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Autore: reina86    23/05/2013    6 recensioni
Un futuro apocalittico, sogni infranti da uno scienziato assetato di vendetta nei contronti di un sayan dal cuore nobile, e relazioni spezzate da un destino crudele e beffardo...
Tutto ciò porterà il giovane Trunks, erede del grande guerriero Vegeta, a viaggiare indietro nel tempo e salvare i suoi amici, cambiando cosi le sorti dell'intera umanità una volta per tutte.
Amicizia, passione e lealtà, questi i sentimenti di cui tratterò tra flashback e ricordi di ogni tipo, dando particolare attenzione al rapporto che si è creato tra Bulma e Vegeta in questa dimensione, perchè a volte una struggente storia d'amore riesce a superare anche i vincoli della vita e della morte .
"Pensava di resistere Vegeta, ma i sentimenti a volte sanno essere maligni, aggrediscono alle spalle proprio quando si è più deboli e indifesi mentre tutto si consuma rapidamente; quando poi risorge il sole e compaiono i segni dell'aggressione, restano le ferite per le quali serve solo il tempo, spesso troppo, e lui quel tempo non l'aveva più".
Posso solo augurarvi buona lettura e ringraziare anticipatamente chi vorrà lasciarmi una recensione o un semplice commento.
Reina
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22

 

"Se guardi indietro potresti ricordare qualcosa che non tornerà più.

Se guardi avanti potresti pensare a qualcosa che non arriverà mai. Chiudi gli occhi e riaprili solo quando avrai la forza di tornare indietro senza piangere e guardare avanti sorridendo".

 

Si era avvicinato piano concentrandosi soltanto sulla nuova aura che da poco aveva cominciato a percepire. Dietro gli alti dirupi di quella montagna sperduta i loro corpi sarebbero stati ben protetti dalla collera di Freezer e cosi Vegeta avrebbe potuto vedere ciò che di lì a breve sarebbe accaduto senza dare minimamente nell'occhio. Quel maledetto tiranno era stato accompagnato da suo padre per una questione di vendetta personale e anche lui che si aspettava di veder tornare Kakaroth sulla terra da un momento all'altro, non aveva previsto che il suo piano potesse essere intralciato da un guerriero misterioso che aveva osato contrapporsi al suo esercito di mentecatti.

 

Le inutili chiacchiere dei terrestri tutte intorno a lui non lo avevano distratto dall'osservare quel ragazzo serio e orgoglioso nel modo di porsi dinanzi al nemico, fermo nelle sue posizioni ed ostentando un'immane quanto innata sicurezza. I colpi di un infimo soldato non lo avevano minimamente scalfito respingendoli con una sicurezza che pochi guerrieri avrebbero potuto dimostrare in battaglia. Freezer l'aveva sottovalutato fin da subito e questo glielo aveva letto negli occhi, l'aveva fatto spesso anche nei confronti di un popolo cosi potente come quello di cui Vegeta era stato a capo e che aveva vigliaccamente distrutto; era tipico di lui credersi il più potente di tutti fino a quando un saiyan dai più bassi natali lo aveva battuto in un duello senza pari nè spettatori, in una battaglia lontana da loro anni luce e che per la vita avrebbe ricordato come il più doloroso tra tutti i ricordi della sua miserabile vita.

 

Brandiva una spada con grande maestria e capacità. In men che non si dica quei pochi servili idioti di cui Freezer si era circondato verrenno eliminitati permettendo cosi che la vera partita cominciasse a prendere forma e sostanza. Discutevano tra loro come se vicendevolmente potessero studiare le proprie mosse e le proprie capacità, ma quel ragazzo non tradiva la benchè minima emozione. Avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più e capire da vicino cosa stesse accadendo, quali parole si stessero scambiando in un dialogo acceso di cui a quella distanza non riusciva a captare la benchè minima parola.

 

E poi d'un tratto la terra cominciò a tremare...

 

Un'aura in continua ascesa iniziò ad ergersi orgogliosa fino a far perdere i limiti ed i confini della propria potenza mettendo seriamente in crisi anche un despota come quello che aveva di fronte. Incredulità e timore si erano diffusi tra gli astanti come un virus indebbellabile di cui ancora non si conosceva la cura, e Vegeta tra i timori di molti, non riusciva ancora a capacitarsi di come nell'intero universo potesse esserci un altro saiyan proprio come lui. Un saiyan che dietro la sua immensa forza e il suo imperscrutabile sguardo di ghiaccio, nascondesse quanto di più doloroso nessuno di loro aveva ancora mai provato in vita...

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"Ce l'aveva con Freezer perchè aveva fatto di lui ciò che voleva. Tuo padre non deve avergli mai perdonato uno smacco simile e ricordo ancora con tristezza la rabbia che trapelava dai suoi occhi quando moribondo aveva rivolto le sue ultime parole a mio padre..."

 

Trunks si era alzato da terra battendosi il pantalone logoro e impolverato dai ripetuti allenamenti.

I momenti più belli di tutta la sua vita erano quelli in cui con ricercata tranquillità i loro cuori si aprivano e si lasciavano andare al dolce rumore dei ricordi, quel rumore meschino e doppiogiochista che con estrema accuratezza usava solerte consolare i loro animi affranti.

Non aveva minimamente osato interrompere le sue parole sicuro che Gohan avrebbe continuato a raccontargli tutto ciò che agognava senza nemmeno doverlo incoraggiare. Il suo mentore conosceva meglio di chiunque altro quella sete di conoscenza tipica non solo della sua età ma anche di un ragazzo insicuro che di quella perdita aveva fatto da sempre la sua unica e vera ragione di vita.

 

"Voleva che lo vendicasse Trunks. Voleva che potesse rendere giustizia a tutti coloro che come lui erano morti cercando di difendere i loro ideali e vendicare cosi anche suo padre morto solo per essersi ribellato ad un tiranno come lui. Per quanto fosse colmo di risentimento verso se stesso e verso i suoi limiti bellici, aveva creduto fin da subito in mio padre e nelle sue potenzialità, e non ti nego che la cosa mi colpì non poco. Si sbagliava solo in una cosa Trunks..."

 

Il giovane saiyan affinò lo sguardo seguendo con gli occhi Gohan che poco alla volta si rimetteva in piedi permettendo cosi ad entrambi di poter ricominciare i loro allenamenti. Era stanco e glielo si leggeva in viso. Se solo avesse potuto fare di più rispetto a quello che il suo inesperto corpo gli permetteva di esercitare nell'arte della guerra, avrebbe volentieri affrontato quei nemici più e più volte fino a sconfiggerli definitivamente e ridare cosi il sorriso a chi di più caro ancora aveva al mondo.

 

"In cosa sbagliava Gohan"?

 

"Nel credere che fidarsi di qualcun' altro senza riserve potesse rendere solo più deboli e vulnerabili. Vedi Trunks, in realtà è l'esatto opposto... Io ad esempio mi fido di te come di nessun altro al mondo e mi sento ricco nell'animo come non lo sono mai stato. So già che diventerai un eroe e che con te la terra non avrà mai più nulla da temere. Diventerai un super saiyan anche migliore di me e allora vedrai che tutti i tuoi timori spariranno come neve al sole".

 

Trunks abbassò gli occhi arrossendo appena. Vide Gohan sistemarsi a qualche metro di distanza da lui per permettere che gli allenamenti continuassero nuovamente il loro percorso incessante ed incalzante mano a mano che gli anni trascorrevano veloci. Non avrebbe mai permesso a nessun cyborg di poter anche solo sfiorare il suo amico più caro nonostante la sua immane forza non fosse ancora ben gestita e controllata. Lui avrebbe comunque tentato l'impossibile pur di salvarlo e non saperlo morto di un dolore atroce.

 

Avrebbe tanto voluto ringraziarlo per tutto ciò che gli aveva sempre detto e insegnato. Rendergli tutto l'onore che meritava per tutte le volte che nonostante il disappunto e la stanchezza, gli aveva consigliato di non perdere la speranza e credere nel futuro che avevano sempre sognato. Avrebbe tanto voluto Trunks eppure non lo fece mai incurante del fatto che Gohan si sarebbe sacrificato per quella pace che avevano sempre fortemente voluto. Aveva imparato a convivere con la stessa consapevolezza di non aver mai abbracciato un amico e confidente, con la tristezza che non sarebbe mai stato ricordato per quelle frasi non dette e che già troppe volte aveva pronunciato dinanzi ad una fredda e spoglia lapide. Poichè egli non sarebbe mai stato ricordato per quella ingratitudine che notte dopo notte pesava solitaria sul suo cuore come un macigno dell'anima e che non cessava mai di esistere. Cosi continuò a lottare ingoiando a vuoto quelle stesse parole che forse un giorno avrebbe pronunciato in un'altra epoca e ad un altro Gohan ben diverso da ciò che aveva sempre imparato a conoscere...

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Era quello il nemico che doveva eliminare a tutti i costi e in quel momento glorioso non c'era spazio nè per i ricordi tanto meno per i rimpianti. In quell'epoca Freezer rimaneva un nemico imbattile e altisonante e poco importava se una nuova minaccia incombeva feroce sul destino dell'intero pianeta. Che pensasse ciò che voleva quel bastardo di un alieno immondo quanto spietato, Goku non era l'unico saiyan esistente sulla faccia della terra e di certo glielo avrebbe dimostrato.

 

Godeva felice leggendo il terrore negli occhi del nemico incrementando la sua aura a dismisura solo per dimostrare quanto in realtà fosse diventato potente ed imbattibile. Scrutava impenetrabile lo sguardo di Freezer leggendovi il timore e la paura di una sconfitta ricevuta solo qualche tempo prima su di un pianeta il cui ricordo era stato cancellato per sempre dalla loro furia industruttibile. L'aveva osservato compiaciuto a trasformazione completata solo per godere della sua incredulità finalmente orgoglioso della sua ritrovata potenza, quell'invincibilità che aveva ottenuto in molti anni di dolore e sofferenza godendo appieno dell'attenzione che i suoi genitori, Gohan ed altri amici mai conosciuti prima ora gli stavano regalando.

 

Che Freezer usasse le sue armi migliori a lui poco importava...

Con un immenso moto d'orgoglio e rabbia andava avanti per la sua strada lottando con tutta la forza che aveva in corpo. Aveva prontamente ammazzato gli inutili idioti di cui si era circondato e con la stessa scaltrezza avrebbe ucciso anche lui e suo padre. Senza pietà e senza misericordia. Non c'era tempo per inutili pentimenti e nemmeno per sfogare la rabbia di cui si era rivestito per anni contro un alieno di cui non dovevano rimanere più tracce o ricordi lontani. Doveva farla finita e alla svelta poichè ormai i suoi colpi non avrebbero mai osato scalfire un' anima coraggiosa proprio come era diventata la sua. Doveva agire in fretta, dimostrare a chi basito l'osservava combattere cosa in realtà fosse in grado di fare il figlio del principe dei saiyan, quel principe che ancora incredulo l'osservava combattere sospettoso ma non inorgoglito dall'opera che un suo cansanguineo stava mettendo in atto...

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Aveva respinto con la forza di una sola mano un colpo che sarebbe stato capace di distruggere in pochi attimi l'intero pianeta. Quel giovane guerriero aveva mantenuto una compostezza tale da eliminare Freezer con semplici ma efficaci colpi e tutto questo mantenendo sempre con inqualificabile destrezza lo stadio del super saiyan. Il suo sguardo rimaneva crudele, quasi collerico nel suo guardare il nemico appena incontrato, davvero Vegeta non riusciva a capacitarsi di come un moccioso come lui potesse essere diventato un guerriero di livello superiore. A stento era riuscito ad accettare la superiorità bellica di un suo infimo suddito ed ora doveva ritornare a confrontare la sua momentanea sudditanza con qualcuno di assolutamente sconosciuto e che puzzava di menzogna già dal primo momento in cui l'aveva osservato.

 

Spietato aveva ucciso re Cold nonostante il suo avergli miseramente urlato pietà. Stupido anche solo pensare che la sua spada potesse essere la sua unica arma di difesa quando disponeva di una potenza inesauribile mossa non solo dalla sua infinita forza ma da qualcosa di molto più forte dei muscoli e della destrezza di cui disponeva. Caparbio e con una punta di follia avrebbe potuto somigliare ad un saiyan in tutto e per tutto solo ad un occhio inesperto quanto ingenuo.

A tutti ma non a lui, non a quel principe che per anni aveva saputo discernere la verità dalla menzogna e che sapeva leggere prepotentemente nelle iridi degli sconosciuti le ombre dei più arcani ricordi e delle più brucianti sconfitte.

 

Di certo non apparteneva a nessuno dei pianeti depretati e conquistati in passato da Freezer poichè Vegeva ne ricordava ancora ogni fisionomia ed ogni singola particolarità fino a rimembrare sadico e felice le urla strazianti di tutti quegli abitanti a cui era stato tolto anche il più piccolo barlume di dignità. L'odio che traspariva da quelle iridi di ghiaccio non era altresì finto o artificioso poichè portava dentro di se quella vendetta nata da un risentimento accumulato e che per anni era stato sopito sotto cumuli di impotenza e noncuranza. Per quanto misterioso e ignoto, quel ragazzo aveva una storia che andava scoperta prima che la sua miscredenza prendesse il sopravvento sulla sua razionalità, poichè alfine fidarsi di qualcun'altro non portava altro che guai e sciagure facendo divenire cosi deboli e vulnerabili. E fu allora che tra le congetture più illogiche e assurde a cui Vegeta si era lasciato andare, il guerriero soddisfatto di cotanta vittoria si girò verso di loro invitandoli ad espettare insieme l'arrivo di quella feccia che ancora i terrestri ostinavano a chiamare Goku. Cosi il saiyan si rese conto che quel ragazzo conosceva Kakaroth e che ciò in quel momento doveva bastargli. Chissà che decidere di restare sulla terra non avesse acquisito già da allora un sapore molto più interessante del previsto...

 

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I suoi occhi ed il suo sorriso. Niente su quel volto gli era mai stato oscuro e misterioso prima di quel momento, eppure al suo sguardo stanco di troppe atrocità sembrava di averlo conosciuto allora e per la prima volta in tutta la sua vita. La sua voce allegra ed il suo innato altruismo, il suo modo di scherzare e il voler sapere di più rispetto a lui che della sua immagine e del suo carattere non avrebbe conosciuto nulla se non tra molti anni e chissà quante rinunce; tutto cozzava terribilmente con la madre che aveva sempre imparato a conoscere e che aveva lasciato triste e malinconica pensando ad una vita che non avrebbe mai più avuto.

 

Una sensazione di vuoto s'impossessò improvvisamente della sua mente pensando a quanto avrebbe sofferto se solo il suo scopo fosse miseramente fallito e cosi sentì lentamente dentro di se il cuore stringersi in una morsa di dolore comprendendo davvero quando sua madre potesse essere cambiata nel corso degli anni. Lei era stata davvero in passato la donna che ora aveva di fronte: intelligente e dolce come poche, curiosa e bella da togliere il fiato, Bulma era sempre stata meravigliosa pur non essendo ancora una madre, inimitabile anche quando tutto in tempi non sospetti sembrava sempre andare per il verso giusto e niente e nessuno avrebbe mai potuto toglierle quella sensazione di onnipotenza tipica solo di quell'età. Trunks aveva sperato con tutto il cuore che lei potesse rimanere a lungo viva e spensierata proprio come in quel momento di pace, come quando vedendola sorseggiare una bibita ghiacciata accanto a lui, non avrebbe mai immaginato di trascorrere il resto della sua vita lontana da tutto ciò che avrebbe tanto voluto amare per l'eternità.

 

-Sulla giacca hai il marchio della nostra azienda. Sei forse un nostro dipendente?-

 

Risponderle d'istinto di no, abbracciarla forte pregandola di farsi coraggio e non arrendesi poichè lei possedeva le potenzialità per affrontare qualsiasi evenienza, anche quando in un futuro maledetto sarebbe stata costretta a perdere tutto non rinunciando a niente, a crescere un figlio e ad aiutare gli altri con l'ottimismo e la forza che l'avevano sempre contraddistinta, ma Trunks non l'avrebbe mai fatto.

 

Avrebbe taciuto e ingoiato fiele pur di rimanere fedele alla sua promessa e non rivelare niente di ciò che già sapeva della loro vita futura. Niente di quello che avrebbe tanto voluto dire avrebbe mai visto la luce del sole mandando cosi in fumo il suo piano originario; i suoi desideri e i suoi sentimenti avrebbero forse preso forma e sostanza all'alba di un nuovo giorno, in un mondo dove un nuovo Trunks si sarebbe svegliato felice e non più oppresso tra le calde lenzuola di un letto che non era il suo, abbracciato probabilmente da quella stessa persona che ora truce e sospettosa l'osservava seduto su di un masso poco distante. Suo padre gli aveva dato dell'impostore e non se ne era meravigliato più di tanto; credere che ci fosse ancora in circolazione un altro saiyan non poteva essere credibile soprattutto quando i suoi colori e i suoi occhi tradivano quella marchiata discendenza maledetta in passato anche da un Dio onnipotente e vendicatore.

 

-Che cos'hai da guardare? Ti sembro davvero cosi interessante?-

 

Non era interesse ciò che gli scaturiva dal cuore ma bensì amore, quell'affetto paterno che non aveva mai ricevuto e che mai avrebbe provato per lui e per quello spasmodico volergli bene a priori, anche quando per la prima volta dopo diciassette anni, era riuscito a scrutare quei lineamenti che non aveva mai incontrato prima. Ringraziarlo per avergli fatto dono della vita, di un'esistenza non felice ma pur sempre una vita. Gridargli in faccia che tra tre anni sarebbe morto per lui e per sua madre sacrificandosi per quell'amore che aveva sempre deriso e beffeggiato, per quell'amore che sua madre non avrebbe mai più provato nemmeno in un utopico mondo di pace -Tuo padre credeva davvero in te Trunks e credimi quando ti dico che non avrebbe mai perso tempo con un caso disperato pur trattandosi di suo figlio. Ti sembrerà cinico ma lui era fatto cosi. Il rapporto con tua madre e la tua nascita non sono mai stati frutto del caso, solo che Vegeta non era fatto per vivere sulla terra. Sappi comunque che voi siete stati il suo ultimo pensiero ed io ne sono la testimonianza poichè si è battuto non solo per i suoi ideali ma anche per te e tua madre -Gohan glielo aveva detto più volte e più volte durante lo scorrere incessante degli anni, Trunks l'aveva ripetuto a se stesso come il più lusinghiero di tutti i discorsi mai ascoltati.

 

Osservare come il suo sguardo fosse cosi simile al suo e che davvero il suo orgoglio e il suo essere un vero saiyan non gli permettevano di essere coinvolto in quelvfestoso momento di giubilo, in quell'attimo in cui di lì a breve avrebbe incontrato nuovamente il suo unico e solo metro di giudizio, un nemico che avendogli sbarrato la strada solo qualche tempo prima, era stato per lui condanna e al contempo salvezza. Gridargli in faccia la sua rabbia per non aver mai goduto della sua compagnia sforzandosi di fargli capire che sarebbe stato padre tra non molto tempo ma che non lo sarebbe mai divenuto realmente se si fosse fatto travolgere da quegli stupidi ideali che aveva perseguito per un'intera esistenza. Insegnargli a fidarsi degli altri apprendendo che essere umili non significava essere deboli ma bensì forti e conoscitori dei propri limiti in battaglia. E che tutto questo gli era stato insegnato da quegli stessi terrestri che lui aveva sempre denigrato...

 

"Se questo ragazzo dice che mio padre arriverà non ho dubbi che sarà cosi. Dobbiamo avere fiducia e saper aspettare. Dopo tutto è solo grazie a lui se ora il nostro pianeta è libero dalla presenza di Freezer".

 

A stento era riuscito a trattenere le lacrime e con altrettanto sforzo non era corso da lui per riabbracciarlo e dirgli quanto la sua mancanza avesse segnato la sua esistenza. Dirgli che quando l'aveva visto per l'ultima volta riverso a terra tra gli strazi del suo corpo in un pomeriggio infame, il suo cuore aveva cessato di battere per alcuni secondi per poi riprendere a scandire i suoi battiti vitali con una nuova e ritrovata potenza, quella forza che Gohan sapeva stesse maturando da tempo in lui. Gli mancava da morire e terribilmente sarebbe continuato a mancargli ogni qual volta il suo ricordo sarebbe riaffiorato alla mente facendogli capire quanto fosse stato fortunato ad averlo avuto come unico e solo mentore.

 

Quel viaggio nel passato avrebbe bruciato per sempre come sale su una ferita aperta eppure era cosciente del fatto che quel mondo andava salvato, che tutti avrebbero dovuto vivere una vita spensierata nonostante le varie avversità o al contrario i suoi genitori e tutti i suoi amici non avrebbero mai più conosciuto un periodo di pace. Gohan avrebbe sempre potuto riabbracciare la sua famiglia ed il suo maestro Junior, non avrebbe sofferto dopo averlo perso come invece aveva fatto lui e avrebbe continuato a vivere senza dover portare sulle sue spalle la responsabilità di un intero pianeta. Tutto doveva avere ancora un senso o davvero sarebbe valsa la pena arrendersi e gettare la spugna. E questa volta l'avrebbe fatto davvero...

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Non era per mancanza di fede o semplice curiosità se quel saiyan che aveva di fronte era stato messo alla prova. La fiducia la si costruiva mattone dopo mattone, lentamente e con molta pazienza e lui quel tempo non l'aveva mai posseduto realmente. La fede in qualcuno ha la stessa resistenza di una ragnatela: resistente al tepore dei caldi raggi solari ma debole se messa al contatto con la freddezza dei più duri sentimenti. Se solo avesse avuto la possibilità di farlo, Trunks avrebbe tanto voluto rimanergli accanto e testare con mano quel carattere gioviale e ottimista di cui sua madre aveva tanto parlato e che lui invece aveva accettato da sempre come il più intoccabile dei dogmi -Goku ha sempre creduto che tuo padre sarebbe tornato da noi Trunks, e a dire il vero me lo ha ripetuto fino alla fine dei suoi giorni. Ha sempre creduto in te ancor prima di vederti all'opera pensando fermamente che mi avresti protetta e resa orgogliosa come non mai. Lui era un mio grande amico e ha meritato tutto l'amore che ha ricevuto in vita- Se sua madre insisteva nel dire che Goku andava salvaguardato per il bene dell'intera umanità, lui avrebbe eseguito gli ordini senza fiatare o tentare invano di cambiare il naturale scorrere degli eventi. Eppure nessuno aveva parlato di non mettere alla prova il più forte tra tutti i guerrieri esistenti sulla faccia della terra, così il puro scetticismo prese il sopravvento sulla dura razionalità.

 

Goku era un super saiyan proprio come lui eppure Trunks sapeva bene che quel livello non era mai stato sufficiente con dei nemici formidabili come i cyborgs. Possibile che dove lui e Gohan avevano miseramente fallito, Goku avrebbe trionfato? Davvero l'uomo di cui sua madre si fidava ciecamente avrebbe vinto sul male che ancora attanagliava la sua dimensione e che ancora non era stato estirpato? Trunks doveva credere fermamente in lui e nelle sue possibilità, accettare che in tutto si poteva dubitare tranne che in se stessi e in quella forza di volontà di cui ognuno di noi disponeva per poter affrontare la vita. Goku l'aveva ascoltato senza nemmeno fiatare, prendendo per oro colato ogni singola parola che fuorisciva dalla sua bocca comprendendo fino in fondo la disperazione che ne trapelava e con essa la rabbia che dal suo cuore urlava vendetta. Deluso aveva reagito al fatto che a distanza di tre anni lui non avrebbe partecipato alla sfida più grande di tutta la sua esistenza, quella per cui Trunks si era preso la briga di tornare in un passato che non gli apparteneva e ancora più caparbio aveva osato ingannare i meandri misteriosi del tempo e dello spazio.

 

"Prendi questa quando avrai i primi sintomi della tua malattia. E' una medicina del mio tempo ed è in grado di curare quelle che per voi sono patologie incurabili. Con questa cura hai buone possibilità di sopravvivere..."

 

"Stai dicendo sul serio? Questa è una bellissima notizia ma perchè non me l'hai detto subito eh? "

 

"Perchè non si dovrebbe giocare cosi a cuor leggero con il naturale scorrere degli eventi, ma vedi Goku... io sono convinto che tu sia in grado di proteggere il nostro bellissimo pianeta e poi mia madre ha sempre avuto una grande fiducia in te. Per questo si è sacrificata a tal punto da costruire una macchina del tempo e permettermi cosi di tornare qui da voi e avvisarvi del pericolo..."

 

"Ma allora tua madre mi conosce... hai detto che ha costruito una macchina del tempo... non dirmi che tua madre è..."

 

"Si è proprio quella ragazza laggiù"!

 

Era rimasto impassibile durante tutto il suo discorso ascoltando attendo quel maledetto messaggio di morte. Aveva accettato di buon grado di trasformarsi dinanzi a lui affrontando un suo attacco frontale tutto nella più totale pazienza e rassegnazione, ma dopo avergli rivelato con saggia ingenuità quale sangue gli scoresse nelle vene, l'incredulità ebbe la meglio su di lui guardandolo meravigliarsi di uno stupore assurdo che gli avevano donato un aspetto infantile, quasi immaturo.

 

"Bulma è tua madre"?

 

Si lo era ed era stata la migliore madre che Trunks avrebbe mai potuto sperare per se e per la sua più totale devozione di figlio. Una donna capace di partorirlo nonostante fosse stata abbandonata dall'uomo che aveva amato sopra qualsiasi altra cosa e che nonostante la sua iniziale riluttanza, aveva osato mischiare quel crudele sangue saiyan al suo. Una ragazza capace di sperare nei miracoli e nelle conversioni appartenenti anche all'animo più nero, credendo cosi fermamente anche in chi aveva sprecato la propria vita rincorrendo futilmente onore e vanagloria. Una madre che non avrebbe mai conosciuto le ultime parole dell'uomo che aveva sacrificato la propria vita a dispetto di tutto ciò che aveva sempre odiato, rincorrendo cosi per l'eternità un ricordo racchiuso tra le pieghe di un'anima che ancora sanguinava e che non si sarebbe rimarginata.

 

Erano accaduti eventi che mai si sarebbe aspettata di vedere e cosi la vita nella sua imprevedibile giustizia, l'aveva accecata come quando si guarda il sole dritto in faccia. L'aveva disorientata portandola nelle direzioni più disparate, aveva capovolto la sua vita che sperava essere divenuta piena d'amore e di felicità accanto ad un uomo che solo lei nella sua infinita e folle voglia di amare avrebbe potuto comprendere. Si era ritrovata a piangere spesso nel cuore della notte pensando a quei percorsi ormai remoti e tenuti lontani dalla sua mente solo perchè troppo dolorosi da poter rimembrare, e cosi giorno dopo giorno tra i fantasmi del suo passato, aveva cercato invano una comprensione che non sarebbe mai arrivata.

 

Era proprio sua madre quella donna bellissima che ora li osservava discutere da lontano di un futuro che non le apparteneva, di un mondo che ancora non le era crollato addosso e che affrontava ancora con coraggio le vicissitudini che di lì a breve sarebbero accadute.

In un giorno imminente forse i suoi occhi azzurri avrebbero visto quanto di più immondo la sua amata terra avrebbe potuto vivere senza la possibilità di poter rimediare, e allora lei nel suo più grande slancio di coraggio avrebbe ricercato quel senso di pace che troppo spesso aveva agognato, trascorrendo gli ultimi anni della sua esistenza senza limiti di volontà ma soprattutto di tempo, quel tempo che ad ogni modo quella stessa madre affranta non avrebbe mai più avuto.

 

Tempo per ritrovare se stessa e vivere ogni suo giorno come fosse un dono. Tempo per perdonare e dimenticare quanto di più crudele possa aver affrontato abbandonando tutto l'amore che avrebbe potuto donare e a cui invece aveva dovuto rinunciare. Tempo per non ascoltare il suo cuore zittendo cosi le sue grida di solitudine e capacitarsi una volta per tutte di quanto la sua vita fosse stata ingiusta con una come lei...

 

"Tu non sai quanto mi abbia fatto piacere conoscere mio padre in vita. Lui ci ha lasciati quando ero ancora molto piccolo e solo oggi riesco a vedere il suo viso per la prima volta".

 

Goku si era voltato verso i suoi amici incredulo ad esterefatto da cotanta rivelazione. Non avrebbe mai potuto immaginare che in un futuro cosi prossimo l'orgoglioso e potente principe di tutti i saiyan avrebbe potuto amare una donna terrestre e dare cosi alla luce un figlio. Non avrebbe mai immaginato che un giorno si sarebbe arreso ai suoi sentimenti sopiti sacrificando la sua vita in nome dell'amore e dell'amicizia...

 

"Mi raccomando Goku, non dir loro niente riguardo gli eventi futuri perchè non vorrei che non andassero più d'accordo e allora io non riuscirei più a nascere. Ne salterebbe fuori un pasticcio terribile".

 

-Andare d'accordo con il temibile principe di tutti i saiyan- Ancora non riusciva a crederci...

 

"Sta tranquillo Trunks. Ringrazia tua madre da parte mia e auguriamoci che il futuro sia migliore".

 

"Si infatti, ma sono sicuro che lo sarà. Dopo aver conosciuto la tua formidabile potenza non ho dubbi che la nostra amata terra sarà salva. Ora però devo andare, manco da casa da molto e mia madre sarà certamente preoccupata per me".

 

" Ancora una cosa figliolo..."

 

Goku si era fatto serio e al contempo preoccupato. Aveva capito quanto la situazione dovesse essere presa seriamente eppure un punto nevralgico tra le tante notizie di quel giorno non gli era ancora chiaro. Trunks aveva svolto la sua missione avvisandolo del pericolo eppure a breve sarebbe tornato in quella dimensione di caos e terrore senza nemmeno ripensarci due volte. Era forte abbastanza da poter preteggere se stesso e sua madre, ma di certo non sarebbe stato sufficiente a mettere a tacere quella costante e quotidiana paura della morte...

 

"Se tra tre anni dovessimo riuscire a sconfiggere i cyborgs di cui parli cambierebbe qualcosa nella tua dimensione Trunks"?

 

Il saiyan si limitò a sorridere appena scuotendo la testa senza lasciare traccia alcuna di speranza; cosi Goku rimase basito osservandolo aprire la capsula della sua macchina del tempo serio e per nulla scosso dopo aver ammesso quanto la sua vita sarebbe rimasta comunque segnata da un dolore che non si sarebbe mai dissolto.

 

"Perchè l'hai fatto Trunks? Perchè tornare ad avvisarci quando la tua dimensione comunque non muterebbe?"

 

"Nessuno nel mio futuro ha avuto ciò che meritava me compreso, ma io vi sto dando un'altra possibilità cosi come mi è stata data mio padre e dal mio maestro molti anni prima quando hanno sacrificato le loro vite. Non sto scegliendo di morire, ma sto tentando di salvarvi. Ora scusami Goku, ma devo proprio andare..."

 

L'aveva visto salire sulla sua macchina del tempo orgoglioso e fiero di ciò che aveva appena fatto. Meritevole da parte sua salvare chi solo trasversalmente aveva fatto parte della sua vita in un futuro catastrofico eppure Goku non poteva fare a meno di immaginare chi fosse stato quel maestro cosi altruista e coraggioso da avergli insegnato un'umiltà che pochi guerrieri avevano posseduto in vita eppure Trunks era già partito e con lui tutti i suoi dubbi. Si girò lentamente fino ad arrivare ai suoi amici che curiosi attendevano spiegazioni, poichè alfine avrebbe potuto raccontargli tutto negando però le origini di quel ragazzo misterioso. A tutto avrebbero creduto se fosse stato lui a parlare. A tutto tranne al fatto che Vegeta avesse messo su famiglia...

 

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L'aveva aspettato paziente contando i minuti e le ore che avevano diviso le loro vite senza nemmeno chiedersi una sola volta se fosse valsa la pena rischiare la vita di un figlio tanto amato quanto coraggioso. Quella folle voglia di cambiare il naturale procedere degli eventi non era altro che puro e semplice altruismo, eppure in quei momenti di infinita ed estenuante attesa, non aveva fatto altro che pensare a quanto il suo egoismo di donna smaniasse per sapere cosa Trunks avesse visto e ascoltato in quelle poche ore di un passato lontano da lei troppe lune.

 

"Ciao mamma, come vedi sono tornato sano e salvo".

 

Quando finalmente l'aveva visto varcare la soglia di casa, Bulma aveva sentito il cuore in petto tornare a battere normalmente ed i polmoni immettere aria dentro essi con la stessa regolarità di ogni normale essere umano. L'aveva abbracciato forte per dissipare ogni timore accumulato e lasciare che l'ansia svanisse in quella stessa nube di fumo che aveva tentato di cancellare con un veloce quanto impacciato gesto della mano. Era bellissimo come sempre, deciso e orgoglioso nell'aver portato a termine la sua missione di pace a cui troppe sacrifici erano stati dedicati, e sul suo volto già fisiologicamente contratto, una leggera vena di stanchezza turbava tenue il suo sguardo intenso e magnetico.

 

"Di certo sarai stanco Trunks. E' meglio che tu vada a riposare mentre intanto preparo qualcosa da mangiare..."

 

Gli aveva dato le spalle frugando nella dispensa vuota senza mai accennare un solo minuto a quello che poi in realtà tanto agognava. Una volta accertatasi che la vita di suo figlio era salva, tutto quello che di lì a breve avrebbe saputo non avrebbe mai retto il confronto con la felicità di saperlo sano e forte proprio come quando l'aveva visto partire l'ultima volta. Per quanto la sua anima morisse dalla voglia di conoscere e ricordare quanto di più caro aveva al mondo, il suo orgoglio ebbe la meglio continuando a fingere una forza che forse non possedeva già più.

 

"Dovrai accontentarti figliolo... non c'è poi tanta roba da mangiare da quando sei andato via. La città dell'Ovest non è stata attacata ultimemente ma sia io che Chichi abbiamo pensato bene di non uscire di casa perchè tu eri via e non ci sentivamo pronte a..."

 

"Stanno tutti bene mamma e sembrano felici".

 

Trunks si era seduto a tavola poggiando la sua spada contro il tavolo di ciò che era rimasto della loro sala da pranzo. Per quanto potesse fingere, sua madre la conosceva fin troppo bene ed era giusto che sapesse la verità. Ricordare le avrebbe fatto male di un dolore indescrivibile, sarebbe stato come ricadere nel baratro da cui era uscita anni prima sapendo che un'altra donna avrebbe goduto forse dei suoi sacrifici. Un'altra Bulma è vero, eppure quella Bulma non sarebbe mai stata lei...

 

"Goku è forte abbastanza da poter assicurare all'intera umanità un futuro migliore del nostro e di certo il mio messaggio li porterà ad allenarsi duramente. È forte e gentile come mi hai sempre raccontato e ti ringrazia per la medicina che gli hai donato".

 

Era rimasta di spalle ascoltando quel discorso senza emettere nemmeno un cenno d'assenso, solo una lacrime scendeva lieve lasciando che la tensione si allentasse riportando alla mente la descrizione di quell'attimo in cui tutto sembrava andare per il verso giusto contrastando nettamente con quella dimensione in cui tutto era andato diversamente da come in passato aveva immaginato la sua vita.

 

"E' rimasto serio e compunto per tutto il tempo del mio discorso, eppure è rimasto molto sorpreso quando ha capito chi fossero i miei genitori. In quel momento mi è sembrato davvero un bambino mamma. Stentava a crederci e continuava a dirmi che non si sarebbe mai aspettato che tu mettessi su famiglia con mio padre..."

 

Ricordava nei minimi dettagli la sua meraviglia ed il suo stupore ancora oggi. Ricordava quegli occhi sbarrati e quella voglia di capire cosa l'avesse portata a scegliere proprio lui che in quel momento brillava soltanto come il più grande principe sanguinario di tutta la galassia. Goku non giudicava nessuno e mai l'avrebbe fatto, aveva accettato il suo colpo di testa e la sua decisione, aveva visto del buono anche in uno come Vegeta e per amor suo, l'aveva lasciata fare credendo anch'egli in un loro roseo futuro -Sei l'unica donna cosi incosciente e pazza da tenere testa al principe dei saiyan, nessuna potrebbe mai riuscirci e tu addirittura parli di felicità con lui. Ti auguro il meglio amica mia, ma non arrenderti e non rimanerci male se non dovesse accadere-

Anche sul suo letto di morte Goku l'aveva consolata teneramente. Era certo che Vegeta sarebbe tornato da lei un giorno rimanendo accanto a quella terrestre che aveva scelto di amare. Nessuno aveva creduto cosi tanto in lui, nessuno. Forse nemmeno lei che come donna e amante l'aveva amato sopra qualsiasi altra cosa...

 

-Parlami di lui Trunks. Parlami di come ha reagito vedendoti sconfiggere Freezer e di cosa ha provato scrutando i tuoi occhi e la tua anima, perchè lui usava farlo solerte e sempre l'avrebbe fatto. Parlami di come mi ignorava e al contempo apprezzava segretamente, di come i suoi occhi ardessero di rabbia per non aver ancora battuto un saiyan che ha sempre odiato. Parlami di lui senza che io te lo chieda figliolo, fallo e basta...

 

"Avresti dovuto guardare mio padre mentre saccente e orgoglioso mi accusava di essere solo un bugiardo impostore. Prima di andar via l'ho osservato con un amore che non saprei nemmeno descriverti mamma, eppure sono certo che tu sola possa capirmi".

 

Lo capiva e fin troppo bene poichè quell'amore di cui Trunks parlava non l'aveva mai abbandonata. -Dammi un altro motivo per combattere, dammi un motivo per tornare sempre qui da te- Quelle parole le avrebbe riascoltate nella sua mente come il più doloroso tra tutti i ricordi eppure non avrebbe mai permesso che niente di ciò che aveva vissuto con lui andasse perduto. L'aveva amato di un amore indescrivibile che nessun essere umano avrebbe mai potuto comprendere e che nessun poeta avrebbe mai potuto cantare anche tra i suoi più ricercati versi. Nessuna parola e nessun gesto avrebbe mai eguagliato quel perdersi tra le sue braccia la notte prima della sua scomparsa, il giorno in cui aveva deposto le armi del suo orgoglio per dare la vita in cambio della sua. Lei sarebbe rimasta sola ed il suo ricordo sarebbe stata per sempre una porta socchiusa su scorci di speranze ed immutevoli illusioni.

 

"Non sai quanto sia stato felice di averlo conosciuto mamma. Mi sono ripromesso di migliorare sempre di più diventando il guerriero che mio padre avrebbe sempre voluto come suo degno erede cosi che tra tre anni lui possa diventare orgoglioso di me. Vedrai che non ci lascerà come è successo qui..."

 

Bulma aveva annuito asciugandosi le lacrime con il solo dorso della mano. Trunks le si era avvicinato comprensivo cingendole la vita e abbracciandola come non faceva ormai da tempo.

 

"Mi chiedo come avranno reagito alla notizia mamma. Non è da tutti scoprire quali sciagure potrebbero abbattarsi prendendo cosi le eventuali precauzioni".

 

"Per quanto mi riguarda figliolo avrei preferito invocare il drago Shenron evitando cosi che Il dott. Gelo potesse portare a termine il suo piano di vendetta. Conoscendo Goku però me lo avrebbe impedito preso non solo dal suo innato moto d'altruismo ma anche dalla sua smisurata voglia di combattere".

 

Trunks aveva sorriso concorcando con l'opinione cosi realistica di ciò che Goku avrebbe pensato. Per quel poco che aveva conosciuto di lui, il suo buonismo non avrebbe mai retto confronti.

 

"E mio padre invece? Come pensi che avrebbe reagito"?

 

Sorrise appena Bulma mettendo sul fuoco una brocca d'acqua. Ricordava i suoi rimproveri ed il suo broncio eternamente stampato su quel viso che già dal primo momento aveva saputo rubarle il cuore e l'anima in un tempo lontano e rivissuto momentaneamente dinanzi agli occhi di suo figlio. Avrebbe tanto voluto dimenticare ma non l'avrebbe mai fatto, poichè alfine ciò che per sempre le sarebbero rimasti, erano proprio quei ricordi, quegli attimi che gelosamente aveva custodito in un cuore che mai avrebbe dimenticato il suo amore sconfinato.

 

"Sai Trunks, qui sulla terra tuo padre viveva i suoi giorni come meglio credeva allenandosi severamente. Nonostante fossi a volte contrariata con lui, è sempre stato libero di scegliere e di sbagliare poichè credevo che solo in questo modo l'avrei conosciuto per l'uomo che poi ho realmente imparato ad amare".

 

"Eppure non hai risposto alla mia domanda mamma".

 

"Invece l'ho fatto Trunks. In questa casa tuo padre era cosi libero da essere rimasto per sempre l'orgoglioso principe dei saiyan. Come minimo mi avrebbe detto di farmi gli affari miei e di non intromettermi in battaglie che non mi riguardavano -Sei solo una stupida ed inutile terrestre- Cosi mi avrebbe detto, ma io non gli avrei mai dato la soddisfazione di mettermi i piedi in testa per nessuna ragione al mondo".

 

Bulma scimmiottava il suo modo autoritario e severo di parlarle mentre osservava Trunks abbassare il capo intimido da tanta rivelazione. Non doveva essere facile per lui immaginare suo padre parlare con tanta disinvoltura con quella che poi sarebbe diventata sua madre; nulla di lui fino a quell'anomalo tuffo nel passato gli era dato di sapere, ed ora invece risuonavano ancora come in un sogno meravoglioso, le parole di quel padre che aveva finalmente conosciuto.

 

"Poi un giorno saresti nato tu Trunks e allora la mia vita sarebbe cambiata per sempre. E tutto questo grazie solo ed esclusivamente a lui, a quel padre che tra tre anni andrai ad aiutare per fare il modo che la pace ritorni sul nostro meraviglioso e amato pianeta..."

 

 

FINE

 

NOTA DELL'AUTRICE

 

A chi mi ha sempre sostenuta e incoraggiata. A chi mi ha sempre seguita e a chi in futuro mi seguirà. Alle amicizie che coltivo e che spero coltiverò ancora...

Vi ringrazio infinitamente e vi abbraccio tutte invitandovi sempre a leggere i miei futuri lavori.

Reina86

   
 
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