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Autore: Tamar10    19/05/2013    2 recensioni
Sirius Black aveva imparato fin troppo bene cosa volesse significare essere invidiosi.
Invidiava James e la sua sfacciataggine, invidiava Remus e il suo buon cuore, invidiava Peter e la sua semplicità.
Sirius Black invidiava tutti, perché avevano una vita diversa dalla sua.

Il titolo è preso dall’omonima canzone di Mika, che non è per niente happy, quindi anche questa storia ha tutto fuorché un happy ending.
Questa storia è stata scritta per il "Contest Diabolico - I sette vizi capitali"
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black | Coppie: Sirius/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Titolo: Happy ending
Girone: Invidia
Numero: 6
Genere: Angst, Sentimentale
Rating: Giallo
Avvertimenti: Nessuno
Introduzione: Sirius Black aveva imparato fin troppo bene cosa volesse significare essere invidiosi.
Invidiava James e la sua sfacciataggine, invidiava Remus e il suo buon cuore, invidiava Peter e la sua semplicità.
Sirius Black invidiava tutti, perché avevano una vita diversa dalla sua.
Il titolo è preso dall’omonima canzone di Mika, che non è per niente happy, quindi anche questa storia ha tutto fuorché un happy ending.
NdA: Inizio dicendo che tengo moltissimo a questa storia. Non so perché, ma quando ho visto questo pacchetto si è subito ben delineata nella mia mente.
Spero di essere riuscita bene nella caratterizzazione di Sirius e Lily perché li ho voluti descrivere in maniera complessa, alternando il loro punto di vista e facendoli evolvere nel tempo.
 
Happy ending
 
5° ANNO
POV. Sirius
 
Sirius Black non aveva mai avuto problemi con le donne: era ben consapevole di essere bello infatti non si era mai fatto problemi a chiedere ad una ragazza di uscire, anzi erano loro che correvano dietro a lui.
Eppure era da quella mattina che pensava solo a una ragazza e non era il classico pensiero “Hai visto che bel culo!” o “Quella me la farei volentieri” era un pensiero dolce, ma malinconico, che gli faceva sentire lo stomaco leggero come un palloncino.
In quel momento si sentiva sperduto come un pivellino qualsiasi, sdraiato sul suo letto a baldacchino a struggersi per amore di una ragazza incredibilmente bella.
Come ti sei ridotto! Tutte queste storie per una ragazza.” pensò stupito.
Di solito era James quello che si esaltava per un nonnulla, che si lanciava con ardore in ogni nuova avventura; Lupin invece sognava come un femminuccia una romantica storia d'amore e infine Peter si teneva dentro il rimpianto e l'invidia per non essere all'altezza dei suoi amici.
Sirius Black invece non sapeva neanche cosa volesse dire la parola “invidia”. Non era invidioso di nessuno, erano gli altri che invidiavano la sua vita fantastica, la sua bellezza e la sua popolarità.
In quel momento James fece irruzione nel dormitorio distraendolo dai suoi pensieri.
-Sirius!- esclamò felice, -Mi sono innamorato!-
Black lo guardò divertito, ormai abituato a quella scena: James si innamorava ogni mese di una persona diversa. Tutte le volte era inizialmente esaltato, poi man mano che passava il tempo si stufava e cambiava preda.
-A chi tocca questa volta?- domandò Sirius mettendosi a sedere, felice di potersi distrarre un po'.
-Non ci crederai mai! La conosco da quattro anni, ma non avevo mai fatto caso a quanto incredibile fino ad oggi!-
Sirius corrucciò le sopracciglia, quella frase gli fece venire un brutto presentimento. Anche lui aveva fatto caso alla fantomatica ragazza dei suoi sogni solo quella mattina.
-Durante l'ora di Difesa Contro le Arti Oscure ha fatto un Incanto Patronus magnifico.- continuò a raccontare James, -Era così lumino e carico di speranza...mi sono sentito riscaldare il cuore e lei mi è sembrata così forte, ma allo stesso tempo dolce e...- lasciò la frase in sospeso, confuso dalle sue stesse fantasticherie.
A Sirius si era gelato il sangue nelle vene. Quella era la sua ragazza, la ragazza alla quale stava pensando. Avrebbe voluto pigliare il suo amico a schiaffi. L'aveva vista prima lui, era solo sua. Ma non fece niente, rimase semplicemente seduto sul letto mentre il mondo sembrava crollargli addosso.
-Hai capito di chi parlo, vero? Fa il nostro anno, si chiama...-
La porta del dormitorio che si aprì con uno schianto interrompendo Ramoso.
-Se continuate con questa grazia questa porta dovrà essere riparata!- si lamentò Remus entrando nella stanza dopo Codaliscia, -Per la terza volta.-
-Quarta.- lo corresse Peter, -Ci sono novità?- chiese poi ai due ancora assorti nei loro pensieri.
-James si è innamorato di Lily Evans.- rispose Sirius con voce atona.
Sapeva che era così, sapeva che lui e il suo migliore amico si erano innamorati della medesima ragazza nel medesimo istante. Sirius aveva spezzato i cuori di molte ragazze, prendendosi gioco dell'Amore e adesso l'Amore si vendicava facendolo innamorare di Lily Evans.
Perché, finalmente ci era arrivato, la sensazione struggente che provava non poteva essere altro che amore. Era costretto a scegliere: il suo migliore amico o la ragazza? James o Lily?
-È la rossa del nostro corso? Scommetto che questa non dura neanche tre settimane!- disse Peter.
-Non è come tutte le altre! Lei è quella giusta, me lo sento.- protestò James.
-Ve lo dico io,- si intromise Lupin, -lei è troppo intelligente per mettersi con il nostro Ramoso.-
-Tu come fai a conoscerla?- domandò James sospettoso.
-Siamo solo prefetti insieme.- rispose Remus sulla difensiva.
-Pensi che potresti presentarmela?-
-No, e penso che dovresti lasciarla in pace se desideri arrivare vivo e vegeto ai G.U.F.O.-
Sirius sentì alleviarsi un poco il peso che gli gravava sul petto, sicuramente era un cotta passeggera. Fra poche settimane James si sarebbe già dimenticato di Lily Evans.
 
 
6° ANNO
POV Lily
 
-Evans!-
Lily si girò sentendosi chiamare nel bel mezzo del corridoio, quando vide chi aveva pronunciato il suo cognome fece finta di non aver sentito e riprese a camminare.
-Lily fermati!- gridò ancora Sirius Black mentre cercava di farsi largo fra i gruppi di studenti.
Lei accelerò ancora di più il passo. Non riusciva a sopportare Black, proprio no.
E non era perché il suo migliore amico sembrava aver fatto sua vocazione tormentarla ogni singolo secondo di ogni singolo giorno o perché si divertiva a umiliare davanti a tutta la scuola il suo, ormai ex, migliore amico. O almeno non solo per quello.
La verità, che Lily faceva fatica ad ammettere perfino a se stessa, era che il bellissimo e affascinante Sirius Black era stata la sua prima cotta.
Aveva sospirato segretamente ogni volta che incrociava il suo sguardo, gioito ogni volta che le rivolgeva la parola, anche solo per chiederle una piuma, e invidiato con tutta se stessa le ragazze che si gongolavano tenendosi per mano con lui. Aveva sofferto perché per Black lei sembrava invisibile fino a che un giorno aveva deciso di smetterla.
Essere ignorati da chi si odia è facile, ma essere ignorati da chi si ama ti distrugge.
Così lei aveva cominciato ad odiare Sirius Black, odiare il suo sguardo, odiare la sua voce, commiserare le povere ragazze che venivano usate da lui.
Per non essere distrutta aveva sepolto il suo amore sotto una catasta d'odio.
Erano passati tre anni da quella storia, ormai era acqua passata, eppure odiare Sirius Back e la sua banda era diventata un'abitudine.
Si girò seccata quando si sentì afferrare per il braccio.
-Stavo cercando di ignorarti, Black, nel caso tu non l'abbia capito.- disse con tutto il disgusto che riuscì a mettere insieme, -E no, non voglio uscire con quell'idiota di James Potter!-
Sirius la fissò scioccato.
-Si può sapere cosa ti ho fatto? Tutte le volte che ti rivolgo la parola mi insulti e mi eviti neanche fossi lebbroso!-
Lily non rispose, spiazzata dal risentimento che sentiva nella voce del Black.
-Allora?-
-Sei...- cominciò a dire Lily incerta, -così maschilista. Sì, usi le donne...e con il tuo amico Potter...ti credi un gran figo. Comunque cosa vuoi?- concluse recuperando sicurezza.
-Solo portarti il libro di Incantesimi che hai dimenticato.- rispose porgendole il libro con un sorriso di scherno, -Spero non ti faccia schifo toccare un cattivo maschilista.-
Se ne andò diretto alla torre di Grifondoro.
-Sirius!- Era strano chiamarlo per nome.
Il ragazzo si girò curioso.
-Scusa,- disse lei accennando un timido sorriso, -Non intendevo davvero dire quelle cose.-
Sirius sembrò recuperare di colpo la sua sicurezza.
-Non ti preoccupare, lo so che sei solo invidiosa della mia bellezza.- disse facendole l'occhiolino, poi si dileguò fra la fiumana di studenti.
Lily rimase a fissare il punto in cui era sparito, incantata.
Aveva ragione era invidiosa, ma non della sua bellezza. In realtà, a volte, Lily si scopriva gelosa di quelle ragazze “facili” che tanto disprezzava e compativa.
Quelle ragazze che avevano tutto quello che lei non avrebbe mai potuto avere.
 
 
7° ANNO
POV. Sirius
 
Erano passati due anni da quando James era entrato nel dormitorio dichiarando il suo amore per Lily Evans, due maledettissimi anni.
Sirius aveva sperato che l'amico si dimenticasse in fretta di Lily invece lei era diventata l'amore della sua vita e altre cazzate simili.
Non esisteva l'amore. O se anche fosse esistita una sottospecie di Cupido che aveva permesso che due migliori amici, quasi fratelli, si innamorassero perdutamente della medesima ragazza, Sirius non vedeva l'ora di incontrarlo e spezzargli tutte le frecce!
Lui si era semplicemente dovuto fare da parte.
Aveva scelto James, l'unico fratello che gli era rimasto, ma nonostante tutto non riusciva a rinunciare completamente a Lily.
Spesso si scopriva ad osservarla studiare o a cercare la sua testa rossa in mezzo alla folla della Sala Grande e ogni volta che James inscenava una delle sue tattiche di seduzione Sirius si disgustava per la gioia che provava quando vedeva l'amico venir respinto.
Era una strana sensazione quella che gli nasceva nel petto: avrebbe voluto essere più simile a James, capace di dimostrare i suoi sentimenti senza problemi; avrebbe voluto essere il tipico ragazzo romantico, piacere alle ragazze non per il suo bell'aspetto, ma per come era veramente; non dover essere sempre al centro dell'attenzione.
Sirius Black aveva imparato fin troppo bene cosa volesse significare essere invidiosi.
Invidiava James e la sua sfacciataggine, invidiava Remus e il suo buon cuore, invidiava Peter e la sua semplicità.
Sirius Black invidiava tutti, perché avevano una vita diversa dalla sua.
 
-Sirius!- gridò James entrando in biblioteca, era estasiato proprio come quando gli aveva rivelato di essere innamorato della Evans.
Però Ramoso fu placcato da Madama Prince prima che potesse raggiungere il tavolo sul quale Sirius stava studiando.
-Non si urla!- lo ammonì, -Subito fuori di qui!-
Così Sirius non poté fare altro che osservare la faccia gioiosa dell'amico prima che la bibliotecaria gli sbattesse la porta in faccia.
Ultimamente Sirius passava la maggior parte del tempo libero in biblioteca, un po' perché quell'anno aveva i M.A.G.O. e avrebbe dovuto studiare sodo, un po' perché si era stancato di sentire il suo migliore amico elogiare ogni singola cellula della Evans.
Quindi era finito col passare più tempo col prefetto Lupin, che in quel momento era disperso fra gli scaffali alla ricerca di qualche libro sull'utilizzo delle foglie di Mandragola, che con James Potter.
Sirius si ritrovò a fissare il Lago Nero vicino a cui gli studenti si godevano il sole di quella che sembrava la prima vera giornata di primavera.
Peter gli si sedette accanto, al contrario di James lui non si faceva mai notare tanto che Sirius non si era neanche accorto che era entrato in biblioteca.
-Hai sentito le novità?- sussurrò sedendosi di fianco a Sirius e lanciando un'occhiata preoccupata a Miss Prince che girava fra gli scaffali con aria torva.
-Che genere di novità?- domandò Lupin tornando con alcuni libri dall'altezza preoccupante.
-Quindi James non ve l'ha ancora detto?- gongolò Minus, felice di essere per una volta al centro dell'attenzione.
-C'entra qualcosa con la Evans?- chiese Sirius cercando di dissimulare la sua preoccupazione.
-Eccome!-
-E dai, Peter!- lo incoraggiò Remus.
-James gli ha chiesto di uscire e lei ha detto di sì!- confessò infine.
Sirius riuscì a sentire il rumore del mondo che gli si sbriciolava intorno.
A malapena sentì Remus esclamare contento: -Come diavolo ha fatto a convincerla?!-
Perché non riusciva a sorridere come Minus e Lupin? Perché gli sembrava che non sarebbe mai stato capace di sorridere mai più? Si sentì invadere da una rabbia incontrollabile e da un improvviso desiderio di prendere a pugni qualcosa.
Aveva pensato che Lily Evans sarebbe rimasta sempre il sogno irraggiungibile di James, o meglio di lui e James. Li odiava troppo, non sopportava di parlare con loro figurarsi uscirci insieme!
Era impossibile, doveva per forza essere impossibile. Si alzò come in trans.
-Devo andare in bagno.- rispose meccanicamente agli sguardi sorpresi dei due amici.
Corse per i corridoi del castello senza una vera destinazione incurante degli studenti che lo guardavano sorpresi.
-Ehi, Sirius!- lo richiamò una voce fin troppo famigliare.
-Scusa James, ma non è il momento.-rispose senza neanche girarsi.
Fermò la sua corsa quando sentì il gelo entrargli nelle ossa. Guardò il suo respiro affannato che si condensava in nuvolette e le pareti di pietra e capì di essere nei sotterranei.
Aveva sempre odiato quel posto: troppo freddo, troppo umido e inquietante, troppo simile a casa sua. Eppure in quel momento era consono al suo umore: sotto terra.
James e Lily, insieme.
Come se il carma gli avesse letto nel pensiero, comparve una chioma rossa in fondo al corridoio.
-Black!- lo salutò sorpresa.
-Ciao, cosa ci fai qui?- domandò non sapendo cosa dire. In realtà avrebbe voluto porre tutt’altre domande: com’era possibile che avesse deciso di uscire con James? E poi tutta questa storia era vera? Ci avrebbe creduto solo quando l’avrebbe sentito confermare da lei.
-Il Professor Lumacorno mi aveva chiesto una mano per sistemare alcune pozioni…- rispose in un sussurro, arrossendo come se se ne vergognasse.
-Oh, fantastico.-
Cadde un silenzio imbarazzante, Lily fissava le pareti incrostate e il soffitto, mentre Sirius la studiava cercando qualche cambiamento che indicasse il motivo della sua decisione con James.
-Senti, devo andare.- disse lei interrompendo il silenzio.
Si incamminò velocemente verso l’uscita, ma quando gli passò di fianco Sirius le afferrò il braccio trattenendola.
-Aspetta. È vero?-
Si fissarono negli occhi, quelli di Lily erano straordinariamente verdi, sinceri e profondi, e Sirius sembrò perdersi in essi dimenticando per una attimo la sua angoscia. Esistevano solo i suoi occhi, un mondo magnifico e inesplorato che sembrava l’unico posto in cui la sua anima potesse trovare la pace.
-Sì, io e James usciamo insieme.- rispose Lily facendo tornare Sirius alla realtà.
L’angoscia che sembrava sparita gli ricadde addosso con prepotenza.
-Non fare quella faccia!- riprese la ragazza, -Non ti ruberò il tuo amico del cuore.-
Non capiva che non era quello il problema. Non riusciva a leggergli negli occhi i suoi veri sentimenti.
-Figurati, James non potrà mai amarti quanto ama me.- rispose ironicamente, cercando di mascherare la sua tristezza.
Lei scosse la testa.
-È solo un appuntamento, mica ci dobbiamo sposare!- disse prima di andarsene.
 
Qualche mese dopo
 
Era seduto da più di un'ora davanti a quel cavolo di libro ed esattamente da allora stava rileggendo la stessa riga senza capirne il significato.
La candela, ormai quasi consumata del tutto, illuminava fiocamente le immense librerie che occupavano la maggior parte della biblioteca.
Era andato lì a studiare sperando di riuscire a dimenticare i suoi cupi pensieri, in ogni caso non sarebbe mai riuscito a stare in sala comune. Non con quei due che si pastrugnavano.
C'era una certa ironia nel fatto che Sirius Black, il grande Malandrino che prima del quinto anno non sapeva neanche che forma avesse un libro, stesse infrangendo le regole per studiare.
Studiare alle undici di sera! Stava decisamente impazzendo.
Chiuse bruscamente il libro come per scacciare i pensieri che gli ronzavano per la testa.
Tirò un pugno sul tavolo per sfogare tutta la sua frustrazione, ma come risultato si fece solo male.
Fa finta che sia la faccia di James, disse una voce nella sua testa.
Contrasse il braccio pronto a colpire ancora...
-Sirius?- lo chiamò qualcuno dall'entrata della biblioteca.
Il ragazzo si fermò con il cuore che batteva a mille per la rabbia appena provata e per la paura.
-Sono io, Lupin- disse ancora la voce avanzando nel cerchio di luce formato dalla candela.
Finalmente Sirius riuscì a distinguere i capelli spettinati e il volto smunto dell'amico, la luna piena sarebbe arrivata nel giro di pochi giorni.
-Cosa ci fai in biblioteca a quest'ora?- chiese il licantropo sospettoso.
-Stavo studiando.-
Lo sguardo di Remus si soffermò sul libro chiuso e sulla candela consumata e Sirius intravide un lampo di tristezza nei suoi occhi.
-Tu ami Lily, vero?- chiese interrompendo il denso silenzio che si era creato.
L'erede dei Black si sentì spiazzato. Non era neanche una domanda, era un'affermazione che metteva a nudo il suo segreto più intimo e profondo.
Erano anni che Lily era diventata nella sua immaginazione l'unica isola tranquilla nella quale si poteva rifugiare sempre dopo ogni tempesta e improvvisamente era come se avesse scoperto una tana di Schiopodi proprio al centro dell'isola.
-Come fai a saperlo?!-
Remus scrollò le spalle.
-Sono un buon osservatore.- rispose semplicemente, -Insomma, ogni tanto la guardi e ti brillano gli occhi. Da quando si è messa con James, poi, sei sempre scontroso e di mal umore... non riesci neanche a stare nella stessa stanza in cui stanno loro due! Pensavo che tu e James foste migliori amici...-
Sirius si morse le labbra.
-James l'ha capito?- chiese solamente.
-Devi ringraziare il cielo di aver un amico stupido almeno quanto te.- rispose Lupin cercando di rassicurarlo, -E poi è troppo preso da Lily per accorgersi anche solo in che stagione ci troviamo.-
Sirius annuì rigido.
-Non lo dirai a nessuno, vero?-
-Certo che no! Tu non hai mai rivelato a nessuno che io sono un lupo mannaro, un segreto molto più importante del tuo, se permetti. Non ti tradirei mai.- rispose il licantropo.
-Remus,- lo chiamò, -James è il mio migliore amico, davvero, solo che in questo periodo ci sono volte in cui...in cui vorrei picchiarlo, ma intendo proprio seriamente, solo per sfogarmi...vorrei fargli del male, fargli provare quello che provo io ogni giorno. Sono un mostro vero?-
Lupin lo guardò triste, ma non c'era compassione nel suo sguardo, sembrava solo profondamente addolorato.
-È normale che tu sia invidioso di James. Insomma anche il grandioso Sirius Black è umano! Però ascoltami: hai tutte le ragazze hai tuoi piedi, sembra strano detto da me, ma divertiti! Dimentica Lily e James, torna il Sirius di un tempo.-
Il moro accennò un sorriso.
Il Sirius di un tempo.
Gli mancava essere pienamente felice, poter vivere spensieratamente, sentirsi giovane e onnipotente. Sembrava quasi un vecchio che ricorda i tempi gloriosi.
Quando era invincibile, quando non sapeva neanche cosa volesse dire essere invidiosi.
Divertiti.
Sapeva di essere arrivato ad un punto di non ritorno. Non sarebbe mai più stato come prima, ci sarebbe sempre stata quella sorta di ombra nel suo cuore.
 
 
Quartier generale dell'Ordine della Fenice,
un anno dopo il diploma.
POV. Lily
 
La ragazza dai capelli rossi chiuse la porta di casa dietro di sé con un sospiro stanco.
Erano quasi due giorni che non dormiva, lo testimoniavano le borse scure sotto gli occhi, non ricordava neanche quand'era stata l'ultima volta che si era truccata e i suoi cappelli fulvi erano un groviglio spettinato.
In quel periodo gli attacchi di Voldemort stavano diventando sempre più frequenti e violenti, per questo l'Ordine aveva bisogno di tutti i membri possibili per combattere la guerra.
Lily non si tirava mai indietro quando si trattava di svolgere una missione, ma, terminato il suo ultimo incarico, aveva assoluto bisogno di riposarsi.
Erano le tre del mattino e si aspettava di trovare il quartier generale completamente addormentato, invece scorse una luce accesa in cucina.
Si avvicinò per controllare e vide la figura di Sirius accasciata scompostamente sul tavolo. Vicino a lui erano sparse disordinatamente delle bottiglie, alcune erano ancora mezze piene, altre ormai vuote erano rovesciate e Lily era sicura che non avessero contenuto succo di pera.
Quando si avvicinò per controllare come stesse Sirius dovette arricciare il naso a causa del forte odore dell'alcool.
Un tempo si sarebbe arrabbiata, l'avrebbe rimproverato e gli avrebbe detto di crescere, ma ormai era troppo stanca. Non erano più il ragazzo più ribelle della scuola e la Prefetta col massimo dei voti.
Erano due ragazzi trascinati in una guerra troppo grande, spietata e realistica; lo capiva fin troppo bene, avrebbe volentieri afferrato una di quelle bottiglie e si sarebbe seduta vicino a lui cercando di dimenticarsi di tutto.
Lily urtò con il piede una bottiglia appoggiata al pavimento, che cadde tintinnando nel silenzio della casa.
-Mmmh?- mugugnò Sirius riscuotendosi appena.
-Come stai?-
Per tutta risposta il ragazzo cercò di alzarsi riuscendo solo a inciampare. Lily dovette afferrarlo per evitare che cadesse a terra.
-Mi fa male la testa...- sussurrò Sirius con voce impastata.
La ragazza sentì una stretta al cuore sentendo risvegliare il suo istinto materno. In quel momento, con gli occhi sgranati e lucidi per l'alcol, Sirius sembrava solo un bimbo indifeso e bisognoso di aiuto.
-Vuoi...vuoi che vada a prenderti una medicina?- chiese sentendosi troppo stanca anche solo per provare a fare un incantesimo.
-No! Resta con me.- la supplicò.
Solo in quel momento Lily si rese conto di quanto fossero vicini. Riusciva a sentire il suo fiato caldo sul collo e il suo forte profumo di alcol e sudore. Si sentì risucchiata dallo sguardo di Sirius che riacquistò un briciolo di lucidità ed ebbe l'impressione che in quel momento stessero pensando la stessa cosa, qualunque cosa fosse.
Nonostante lo conoscesse da una vita, non gli era mai stata così vicina. Ricordava perfettamente i tempi in cui il suo cuore impazziva appena lo vedeva, invece adesso il suo cuore sembrava sparito.
Non sapeva neanche lei se fosse calma o se le fosse venuto un infarto. I pensieri si mescolavano veloci, si affacciavano nella sua mente e scappavano via un attimo prima che lei riuscisse ad afferrarli. Forse erano spaventati da quegli occhi nocciola che sembravano non volerla lasciare.
Si rese conto tardi che si stavano avvicinando e non fece in tempo a spostarsi, o forse semplicemente non voleva.
 
POV. Sirius
 
Era ubriaco.
Aveva imparato a sopportare abbastanza bene la nausea e il mal di testa derivanti dall'alcol. Ormai era ben felice di sacrificare il suo fegato in cambio dell'oblio.
Remus non capiva, o forse non voleva capire. Non era per Lily, non solo per lei, che ne aveva bisogno, non riusciva a dormire senza essere tormentato da incubi orribili.
Sirius aveva diciannove anni ed era già stanco della vita da un bel pezzo.
Probabilmente era per via di tutto quello che gli era successo, a partire dalla sua famiglia.
Lui distruggeva il suo corpo per salvare la sua mente.
Era già da un po' nel mondo dei sogni quando un rumore di vetri infranti lo riportò alla realtà. La prima cosa che mise a fuoco furono un paio di occhi verdi che lo fissavano preoccupati.
Evans.
Era perfetta nonostante fosse notte fonda e lei fosse appena tornata da una missione, oppure era la sua mente offuscata a farla sembrare addirittura più bella del solito.
Diceva delle cose che Sirius non riusciva a capire a causa della nausea diventata improvvisamente più forte. Il ragazzo tentò ugualmente di alzarsi, ma le gambe non lo ressero e si ritrovò fra le braccia della Evans.
-Mi fa male la testa...- mormorò confuso.
Quante volte aveva sognato questa scena! Anche se nella sua fantasia lui non era ubriaco fradicio e lei lo ringraziava per averla salvata da qualche pericolo.
La ragazza continuava a parlare, ma lui capì che voleva andarsene.
Sentiva che in quel momento doveva solo rimanere lì con lei. Ne aveva bisogno.
-No! Non te ne andare.- la supplicò.
Fissava i suoi occhi così incredibilmente verdi desiderando perdercisi dentro, così come faceva con l'alcol. Anzi lei era cento volte meglio dell'alcol.
Non sapeva neanche cosa stava facendo. Semplicemente si avvicinò a lei, calamitato dai suoi occhi.
Il bacio fu leggero. Lily si irrigidì e il ragazzo si aspettava che lei si scostasse indignata, invece ricambiò il bacio.
Sirius sgranò gli occhi credendo che fosse solo l'ennesimo sogno provocato dall'alcol. Poi si rese conto di quanto le sue labbra fossero morbide, di quanto il suo odore fosse delicato. Non poteva essere un sogno, era troppo perfetto per esserlo.
Passarono secondi, o forse minuti, in cui Sirius si sentì in paradiso. Infine Lily si staccò.
La sua faccia non esprimeva né disgusto né passione né rabbia né gioia. Nessun sentimento.
Era come una maschera totalmente indifferente e senza una parola uscì dalla cucina.
 
La mattina dopo Sirius stava sorseggiando il suo caffè quando Lily fece il suo ingresso in cucina.
Sembrava così straordinariamente normale, come se la sera prima non fosse successo assolutamente niente, da dare sui nervi.
Non lo degnò nemmeno di uno sguardo, sedendosi di fianco a Mery MacDonald. Sirius la guardò corrucciato e per tutta risposta ricevette un'occhiata interrogativa da parte di Remus, che in quel momento stava friggendo il bacon.
Fece del suo meglio per finire la sua colazione normalmente, ma poi entrò James.
Sirius notò subito che non aveva la solita aria briosa e il motivo non poteva essere solo la guerra. Sembrava teso, come se dovesse prendere una decisione importante e Felpato ebbe un brutto presentimento.
James Potter avviò rigido verso Lily che alzò lo sguardo su di lui, curiosa.
-Io...ehm...ecco...- cominciò indeciso.
Si inginocchiò e solo allora Sirius notò che aveva in mano un anello.
Calò il silenzio, mentre gli occhi di tutti si volgevano verso di lui.
-Lily, vuoi sposarmi?- chiese infine tutto d'un fiato.
-Sì, certo!- esclamò la ragazza senza alcuna esitazione e un sorriso radioso cancellò l'indifferenza che prima occupava il suo volto.
Tutti gli amici scoppiarono in grida di gioia e iniziarono a complimentarsi con la coppia. Anche Sirius si unì ai festeggiamenti fingendo di essere contento, in tutti quegli anni ci aveva fatto l'abitudine.
Quando l'euforia si fu un po' calmata e uscì dalla cucina.
In un angolo del salotto vide Lily e James che si baciavano, stava per salire le scale silenziosamente quando Lily aprì gli occhi.
Gli lanciò uno sguardo indecifrabile.
Poteva essere di rimpianto o di minaccia. In ogni caso Sirius non avrebbe mai detto nulla a James riguardo alla sera prima, gli voleva troppo bene.
O forse si voleva troppo male.
  
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