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Autore: JD Jaden    21/05/2013    6 recensioni
Come è nata Panem? Lei lo sa. Lo ha imparato a scuola e ne ha sentito parlare dagli anziani del Distretto 12. Come si è passati dalla pace ai Giorni Bui? Beh lei li ha vissuti, anche se era piccola e ha cercato di rimuovere il trauma. Come è finita la guerra? Per lei con una perdita inaccettabile. E come si sono svolti i primi Hunger Games? Lei è stata il primo Tributo femmina del Distretto 12. Ed è stata la prima vincitrice. Nessuno meglio di lei può raccontare questa lunga, terribile storia...
Chi è lei? Jaden Cartwright, 17 anni, ragazza del Giacimento che cerca di tirare avanti in un mondo difficile e crudele. In questa brutta avventura cercherà di imparare come si fa a sopravvivere in mezzo alla morte, a non impazzire davanti a scelte impossibili, a ricominciare a vivere quando tutto sembra finito.
Ma capirà che niente è finito. Che è proprio quando sembra che la vita sia più bella, più semplice, che l'incubo ricomincia, più reale e temibile di prima.
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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"Mother nature's fury takes you by the hand
Rip this world to pieces
Bid farewell to all you know"

(Bullet for my Valentine - Eye Of The Storm)


 

Io sono Jaden Cartwright e ho 17 anni. Vivo nel Distretto 12, che si trova nella nazione di Panem, sorta sui resti di un territorio un tempo chiamato Nord America. Non so bene cosa sia successo, perché a scuola, durante la lezione di storia, il professore è sempre molto vago quando parla di ciò che c'era prima. Con quel poco che ho sentito a lezione e con le molte voci che circolano in proposito, ho elaborato una mia teoria molto probabile: è noto che un primo problema era che l'America era in guerra con un'altra nazione, chiamata Eurasia, che si trovava a est, oltre l'oceano, e che con le molte armi sempre più temibili e pericolose, le due nazioni si stavano distruggendo a vicenda. Un altro problema era costituito dalle numerose forme di inquinamento ambientale e dal poco rispetto degli uomini per la natura. Io credo che ad un certo punto la terra si sia ribellata e sappiamo bene come: siccità, uragani, terremoti, incendi e maremoti hanno distrutto quasi completamente l'Eurasia e l'America. Basti pensare che il Nord America aveva un area di più di 24'000'000  km quadrati (ora non raggiunge i 15'000'000), che un tempo esisteva anche il Sud America (ora scomparso) e che l'Eurasia era composta da Europa e Asia, che assieme superavano i  54'000'000 km quadrati (di cui, a quanto pare, ora non è rimasta nemmeno la metà).
Non so cosa ne sia stato degli abitanti dell'Eurasia, ma so che una parte della popolazione del Nord America, assieme all'allora presidente, alla sua famiglia e ad un pugno di intellettuali e personaggi di spicco della società, si è salvata nascondendosi nei pressi delle Montagne Rocciose, in un bunker sotterraneo formato da un intricato labirinto di cunicoli. Alcuni anziani bisbigliano fra loro che solo chi era in grado di pagarsi un "biglietto di salvataggio"  aveva potuto accedere ai rifugi. Quello deve essere stato un periodo di lotte brutali e terribili, in cui ci si massacrava per assicurarsi un posto sicuro per se e per la propria famiglia. Non oso immaginare la morte atroce che è toccata a tutti coloro che, alla fine, sono rimasti fuori... Comunque quando i cataclismi si sono fermati è iniziata la ricostruzione. L'area sopra il bunker è diventata la sede del governo, quella che da allora è la nostra capitale: Capitol City. Era il luogo perfetto, in una posizione strategica, che permetteva (e permette tutt'ora) di individuare rapidamente eventuali incursioni, e che è stato successivamente corredato da numerosissime misure di sicurezza, migliorate negli anni, di cui ovviamente è vietato parlare. In questa parte di Panem sono stati via via costruiti il palazzo del governo, la villa del presidente e numerosi altri edifici appariscenti e talvolta bizzarri. Attorno al centro sono state erette svariate abitazioni lussuose ed esagerate, in cui ospitare quei sopravvissuti che, già prima della distruzione del Nord America, erano ricchi o famosi in qualche modo.
Attorno a Capitol City sono invece sorti 13 nuclei abitativi destinati al resto della popolazione, i distretti, ognuno dei quali ideato per sfruttare nel migliore dei modi la conformazione e le risorse del territorio rimasto. Il presidente, assieme ai suoi consiglieri, aveva deciso di mantenere i diversi distretti isolati fra loro per garantire la massima efficienza delle singole attività. Già perché ad ogni distretto è stata assegnata la produzione di un diverso tipo di beni di consumo, che per il 70% doveva andare alla capitale. Fra un distretto e l'altro sono quindi stati lasciati molti ettari di terreni vuoti, che nel tempo si sono ricoperti di vegetazione incolta, in cui hanno trovato dimora animali selvatici di ogni tipo, scampati chissà come ai disastri ambientali.
Come dicevo ogni distretto ha un compito. Non ci è concesso di sapere per filo e per segno cosa succede negli altri distretti, ma conosciamo comunque a grandi linee qual è l'occupazione principale di ciascuno. Il Distretto 1, fra i più ricchi, produce beni di lusso come gioielli e pietre preziose; nel 2 inizialmente si raccoglievano solo grafite e pietra da costruzione, ma da ormai molti anni vi si costruiscono anche armi ed è la sede degli addestramenti dei Pacificatori, le guardie disseminate nel territorio di Panem e impiegate per il "controllo dell'ordine". In pratica sono autorizzati a torturare o uccidere chiunque non rispetti le leggi; nel 3 ci sono molte industrie meccaniche ed è il luogo in cui vengono ideati e prodotti i beni tecnologici; il 4 è il ricco distretto della pesca; nel 5 si produce energia elettrica; nel 6 si occupano di trasporti; il 7 è dedito alla produzione di legna e carta; l'8 è specializzato nell'industria tessile; nel 9 ci si occupa di agricoltura; nel 10 di allevamento; nell'11 coltivano e raccolgono frutta e verdura; il 12, dove vivo, è diviso in piccoli commercianti e minatori di carbone; infine il Distretto 13 è forse il più misterioso di tutti: a noi dicono che raccoglievano grafite, ma si vocifera che le miniere fossero troppo poche per giustificare una popolazione tanto grande. Qualcuno dice che vi si producessero energia e armi nucleari, ma tanto ora non esiste più...


I giorni Bui. Così chiamiamo il periodo di guerra e ribellioni terminato appena un paio di anni fa con la distruzione del Distretto 13 e con la resa di tutti gli altri distretti. Io li ricordo appena, forse perché hanno toccato meno il nostro distretto, rispetto ad altri. O forse perché ho voluto rimuovere il trauma, non lo so... Ma non c'è modo di cancellare definitivamente quel periodo dalla nostra testa: già dalla settimana successiva alla resa, a scuola è stata introdotta una nuova parte di programma, interamente dedicata alla rievocazione di quegli avvenimenti.
Nei primi anni, la nazione di Panem è stata un luogo di pace e prosperità. I sopravvissuti erano lieti di essere scampati ad una morte orribile e vivevano in armonia, felici di avere un lavoro e un tetto sulla testa, tre pasti al giorno garantiti per diritto di appartenenza a Panem e una vita faticosa, ma serena. Non gli importava molto di ciò che succedeva a Capitol City. Alla morte del presidente ne successe un altro (eletto dai cittadini di Capitol City e da un rappresentante scelto di ciascun distretto), che rimase in carica per 10 anni. Ne fu poi eletto un altro, un altro ed un altro ancora... tutti professavano la tolleranza, la pace e la democrazia. Alle ultime elezioni però è successo qualcosa. Anche su questo argomento gli anziani hanno di che bisbigliare: dicono che quelle elezioni sono state truccate in qualche modo. Fatto sta che erano appena terminate, quando il nuovo presidente, il giovane Coriolanus Snow, ha dichiarato che il tempo della democrazia era finito.
Ha instaurato, in breve tempo, un rigido regime dittatoriale, basato essenzialmente sull'arricchimento di Capitol City, a spese dei 13 distretti. Ha subito vietato altre elezioni, eliminato la garanzia dei tre pasti al giorno per tutti gli abitanti e ordinato che il 99% delle risorse estratte, raccolte e prodotte nei distretti fosse consegnata alla capitale. Ha infine aggiunto una serie di leggi inutili e degradati che tutti dovevano rispettare, pena la tortura o addirittura la morte. Erano centinaia di anni che la pena di morte non esisteva più nemmeno per gli assassini e lui ha deciso di imporla anche per reati meno gravi, o peggio di sua invenzione come il furto, il bracconaggio, la fuga dai confini del proprio distretto ecc.. Per i reati da lui considerati lievi come la corruzione o il mercato nero si viene invece arrestati e frustati sulla pubblica piazza. I traditori inoltre vengono arrestati, ma non so cosa ne facciano di loro...
A scuola si racconta solo delle cose che, a prima vista, sono migliorate sotto il suo governo: ha collegato tutti i distretti e Capitol City con una linea ferroviaria ad alta velocità (peccato che noi non la possiamo usare perché è vietato uscire dal proprio distretto) e fatto erigere alte recinzioni di filo spinato elettrificato attorno al perimetro di ogni distretto, per proteggerli dai predatori carnivori che ne minacciavano le strade (vero, ma è vero anche che così si assicura che ce ne stiamo intrappolati per bene senza via di scampo).

La vita nei distretti era diventata insopportabile. L'1, il 2 e il 4 in realtà erano ancora piuttosto ricchi, ma per tutti gli altri erano rimasti solo fame e fatica. In breve tempo il malcontento è cresciuto al punto da sfociare in violente ribellioni contro Capitol City. E' iniziata quindi una cruenta guerra fra i 10 distretti impoveriti e i 3 distretti più benestanti capitanati da Capitol City. Sì perché inizialmente l'1, il 2 e il 4 si sono schierati con la capitale e hanno contribuito con armi, combattenti e tecnologie fantasiose. In questo periodo sono stati addirittura modificati geneticamente alcuni animali, in modo da trasformarli in armi contro i distretti. E' così che sono nati gli Ibridi, fra i quali ricordo gli Aghi Inseguitori (vespe munite di un veleno che provoca violente allucinazioni, dolori insopportabili e nei casi peggiori una morte dolorosa), le Ghiandaie Chiacchierone (uccelli maschi in grado di recepire intere discussioni tra gli uomini, e ripeterle a chi li ha liberati, che vennero invitate come spie nelle varie zone dei distretti per scovare i ribelli) e i Rettili Killer (ominidi bianchi, dotati di quattro arti, grandi più o meno come un uomo adulto, con lunghe code da rettile, schiene arcuate e teste protese in avanti, ideati per uccidere i ribelli, ma che si sono poi rivelati ingestibili e assetati di sangue, tanto da uccidere qualunque essere vivente gli capitasse a tiro). In realtà ne sono state inventate moltissime altre varietà, ma io non ne conosco altri. Immagino sia perché sono stati tutti ritirati, distrutti o abbandonati. Questo perché nella seconda parte della guerra anche i tre distretti favoriti hanno tradito la capitale e si sono schierati con gli altri distretti. Questo è stato un grande vantaggio per i ribelli, i quali sono così venuti a conoscenza di moltissime delle strategie militari e tecniche di Capitol City, rendendo inutilizzabili, se non addirittura controproducenti, gli Ibridi. Il caso più eclatante fu quello delle Ghiandaie Chiacchierone: i ribelli, capito il trucco, hanno iniziato a rimandare indietro gli uccelli con discorsi interamente inventati, in modo da sviare i loro nemici. Una volta scoperto l'inganno, questi uccelli sono stati abbandonati al loro destino, affinché si estinguessero. Tuttavia alcuni di questi esemplari si sono accoppiati con delle femmine di mimo dando vita alle Ghiandaie Imitatrici, non più in grado di ripetere interi discorsi, ma solamente di riprodurre i suoni ascoltati.
A questo punto i distretti sembravano avere la vittoria in pugno: erano superiori nel numero e conoscevano le tecniche militari e i tipi di armi usate dal nemico. Tuttavia è successo qualcosa di inaspettato. Una sera sugli schermi di tutta Panem è comparso un video agghiacciante: il distretto 13 bombardato da armi atomiche, interamente spazzato via, cancellato dalla faccia della terra. E poi un comunicato di Snow in persona «Distretti, deponete le armi e arrendetevi o farete uno a uno la stessa fine.».
Ricordo solo di avere pianto. Non perché conoscessi qualcuno del Distretto 13, ma perché l'idea che tutte quelle persone fossero morte sotto le bombe di Capitol City era insopportabile. Anche mio padre ha pianto, ma il suo motivo era diverso dal mio. Immaginavo che fosse per via della sconfitta. Infatti ormai la guerra era persa. La scelta era fra lo sterminio e la resa. Per lui entrambe le soluzioni erano inaccettabili. Mio padre era un Generale e combatteva in prima linea con i ribelli. Era un vincente lui, lo era sempre stato, anche quando giocava a carte con i suoi amici, quando guerra era solo una parola letta sui libri di scuola e lui era solo un minatore di carbone, non un soldato. Sì è ucciso, il mio papà. Dichiarata la resa è tornato a casa, ha abbracciato me, che all'ora avevo 15 anni, mia sorella Jenny, di 8 anni e mio fratello Thomas, di 11, poi ha baciato nostra madre e l'ha stretta forte a se. Non scorderò mai le sue ultime parole:
«Cercate di essere felici. Rimanete uniti. Vivete anche per me. Vi voglio bene». Non capivo il significato di quelle frasi sconnesse, ma non mi piacevano. Mia madre invece aveva già capito. Lei sapeva. Gli ha stretto una mano, lui se l'è portata alle labbra. Si sono guardati negli occhi per un istante, poi papà è uscito di casa. Ho provato a chiamarlo, ma lui non si è voltato. Avevo paura. Volevo seguirlo, ma mia madre mi ha fermata e mi ha dato uno schiaffo. Non l'aveva mai fatto, non me l'aspettavo, non ho nemmeno pianto.
«Tuo padre non tornerà più. E' ora che tu la smetta di fare la bambina!». Jenny è scoppiata a piangere. Thomas tremava. Perché la mamma si comportava così? Poi abbiamo sentito lo sparo. Sono corsa in strada prima che mamma potesse fermarmi di nuovo. In mezzo alla piazzetta c'erano tre uomini, riversi a terra in una pozza di sangue, con una pistola in mano. Davanti a loro una telecamera e un gruppo di funzionari di Capitol City. Mi sono avvicinata tremante e li ho riconosciuti: i Generali del distretto 13. Quello al centro era papà. Ho urlato. Qualcuno mi ha afferrata, mi sono divincolata graffiandogli le braccia a sangue, senza smettere di gridare. I funzionari non si sono nemmeno girati a guardarmi. Dopo qualche secondo un hovercraft è comparso nel cielo, ne sono scese alcune scalette e i funzionari e il cameraman sono saliti abbandonando i tre cadaveri a terra. Mi sono afflosciata di colpo ed è caduto il silenzio. Solo in quel momento ho notato che attorno alla piazza c'erano molti degli abitanti del distretto 12. Appena l'hovercraft è scomparso tutti hanno portato le tre dita di mezzo della mano sinistra alle labbra e le hanno tese verso i tre cadaveri. Un gesto antico che solitamente si fa ai funerali, che significa grazie, ammirazione, dire addio a qualcuno a cui si vuole bene. La persona che mi aveva afferrata, mi ha poi riportata a casa: era Mark Abernathy, il mio vicino di casa. Ha tre anni più di me e lo conosco da sempre. Che io sappia non siamo parenti però ci somigliamo molto ed entrambi ci differenziamo dagli altri abitanti della parte di distretto chiamata Giacimento, quella più povera. Noi con i capelli chiari e gli occhi verdi. Loro, tutti con gli stessi occhi grigi e i capelli scuri. Non somigliamo nemmeno molto ai commercianti: per la maggior parte biondi con gli occhi azzurri. Io ho preso da mio padre, lui da sua madre. Da piccoli ci hanno raccontato che loro erano amici da sempre e abitanti del Distretto 1. Sono stati trasferiti al 12 per aver commesso alcuni errori che hanno rallentato la produzione di gioielli (non proprio un reato, ma una colpa abbastanza grave da farli degradare ad un distretto più povero. Anzi, il più povero). Come dicevo Mark mi ha riportata a casa e mi ha urlato contro che non avrei dovuto uscire, che non avrei dovuto assistere all'esecuzione. Già esecuzione. L'ho capito davvero solo la sera: Snow aveva richiesto, come simbolo della resa, che tutti i Generali dei ribelli si uccidessero pubblicamente, come fosse un'idea loro. Per rendere la sconfitta ancora più crudele, ancora più umiliante. Su tutti gli schermi di Panem, quella sera, sono state trasmesse 12 scene identiche. In tutto 36 persone fra uomini e donne si sono sparate in testa davanti alle telecamere. La mamma ci ha detto di chiudere gli occhi, di non guardare, ma non ci sono riuscita. Li ho guardati negli occhi a uno a uno. Non ci crederete, ma in nessuno di quegli sguardi ho letto paura o rassegnazione. Solo rabbia. Questo a Snow non deve essere piaciuto, ma per ben due anni ci ha lasciati tutti in pace, a curare i nostri feriti e seppellire i nostri morti. A pensare a come continuare a vivere...


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NOTE DI JD:

 

Premetto che questa è la mia primissima Fan Fiction, per cui chiedo scusa per il probabile orrore. Sto provando a revisionarla a partire da oggi (18/12/2013) con il nuovo nome e grafica migliorata; seconda revisione oggi (01/03/1014) con un nuovo banner e ritocchi alla grafica (chiedo scusa per i disguidi che ci saranno finché non avrò finito).

Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, sempre ben gradita, anche negativa se lo ritenete necessario, perché ho bisogno di sapere cosa ancora non va ^-^
Un paio di parole sulla struttura dei capitoli: ogni capitolo avrà un banner-spoiler, cioè una serie di "carte" contenenti foto di personaggi, avvenimenti e elementi che troverete nel tal capitolo. Questo è un modo, spero carino, di rendervi più accessibile la conoscenza dei personaggi e di incuriosire riguardo alla storia. L'idea delle carte l'ho presa un po' dal nuovo titolo... insomma, in ogni capitolo si voltano le nuove carte in tavola e alla fine di tutto capirete perché "finisce in gloria" ;) In questo capitolo iniziate a vedere la protagonista e il presidente Snow, che ovviamente è il padre di quello che conosciamo dalla trilogia...
Ringrazio tutti coloro che avranno la pazienza di leggere tutto fino in fondo, so di scrivere troppo, ma è colpa della mia testa che viaggia a velocità supersonica! I capitoli successivi saranno via via più leggeri, per cui non lasciatevi scoraggiare da questa sottospecie di prologo. Spero davvero di non annoiarvi... 
Ora vi saluto, 
pace, amore e palme nane a tutti voi,
JD

   
 
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