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Autore: Kafkaesque    20/05/2013    5 recensioni
[The Great Gatsby - F. Scott Fitzgerald]
L'unica soluzione sensata che riesci a trovare è fuggire. Te ne vai, fissando la nebbia e un alone verde dall'altra parte della baia per accertarti che non ti seguano, ma non ti accorgi del fantasma di quell'uomo che viene via con te, nascosto nella tua valigia, insieme alle carte di un romanzo che hai deciso anni fa di non finire.
Frammenti di ciò che è successo dopo.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The pursued, the pursuing, the busy and the tired

 


 

 

 

La prima cosa che ti assale è un piccolo, distaccato rammarico, perché è un peccato avere una piscina e non usarla tutta estate.

Perché comprare una piscina e pagare la manutenzione, e guardare gli invitati gettarci festoni dorati e risate allo champagne– perché comprare una piscina solo per morirci dentro? Ci pensi tutto il pomeriggio, e prima c'è quel rammarico – che spreco – , poi un certo disprezzo, e rabbia, e nausea, ecco, la nausea e l'acqua della piscina che diventa rossa. E poi, forse, c'è un singhiozzo, uno solo, ma è sbagliato anche quello.
Sbagliato come l'enorme villa senza ospiti e il pianoforte a coda muto, come il telefono che non suona perché nessuno ha niente da dire.
Sbagliato come un uomo stanco e una pistola e Gatsby che è morto per non ammettere di aver costruito miraggi.

 

**

 

Pensi alle sue camicie, pensi alla flanella, al cotone, ai colletti rinforzati, alle cravatte inglesi. E pensi a Daisy. Pensi a come lei si ricorderà solo le sue camicie tra qualche anno, a come sentirà per sempre sulle dita la carezza di quella blusa di seta importata dall'India. Ma i baci di Gatsby, il suo amore, il suo sguardo nella notte; la metropoli di sogni che per lei aveva costruito con oro, e sangue, e luci verdi– se li dimenticherà. Perché è molto più facile amare Tom – brutale, forse, squallido, ma Daisy ha bisogno di braccia forti e bugie – quando lui le chiede di farlo. Daisy è bella come una rosa bianca recisa e posata in un vaso: è pallida e incantevole e spezzata; la sua anima è avvizzita anche se tutti giurano ancora di poter sentire quel meraviglioso profumo di fiori.

Rompi l'orologio sulla mensola perché così puoi far finta, almeno per qualche minuto, che lui sia tornato per romperlo ancora una volta.

 

**

 

Vorresti poter dire che non ti dimenticherai mai il sorriso di Gatsby, ma mentiresti. Era troppo complicato, e tu non sei sicuro di avere le forze per continuare a cercare risposte a indovinelli senza soluzione. Non si può capire cosa ci sia nel cuore di un uomo disposto ad annullarsi per una visione, un abito estivo di seta bianca e una voce di donna. Non sei neanche convinto che un uomo del genere abbia qualcosa nel petto, se non valli di cenere e un disperato bisogno di luci sul mare. Sognare l'ha ucciso.
In un attimo di vuoto, pensi che avresti potuto provare a salvarlo, perché almeno avresti un fallimento con cui coprire il silenzio. Come sarebbe stato salvare Gatsby? Come sarebbe stato indicargli le stelle, là, in alto, lontane dalla casa di Daisy?
Non avrebbe capito, probabilmente.
Come non avrebbe capito perché hai dormito sulle scale della sua villa deserta la notte prima del suo funerale.

I fiori che avresti dovuto portare al cimitero, li getti nella piscina coperta di foglie.

 

**

 

L'unica soluzione sensata che riesci a trovare è fuggire.
Te ne vai, fissando la nebbia e un alone verde dall'altra parte della baia per accertarti che non ti seguano, ma non ti accorgi del fantasma di quell'uomo che viene via con te, nascosto nella tua valigia, insieme alle carte di un romanzo che hai deciso anni fa di non finire.
L'ombra di Gatsby ti perseguita e la tua vita diventa grigia ovunque, ma è solo un pensiero, un'idea– il suo sorriso sta già svanendo. Ti ricordi solo che era largo e bianco e ti faceva sentire te stesso, faceva pulsare la vita nelle tue vene con il ritmo di un jazz dorato. Non hai mai capito se fosse falso o sincero, ma non ti interessa saperlo.
Vorresti poterlo dimenticare del tutto, vorresti essere come Daisy e ridere del vento che arriccia le onde su una spiaggia tropicale.
Vorresti poter urlare a tutti la sua storia per liberartene, per gettarla sulle spalle degli altri e poi scappare ancora; vorresti urlare quanto il mondo sia sbagliato e di come fossero tutte menzogne quelle che l'avevano ucciso: Daisy, un appartamento a New York con un cane, una placca d'onore del Montenegro, l'amore di un marito– tutte menzogne.
Ma la gente si nutre di menzogne, hai imparato, così non pensi di essere nel torto quando te ne concedi una.

Non si può ripetere il passato? Certo che si può, vecchio mio.”

 

**

 

Sei tornato quando hai capito che non puoi scappare da te stesso e da un uomo che non esiste, non puoi scappare dall'ombra del Grande Gatsby. Visiti il molo, la tua vecchia casa– la sua l'hanno smantellata tempo fa, non hanno chiesto il permesso a nessuno.

Alla valle delle ceneri, ti fermi.
Gli occhi blu slavati del Dottor T.J.Eckleburg ti consolano dal loro cartellone sporco.
Loro sanno la verità. Loro hanno visto.
Hanno visto lo sguardo di Tom mentre fissava il cadavere di Myrtle, la morte, le menzogne e i treni sporchi di fuliggine; le feste, la macchina e la pistola. Hanno visto gli anni di guerra e collane di perle rotte, e l'ambizione di Gatsby che prendeva strane pieghe e nomi contorti fino a diventare Daisy, fino a diventare amore– quello che non sai è se gli occhi del Dottor T.J.Eckleburg potranno perdonarli: non tutti, ti basterebbe che perdonassero Gatsby.
Ma forse non importa essere perdonati da qualcun altro, quando al funerale c'eravate solo tu, suo padre e le panche vuote.

Jay Gatsby, gli occhi cerchiati dalla montatura gialla del Dottor T.J.Eckleburg ti suggeriscono, puoi perdonarlo tu.

 

 

 








Note:


Robo che ho scritto tra una pausa di studio e l'altra. Il Grande Gatsby è uno dei miei libri preferiti e sto morendo dalla voglia di andare a vedere il film, quindi-aaaah. Ho liberato i miei sentimmmentih con questo obbrobrio. Ovviamente la seconda persona è riferita a Nick.
Il titolo è una citazione (dal Grande Gatsby, ovviamente)
"A phrase began to beat in my ears with a sort of heady excitment. ' There are only the pursued, the pursuing, the busy, and the tired '."


 

 

 

  
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