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Autore: Rain79    02/12/2007    3 recensioni
Mai confondere l' amicizia con la voglia di sesso. Tra concerti, serate tra alcool e sigarette, alla fine ci si rende conto dell' inevitabile. Ci si puo' fidare solo di una persona. Noi stessi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In ritardo. Anche oggi. Ma che ci posso fare? E' nel mio dna.
Tre, quattro ore di sonno decente. Mal di testa. Ho indossato i primi vestiti che mi sono capitati. Per fortuna il trucco di ieri ancora regge.

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Giulia cammina svelta. Con gli anfibi che pesano troppo per le sue gambe cosi' magre. I jeans logori. La maglietta nera. La solita maglietta nera col teschio. Quella che indossa ad ogni concerto.
Cammina svelta, e la catena che pende dalla cinta borchiata sembra scandire i suoi passi sull' asfalto.
Finalmente arriva. Getta la sigaretta anche se è solo a meta'. Il furgoncino dei Self-Distructions è parcheggiato nel retro del locale. Marco sta gia' scaricando gli amplificatori.

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Accenno un saluto muovendo la testa. Faccio notare la chitarra che ho a tracolla. Lo zaino. E che non ho nessuna intenzione di dare una mano.
Marco non replica. Si limita a seguirmi con lo sguardo. E continua con gli amplificatori.
Entro. Percorro il coridoio stretto e buio. Sospiro. C' è silenzio, troppo, e il cervello automaticamente va alla discussione di questa mattina senza un preciso perchè.
Ho ancora in testa le urla di mia madre che mi butta giu' dal letto. Perchè dormo sempre fino a tardi. Non faccio mai un cazzo a casa. Non studio. Non do mai retta. La musica non mi servira' a niente. E' solo un passatempo da adolescenti. Devo pensare al futuro. Buttare i vestiti da baby-troia. Smettere di frequentare gente poco raccomandabile, perchè se no presto finiro' su un marciapiede..
Sospiro di nuovo. Scuoto la testa.
Arrivo sul palco. Tiro fuori la chitarra. I cavi. E la mente si vuota. Collego gli effetti e il distorsore. Sorrido accorgendomi che non c' è un cavo intatto. Sono tutti "decorati" con del nastro adesivo nero.
Poi mi fermo un' attimo a dare un' occhiata in giro. Il posto non è granchè. Il solito pub che cerca di attirare gente con musica live.
Ma in fondo non mi importa. Mi basta suonare. Scroccare una cena e da bere.

Vedo Morgana in giro per il locale. Parla con un tipo. Mi fa cenno di raggiungerla.
E in tre secondi netti mi presenta il nuovo bassista.
Capisco al volo il nome, Diego, poi Morgana lo trascina via. Non faccio in tempo a chiedere che fine ha fatto Rox che gia' sono spariti.

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Le prove.
Marco siede dietro la batteria. Sistema lo sgabello e ricontrolla la scaletta. Morgana è gia' pronta con la sua chitarra. Parla ancora col nuovo bassista. Perfettamente a suo agio e conteno delle attenzioni di Morgana.
Giulia sistema gli effetti. Il cavo del distorsore, che a volte non funziona. Sbuffa e spera che sta volta non ceda. Allunga la cinta della chitarra. Poi si sistema il microfono.
Il locale è mezzo vuoto. Le luci sono un pò basse, e quei quadri con gli stemmi delle birre sono storti.
Marco da il via.
Giulia non è convinta del nuovo arrivato, ma pare non se la cavi male.
Anzi. Diego è piuttosto bravo. Anche se non ha mai provato prima quelle canzoni, riesce a stargli dietro.

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Allora sto tizio non' è solo carino.
Mi volto a guardarlo e lo trovo serio e concentrato, mentre Morgana se lo sta mangiando con gli occhi.
Sorrido.
La conosco troppo bene. So cosa ha in mente con quello sguardo. Prevedo dei bei momenti per tutti. Anche se le situazioni personali non dovrebbero influire sulla band, ma Morgana fa sempre di testa sua.
La conosco da anni. E' fatta cosi'. E mi fido cecamente di lei.
Continuo a cantare leggendo il testo della canzone. Perchè ovviamente non l' ho' ancora imparato a memoria.

Nel garage/sala prove discutiamo della serata. Poca gente, ma alla fine abbiamo suonato bene. E Diego non se lè cavata male. Con la band riunita facciamo una votazione. Risultato: Diego diventa bassista ufficiale dei Self-Distructons.
Lui è contento, e Morgana pure.

Lei che adesso è sparita con Diego. E gia' immagino il motivo.
Marco: Il ragazzo non perde tempo!
Ci guardiamo sorridendo. Buttiamo giu' un paio di birre.

Esco e mi accendo una sigaretta. Dentro Marco prova qualcosa.
Ora sono totalmente indifferente a tutto quello che mi circonda. Un' attimo in cui mi alieno dal reale. Fisso un punto a caso. Compio movimenti automatici. Come pre-impostati.
Marco: Hey tutto ok??
Getto la sigaretta e rientro. Prendo la chitarra e improvvisiamo qualcosa insieme. Qualcosa degli Shandon. Perchè quando sto cosi', solo con certe canzoni riesco a riprendermi. Solo le parole di Olly puossono arrivare fino in fondo allo stomaco. Stravolgerlo. E darmi quel senso di buon umore che spesso mi manca.

Mi godo il momento. Quando suono mi sento come elettrizzata. E le fottute paranoie adesso non mi toccano.
Io e Marco continuiamo pestando il piu' possibile, finchè non torna Morgana.
Si accende una sigaretta e si sdraia sul divano. Ha un sorrisetto che parla da solo. Scuoto la testa.
Morgana: Allora? Che ve ne pare?
Giulia: Bè.. mi pare piuttosto bravo, no?!
Morgana mi guarda scontenta. Non era quella la risposta che voleva. Ma è comunque daccordo.

Per festeggiare passiamo al serata al Norman. A fracassarci le orecchie e le ossa pogando come matti. Distruggendoci il fegato bevendo alcolici come spugne e fumando a piu' non posso..

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La musica ha un volume pazzesco. Le pareti nere non aiutano le luci fioche. Il locale stasera è pieno. Corpi sudati in un movimento continuo. Mentre il DJ spara i Korn a stecca. E tutti esultano contenti della scelta.
I ragazzi fanno avanti e dietro al bancone del bar. La serata procede tra cocktal, sigarette e balli scatenati.

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Sono sfinita. Non ho piu' fiato. Mi manca l' aria. Devo sedermi.
Mi sdraio su un divanetto, ma ho subito voglia di una sigaretta. Esco da un' uscita di sicurezza.

Loris: Cosi' ti prenderai una polmonite!
Gelo. Riconosco quella voce ancora prima di girarmi e guardare. Sudata nella mia magliettina stretta e corta mi rendo conto che ha ragione, ma non mi va di rientrare.
Giulia: Pazienza..
Veloce trovo il pacchetto di Marlboro. Ne accendo una. Aspiro. Cerco di essere il piu' naturale possibile.
Loris: Ancora suoni con quei due sfigati?
Giulia: Cos'è.. il principio di una conversazione??
Loris: Hey, come siamo scontrose stasera!!
Giulia: Guarda che non è cambiato niente dell' ultima volta..
Tempo tre secondi e gia' mi sto allontanando.

Anche Diego è fuori. Faccio per avvicinarmi, quando mi accorgo che è in compagnia di una biondina.
Non so perchè ma resto a guardarli. Forse è un' amica. O forse no. Dai loro attegiamenti non mi pare proprio. Poi li vedo allontanarsi verso il parcheggio.
Finisco la sigaretta mentre gelo per un lieve vento notturno.
Rientro e torno a ballare. Non prima di un' altra sosta al bancone del bar. Vedere Loris m' ha' scazzata di brutto. Non ci voleva.
Ho bisogno di non vederlo. Della sua piu' totale assenza, ma non è facile se me lo ritrovo sempre intorno. E non mi va di rovinarmi la serata. Continuo a bere.


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Stufa della mia immagine riflessa allo specchio, decido di cambiare.
Nessun colore particolare. Sono stanca di questo viola che continua a scolorire ogni giorno.
Entro. Do un' occhiata veloce.
Nero. Ecco il colore che mi si addice in questo momento. Semplicemente. Nero. Semplicemente. Io.
E visto che ci sta bene, taglio una frangia molto corta, a lasciare scoperte le sopracciglia finissime.

Morgana: Cazzo!! Non sembri neanche tu..
Giulia: Bè, in effetti hai ragione.
Morgana: ..devo solo abituarmi all' idea che non abbiamo piu' i capelli dello stesso colore!!
Ridiamo. Brindiamo. Con vodka alla pesca. Fuori. Su una panchina del parco. Con le felpe pesanti, perchè è sera e inizia a fare freddo. E noi iniziamo a bere seriamente. Poche parole. Lunghi sorsi al sapore di pesca. Finchè non arriva Diego.
Diego: Figo il nuovo look!!
Morgana: Bè, allora ciao, ci vediamo piu' tardi.
E io resto sola. Con una bottiglia di vodka da finire. Mezza sigaretta che lentamente si consuma tra le dita. Mentre Diego e Morgana si allontanano di fretta.
Butto fuori il fumo della malboro e raccatto il lettore mp3 nello zaino. Vado in cerca di quella canzone. The Fire. Ixis. E chiudo gli occhi quando Olly urla Music play by radio..

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E' cosi' che tutto è iniziato. Un po' per caso. Un pò per noia.
Tra alcool, droghe e sesso.

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"Vuoto dentro e fuori
dove sei?
con chi sei?

scegliere nonè possibile

Odiami per questo
ma non te ne andare
resta qui

resta con me.."
  
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