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Autore: IoNarrante    21/05/2013    3 recensioni
Raccolta di OS partecipante alla challenge Un bacio tira l'altro.
Tabella:
1. Un bacio al buio;
2. Un bacio per gioco;
3. Un bacio sulla moto;
4. Un bacio rubato;
5. Un bacio per scommessa;
6. Il primo bacio;
7. Un bacio alla persona sbagliata;
8. Il bacio che aspettavo;
9. Il sogno di un bacio;
10.Un bacio dal sapore amaro;
11.Un bacio al college;
12.Un bacio a mezzanotte;
13.Un bacio sotto casa;
14.Un bacio in ufficio;
15.Un bacio per il compleanno;
Non le eseguirò necessariamente in ordine, come viene, viene! :3
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Queen and King'
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6. Il primo bacio

di sgabuzzini e giochi della bottiglia.
 
paring: Thea/Tommy
 
Era all’ennesima festa organizzata da Oliver, in assenza dei genitori.
Tommy si trovava stravaccato sul divano, con una birra in mano e una bella ragazza nell’altra che gli faceva le fusa. Era un po’ ubriaca, questo doveva ammetterlo, ma ad un party dei Queen non si finiva mai sobri.
Anche se si frequentava ancora la East Starling High School.
«Ehi…» gli mormorò la ragazza, ad un soffio dalle labbra. Si chiamava Stacey forse? Oppure Cindy? Sinceramente, in quel momento, ricordava a mala pena il suo nome. «Ti va di andarmi a prendere da bere?» gli chiese con voce melliflua.
Tommy Merlyn le rivolse uno sguardo sorpreso. «Perché non vai a prendertelo da sola, poi magari me ne porti uno. Che ne dici, piccola?» ridacchiò.
Quella tipa era sicuramente un’imbucata, oppure talmente ubriaca da non riconoscerlo. Chiunque a Starling City, e dintorni anche, conosceva il cognome Merlyn.
…in primis per il tragico incidente nel Glades che aveva coinvolto sua madre.
Scosse il capo e scacciò via quel turpe pensiero. Era venuto a casa di Oliver per divertirsi, per sfuggire l’ennesima volta da suo padre, che sembrava divertirsi a comandarlo a bacchetta.
La ragazza gli si strusciò contro, come una gatta. «Vado e torno…» gli sussurrò, picchiettando l’indice sul suo naso come avrebbe fatto una maestra con un bambino monello.
Nel frattempo, notò Oliver e Laurel al centro della pista da ballo.
Quei due facevano fuoco e fiamme insieme, doveva riconoscerlo. Per quanto si lasciassero e si rimettessero insieme con la stessa frequenza di un cambio d’abiti, Oliver era sempre attratto da lei.
Il problema era la fedeltà.
Se fossi io ad avere Laurel, non guarderei altra donna. Quel pensiero gli sorse spontaneo. Era già da un po’ che vedeva la loro amica come qualcosa di più, ma aveva sempre dato per scontato che lei fosse di Ollie.
Fregare la ragazza al proprio migliore amico era una bastardata, troppo perfino per lui.
Così si era messo l’anima in pace e aveva puntato ad altro.
«Ehi gente!»
Ollie aveva preso il microfono del Dj in mano ed ora attirava l’attenzione di tutti gli invitati su di sé. Sapeva come parlare alla gente, come farsi adorare. Era una qualità che Tommy gli aveva sempre invidiato.
«Che ne dite di fare un bel gioco?»
Dopo poco tempo, Tommy si ritrovò sdraiato sul grande tappeto persiano al centro del salotto, circondato da ragazzi e ragazze seduti in cerchio. Il suo migliore amico era al centro, con una bottiglia di vodka vuota nelle mani.
«Comincio io.» sentenziò, dando forza all’oggetto e facendolo roteare su una tavoletta di legno. «Cinque minuti nell’armadio.»
La bottiglia volteggiò un paio di giri, dopodiché si fermò di fronte ad una biondina niente male, che subito arrossì. Oliver, galante come sempre, le offrì la mano e insieme si diressero verso il grande ripostiglio nel sottoscala.
Laurel lanciò loro uno sguardo a dir poco incendiario.
Fu allora che Tommy notò sulle scale un piccolo esserino arruffato in pigiama. Si alzò di corsa dal tappeto per raggiungere Thea, la sorellina di tredici anni di Oliver.
«Ehi, che ci fai alzata?» le chiese subito, notando che si stropicciava un occhio.
Thea lo guardò dolcemente. «Non riesco a dormire, fate troppo chiasso. Non posso scendere e stare un po’ con voi?» lo supplicò.
La piccola Speedy – così la chiamavano lui e Ollie – era sempre stata il suo punto debole. Essendo nato figlio unico, Tommy aveva “adottato” i ragazzi Queen come suoi fratelli e provava lo stesso affetto per Ollie come per Thea.
Le carezzò i capelli. «Non penso che Oliver sia contento di saperti in mezzo a tutta questa gente ubriaca,» le spiegò sorridendo. «Se ti va, dopo salgo e ci ingozziamo di caramelle, okay?»
Ma Thea era rimasta rapita dalla bottiglia che continuava a girare. Tommy si immedesimò in lei, a cosa avrebbe fatto una tredicenne sapendo che nel salotto di casa sua ci fosse una festa di quelli dell’ultimo anno.
«Che gioco è?» gli domandò.
In quello stesso istante, Oliver tornò trionfante dalla pomiciata nello sgabuzzino e notò la sorella e il suo migliore amico.
«Perché non sei di sopra?» le domandò, forse in modo un po’ brusco.
Thea si fece subito piccola piccola. «Io…» tentennò.
«Le ho chiesto se poteva unirsi a noi, visto che la musica non la fa dormire,» intervenne Tommy, salvandola da un rimprovero che era sulla punta della lingua di Ollie.
Il suo migliore amico storse il naso. «Ha soltanto dieci anni, non può stare qui.»
Tommy gli sorrise e gli diede una pacca sulla spalla per tranquillizzarlo. «Le butto un occhio, non preoccuparti. Ci penso io.»
La piccola Thea gli lanciò uno sguardo luminoso e Tommy sentì quella familiare sensazione di calore proprio alla bocca dello stomaco.
Si sederono tutti nuovamente attorno al cerchio, mentre gli altri salutavano animatamente la nuova giocatrice che si era unita a quella serata. Oliver era preoccupato, soprattutto nel caso in cui Thea fosse stata scelta per entrare nello sgabuzzino.
Tommy era più che sicuro che avrebbe gambizzato chiunque avesse tentato di provarci con sua sorella.
In fondo non si contraddice mai il padrone di casa.
«Forza Tommy, gira tu.» gli disse subito, fissandolo con uno sguardo austero.
Il giovane Merlyn si avvicinò al centro del cerchio, afferrando la bottiglia e imprimendole un po’ di forza per farla roteare il più velocemente possibile.
Quando la lasciò andare, gli venne in mente soltanto un nome. Avrebbe voluto che il becco della bottiglia si fosse fermato proprio di fronte alla ragazza che stava cominciando ad apprezzare più di quanto gli fosse concesso.
Laurel sorrideva, ma non era per lui quel gesto.
Intrecciava le mani a quelle di Ollie, anche se lui era distratto da tutto il trambusto della festa. Nemmeno si rendeva conto di quale speciale gioiello avesse tra le mani e Tommy era geloso di questo.
La bottiglia roteò un paio di volte, poi si fermò.
Il cuore di Tommy perse un battito, poi guardò dritto negli occhi la persona che gli era capitata in quel gioco un po’ infantile.
«Io…» mormorò, senza sapere cosa aggiungere.
Le urla dei ragazzi presenti lo assordarono. «UO!» «La sorella e il migliore amico!» «CINQUE MINUTI NELL’ARMADIO!»
Più o meno furono quelle le frasi che urlarono in coro quasi tutti i presenti.
Quasi.
Ollie lo fissava come se fosse appena diventato un lauto pasto dopo giorni di digiuno forzato. Tommy si alzò in piedi, pronto a rinunciare perché la piccola Speedy era stata una sorella anche per lui, ma Oliver lo raggiunse.
«Entrate e uscite, senza fare niente. Così facciamo tacere questi dementi.» tagliò corto, studiando la situazione. «Mi fido di te.»
Quelle quattro parole lo sorpresero, e Tommy si sentì un po’ speciale per una volta. Si avvicinò a Thea, luminosa come un giorno d’estate, nonostante indossasse un pigiama piuttosto buffo, e la condusse verso l’armadio a muro.
«Che cosa dobbiamo fare qui dentro?» chiese, arrossendo.
Tommy si chiuse la porta alle spalle e si rese conto di quanto fosse angusto e stretto quel posto. Scrollò le spalle. «Nulla Speedy, tranquilla. Dobbiamo far passare cinque minuti.» le spiegò.
Non sapeva esattamente se Thea conoscesse il gioco della bottiglia, ma sperò che i suoi dieci anni di vita non fossero saturi di quella esperienza.
Si sentì stranamente infastidito dal pensiero che lei potesse aver sperimentato un gioco del genere, magari con dei compagni della sua classe. No, non era possibile.
«E in genere cosa si fa in questi cinque minuti?» domandò ancora, sempre più curiosa.
La temperatura in quell’angusto spazietto cominciava a far sudare il giovane Merlyn. «Mah, niente di che. Si parla, ci si scambia numeri di telefono, ci si bacia… si fa quel che si vuole.» tagliò corto.
«Bacia?» e a Thea le si illuminarono gli occhi. Quelle iridi verdi così simili a quelle di Oliver…
«Non è obbligatorio.» si affrettò a precisare.
Thea però si avvicinò troppo, sorprendendolo. Il profumo dei suoi capelli lo stava confondendo, e l’aria che si respirava dentro quel piccolo armadio era rarefatta. Improvvisamente faticò a respirare, si sentì confuso.
Lei era la sua piccola sorellina, quella che non aveva mai avuto perché sua madre era morta troppo presto. Non poteva fare questo ad Oliver.
«N-Non posso…» disse, mettendole le mani sulle spalle. «Sono troppo grande per te, e poi… Oliver…»
Sapeva che era la cosa sbagliata, la più sbagliata che mai potesse fare. Perfino desiderare di avere Laurel tutta per sé.
Thea però quella sera sembrava diversa. «Non deve saperlo per forza…» sussurrò imbarazzata.
Tommy fu sorpreso da quel suo comportamento. Non capiva davvero perché Speedy volesse un bacio, proprio da lui poi.
«Sei come una sorella per me,» le disse.
Con uno sguardo sicuro, Thea lo fissò. «Tu non sei mio fratello, ed io vorrei darti il mio primo bacio.» sentenziò sicura. «Lo desidero… già da un po’.» ammise infine.
Sicuramente erano già passati alcuni minuti e presto il tempo a loro disposizione sarebbe scaduto. Gli bastava temporeggiare ancora un po’, per farla ragionare.
Il problema era che nemmeno Tommy era sicuro di quello. Thea era una bambina in confronto a lui, ormai all’ultimo anno. Eppure c’era qualcosa che sentiva dentro di sé, un qualcosa che si avvicinava fortemente a ciò che Laurel gli faceva provare.
Inoltre, odiava il fatto che qualcun altro potesse baciarla. Strapparle l’innocenza con malagrazia magari, nel vicolo di un sudicio pub quando Thea sarebbe cresciuta ancora un po’.
Hai promesso.
Era combattuto, schiacciato tra due fuochi che lo opprimevano.
In fondo, cos’era un piccolo bacio? Un gesto innocente dato da un amico ad un altro. Quante volte Oliver aveva baciato ragazze che nemmeno gli piacevano?
Qualcuno bussò forte allo sgabuzzino, facendoli trasalire. «Manca un minuto, piccioncini!» e sghignazzò.
Ora o mai più.
Tommy si morse il labbro inferiore tra i denti, e si avvicinò a Thea. Le prese il viso tra le mani e la vide schiudere le labbra. «Non dirlo a Oliver.»
Quella fu l’ultima frase prima che il giovane Merlyn si chinasse su di lei, assaporando quelle labbra come un frutto dell’albero proibito. Erano morbide come si era aspettato, forse ancora di più. Avrebbe voluto fermarsi lì, allontanarsi finché era in tempo, ma una volta assaggiato, quel peccato lo attraeva sempre di più.
Si allontanò un poco, per poi gettarsi nuovamente sulle labbra di lei, mordicchiandole, schiudendole, solleticando pian piano i denti per farle schiudere la bocca.
Stava rischiando grosso. Di lì a pochi minuti qualcuno avrebbe aperto la porta dello sgabuzzino e non avrebbe potuto farsi beccare in quelle condizioni.
Sentì Thea che gli si aggrappava alla maglietta come se stesse precipitando.
Poi aprì le labbra e il mondo si cristallizzò in un istante.
Si separarono in tempo, prima dello scadere dei cinque minuti, ma Thomas continuava a percepire il cuore che gli sconquassava la gabbia toracica. Era confuso, stranito, non sapeva come diamine comportarsi.
Oliver aprì la porta qualche secondo dopo, sorridendo soddisfatto.
Thea gli lanciò appena uno sguardo, augurando a tutti la buonanotte perché si era scocciata di stare lì e Tommy non ebbe nemmeno occasione di spiegarsi.
«Ben fatto, amico.» gli disse, dandogli una pacca sulla spalla. «Sapevo di poter contare su di te. In fondo, Speedy è anche tua sorella.»
una sorella a cui aveva rubato il primo bacio.


Che dire?
Innanzitutto premetto che la shot partecipa all'iniziativa lanciata da me e da nes_sie per sopperire a questi mesi di "assenza" visto che Arrow è giunto al termine. L'iniziativa si chiama: "Un bacio tira l'altro" ed è una challenge senza scadenza né limiti di tempo. Ha solo una tabellina da rispettare.
Dunque, premetto che questa OS l'ho scritta PRIMA del finale di Arrow, e qui avverto per gli *SPOILER* che partiranno.
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MI.HA.DISTRUTTA.
Considerate che la Themmy era una delle mie ship favorite, oltre alla Olicity. Ora mi hanno trucidato il cuore, l'hanno preso e gettato in un cassonetto perché io amo Colin e ho amato Tommy fin dalla 1xo1. CATTIVI! T_T

Detto ciò, sono partita dal n°6, quindi non le farò molto in ordine XD
Il primo bacio me lo sono sempre immaginato così, perché Tommy è stato il grande amore di Thea. Il suo "primo, vero, amore". (è lo sarà per seeeeeeeeempre!! *va a frignare*)
Bene, bene!

ArrivedOrci :3
//marty

 
   
 
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