<< La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale
discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di
diminuire il male, lo moltiplica. >>
Martin
Luther King
Assistiamo ogni giorno, indirettamente o in prima persona, ad
atti cosiddetti “violenti”: si parla di violenza carnale, violenza morale,
violenza privata. Stupri, guerre, atti intimidatori, suicidi sono solo un lembo
di quel velo nero che ricopre la nostra società e la nostra vita.
La violenza è soggetto e oggetto del nostro vivere: ci sono
tanti e più fattori che ne moltiplicano l’azione devastante, tuttavia ognuno si
limita a raccontare e ad ascoltare notizie, fondate per la verità su un tabù. Conosciamo
gli effetti e le cause ma siamo ancora indifferenti davanti ad una possibile
“cura”. Sì, perché siamo disposti ad
attivarci per dei movimenti di sensibilizzazione, certamente nobili e il più
delle volte concreti, ma siamo titubanti davanti ad una scelta. Nonostante
nella nostra società ricorrono valori e fondate moralità, non riusciamo ad
acquisire quell’armonia che ci permette di agire sotto il nome della coerenza.
Tutto ciò che succede ci influenza: crisi economica,
instabilità politica, corruzione delle
istituzioni, scelte di vita che si rivelano errate condizionano il nostro animo
e inibiscono la ragione. E a quel punto prevale l’egoismo: agiamo e parliamo da
violenti senza nemmeno rendercene conto e ci dimentichiamo delle opportunità
che DAL mondo e AL mondo possiamo RICEVERE e OFFRIRE.
La politica (DAN DAN DA DAAAN…) non riesce più a garantire
quest’armonia: nessuno ripone più le proprie speranze in ciò che una volta era sinonimo di ordine e
misura. Ciò che riguarda la città, ovvero la politica propriamente detta, è
diventata un interesse individuale, non più comune.
Da ogni punto di vista la violenza può essere fatale,
tuttavia la sua forza viene irrimediabilmente contrastata. Parola d’ordine? No,
non è la marijuana. E’ la fede (ritirati Ele): infatti si è assistito ad un
ribaltamento dei poli. Molti si distaccano dallo Stato e molti altri si
affidano alla religione e a ciò che la fede può dare. Tuttavia rimarrà sempre
quella percentuale che, inevitabilmente, si chiuderà le orecchie, si coprirà
gli occhi e sigillerà la bocca.