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Autore: GCLem    18/05/2013    0 recensioni
Ecco qui. La mia seconda storia a più capitoli e si presume sia già una schifezza. Immagino che da questo punto abbiate già smesso di leggere. Mh...che dire, tenterò di ironizzare qualsiasi cosa mi si ponga scontrosamente davanti, et nihil. Ma và, sappiamo tutti che è un altro modo per aumentare le recensioni e gonfiare il proprio ego. Ritirati Ele.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NO VIOLENCE

<< La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica.  >>
Martin Luther King

 

 

Assistiamo ogni giorno, indirettamente o in prima persona, ad atti cosiddetti “violenti”: si parla di violenza carnale, violenza morale, violenza privata. Stupri, guerre, atti intimidatori, suicidi sono solo un lembo di quel velo nero che ricopre la nostra società e la nostra vita.

 

La violenza è soggetto e oggetto del nostro vivere: ci sono tanti e più fattori che ne moltiplicano l’azione devastante, tuttavia ognuno si limita a raccontare e ad ascoltare notizie, fondate per la verità su un tabù. Conosciamo gli effetti e le cause ma siamo ancora indifferenti davanti ad una possibile “cura”. Sì, perché  siamo disposti ad attivarci per dei movimenti di sensibilizzazione, certamente nobili e il più delle volte concreti, ma siamo titubanti davanti ad una scelta. Nonostante nella nostra società ricorrono valori e fondate moralità, non riusciamo ad acquisire quell’armonia che ci permette di agire sotto il nome della coerenza.

 

Tutto ciò che succede ci influenza: crisi economica, instabilità politica,  corruzione delle istituzioni, scelte di vita che si rivelano errate condizionano il nostro animo e inibiscono la ragione. E a quel punto prevale l’egoismo: agiamo e parliamo da violenti senza nemmeno rendercene conto e ci dimentichiamo delle opportunità che DAL mondo e AL mondo possiamo RICEVERE e OFFRIRE.

 

La politica (DAN DAN DA DAAAN…) non riesce più a garantire quest’armonia: nessuno ripone più le proprie speranze  in ciò che una volta era sinonimo di ordine e misura. Ciò che riguarda la città, ovvero la politica propriamente detta, è diventata un interesse individuale, non più comune.

 

Da ogni punto di vista la violenza può essere fatale, tuttavia la sua forza viene irrimediabilmente contrastata. Parola d’ordine? No, non è la marijuana. E’ la fede (ritirati Ele): infatti si è assistito ad un ribaltamento dei poli. Molti si distaccano dallo Stato e molti altri si affidano alla religione e a ciò che la fede può dare. Tuttavia rimarrà sempre quella percentuale che, inevitabilmente, si chiuderà le orecchie, si coprirà gli occhi e sigillerà la bocca.

 

 

   
 
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