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Autore: Cardy    24/05/2013    2 recensioni
Piccola raccolta dei momenti dell'infanzia e l'adolescenza di Nord Irlanda, Colin, in compagnia di Alba, David. Una serie di eventi che variano dal più serio al più demenziale, soprattutto quando ci si accorge di avere grossi perversioni XD
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Irlanda, Scozia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Casa nuova, vita nuova.
 
-"Scotland!"-
La voce deliziosamente tenue di Inghilterra risuonò lungo i corridoi della casa, facendogli emettere uno sbuffo esasperato, perché comunicare, per Arthur, corrispondeva ad emettere urli disumani? Il rosso scese le scale, inarcando un sopracciglio alla scena che gli si presentò davanti. England teneva per il colletto uno scalciante rossino, che protestava con versi più simili a quelli di un gattino appena separato dalla propria madre, il piccolo biondo gli stava accanto a testa bassa, gli occhioni azzurri alluvionati.
-"Mettilo giù immediatamente, England!"-
Non alzò la voce ma sibilò, annullando in un paio di falcate la distanza che li separava, gli occhi pieni di rabbia incatenati in quelli scocciati di suo fratello.
-"Oh, certo! Questo moccioso stava distruggendo la mia biblioteca ed io devo metterlo giù!"-
Inarcò un sopracciglio, spostando lo sguardo sul bambino pieno di lentiggini che aveva appena smesso di agitarsi, quasi non respirasse nemmeno più.
-"Lui... cosa?"-
-"Il tuo piccolo Irlanda, Scozia, stava distruggendo la mia biblioteca arrampicandocisi sopra. Non che la cosa mi stupisca, visto quanto tempo passa con te, ma dovresti insegnargli un pò le buone maniere se proprio vuoi tenerlo qua!"-
Era passata solamente una settimana da quando aveva portato a casa i piccoli irlandesi, farsi dire come si chiamava era stato semplice, il nome del paese un pò meno, ed il rossiccio aveva passato quasi tutti i giorni rinchiuso nella stanza che gli era stata assegnata, compariva difficilmente all'ora dei pasti. England lo aveva immediatamente etichettato come un altro piccolo selvaggio al pari di Alba, David aveva immediatamente capito che era più timido e riservato di quanto avesse pensato all'inizio. Di certo non si aspettava che una volta uscito dalla stanza si desse alla demolizione!
-"Come li educo sono cazzi miei, Arthur, mettilo giù, ci penso io a lui."-
Il biondo sbuffò, accontentandolo e bofonchiando qualcosa sui denti di Colin, il piccolo invece, appena era stato posato per terra, aveva abbassato il capo, cercando di diventare ancora più piccolo di quanto fosse in realtà. Mandò a fanculo quell'esaltato di England, sentendosi rispondere malamente mentre portava via il biondino, Arthur non aveva capito proprio nulla! Colin era il più tranquillo dei gemelli, una cosa simile era più da Casey, anche se ancora non capiva cosa fosse scattato nella testa del piccolo cespuglio. Sospirò pesantemente, chinandosi all'altezza del piccolo, piegandosi sulle ginocchia, senza stupirsi del fatto che l'altro si ritirasse appena.
-"Allora?"-
Lo pronunciò con voce leggermente scocciata, più per il comportamento di England che altro, vedendolo alzare appena un attimo gli occhioni verde foglia nella sua direzione. Provare attrazione per un bambino era da malati! Purtroppo aveva capito che doveva essere effettivamente un deviato, visto che ogni volta che lo guardava un pò più del dovuto si ritrovava a trattenere litri e litri di bava, cosa che non gli era mai successo ne con Arthur, ci sarebbe mancata solo quella!, ne con Casey. Colin però era diverso, lo aveva capito dalla prima volta che lo aveva sentito parlare da quel cespuglio, prima che gli saltasse direttamente in braccio. Era dannatamente carino, sia che sorridesse, cosa che succedeva di rado, che quando metteva il broncio o faceva quel musetto spaurito da cucciolo appena trovato a fare qualche guaio, come in quel momento del resto. E lui doveva immediatamente smettere di pensare a quanto lo avrebbe visto bene, magari quando sarebbe stato un pò più grande, cosparso di panna con qualche fragola addosso, legato ad un letto o tante altre fantasie decisamente premature!
-"Colin..."-
Lo riprese per farlo parlare, sentendo un piccolo mugugno
-"Alza la voce."-
-"Volevo prendere un libro, era in alto."-
Un nuovo sospiro gli lasciò le labbra, facendogli alzare gli occhi al cielo.
-"E non potevi chiamare me o quel coglione?"-
Lo vide rialzare il visetto, gli occhi verdi brillavano quasi di indignazione in quel momento... Dio! Quanto poteva essere adorabile? No, non doveva riprendere quelle fantasie, grazie!
-"Non ho bisogno della balia!"-
Inarcò un sopracciglio divertito, rialzandosi e mettendo in chiaro l'abissale differenza di altezza che intercorreva fra loro due.
-"Ah no? E dimmi, come pensavi di prendere quel libro, visto che arrivi a malapena al primo scaffale?"-
-"Arrampicandomi! Il problema è stato che ho perso la presa!"-
Non riuscì a trattenersi, una risata tonante gli scaturì dalla gola, facendo spalancare di sorpresa gli occhi del bambino, che lo fissava tra lo stupito e l'irritato. Aveva immaginato anche quello, Colin era testardo e cocciuto più di un mulo... ed era abituato a fare tutto da solo, sapeva cavarsela, quello era vero, però voleva che capisse che non era più solo e che poteva fare affidamento su di lui. Gli porse una mano, sorridendogli.
-"Vieni con me."-
Lo invitò, allargando il sorriso quando lo vide arrossire prima di mettere la manina nella sua, stringendola appena. Lo riportò in biblioteca, osservando i libri caduti per terra.
-"Raccogli i libri e mettili a posto."-
Lo sospinse in avanti, ignorando l'occhiata incerta che gli lanciò. Colin iniziò a fare come gli aveva detto, mentre il rosso appoggiava alla porta, osservando divertito come cercasse di arrivare agli scaffali, mettendosi in punta di piedi con i pesanti tomi fra le braccina. Lo vide abbassare il capino, dandogli la schiena.
-"Non ci arrivi, vero?"-
-"No..."-
Era troppo carino. Si avvicinò a lui, prendendolo per i fianchi e sollevandolo fino all'altezza giusta. Colina voltò il visetto nella sua direzione, confuso, arrossendo come un peperone di fronte a quel sorriso un pò sghembo di Alba.
-"Ora si."-
Annuì, rimettendo a posto il disastro combinato, venendo posato per terra solamente alla fine. Rialzò appena gli occhi verso il ripiano più alto, il libro di leggende capeggiava in tutta la sua bellezza, ma tanto non riusciva a prenderlo e non credeva di potere chiedere a David dopo quello che aveva appena fatto. Scozia seguì lo sguardo, scuotendo la testa ed allungando una mano, prendendo quello che il piccolo aveva guardato con tanto desiderio e chinandosi, porgendoglielo. Quando la sua manina si chiuse avida sull'oggetto dei suoi desideri trattenne il libro, aspettando che gli occhi più verdi che avesse mai visto, pur essendo un punto in comune nella sua famiglia, si posassero nei suoi.
-"Devi promettermi una cosa. Quando vedi che non riesci a fare qualcosa devi chiamarmi ed io arriverò subito."-
-"Ma io..."-
-"Ascolta, chiedere aiuto quando ci si trova in difficoltà non è un errore, Col, è normale."-
-"Tu lo fai?"-
-"Si."-
Sapeva di mentire, in un certo senso, ma quando lo vide stirare un sorriso timido il suo cuore si scaldò, battendo appena più forte.
-"Me lo leggi?"-
-"Che ne dici se ti insegno a farlo da solo?"-
Il piccolo emise un gridolino estasiato, gettandogli le braccine al collo, venendo subito ricambiato. Se lo portò in salotto, ignorando lo sguardo alterato di Arthur, impegnato a bersi il proprio thè, iniziando ad aprire il libro. England nascose un sorrisetto divertito dietro alla tazza. Non sapeva se Scotland ne fosse cosciente o meno, ma stava piano piano gettando le basi per crearsi da solo le proprie prigioni e, quella volta doveva ammetterlo, era una scena più carina che soddisfacente.
 
Note: E rieccomi quaXD No, questi piccolini non potevo abbandonarliXD Li amo, c'è poco da direu.u una nuova raccolta, questa volta molto più leggera, vedremo David alle prese con il piccolo Colin e la sua crescita... auguri Alba!XD
  
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