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Autore: Claudine Delacroix    20/05/2013    7 recensioni
AVVERTENZE: Haymiss.
Peeta è un genio. L'idea degli innamorati sventurati ha convinto tutti, persino lui stesso. Ma Katniss e Haymitch sanno che non è così.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Inspira, espira. Inspira, espira.
Seguendo i consigli di mia madre (che, seppur non ufficialmente, è medico) cerco di calmarmi. Il viaggio è iniziato da un bel po'. Il mio fisico sta lottando per rimanere qui, quando la mia mente vorrebbe essere solo nel Distretto 12, a casa con Prim, o nei boschi con Gale, o a casa di Madge... dovunque con un minimo di familiarità.
Questo treno è grande e lussuoso. Un vagone è esteso quanto la mia casa. Un pasto al ristorante del treno equivale a sei pasti a casa mia. Qui sono fuori posto. Ho già nostalgia di tutto, persino di Ranuncolo. Cosa darei per sentire i suoi soffi arrabbiati, i suoi miagolii patetici o le sue fusa assordanti...

Cerco di pensare ad altro. Guardo fuori dal finestrino e comincio ad escogitare tecniche di sopravvivenza. Questo mi distrae.
Mi sono appena ripresa un po', quando il paesaggio sempre meno Distretto e sempre più Capitol City provoca in me forti ondate di nausea. Decido di volgere la mia attenzione altrove, verso il povero malcapitato che dividerà con me il destino infausto dei giochi. Sembra spaventato quanto me, se non di più. Il ragazzo del pane.
Peeta! Katniss! Oggi sarà una grande, grande giornata, non è vero?
Ecco quella svampita di Effie, penso, roteando mentalmente gli occhi al cielo. Non so come faccia ad essere sempre così maledettamente allegra. D'accordo, non è lei a dover partecipare agli Hunger Games, ma comunque non dovrebbe considerarlo un lavoro del quale essere contenti, dover accompagnare le bestie al macello.
– Ragazzi, come siete silenziosi! È l'emozione, non è vero?  Nemmeno aspettando la risposta che non sarebbe comunque arrivata, comincia a sgallinare su quanto fantastiche saranno le prossime settimane.
– Vedrete, Capitol City vi piacerà un sacco. È tutto un altro mondo, paragonato al vostro... Distretto  Nel pronunciare la parola distretto, arriccia un pochino il naso.
– Dove diavolo è il nostro mentore?  Replico innervosita dall'ultima affermazione di Effie. Che lei sia contenta per gli Hunger Games, gasata per la cerimonia di apertura, impaziente di vederci tirati a lucido per una volta, mi sta bene. Ma che disprezzi il mio Distretto... non lo accetto.
 Ehm, lui... lui sarà qui a momenti. Vi piacerà, vedrete. È... un tipo molto particolare, e...  Mentre cerca di concludere la frase, le porte del vagone si aprono. Fa il suo ingresso un uomo. – Eccoti qui, Haymitch! Stavamo proprio parlando di te!  Effie sembra sollevata che il nostro mentore abbia interrotto il suo vano tentativo di presentarcelo al meglio. E ti credo, penso.
Haymitch è un bell'uomo, sulla quarantina. Nonostante la bellezza naturale, è molto trascurato. Porta i capelli biondi spettinati e lunghi, si vede che non gli interessa curarli. O pettinarli, se è per questo. Ha dei begli occhi grigi, segno inconfondibile del Distretto 12, ma spenti. Forse quello sguardo è stato spento dagli Hunger Games.
I numerosi anni post-Giochi non gli hanno impedito di mantenere il fisico ben impostato e forte. Ma non l'hanno nemmeno aiutato a dimenticare. Come quel bicchiere che tiene in mano, che non è di certo l'ultimo né il primo.
Il nostro mentore è un ubriacone. Siamo fottuti.
Questo è il mio primo pensiero terrorizzato su di lui. Oltre all'aria alticcia causata dall'alcol, sembra che ci sia qualcosa di più profondo a renderlo così arreso in partenza e svogliato.
Ma certo. Una volta che ti nominano alla mietitura, il tuo destino è segnato per sempre. Se perdi, muore il tuo corpo. Se vinci, muore la tua anima. Il lavoro del mentore è un lavoro infame; anno dopo anno, vedi i tuoi tributi morire, e ogni volta, quel senso di colpa, quel realizzare che sei un assassino, non ti lascia più.
Ora capisco l'aggrapparsi di Haymitch all'alcol. Per dimenticare. Non una delusione d'amore, non la morte di qualcuno a lui caro, ma che è un assassino e lo sarà sempre.
Ciò non toglie che io e Peeta siamo fregati. Quest'uomo non è il vero Haymitch, ragazzo forte, scaltro, avventuroso e pieno di vita che una volta dev'essere stato; quest'uomo è patetico e depresso.
Non per colpa sua, certo. Ma lo è. E noi siamo costretti ad affidargli la nostra vita.
Non rivedrò mai più Prim.
 Eeehi, Effie! Oggi sei più Capitol del solito. Quella parrucca, lasciatelo dire, è troppo persino per te. Poi, illuminami; che razza di coso è quello che porti al polso?  Effie fa uno scatto della testa, indignata.
Haymitch entra barcollando un po', un bicchiere semivuoto stretto nella mano. Nel vederci spalanca le braccia, sorridendo a pieni denti.
 Ed ecco i miei tributi! Che carini  Detto questo, si siede sulla poltrona di fronte a un Peeta molto, molto confuso. Ci guardiamo, io accigliata lui perplesso, mentre Haymitch si scola l'ultimo sorso della roba che ha nel bicchiere. Poi lo sbatte sul tavolo. Infine si sbraga sulla poltroncina, mani giunte, sorriso beato. Guarda Peeta, poi me. Si aspetta che parliamo?
Scorge le nostre espressioni scioccate e tenta di nuovo.
 Ragazzi miei, so quanto Effie possa essere una gallina starnazzante e so quanto possa imporre i suoi discorsi strampalati a chiunque non lasciando possibilità di replica  ignora l'"ehi!" stizzito dell'interessata  ma non vi avrà mica mangiato la lingua?
La risposta non arriva. Sospira. Prende una bottiglia  alcol, sicuramente  e riempie fino all'orlo il bicchiere. Se lo porta alla bocca, e prima di bere dice tra sé e sé con voce cupa -Questi due non dureranno nemmeno un minuto lì dentro. Come tutti gli altri.
Questo è troppo. Ma prima che io possa fare qualcosa, Peeta si scaglia su di lui. O almeno, ci prova, perché Haymitch, sempre bevendo rilassato, lo blocca al petto con un piede scalzo. È forte, cavolo. L'uomo interrompe un attimo la sua bevuta; un po' del contenuto del bicchiere è caduto. 
 Mi hai sporcato i pantaloni...  biascica, con un finto tono mogio.
Peeta si rimette a sedere, sconfitto e imbarazzato. Quando l'uomo finisce di bere, è come se non fosse successo nulla. Si alza in piedi, sorride affabile a entrambi, si volta, e, con passo strascicato, esce dalla stanza.
Effie si tiene la fronte con una mano, scuotendo piano la testa. Sapeva sarebbe successo. Non siamo i primi e nemmeno gli ultimi tributi che subiscono l'indifferenza, inefficienza e scarsa voglia di fare del mentore.
Mi alzo in piedi anch'io ed esco senza salutare, tornando nella mia stanza a passi pesanti, sbattendo i piedi, pensando che l'ultimo barlume di speranza di sopravvivenza è andato, pensando che moriremo come tutti gli altri tributi del Distretto 12 da ventitré anni a questa parte, come degli sfigati, dei perdenti, senza uno straccio di sponsor. Sconfitti in partenza.
Lo odio.



















L'ho scritta davvero l'ho scritta davvero l'ho scritta davvero *prende un respiro profondo*
Salve tributi! Sono Taaiga, iscritta dallo scorso agosto qui su efp... che si è svegliata mesi e mesi dopo per scrivere qualcosa. Che dite? Dovevo continuare a dormire?
La coppia KatnissxHaymitch mi intriga non poco. Non fraintendetemi, adoro Peeta. E nemmeno Gale mi dispiace. *si ripara dai pomodori* però avevo voglia di fare una pazzia, e... ecco qui. Cos'altro dire? Ho cercato di scopiazzare il meno possibile dal libro e dal film, per questo i dialoghi e alcune cose non coincidono molto con essi.

Se trovate qualche strafalcione, qualche frase poco convincente, non siate timidi. Ditemelo. Anche per messaggio privato, senza bisogno della recensione.

Grazie a chi la recensirà, la metterà tra le seguite o tra i preferiti e... ehi, dove sono andati tutti?*cri cri cri*
Al prossimo capitolo.
 
  
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