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Autore: Liberty89    22/05/2013    7 recensioni
L’aveva desiderata da quando s’erano incontrati, perché il solo guardarla l’aveva scosso nell’animo, e dopo che s’erano conosciuti e avevano iniziato a trascorrere giornate intere insieme, non aveva concepito che un solo pensiero: amarla.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aqua, Terra
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Titolo: Fior del fango
Autore: Liberty89
Genere: Erotico, Sentimentale
Rating: Arancione
Personaggi: Terra, Aqua
Pairing: TerraxAqua
Avvertimenti: One-shot, Lemon
Note dell'autrice: Buongiorno! Torno a poche ore di distanza dal mio ultimo post a una fic yaoi a rating rossissimo con una het. Ebbene sì, alla fine ne ho scritta una... e sono stata minacciata invitata a scriverne altre <.< In principio questa fic doveva avere una conclusione diversa, perché c'è circa una pagina in più sul file originale, ma dato che usciva di gran lunga dall'idea che mi ero fatta all'inizio e che mi sembrava orrida (in realtà lo è) ho deciso di dare una sistemata alla prima parte e indirizzarla in modo tale che si completasse da sola. Chi mi ha caldamente invitata a scriverne ancora mi ha detto che ci sono riuscita, ora ditemi voi ù.ù Dove si posiziona questa storia? Mmh, direi dopo l'arrivo di Ventus alla Terra di Partenza, ma prima dell'esame per diventare Master. Spero che vi piaccia! Buona lettura!

Ps: un grazie abnorme a chi ha sopportato me e i miei deliri autocritici mentre la scrivevo x3

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.

 
Fior del fango

Era incredibilmente concentrata nella lettura di quel libro che l’aveva conquistata fin dalle prime righe, al punto che non si accorse dell’aprirsi della porta della sua stanza, né della persona che entrò con passi leggeri, fissandola con occhi inteneriti e affascinati. Fu solamente quando sentì una lieve pressione sulla guancia che si ridestò per poi voltarsi alla sua sinistra, incontrando così la figura del suo ospite.
-Terra!- esclamò Aqua, chiudendo il volume e posandolo sulla scrivania. -Scusa, non ti ho sentito… ero così presa, che…-
-Non fa niente.- ridacchiò lui, tranquillizzandola. -Mi piace guardarti mentre leggi, quindi nessun problema.-
Arrossì a quelle parole, lusingata ma anche imbarazzata per quel velato complimento, che le fece portare una mano sulla gota toccata dalle labbra del suo compagno e le fece distogliere involontariamente lo sguardo. Vedendola in quella bizzarra difficoltà, il ragazzo si sporse verso di lei per baciarla di nuovo, questa volta sulle labbra e lasciandola interdetta per qualche secondo. Quando si staccò e si allontanò per guardarla, il castano rise appena per la sua espressione, che in breve si tramutò in un severo cipiglio.
-Sei matto? Ven e il Maestro potrebbero…-
-Non corriamo rischi.- la interruppe, prendendola per mano e tirandola in piedi. -Il Maestro sta allenando Ven e ne avranno ancora per molto, fidati. E ho chiuso la porta, quando sono entrato.- illustrò, prima di posarle un braccio intorno alla schiena per avvicinarla a sé e gettarsi ancora sulle sue labbra con urgenza e dolcezza al tempo stesso.
Aqua capitolò a quel contatto travolgente, lasciandosi andare e affidandosi completamente al suo compagno, dimenticando il divieto del loro mentore sui rapporti sentimentali tra allievi. Fin dal loro primo bacio aveva compreso che Terra non le avrebbe mai permesso di anticiparlo né di domarlo, forse a parole, ma dal punto di vista fisico doveva essere lui a condurre il gioco e a lei non dispiaceva affatto, anche se quando le aveva spiegato il motivo, innocentemente semplice, non aveva potuto fare a meno di stupirsi.

-Perché ogni tanto non mi lasci fare?-
Lui sorrise, ammirandola come la più bella delle meraviglie. -Ti lascio fare quando mi rimproveri, ma ora…-
-Ora?- aveva chiesto con un sopracciglio inarcato, mentre l’altro le posava un bacio leggero sul dorso della mano.
-Ora devi solo farti amare.-

Pervaso da un desiderio insostenibile e mosso da un amore incalcolabile, il castano non aveva perso tempo e l’aveva sollevata come se non pesasse niente per portarla fino al letto e sdraiarla con calcolata delicatezza, quasi avesse timore di romperla. Senza mai separarsi dalle sue labbra, la carezzò ovunque, facendo scivolare via i vestiti con il minimo fruscio ed esplorando il suo corpo con le dita, come se volesse assicurarsi di non averne scordato i tratti. Aqua rabbrividì di piacere sotto il tocco di quelle mani ruvide che la sfioravano con leggerezza, e faticò quasi a credere che quelle stesse mani erano abituate a stringere l’elsa di un’arma terribile con cui sferravano colpi violenti e distruttivi.
Quando lui si allontanò per togliersi maglia, pantaloni e intimo, sospirarono entrambi di dispiacere per essersi separati, schiudendo gli occhi e guardandosi a vicenda, ansiosi di riprendere da dove avevano interrotto. Poco dopo, Terra si chinò nuovamente sulla ragazza, posandole una scia di baci sul collo, mentre con le mani le carezzava i fianchi, sentendola tremare e ansimare di godimento. Lentamente le sue labbra e la sua lingua scesero a lambirle la clavicola e i seni, assaporando ogni lembo di pelle morbida, come se fosse il più delizioso dei frutti di una colma cornucopia. Raggiunta la fine di quel morbido percorso tentatore, il castano si sollevò sistemandosi tra le gambe lattee della compagna, che lo tirò a sé, passandogli le braccia intorno al collo, e che si lasciò sfuggire un gemito acuto quando entrò in lei.
Inizialmente lente e prolungate, le spinte di Terra si fecero brevi, rapide e sempre più profonde e forti, ora che il timore di fare del male alla giovane era stato messo da parte e sostituito con il puro desiderio di amarla e darle piacere. E la certezza di esserci riuscito era lì che premeva sulle sue labbra oppure che soffiava contro il suo orecchio, provocandogli altre scariche di libidine.
L’aveva desiderata da quando s’erano incontrati, perché il solo guardarla l’aveva scosso nell’animo, e dopo che s’erano conosciuti e avevano iniziato a trascorrere giornate intere insieme, non aveva concepito che un solo pensiero: amarla. Amarla, nonostante gli fosse proibito, in ogni modo per ringraziarla di essere entrata nella sua vita e allo stesso tempo pregandola di non lasciarlo mai. Quell’amore per lui era particolarmente prezioso e di giorno in giorno s’ampliava il desiderio di proteggerlo da tutto e tutti e coltivarlo proprio come un fiore sbocciato all’improvviso, che necessita di cure e mani gentili per poter crescere e germogliare. E con la stessa determinazione avrebbe protetto lei, la sua Aqua, la fresca sorgente del suo amore.
  
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