Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: Lisbeth17    23/05/2013    7 recensioni
Su Barnes mi sono sempre fatta un’idea precisa, che non coincide proprio con quella del principe Caspian, anzi… aggiungete a questo un pomeriggio noioso, la voglia di ridere un po’, e agitate il tutto con la mia ultima mania per le OS, ed ecco qua, questo piccolo momento di follia.
Lui, lei, e un sacco di altri uomini.
Buona lettura, per chiunque si avventurerà oltre questa presentazione.
Genere: Commedia, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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A ciascuno il suo palcoscenico



A ciascuno il suo palcoscenico

- E poi c’è James McAvoy, non lo so il perché, te lo giuro, ma quel ragazzo ha qualcosa d’irresistibile per me… forse perché ha recitato in costume? Non lo so, sai, ma ha quello sguardo che ti fa sentire così… la donna più importante del mondo… ecco come ti fa sentire! Non guardarmi così, non lo so davvero cos’ha…

Mentre lui mi guarda basito, indeciso sul mio stato di salute mentale, e anche sulla mia serietà, io continuo con il mio sproloquio.

- …che poi, in effetti, anche lui ha fatto le Cronache di Narnia… e ben prima di te, e con un ruolo un po’ più difficile del tuo. Facile fare il bel principino, la prossima volta fai il fauno Tumnus…

- Ho capito, sei stata chiara, andiamo oltre. – mi dice lui storcendo il naso, non credo che apprezzi questo mio momento troppo sincero.

- Sei sicuro? Va bene, non ho voglia di cadere sull’ovvio, quindi non mi soffermerò eccessivamente su Jude Law e Christian Bale, uno è bellissimo e gli darei un figlio, anche se fossi cieca, l’altro è magnetico, e bravo, tremendamente bravo, ho perso la testa per lui in The Fighter, l’hai visto?

- Si, si, in effetti è stato molto bravo, la trasformazione fisica alla quale si è sottoposto è stata davvero impressionante, e ha dato veramente un tocca di classe, alla sua già bella interpretazione. – mi risponde lui sinceramente, mi piace quando è così onesto.

- Proprio quello che penso io. Mentre vedevo il film non l’ho riconosciuto immediatamente, anzi, ci ho messo un bel po’ per riconoscerlo.  – aggiungo io, annuendo convinta, per poi portarmi una mano al mento con fare riflessivo.

- Chi altro ti è venuto in mente? – dice lui in tono dimesso e sicuramente arreso.

- Tu perché non hai fatto Harry Potter? Cioè c’erano un casino di attori inglesi, tu perché non c’eri? Voglio dire c’era pure Pattinson…

- No, Pattinson no!! – mi dice lui indignato, scattando come se gli avessi spento una sigaretta sul braccio.

- Non dico questo, non mi piace, era per dire… c’era proprio un sacco di gente…

- Non è capitato, e chi avri potuto fare, poi?

- In effetti, non ti ci vedo bene, forse qualche Serpeverde con la puzza sotto il naso…

- Non un nobile grifondoro?

- Lascia stare, e goditi la fama del buono, venuta con Narnia…

- Che c’entra Harry Potter comunque?

- Ah sì, lì di attori che mi piacciono ce ne sono un sacco, e sono tutti piuttosto maturi aggiungerei, Ralph Fiennes, Jason Isaacs, David Thewlis, Alan Rickman…

- Alan ti piace solo perché ha fatto Severus…

- Può darsi… ma non credo sai, l’ho molto apprezzato anche in Ragione e sentimento, Love Actually…e ancora prima in Dogma …- dico poco convinta dal suo ragionamento ma molto sicura delle mie motivazioni.

- Isaacs, invece?

- Il fascino dello stronzo, me lo ricordo anche con ne Il patriota, dai anche lì è stato bravo, e cattivo, tanto cattivo!

- Semplice, uno è stronzo e piace, è giusto.

- Devo veramente citare Hugh Laurie, e il suo Dottor House per chiarirti il concetto?

- Se provi a spiegarmelo e basta?!

- Non si può, è un concetto fondamentale che sta alla base del genere femminile, o almeno alla base della maggior parte di noi, esponenti del gentil sesso.

- Chi ha pensato a un’aggettivo o un termine che potesse descrivere una donna, uscendosene poi con gentil sesso, di certo non ti conosceva! Io continuo a non capire…

- Nemmeno noi, tranquillo… è così e basta, è un diktat.

- Voglio dire, perché regalare rose o citare Shakespeare, quando basta mandarvi a quel paese?!…

- O non dovevi dirlo…

- Cosa?

- Shakespeare!

- Quindi?

- Tom Hiddlestone!!

- Mi alzo e me ne vado. – dice lui guardandomi malissimo, o almeno provando a guardarmi male.

- Non è colpa mia, è quel suo tono di voce… che sembra che ti accarezzi… ora, lo so, è un amico e può sembrare sgradevole questo mio commento, ma dovrebbe essere illegale il modo in cui recita i sonetti di Shakespeare.

- Tu sei una stronza.

- Può darsi, ma quando l’altra sera, al pub, si è messo seduto comodo accanto a me e ha cominciato a recitarmi all’orecchio il sonetto 130 mi sono eccitata, lo ammetto.

- Che stronzi, tutti e due!

- Lo so, adoro anche Macfayden quando legge Shakespeare…

- Mi chiedo, li conosci proprio tutti?

- Ne conosco molti, in effetti.

- Su, sentiamo, chi altro c’è in questa tua fantastica lista di splendidi attori britannici, non inglesi, il tuo McAvoy è scozzese…

- Va bene anche quelli naturalizzati? Perché Fassbender mi piace tanto, è molto intenso…

- E’ tedesco.

- Naturalizzato irlandese.

- Mi arrendo… poi… c’è altro?

- In effetti, ce ne sono molti… mi sembri piuttosto triste però…

- No perché?! Per me è così edificante sentirti parlare dei miei bravissimi e bellissimi e affascinantissimi colleghi…

- Perché non mi sono ancora aperta al mio momento pedofilo… - gli dico facendo la faccia delle marachelle, non quelle innocenti, da dita nel barattolo della marmellata, più quella da mano dentro le mutande di qualcuno. Lui, infatti, mi guarda con una faccia confusa.

- Alex Pettyfier o Jeremy Irvine.

- Ma dai… ora, questi, sono grandi attori…

- Non so, ma di sicuro sono davvero davvero dei gran bei tocchi di carne.

- Era il momento pedofilia, giusto. – dice lui evidentemente infastidito.

- Va bene, la smetto, chiudendo con dei grandissimi attori, Colin Firth, Paul Bettany, Kenneth Branagh, Jeremy Irons…

- E Benedict…

- Oh Sherlock, che Sherlock… - dico gettando lo sguardo al soffitto, con fare estatico.

- Ecco, lo sapevo! – dice incrociando le braccia dietro la testa, sdraiandosi supino.

- Quello che ti sfugge… - gli dico mettendomi cavalcioni sopra di lui, lasciando che il lenzuolo scivoli via ed esponendo così il mio corpo, nudo, alla sua vista – è che sono a letto con te, non con loro…

- Mi chiedo il perché…- dice lui cominciando ad accarezzarmi le gambe, mentre io mi struscio in maniera molto esplicita su di lui – non sono un grande attore?

- Direi di no! Secondo me, c’è di meglio in giro… - gli dico mentre sono china sul suo corpo e comincio a leccare il lobo del suo orecchio, per poi passare al collo, al petto…

Sento che la sua eccitazione si sta risvegliando, mentre lui non sembra proprio gradire il mio ultimo, sincero, commento solo che non riesce a prendersela con me.

Questo me lo devo riconoscere, so come distrarlo.

- E’ che sei una stronza… - dice prendendomi la testa tra le mani, per cercare le mie labbra, mentre spinge il bacino verso l’alto, sbattendo la sua erezione, contro il mio sesso, già piuttosto eccitato.

Quando mi lascia respirare, comincia a mordicchiarmi il collo, la spalla, il seno, alternando morsi ad abili giochi di lingua.

- Sai anche come distrarmi… - dice prima di capovolgere rapidamente la situazione. Mi sbatte sul letto, senza troppe carinerie e sento le sue mani e la sua lingua ovunque. Mentre cerco di muovermi, quantomeno per ricambiare tutte queste attenzioni, lui mi blocca i polsi sul letto, e sale con le labbra fino al mio viso, dove con un morso poco carino, mi chiede un accesso che non posso che concedergli.

- Quello che non capisco, è perché sei qui con me?

- Oh Barnes, qui non stiamo recitando, e se c’è un’arte che tu conosci bene, è proprio questa… - gli dico mentre alzo il bacino strusciandomi su di lui, è chiaro quello che voglio.

- Sono un bravo amatore?

- Sei Dioniso incarnato!

- Pregami… - mi soffia sull’orecchio, prima di impegnare le sue labbra in attività più interessanti… di questa captatio benevolentia sulle sue doti amatorie e recitative.

Il primo orgasmo arriva dopo un suo fantastico gioco di mani e lingua. Quando risale il mio corpo, sono ancora scossa da qualche tremore, quando lui mi bacia, facendomi sentire il mio sapore.

- Pregami… o mia menade! – mi dice premendo la sua erezione, più che pronta, sulla mia coscia…

- Stai tirando la corda… - gli dico mordendogli il lobo dell’orecchio.

Quando comincia a strusciarsi su di me, che sono irrimediabilmente bagnata, sbotto…

- Ti odio!

- Questo non è un buon inizio… - dice portando quelle sue dita benedette sul mio seno prima, e poi più giù.

- O ti prego, ti prego, Benjamin Thomas Barnes…

- Che cosa vuoi?

- Sei un cretino!

- Non ho capito… - dice interrompendo qualsiasi movimento.

- Te, voglio te! Ho bisogno che tu faccia quello che sai fare meglio, anzi divinimente.

Non finisco di parlare che lui mi ha già preso la gamba, alzandola quel tanto che basta per entrare in me, con un movimento secco.

L’emozione è la stessa, ed entrambi ci fermiamo un momento, per goderne a pieno.

Con gli occhi chiusi, mi godo quella sensazione di completezza, che mi da il sesso con quest’uomo.

Quando ricomincia a muoversi, non è delicato, anzi sembra proprio che voglia farmi impazzire, alternando spinte più forti e frequenti a pause improvvise… 
lo sento quasi uscire da me, quando gli avvolgo le gambe attorno alla vita, costringendolo irrimediabilmente e ineluttabilmente a me.

Il resto sono solo sospiri, accompagnati da un paio di gridolini, e una serie di graffi e qualche morso.

- Hai altro da ridere ora? – mi chiede mentre perso a guardare il soffito si accende la sua, meritatissima, sigaretta.

- Oh Barnes, ciascuno ha il suo palcoscenico, e questa – dico indicando il letto, mentre scorro il suo petto nudo con un dito – è sicuramente la tua interpretazione migliore!

Una piccola storia senza troppe pretese, magari solo il deisderio di strappare un sorriso, se ve ne regalo almeno la metà di quanti ne ho fatti io scrivendola, mi sento già più che soddisfatta.

Sperando di non avervi annoiata, vi ringrazio per il tempo speso a leggere e vi saluto.

Lisbeth

   
 
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