto di pelo…
…L'orso, Oh vieni! Gli dissero in coro,
Oh, vieni dalla fanciulla dai capelli d'oro!
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Nuovo personaggio, Robert Baratheon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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orso fanciulla bionda


L'orso e la regina bionda



Le avevano affibbiato un’altra Stark come cagna da guardia, e il pensiero di quanto fosse azzeccato il modo di dire non la faceva più nemmeno ridere come la prima volta. Anche questa, uguale alle sue compagne di branco, si aggirava per Approdo del Re come una bestia lavata e rivestita, ma irrimediabilmente selvatica. Come si chiamava? Cleri, Clode…
- Vostra Grazia, se vi annoiate perché non siete andata alla battuta di caccia del re? - da brava cagnolina, la ragazza del nord si era accucciata su una sedia nei suoi appartamenti, così come le era stato ordinato. Non aveva fatto molto più che mangiare datteri e guardare gli arazzi, mentre Cersei fingeva spossatezza sopra il letto.
Non era andata perché Jaime, sempre Jaime. Perché tu dovresti essere nelle cucine a trovarmi del rosso dorniano, le coperte del letto dovrebbero essere a terra, la spada di Jaime dovrebbe essere sul tavolo, la frutta e la ciotola rovesciate, io tra le sue braccia.
- Perché il re può offrirmi una testa di cinghiale senza che io sia circondata da cani latranti e uomini sudati.
- Sì, Vostra Grazia, avete ragione. Fa molto caldo qui al sud, avremmo sudato molto durante la cavalcata. – Cleri/Clode si era appollaiata sul davanzale e faceva penzolare una gamba di fuori.
La stanza si riempì di nuovo di silenzio. A tratti arrivava il canto degli uccellini, dal giardino. Non starai via molto, me l’hai promesso. Allora sbrigati, cacciamo questa specie di orso in gonnella e torniamo a essere solo noi due.
Cersei provò a concentrarsi su un lavoro di cucito. Come tutte le volte si chiese come la sua septa potesse definirla un’attività capace di svuotare la mente. Dopo pochi minuti, Cersei avrebbe voluto ficcarle l’ago nelle dita grassocce. Quel pensiero la rallegrò più del leone rampante che si stava sviluppando sotto le sue mani. Era venuto tutto storto, con la coda che sembrava rotta e una faccia più idiota che minacciosa.
Cersei buttò a terra il ricamo. – Sei la dama di compagnia meno di compagnia di sempre!
La ragazza non scese nemmeno dalla finestra. – Posso andare a prendervi qualcosa da mangiare o bere, Vostra Grazia?
- Fa troppo caldo per mangiare.
- Posso chiedere una scacchiera.
- Non voglio dover ragionare troppo su quello che faccio.
- Posso cantare, mio padre dice che ho una bella voce. E una memoria troppo buona per le canzoni sconce.
Cersei non sentiva più usare la parola “sconcio” da quando era diventata abbastanza grande da poter andare in giro senza septa. Le scappò un sorriso. La ragazza dovette prenderlo come un segno di incoraggiamento, perché cominciò: - Un orso c’era, un orso un orso! Tutto marrone e nero, tutto coperto di pelo.
Possibile che venisse da un posto talmente tanto fuori dal mondo che anche l’Orso e la Fanciulla Bionda suonasse come una novità? Cersei sbuffò così platealmente che la ragazza si interruppe subito.
- Non vi piace, Vostra Grazia?
- Non so se mi esce più dalle orecchie questa o le Piogge di Castamere.
La ragazza tacque di nuovo e riprese a guardare fuori dalla finestra. Dopo altri interminabili minuti, Cersei decise che ascoltare la ragazza era meglio che tornare al silenzio o all’orrido leoncino ricamato.
- La si canta talmente tanto che non mi stupirei di sentire una balia usarla per cullare il suo bambino.
La ragazza si voltò di nuovo verso di lei. - Avete ragione. Credo che ormai le madri di Westeros la usino per spiegare come va il mondo ai propri figli. Sempre meglio che quella storia orrida dell’anguilla che gira a Dorne. Per me la diffondono i sacerdoti per bloccare la focosità delle donne dorniane.
Cersei decise che le uniche anguille di Dorne di cui voleva sentire parlare dovevano essere molto fritte e molto speziate. Intanto l’incoraggiamento aveva funzionato, la ragazza continuò: - La prima volta che ho sentito la canzone non avevo colto l’evidente doppio senso. Ero genuinamente convinta che parlasse di una bella bambina bionda che ballava con un orso addomesticato. Mi era sembrata anche molto tenera, come storia.
- Un animo più candido della Fanciulla.
- Mio padre lo prese come un auspicio che dovessi diventare septa. Forse lo sperava ardentemente e basta: sono l’ultima di quattro figlie e, per lo scarso numero di lord che potrebbero trovare interessante la mia povera dote, sono meno maritabile di una Frey.
- Non mi sembra che i tuoi abiti siano quelli di una septa, però.
- Diciamo che non è stata la previsione più riuscita del mondo… - il sorriso malizioso che le illuminò il viso rese la ragazza quasi graziosa. Cersei la raggiunse accanto al davanzale.
- Raccontami di più di quella volta dell’orso.
La ragazza sorrise di nuovo, lieta di aver attirato l’attenzione della sua regina.
- Bene, è tutto partito da un bnchetto e da un bardo vagabondo. Avrò avuto quattro o cinque anni, al tempo. Il bardo aveva una voce bellissima, e al culmine della serata coinvolge tutto il salone con L’Orso e la Fanciulla Bionda. Sapete, Vostra Grazia, quel momento in cui si è già svuotato qualche barile di vino. Cessata la canzone, nel relativo silenzio successivo tutti i vassalli di mio padre hanno potuto sentire la dolce vocina della sua figlia più piccola che diceva: “Papà, anche io voglio danzare con l’orso peloso!” Vi lascio immaginare le risate successive e i motti rivolti a mio padre.   
Cersei pensò a come avrebbe reagito Tywin Lannister. Poi pensò che l’aveva data in sposa a un orso, la sua bella figlia bionda. La ragazza intanto stava proseguendo:
- I giorni successivi furono un incubo per me. Jorah con Iack, Rhael e i figli dello stalliere cantavano la canzone sempre. A. Qualsiasi. Maledetta. Ora. Non era tanto la frequenza, quanto il fatto che appena mi avvicinavo smettevano di cantare e non mi spiegavano mai perché ridevano tutti tranne me. Era tutto un “Se vuoi che te lo diciamo, Clay – Clay, ecco come si chiamava – prima noi ti scegliamo il lombrico più lungo di Westeros e te lo devi mangiare”. Quando l’ho fatto… non era così orribile Vostra Grazia, lo giuro! È come la gelatina che a volte mettono sul pavone. Non sto migliorando molto la situazione, eh? E comunque erano tutti schierati a semicerchio, anche Rhael rideva con loro e di sicuro aveva capito meno di me. Insomma, non potevo tirarmi indietro.
Cersei si chiese se stava assistendo a una versione per bambini dell’orgoglio della gente del Nord. Si lasciò scappare uno sbuffo di risa pensando a Ned Stark che accettava per scommessa di mangiare un lombrico.
- E hanno infranto la tua ingenuità?
- Macché! – Clay scacciò l’illusione con un gesto della mano. – Si sono messi a ridere perché non credevano l’avrei fatto sul serio. Poi hanno raccontato tutto alla septa. Iack ha tenuto a precisare che le mie scorregge avrebbero odorato di lombrico. Fine umorista, mio fratello. Provai come ultima spiaggia a chiedere a mia madre.
- Era giunto il momento di una piccola chiacchierata tra donne?
- No, di solito al Nord tendiamo a mettere in pratica la regola che i figli si educano secondo il “mostra, non raccontare”. La buona lady mi prese in braccio e cominciò “Tesoro, la fanciulla della canzone ha i capelli biondi come il miele, per questo l’orso si è avvicinato, perché voleva assaggiare i suoi capelli. Come puoi attirare un orso tu, che hai i capelli più neri dei corvi di maestro Dhaegon?” Credo che sul momento abbia trovato la sua risposta molto furba.
- Sul momento?
- Beh, a quel tempo non avevo ancora capito il potere delle metafore: io volevo un orso, l’orso della canzone era stato attirato dal miele, quello che mi serviva era del miele. Sono scesa nelle cucine del lord mio padre, ne ho rubato un vaso e sono corsa nel bosco. Lì ho rovesciato l’intero contenuto del vaso sui miei capelli e mi sono messa in attesa dell'orso ballerino.
- Per i Sette!
- La gente che mio padre aveva spedito a prendermi, o almeno così mi hanno raccontato in seguito, è stata morsa e riempita di miele, su cui si erano appiccicati rametti di pino. Pare che io abbia urlato “No! Il miele è perché lo deve leccare l’orso!” Sono grata a Pete e tutti gli altri di non aver mai menzionato l’episodio, che vergogna...
- E quindi la fanciulla mora è rimasta senza il suo orso ballerino.
Sul viso di Clay si riaccese il sorriso malizioso di prima.
- Sapete chi è stato a leccare il miele per primo? Ser Jayr Mormont. Gran bella quantità di pelo in quella famiglia…
E Cersei finalmente rise di cuore.

Robert, seduto alla sua destra, era felice per l'esito della battuta di caccia, quindi beveva più del solito. Un tipo semplice il marito: se c'era da rattristarsi si beveva per dimenticare, se c'era da rallegrarsi... Lo sentì offrire a Jon Arryn la testa del cinghiale come ricompensa per l'ultimo colpo inferto durante la battuta.
Cersei cercò con lo sguardo Jaime, perfetto nell'armatura bianca, e si beò per un attimo del sorriso rassicurante del suo gemello. Poi rivolse l'attenzione verso i tavoli dei nobili minori. Riconobbe Clay, circondata dai tre fratelli e da una delle sorelle, quella che aveva preso il suo posto tra le fila delle septe, a giudicare dal vestiario. Uno dei fratelli, bello in un modo rude da soldato, con una cicatrice che gli tagliava a metà il labbro, si accorse che la regina li stava fissando, e diede di gomito a Clay. Lei sorrise e fece un leggero inchino.
Il grosso spazio vuoto tra i tavoli, intanto, veniva sgombrato da bambini e cani e il brusio si fece più contenuto, in attesa degli intrattenimenti previsti per la serata.
- Di solito verso quest'ora vi ritirate nelle vostre stanze, mia regina. - la voce di Robert le arrivò assieme alla puzza di vino dell'alito. Di solito sì, di solito andava in camera e a volte Jaime la scortava, compiendo sempre il dovere con molto zelo.
- Questa sera ho chiamato io stessa una compagnia di girovaghi, vi piaceranno.
Anche se non ha messo a segno il colpo mortale nella vostra battuta di caccia, volevo ringraziare una persona. 
- Ringraziare? Credevo che la parola non esistesse nella famiglia Lannister, oltre che in quella dothraki.
- Un Lannister paga sempre i suoi debiti.
Il detto di famiglia aveva sempre un che di solenne che toglieva la voglia di replicare. Robert tornò a parlare con Arryn e Cersei a guardare Clay.
Quando il portone cigolò e si sentì il primo ruglìo, Clay smise di strattonare la casacca di uno dei fratelli e si voltò. Quando sul pavimento risuonarono i passi vellutati e assieme pesanti, si alzò in piedi con gli occhi scintillanti. Quando un giullare la invitò a raggiungere il gigantesco orso bruno vestito come un paggetto e a reggere il guinzaglio, i suoi fratelli e buona parte degli uomini del Nord stavano soffocando dalle risate. Clay rideva più forte di tutti, ma trovò il tempo di voltarsi verso il tavolo di Cersei e dedicarle di nuovo il sorriso furbo della mattina.
Il giullare mise in testa alla ragazza una parrucca bionda e stopposa, per poi declamare alla sala: - E ora... serve davvero che qualcuno vi dica cosa cantiamo?

E andarono via, di villaggio in villaggio,
la fanciulla dal profumo di miele e l'orso vestito da paggio!






La tana di Otto

Questa è una di quelle storie di sgranchimento che arrivano dopo periodi in cui non si scrive nulla. Ovviamente, mettermi a scrivere in un fandom nuovo proprio in questa occasione è molto saggio, ma vabbè.
Clay, i suoi fratelli e ser Jayr sono tutti OC. Il Jorah che ho citato è solo un omonimo dell'uomo più sfigato di Westeros (dopo Theon Neverajoy), perché ho visto che nelle varie casate ritornano spesso gli stessi nomi, e immaginavo che la famiglia di Clay fosse cadetta dei Mormont (che ha un orso per simbolo, quindi mi piaceva per il tema della storia).
Temporalmente, la storia è ambientata nei primi anni del matrimonio di Cersei e Robert, prima che lei avesse i tre figli.
La mia versione preferita della canzone "l'orso e la fanciulla bionda", hit parade di Westeros, è questa qui anche se non è quella ufficiale che si sente sui titoli di coda del telefilm.
Grazie alle mie beta-sexy-lettrici Dragana (con cui stavolta rischio molto, perché è una groupie di Martin e secondo me non osa dirmi che la storia fa schifo) e Vannagio.
Grazie a chiunque passerà!





 
   
 
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