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Autore: Fiamma Erin Gaunt    19/05/2013    2 recensioni
[Le avventure di Oliver Twist]
Piccola rivisitazione de "Le avventure di Oliver Twist" dal punto di vista di Jack "Artful Dodger" Dawkins.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1


















Fagin e i ragazzi erano seduti a tavola, intenti a finire la cena, quando un lieve fischio arrivò alle loro orecchie.
- Deve essere Bill. – considerò Nancy, alzandosi in piedi per affacciarsi alla finestra. Nel buio che regnava nel vicolo era praticamente impossibile distinguere il volto, ma il fatto che Bullo, il fido pitbull del suo compagno, non fosse presente le fece capire che doveva trattarsi di qualcun altro.
- Charlie, scendi giù al portone e porta il lume con te, non vorrai romperti l’osso del collo. –
Il ragazzo annuì, lasciando a metà la fetta di pane che stava sbocconcellando e dirigendosi verso le scale che portavano al piano inferiore. Le scese con lentezza, perché malgrado la luce del lume quei gradini erano lo stesso una trappola mortale.
Era giunto davanti al portone quando udì un nuovo fischio, più forte del precedente, accompagnato da un singolare modo di bussare, come se anche quello fosse un codice. C’erano solo due persone che bussavano in quel modo, Angel e Scamp, ma non li vedeva da più di due anni ormai e per quanto ne sapeva potevano benissimo essere dall’altra parte del mondo.
- Parola? –
- Charlie, giuro che se non ti sbrighi a farmi entrare la butto giù e ti prendo a calci in culo. –
Non c’erano dubbi, quella voce era  inconfondibile. Aprì il portone, facendosi da parte per permetterle di entrare. Si trovò davanti una ragazza dai lunghi e mossi capelli corvini, gli occhi color ghiaccio che luccicavano malandrini, che non poteva avere più di diciassette anni.
- Angel! – esclamò, abbracciandola d’impulso per poi arrossire furiosamente.
- Che accoglienza calorosa. – ridacchiò la ragazza, scoccandogli un bacio sulla guancia che lo fece arrossire ancora di più.
- Il vecchio? –
- Al piano di sopra, stavamo finendo di mangiare. – replicò, facendole strada e stando attento ad illuminarle per bene i gradini.
- Questo posto cade a pezzi proprio come due anni fa. – borbottò Angel, fissando con aria contrariata le mura in mattoni che presentavano scheggiature e crepe.
Charlie si strinse nelle spalle, come a dire che a lui andava bene così com’era. Entrarono nel salone, tra la sorpresa generale. Il primo a riprendersi fu Fagin che si alzò e le andò incontro.
- Angel, mia cara ragazza, che immenso piacere rivederti. –
- Risparmiati le moine, Fagin, sono troppo grande per farmi continuare a prendere in giro da te. – replicò, con un sorrisetto sarcastico che fece ridacchiare Nancy e Bet. Lasciò vagare poi lo sguardo tra i ragazzi fino a che non incrociò un paio di incredibili occhi grigio blu.
- Dodger, come sta il mio ragazzo? –
La domanda fece ridacchiare i ragazzini, che erano ben a conoscenza della cotta del loro capo, e colorò le guance di Dodger di un leggero rosa.
- Sto bene, divento ogni giorno sempre più in gamba. – replicò, sforzandosi senza successo di apparire modesto.
- Di Scamp che ne è stato? – intervenne Nancy, sorpresa dal non trovarla in compagnia del fratello.
- Ci raggiungerà tra poco, doveva andare a fare rifornimento. –
Lei e Fagin si scambiarono un’occhiata d’intesa. Fare rifornimento nel loro gergo significava procurarsi nuove armi, proiettili e polvere da sparo.
- Scommetto che è lui. – aggiunse, sentendo un fischio proveniente dal piano di sotto. Charlie sparì nuovamente di sotto, tornando un paio di minuti più tardi in compagnia di Toby Rackit, Bill Sikes e un ragazzo incredibilmente simile ad Angel, sebbene avesse un paio d’anni in più, in compagnia dei rispettivi cani. Infine, leggermente nascosta dal fisico imponente di Bill, c’era una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi come quelli di un gatto.
- Scamp! – esclamò Bet, mettendoci forse un po’ troppo entusiasmo, arrossendo quando quest’ultimo le rivolse il migliore dei suoi sorrisi sghembi e le fece un lieve inchino.
- Bet, Nancy, siete ancora più incantevoli di quanto mi ricordassi. –
La rossa alzò gli occhi al cielo, sbuffando esasperata, Bet arrossì ancora di più, ridacchiando compiaciuta, mentre Nancy gli rivolse un sorriso divertito.
- Sei il solito dongiovanni, non cambierai mai, vero? –
- Mai. – confermò con un sorriso smagliante.
- Quanti cuori hai spezzato? –
- Ho smesso di contare alla centesima. – replicò, deciso a reggerle il gioco.
Charlie e Dodger lo guardarono con ammirazione. Erano stati trovati da Fagin quando avevano rispettivamente nove e dieci anni ed erano cresciuti nel mito di Scamp, la giovane canaglia dall’aspetto di un angelo nero in grado di sciogliere il cuore delle ragazze con la stessa facilità con cui rapinava un gentiluomo.
- E gli affari come andavano? – volle sapere il suo anziano mentore.
- Fagin, non si usa più offrire da bere agli ospiti? – replicò con tono di rimprovero.
- Charlie, il brandy, ragazzo… mi raccomando, quello buono. – si affrettò a precisare. Scamp ed Angel gli avevano fruttato un sacco di denaro negli anni in cui  avevano lavorato per lui e il loro ritorno doveva essere festeggiato in un certo modo: avrebbero con ogni probabilità portato altrettanto denaro, ripagandolo del periodo di assenza.
Scamp sorseggiò il boccale che gli veniva porto, arricciando il labbro con aria leggermente disgustata, - E questo sarebbe il meglio che hai, vecchio? Sarà il caso di procurarne un po’ di contrabbando, non credi? – aggiunse, porgendo il boccale alla sorella, che ne prese un sorso piccolissimo e annuì.
- Già, direi del brandy, dello scotch e anche un bel po’ di rum. – confermò, scoccando un’occhiata alla credenza in cui venivano tenute le poche bottiglie di liquore presenti. Si diresse poi verso la poltrona su cui si era seduto Dodger, lasciandoglisi scivolare in grembo e circondandogli il collo con le braccia. Il ragazzo rimase stupito per un attimo, ma si riprese in fretta e le cinse il fianco con un braccio.
Il cane al seguito di Scamp, un lupo Cecoslovacco dal temperamento aggressivo, ringhiò leggermente, come a voler avvisare il ragazzo di non prendersi troppa confidenza con la sua padrona.
- Killer. – lo rimproverò Scamp. Il cane abbassò la testa, uggiolando in tono sommesso, e si accucciò ai suoi piedi.
- Allora, dove siete stati? – domandò Dodger, sforzandosi di concentrarsi sulla conversazione e ignorare Angel che giocherellava distrattamente con il suo cilindro.
- Un po’ qui, un po’ là. – replicò la ragazza rimanendo sul vago. – Charlie, dolcezza, ti dispiacerebbe portare quella roba nella mia vecchia stanza? – aggiunse, sgranando gli occhioni chiari. Il ragazzo annuì, scattando in piedi come un soldatino e caricandosi le borse sottobraccio.
Nancy e Scamp si rivolsero un’occhiata complice e ridacchiarono sotto i baffi. Angel riusciva a farli obbedire a qualsiasi ordine.
- Georgiana, mia cara, sono sicuro che tu risponderai alle mie domande. – interloquì Fagin, lanciando un’occhiata speranzosa alla rossa che sedeva accanto a suo cugino Toby e che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
- Vuoi sapere se ti abbiamo portato qualcosa, Fagin? Allora chiedilo, non girarci intorno. – replicò bruscamente, per poi rivolgersi a Scamp.
- Dagli quello che gli abbiamo preso, non lo sopporto più. –
Il ragazzo annuì, mentre il vecchio ladro faceva finta di essersi offeso ma in realtà attendeva trepidante, e gli lanciò un sacchetto contenente una decina di sterline e un paio di orologi d’oro.
Fagin li osservò con avidità, intascandoli rapidamente con un sorriso compiaciuto.
- E bravi i miei ragazzi, siete sempre i migliori allievi che abbia mai avuto. –
Georgiana ridacchiò sarcasticamente, - Scommetto che l’avresti detto anche se non ti avessimo portato nulla, no, Fagin? –
Il vecchio non colse la provocazione e si versò un altro bicchiere di brandy.
- Bè, io e Nancy torniamo a casa, domani passami a trovare, finiremo di discutere di quella cosa. – disse Bill, rivolgendosi a Scamp che annuì e rivolse loro un cenno di saluto.
- Anche io e Georgiana andiamo. – annunciò Toby, mentre la cugina si alzava e lo precedeva verso l’uscita.
Una volta che tutti furono usciti, Bet commentò  con asprezza: - Certo che quella non si smentisce mai, ha sempre quell’aria di superiorità. –
Angel decise saggiamente  di rimanere in silenzio, non le andava di intavolare una discussione a proposito della differenza tra il considerarsi superiore e il non avere piacere di intraprendere una conversazione con una ragazza sciocca e frivola come lei.
Scamp la ignorò a sua volta, stiracchiandosi pigramente come un gatto e annunciando che era stanco morto e che sarebbe andato a dormire. Augurò la buonanotte ai ragazzi e raggiunse la camera che aveva diviso con sua sorella fin dalla prima volta che aveva messo piede nella vecchia topaia di Fagin. Si addormentò non appena ebbe toccato il letto, cullato dal chiacchiericcio al piano di sotto che scemava mano a mano che anche i ragazzini cominciavano ad infilarsi sotto le coperte.









 
Spazio autrice:

Io non devo vedermi film così belli, non devo proprio, perché poi la mia mente comincia a fissarcisi sopra e a viaggiare. Ovviamente ciò è accaduto anche giovedì sera, quando ho rivisto Oliver Twist e il mio adorabile Jack Dawkins (Artful Dodger *_______*). Ragion per cui eccomi qui a scrivere una long su questo film e in particolare su di lui u.u
Bè, che dire, spero vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Fiamma Erin Gaunt
 
 
 
 

  
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