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Autore: vale 98    19/05/2013    0 recensioni
Hope non aveva mai pensato seriamente al suo futuro… ma, di certo, non l’avrebbe mai immaginato come lo è adesso…
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1
“La fuga”

Hope non aveva mai pensato seriamente al suo futuro… ma, di certo, non l’avrebbe mai immaginato come lo è adesso…

Era da poco arrivata a Londra, che si era già trovata nei pasticci; naturale per lei, ma questa sua sfiga cominciava a darle su i nervi. 
In preda alla corsa e all’affanno, si rifugiò in un supermercato, sperando di sfuggire alle persone mandate da suo padre per riportarla in Italia. 
Lei odiava tanto l’Italia. Lì, c’era il suo odiato padre, il quale innalzava delle continue violenze verso l’unica figlia, violentandola e picchiandola; l’Italia, inoltre, le ricordava la defunta madre, morta di cancro, l’unica donna che l’avesse mai capita, che l’avesse mai voluta bene, che l’avesse mai difesa, invano, dalle continue prepotenze di suo marito. 
Ancora con il fiatone, Hope si affrettò ad andare in un qualsiasi reparto di quel grande supermercato di Londra. Girovagò, in cerca di un posto sicuro per lei. 
Lei non era mai al sicuro e, una parte di lei, sapeva che, prima o poi, si sarebbe dovuta arrendere di fronte al padre. La figura del padre le aveva sempre fatto paura, e ciò dipendeva molto dall’atteggiamento di egli.
Si sentiva persa, quando la fortuna, per forse la prima volta, le si presentò davanti, sottoforma di annuncio.
Lei sorrise tra sé e sé, pensando che forse la vita non ce l’aveva tanto con lei. 
Segnò frettolosamente il numero di telefono di quell’annuncio.
Fare la cameriera non era il mestiere più bello che si potesse mai fare, ma lei si accontentava. D’altronde, con i soldi che le rimanevano, avrebbe potuto sopravvivere solo altre due settimane. 
Hope si sentiva felice di questo, ormai, era sicura che non sarebbe tornata più da suo padre… se quel posto di cameriera fosse stato libero, certo… e se quei due uomini, venuti dall’Italia, non l’avessero presa. 
Proprio quel pensiero si schiarì nella mente di Hope, e ella si ricordò da chi stava scappando. Si voltò, pronta per ritornare a correre, l’ansia dominava perennemente il suo corpo, creandole un forte batticuore e un gran fiatone. Appena si fu voltata, però, rimase immobile, quasi impaurita dalle persone che le erano davanti. Non c’era motivo di avere paura, loro erano persone per bene, e lei lo sapeva. Non sentiva più l’ansia, ma una forte emozione: felicità. Felicità di aver incontrato proprio loro: gli One Direction. Liam, Zayn, Harry, Niall e Louis erano al reparto dei dolci. 
Zayn e Liam erano quasi scocciati di stare lì, mentre Niall faceva rifornimento di cioccolate e altro. 
Le scappò un sorriso vedendo quella scena. Il suo volto dalla pelle color porcellana non era mai dominato dal sorriso, a causa del suo brutto passato.
Avanzò lentamente, ancora presa dall’emozione. 
Forse quel reparto portava fortuna.
«Hope!» sentì alle sue spalle. 
Si voltò. Dall’altra parte, a uno dei due estremi del reparto, c’erano quei tre uomini, immobili, ma pronti per un’altra corsa. Quel poco di felicità, che aveva provato fino a quel momento, si trasformò in paura e ansia uniti assieme. Quel richiamo, aveva attirato l’attenzione di Liam e Zayn, i quali parlavano tra loro distrattamente. Zayn rimase curioso e notò subito il tremolio della ragazza, che le era a poca distanza. 
Hope indietreggiò, spaventata. Sarebbe scappata anche da lì. Ella scivolò su dell’acqua e cadde di sedere.
Zayn le si avvicinò subito e le diede una mano a rialzarsi, prendendole il braccio destro e tirandola su. La sua caduta aveva attirato l’attenzione anche di Harry, Louis e Niall. L’unico pensiero di Hope era sparire; sparire per la figuraccia fatta di fronte ai propri idoli; sparire per non essere trovata da quegli individui. 
«Stai bene?» le chiese Zayn, mentre l'aiutava ad alzarsi. 
Hope sentì un dolore tremendo al sedere, ma niente di più. Era un buon segno che non si era fatta male nient’altro, e che non aveva perso i sensi. 
«Tutto bene?» chiese Liam, avvicinandosi a loro. 
L’imbarazzo che Hope aveva, era aumentato ancora di più. Un altro motivo per scappare.
Non rispose alla domanda e corse via. Zayn rimase perplesso dalla reazione di quella sconosciuta. 
“Che strana” pensò Zayn. 
Hope uscì velocemente dal supermercato. Qualcuno l’aveva presa anche per una piccola ladruncola, ma ad altri non passava neanche per la mente quel pensiero, dato il suo bell'aspetto. 
Lei si ritrovò in strada. Benché non conoscesse le strade di Londra, l’istinto la portò a iniziare a correre verso sinistra. Il vento di metà Dicembre cominciò a frustarle le guance, come se migliaia di aghi le si ficcassero nella pelle. Si scontrò con molte persone, a quasi nessuna chiese scusa. Era troppo occupata a scappare, a trovare una via per non farsi trovare. Si rifugiò in un vicolo ceco, e attese che quei tre uomini passassero e andassero via. Con il fiatone attese, fino a quando non vide passarli, correre verso una direzione sbagliata. Tirò un sospiro di sollievo: l’aveva scampata. 
Uscì da quel vicolo, il fiatone non le si era ancora calmato. Si sentiva sollevata però. Sapeva che non era del tutto finita quella storia, e che ben presto l’avrebbero trovata di nuovo. Proprio quello lei odiava: non avere libertà. Ancora con il fiatone, si diresse al suo Hotel, dove alloggiava dal giorno prima, da quando era arrivata. Arrivata lì, chiese alla Hall la sua chiave di camera. Appena ricevuta, si affrettò a salire al quarto piano a piedi: gli ascensori le facevano paura. Aprì la sua camera e la richiuse con cura. Andò in camera da letto, dove si buttò sul materasso. Era esausta dopo quelle corse. Si chiedeva quando sarebbe finito tutto e quando suo padre avrebbe smesso di fare quel che faceva. 
La povera Hope non aveva il coraggio di denunciare il proprio padre, aveva la paura che non avrebbe smesso.
D’altronde, era difficile smettere, per sino, di guardare una ragazza bella come lei. I suoi occhi verdi dicevano tante cose solo a guardarli. I suoi capelli biondi e mossi le coprivano completamente la schiena. Il suo sorriso, benché quel fenomeno non capitasse spesso, non era molto largo, e lasciava sempre intravedere la sua tragica storia, che portava con sé da anni. Il suo corpo magro e aggraziato, dovuto ad anni di danza, era invidiabile.
Era una bella ragazza, lo era sempre stata, ma violata. Violata nel profondo da uno stupido padre. 
Lei era Hope Allen, quella ragazza che spesso si tagliava, piangeva, e voleva morire, e io vi racconterò la sua storia…


*SPAZIO COGLIONA*
Questo è solo il primo capitolo, quindi, non chiedo recensioni. Spero che non vi perderete col tempo, e che la seguirete comunque. 
P.s. lasciate una recensione, per vedere quante lo seguirebbero♥
  
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