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Autore: Alphacent    09/12/2007    27 recensioni
Ero concentratissima a seguire la lezione di storia dell’arte, e ci stavo riuscendo, fino agli archi a tutto sesto di San Marco, c’ero! Poi però una forza a me sconosciuta mi ha portata a voltarmi. Non l’avessi mai fatto.
Un mio compagno mi sillaba una domanda: no…hidi?nonn?
Quando finalmente traduco quello che mi sta dicendo, bhe tutte le mie buone intenzioni di concentrarmi sui i capitelli, partono con un biglietto di sola andata per Ibiza! E con un budget niente male!
Ma volete sapere quel era la celebre domanda, quali le parole mi hanno fatto abbandonare la verace via? E mi hanno gettata nella più totale confusione, parole che mi hanno sconvolto la giornata?
Ebbene sette parole gente, sette stupidissime e comunissime parole che mi hanno fatto passare tutta l’ora a rimembrare infantili ricordi! Ed eran queste...
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa è la prima FF che pubblico su questo sito, spero vi faccia almeno un po’ sorridere! Volevo solo dire che anche se i personaggi sono sempre quelli, saranno un po' OC, e dato che non conosco le materie che si studiano in Giappone, fate finta che i protagonisti seguano scuole italiane, con il nostro programma di studio. Aspetto critiche o comlpimenti, e anche se è solo il primo capitolo spero comunque vi incuriosisca!
Non ho ancora trovato un titolo che mi piaccia, quindi se avete qualcosa da proporre ben venga!
Vi lascio al capitolo, buona lettura!

Capitolo 1: Rette, equazioni e…sorrisi

Mi dicono che sto sempre sulla luna, che mi incanto, e che divago. Mi dicono che sono distratta! Io!? Distratta! Ah, questa è bella! Un persona come me, distratta!
Ok forse non sarò capace di dirvi che diavolo stia dicendo quel tipo alla lavagna che altri non è che il mio professore di matematica… ma che c’entra?
Voglio dire, come si fa a seguire un tipo così noioso, ma guardatelo! Con quei pantaloni tirati su su, e la maglia messa dentro, e quella orribile giacca, ma che si crede ancora ai tempi di Grease? È tutto contento di spiegare le sue… sue…linee? Un momento come siamo passati dalle equazioni di matematica alle proiezioni che si fanno a disegno tecnico? Mi sono persa un pezzo? Uffa!
Ok mi sono distratta, ma non significa che sia una persona distratta!
Questa mattina me lo sono detta, adesso ti impegni a seguire una lezione di matematica, lo devi fare se non vuoi essere rimandata come al solito, e ci stavo riuscendo fino a quando il professore, per rendere, a suo avviso, più allegra la lezione, non ha divagato su qualcosa di strano, che non ho afferrato, ma la sua voce è così…così soporifera. Se non ci fosse questa corrente d’aria fresca dalla finestra alla porta che mi tiene sveglia, starei già dormendo, sognando.
O mamma! Che cosa sta facendo!?? La lavagna è diventata un campo di battaglia, in alto a sinistra c’è quello che credo, suppongo, ipotizzo sia un grafico? Aspettate c’è scritto qualcosa li su…Ca..cait?..catiaino? ma chè? Cartesio! Ma che razza di nome è Cartesio! Credo comunque che sia qualcuno importante perchè c’è scritto pure qui in grande sul libro di matematica! Comunque di fianco a questo coso Cartesiano, grafico, ci sono un sacco di x, e y e barre, e frazioni, e equazioni, o mamma! Non ci sto capendo niente! Ma come è potuto succedere, fino a due secondi fa c’era solo un’equazione!!!!!
Nel momento in cui realizzo che non ho capito una mazza, mi accorgo di uno strano sussurrare alle mie spalle. Che sta succedendo vi chiederete? E bella domanda! Me lo chiedo anch’io! Ruoto di novanta gradi verso Aya, lei si che è sempre attenta, saprà qualcosa…era sempre attenta…come non detto! Quella ragazza è incredibile, sta appiccicata a Tsuyoshi tutto il tempo, e viceversa, figurati se le sue labbra possono smettere di fare quello che stanno facendo, per spiegare a me, povera anima dannata, perché cavolo tutti si stanno agitando! E adesso se permettete, mi agito anch’io.
“Kurata!” chi osa pronunciare il mio nome con quel tono! O dannazione so perfettamente chi mi sta chiamando! Magari è solo un incubo! Si per forza! Deve esserlo! Il prof. non mi può chiamare.
“S-ssi?” o cielo e mo che vuole? Mi guarda come se io dovessi saperlo , c’è un problema qui però, io non posso saperlo, io ero, come dire…. E va bene e va bene, ero distratta, ok? Ma come non posso perdermi nei miei pensieri, in un ora di matematica? Continua a guardarmi. Aiuto, aiuto. Siamo a un punto morto. Io non so che dire.
“…vuole restare lì tutto il giorno, signorina?” che mi prende in giro certo che no! Me ne andrei a casa volentieri, ora, o a prendere un gelato chissà, ho un paio di idee a riguardo. O ma non è che vuole che io…che io vada alla lavagna vero?
Non rispondetemi, vi prego potreste uccidermi seduta stante.
Mi sto alzando, per quale diavolo di motivo mi sto alzando, o cielo fermate le mie gamba che mi portano verso la lavagna. Che faccio? Che devo fare? Che dovrei fare?

Eccomi qui, davanti al prof. che ghigna convinto di poter mettere un bel due, e voglio essere ottimista. Guardo speranzosa la classe. Tsz! Come non detto, dalla mia attentissima analisi, fatta in meno di un millesimo di secondo, ah la luce mi fa un baffo in quanto a velocità, il risultato è: ultima fila è impegnata in tre attività interessantissime, gli inquilini dei posti verso la finestra si impegnano ad accecare con specchi che riflettono la luce del sole quelli che dall’altro lato della stanza stanno svolgendo un rispettabilissimo lavoro da amanuensi: copiare i compiti è sempre una cosa seria, ci vuole concentrazione, impegno. Quelli centrali invece stanno facendo una allegra partita a… mi sporgo un po’, poker! Be’ un mio compagno non ha una faccia felice, è un pessimo attore quello….. la penultima fila sta...pomiciando o dormendo, quella è la mia fila, posso vedere il posto mio vuoto, a quanto vorrei essere seduta li ora… la terzultima fila neanche la considero ci sono quelli che, secondo i prof, devono essere controllati, e glielo si legge sulle facce che non sanno di che stiamo parlando. Loro dovrebbero essere in prima fila, ma li si sa ci sono loro, le secchie, e a quelli non cacci un’informazione se non sotto minaccia. Sono dei fifoni, e non rovinerebbero la loro media per niente al mondo, e questo si può sfruttare, ma ora come ora, sono chissà perché tutti concentrati sui loro quaderni, e comunque non potrei minacciarli con il prof a due passi da me! Comincio a sudare freddo.
Guardo la lavagna, ti prego fa che quei segni si posizionino a formare una frase di senso logico, che mi dica cosa fare. Ti prego.
A questo punto non mi rimane che provare a leggere? quello che c’è scritto. Prendo tremando il gessetto, e lo poggio sulla lavagna, sto giusto per scrivere una x, che si sa nelle equazioni c’è sempre una x, quindi non posso sbagliare, non ancora, una x c’è sempre vero? X è l’incognita per eccellenza, c’è sempre lei! Poveretta forse la sfruttiamo. Ma che cavolo pensi, sei a rischio di un votaccio e ti metti a pensare ai diritti delle lettere?
Quando la porta si spalanca mostrando in tutta la sua bellezza, il mio peggior nemico… Akito Hayama, LUI.
Si da tante di quelle arie che quelli che …. cioè no, mi sono spiegata male, non è un tipo che si da arie, ma sono tutte quelle galline che gli sbavano dietro che gliele danno. Tsz! È un cretino, si crede di poter fare qualsiasi cosa, quello, è così…così….mi manda in bestia! Il suo solo portare la borsa su una spalla, cosa che faccio pure io tra l’altro, mi fa venire i nervi, come non guarda in faccia a nessuno…grr, vorrei strozzarlo…però…però porca miseria che pezzo di Ehi! Che stai pensando! Non lo stavi per strozzare? Ecco appunto!
“ Hayama, la matematica è proprio la sua vita, se la spinge perfino ad entrare in classe” ma perché i professori si credono spiritosi? E poi guardano la classe convinti di aver suscitato una grande ilarità. Questi ridono pure se entra la bidella e dice ‘una circolare…’, ma le migliori risate se le fanno quando interrogano, questi sadici bastardi…
Hayama guarda il professore, mazza che occhi ragazzi, fiuu…mi sto sciogliendo…che cosa? No, no!! Ti stai ringallinendo? Dubito che esista questa parola, vabbe traduco, stai diventando come quelle galline che balbettano davanti a lui?….si…no!! Comunque non si può dire che sia brutto…anzi….ee basta!
Comunque guarda il professore come se potesse bruciarlo, be se i miei capelli non fossero già rossi di suo lo diventerebbero ora… Ehi! Quello è Hayama! Ricordi?! Hayama, l’eterno tuo rivale? L’eterno tuo opposto? Tu ami le materie umanistiche, lui il freddo calcolo, tu sei allegra e estroversa, forse pure troppo, lui è introversissimo, ecc ecc ecc.
Il professore sta sudando, ah così è come fai sentire le tue povere vittime…non è bello vero? “dato che è così allegro perché non viene a fare l’esercizio” continua? Ma non ha capito che il suo umorismo fa pena? Zuccone, ehi un momento mi sta sostituendo, dovrei esserne offesa? No no! Prego Hayama, prendi pure il mio posto… gli porgo il gesso. Mi guarda con una faccia indifferente, poi gira i tacchi e va a sedersi a quello che sarebbe il mio posto! Si lo so che i posti non sono assegnati, ma che c’entra! Quello è occupato e poi mi ci siedo sempre io, ergo è mio! quel posto è perfetto! Non mi vedono i prof, ma io vedo, sto verso il muro e posso sonnecchiare di quanto in quanto, è perfetto. Ho dovuto lottare, con le unghie e con i denti per ottenerlo e lui non può fregarmelo così, un po’ di rispetto! Be forse ‘lottare con le unghie e con i denti non è proprio quello che ho fatto, ma l’importante è rendere il concetto no?. Intanto io resto come una cretina con la mano allungata, porgendo il gessetto al mio amico immaginario. Ehi è da tanto che non ti fai vedere amico immaginario! Come stai? Io sto in una situazione che proprio non ti augurerei.
“non mi spreco per ‘ste cavolate, mi chiami quando passeremo a problemi seri, quelle le può far fare ad altri, anche se dubito che la nostra attrice ne sia capace…nonostante sia un esercizio banalissimo” come scusa? COME SCUSA? Mi ha offeso? Mi ha dato della stupida e per di più incapace davanti a tutti, ma io quello lo strozzo! Gli do una martellata e lo rispedisco alle elementari al primo piano!! Ma guarda tu! Sto per scattare..
“MA CHI DIAVOLO TI CREDI DI ESSERE, BRUTTO ZUCCONE?! COME TI PERMETTI..”si è messo le cuffiette!! Si è messo le cuffiette!! Mi sta prendendo in giro ! scusi prof ma qui si parla di onore! E-CHE-CAVOLO!
Mi avvicino come una furia, anche Aya si stacca, stranamente e prematuramente, da Tsuyoshi. Mi metto di fronte a lui, mani sui fianchi e uno sguardo che in quanto a bellezza gareggia con il suo, e vince, tremerebbero tutti, tutti e lui resta impassibile.
“è il mio banco” e che c’entra? Lo dico pure con calma! Ma sto fuori? Mm si! Ehi! Non mi guarda. NESSUNO Può PERMETTERSI DI IGNORARMI!!!
Gli prendo gli auricolari e glieli strappo dalle orecchie, ora vediamo se fai l’indifferente. Si alza e rovescia banco e sedia, con tutta la mia roba sopra, ovviamente!
“hai finito?”sarà pure bello, ma è un cretino!
“ma come ti permetti di darmi della stupida e poi mi freghi il banco, e ti premetti pure di ignorarmi?”
“hai finito?” cretino? È proprio demente!
“no! Tu non puoi entrare quando ti pare, e fare il tuo porco comodo! Sei uguale a tutti noi! Quindi smettila di atteggiarti da duro, da piccolo genio che spreca il suo tempo, che manda a quel paese tutto e tutti, e che fa l’incompreso, l’unico che ha problemi nella vita” ok forse sto esagerando, non penso la metà di queste cose, ma la mia bocca vaneggia da sola, soprattutto quando mi sento offesa, ma a quanto pare ho colpito nel segno.
Nel giro di un miliardesimo di secondo mi ritrovo sbattuta al muro, non so se ve lo avevo detto che sto seduta dalla parte del muro? Ma non è questo il punto ora ma la sua mano che mi stringe la gola, e stringe forte! Fa male!
“tu non sai niente di me! Non permetterti mai più” sibila, fa proprio paura, ma da duro è ancora più bello!
Molla! Molla, molla! Cavolo non respiro….deve essersene accorto perché mi lascia, io tossisco un po’ e mi porto le mani alla gola.
“è vero io non ti conosco, non so niente di te ma di chi è la colpa? Tu sei scontroso con tutti! Non permetti a nessuno di avvicinarti emotivamente, hai degli amici? Amici veri? Che ti rispettano e che rispetti? E secondo te di chi è la colpa se vivi una vita fredda come i calcoli matematici che ti piacciono tanto?” non forse, STO esagerando, non credo che lui non abbia amici, anche se in effetti non l’ho mai visto trattare qualcuno con rispetto, certo Tsuyoshi non è un suo lecchino come gli altri ragazzi, ma non credo lui si apra con lui, forse è una amicizia giusto per darle un nome. La rabbia che avevo prima è evaporata in un sol secondo alla vista di Hayama solo, non lo avevo mai visto sotto quest’aspetto, mi ero sempre fermata alla prima impressione, quelle che tutti hanno di lui, e che lui vuole che tutti abbiano, ma adesso è come se per un secondo, in quegli occhi, avessi visto un qualcosa, che mi diceva che Hayama non è forse così Hayama.
Lui sta ancora di spalle, si volta un secondo, ma giusto uno, come a controllare se ho davvero detto quelle cose, credo di essere andata molto vicina alla verità, così vicina da turbarlo. Prende la borsa e sparisce dietro la porta.
Mi guardo intorno disorientata, vedo il prof, oh oh, e adesso?
“dopo questo delizioso spettacolo signorina” fa che dica torni a posto! Fa che dica torni a posto! “può deliziarci ancora con la risoluzione dell’esercizio” deliziarci? Ma come parli! E smettila di fare il simpatico! Potrei psicoanalizzarti in un secondo, razza di suino mancato! Ma guarda tu ‘deliziarci con la risoluzione dell’esercizio’.
Mi è passata l’allegria, Hayama mi ha sconvolto, e il bello che non ha fatto niente! A parte quel qualcosa nel suo sguardo che si è lasciato sfuggire.

Inutile dire che ‘la risoluzione dell’esercizio’ è stato un disastro, avevo incognite che avanzavano, dati che mancavano, ma alla fine, dopo vari balbettamenti, frasi dette a metà, e sudate, sono riuscita venirne a capo, mi faccio i complimenti da sola perché il prof. non mi li ha fatti, alla fine l’ho risolto no? Bisogna pur dare un incoraggiamento, altrimenti uno si demoralizza, e se quello che fa non viene nemmeno apprezzato! Ma adesso la matematica non è il mio pensiero principale, Hayama Akito, tu, che diavolo ti spinge a comportarti in questo modo? Qual è il tuo problema?

“Ehi Akito!”
“Akito!! AKITOOOO!!!AAAKIIIIITOOO” ma che è pure sordo? Possibile che non mi sente sono a soli tre metri da lui!
“Kurata” mazza, un po’ più disprezzo no e?.
“Ehi Akito! Posso chiamarti Akito? Tu puoi chiamarmi Sana!” vai Sana rompi il ghiaccio, ha! In confronto a lui il polo sud è posto dove girare in bikini.
“no, Kurata, sparisci” gentile, ma almeno non mi ha dato della puttana donna di spettacolo, per essere educati.
“ti ho detto che puoi chiamarmi Sana, e volevo chiederti scusa per le cose che ho detto io ecco non” in realtà penso quasi tutto quello che ho detto, soprattutto l’analisi che ti ho fatto, ma non mi sembra l’approccio giusto.
“non mi interessa Kurata” ma questo più di quattro parole in una frase non le mette? “Sana, e comunque sono stata invadente, mi dispiace, è che tu mi hai attaccata così” già non si da della stupida alla prima che incontri zuccone! Bellissimo e misteriosissimo zuccone, ma sempre zuccone!
“ho solo detto la verità!” sto faticando immensamente per trattenere la rabbia, brutto, anzi bello, idiota, sfacciato, presuntuoso…grrr calma.
“non sei neanche capace di risolvere uno stupido problema, e vorresti risolvere i miei, sei patetica, sparisci” caaalma, conta fino a dieci, 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11…seee di sto passo …. calma…vuole solo provocarti, e fare quello che fa con tutti: allontanarti.
“Akito”
“Kurata sono stato gentile, e con sparisci, non intendo continua a infastidirmi, e se non vuoi che ripeta la scena di prima, faresti bene a stare lontano da me! ORA” oo sono riuscita a farlo parlare, brava Sana! Complimenti! Scusa ma a me gli ordini da un orecchio mi entrano e dall’altro mi escono, devi sapere che quando mia madre parla di rimettere a posto la mia stanza, o cose del genere io annuisco e cancello dalla memoria quelle parole, e non lo faccio solo con lei…quindi gli ordini tienteli per te.
“tu hai un problema! Perché non ne parli” see, è più facile che i numeri sulla lavagna si dispongano da soli a risolvere il problema! Mentre camminiamo siamo arrivati alla sua moto, che per la miseria è bella quanto lui! Ci sale e la mette in moto.
“Hei sto parlando con te! Non puoi andartene così!”
“Scommetti?” dice abbassandosi la visiera del casco. Certo! Per chi mi hai presa, sta giusto per partire, ancora un secondo, ancora un momento, e salto come una dolce donzella a cavallo di ‘sto bestione, con la delicatezza di una fata, bleaa ma certe cretinate da dove le caccio e mi aggrappo ai suoi addominali, chiamatemi scema, o distratta, queste cose non mi sfuggono affatto! Però mica male il ragazzo! Si ferma di botto pochi metri più avanti.
“Che cazzo fai? Scendi immediatamente!” questo è sordo, deciso. Io non prendo ordini!
“no!” suona come una bambina viziata.
“sei una bambina viziata” ecco appunto! Già ma i tuoi addominali possono viziarmi quando gli pare!
“ho detto scendi!”
“mm no!”
“e va bene”. Ma guarda tu! Questo si crede che io abbia paura della velocità, haa mi spiace per te, ma io non mi stacco.

Cavoli però va veloce! Stai calma…. Non può mica suicidarsi per farmi scendere! Vero? Vero. O almeno spero! O cielo che fa ora? Sta impennando? È pazzo, è deficiente... Non mi stacco! Non mi stacco! Haha! Puoi andare dove vuoi ma io non mi muovo! E non mi sentirai strillare di paura.

Be forse adesso avrei proprio voluto urlare…. Ha fatto un sorpasso con un camion che veniva nella corsia opposta, credo di aver visto l’autista imprecare, e anche poco elegantemente! Però sa guidare…bhe mi sto stufando! Quando la finisci?
Ehi ma io queste strade le conosco! Certo che le conosco ci abito qui! Faccio queste strade tipo trecentocinquanta miliardi di volte al giorno! Come vuoi che non le conosca! Idiota! Mi do dell’idiota da sola! Sono proprio idiota! Ma che ci facciamo davanti il cancello di casa mia, mm però devo ammettere di aver proprio una bella casa, la mia mamma ha gusto, forse è un po’ stravagante, un po’ tanto! Quante persone vanno in giro con cappelli assurdi come lei! Una volta ne aveva uno, no vabbe andiamo avanti.
Dicevo? A si che ci facciamo qui!?
“che ci facciamo qui?” parole di saggezza.
“è casa tua” ma va? Non mi dire? Bravo! Un applauso prego! Certo che so che è casa mia ci abito! Sai vedi quella luce là e, quella accecante, quella è la stanza di mia madre, e sopra la finestra di sopra, quella aperta, o cavolo ho lasciato la finestra aperta!! E mo chi la sente!
“si appunto quindi?”
“ti ho riportata a casa così mi lasci”oo che dolce, mi ha scortata fino a casa!
“che dolce!”
“non l’ho fatto per te! È solo per farti levare dai piedi!” antipatico!
“se se certo, è comunque bello da parte tua” ma io ancora non mi muovo, anzi appoggio pure la testa sulla sua spalla, abbracciandolo. Ha!
“puoi scendere!” suona come un ordine, e quindi da ignorare.
“e perché mai?”
Visto che non scendo io si alza lui, accidenti! Rivoglio gli addominali!! Se mi metto a piangere come una bambina tornano?
Ehi ma che fa? Com’è finito un suo braccio sotto la mia gamba e uno sotto la mia schiena? O mettimi giù che fai?
Mi ha presa in braccio? Sono scioccata.
“ma-ma-che-che fai?....AHIA!” mi ha letteralmente mollata, sono caduta come un sacco di patata sul mio bel didietro! Brutto grrrr! Mi sembrava strano che mi avesse presa in braccio. “Addio” addio? Che cosa…Ehi! Sorride? Sorride! Quant è bono quando sorride! “Sana” Sana? Mi ha chiamata per nome, mi ha chiamata per nome!! “Ciao Aki, a domani! GraZIEE!!” sono sicura che mi ha sentita, sicurissima, è già lontano, anche se noi invece ci stiamo avvicinando. Sei più buono di quello che vuoi far credere! Mi hai regalato un sorriso, farò di tutto per regalarti un po’ di felicità. Akito, sento già di volerti bene!

Grazie di aver letto fino a qui! Aspetto le vostre recensioni!
Un grazie speciale a Princess of Darkness e ryanforever per aver commento la mia prima one-short su EFP, mi ha fatto molto piacere che vi sia piaciuta, e spero di non avervi deluso con questo capitolo!

Baci Lucia

  
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