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Autore: emotjon    24/05/2013    22 recensioni
Titolo: Mirrors.
Fandom: One Direction.
Rating: Verde.
Genere: Triste/Romantico.
Coppia: Slash.
Personaggi: Liam Payne/Zayn Malik.
Conteggio parole: 1715.
Premessa:
E' la prima slash che scrivo, infatti credo che dopo averla postata mi andrò a nascondere in un angolino, con le cuffie nelle orecchie. Comunque, non mi dilungo troppo.
La storia è ispirata a "Mirrors", di Justin Timberlake. Mi sono tipo fissata con quella canzone, anche perchè fra l'altro è anche una delle preferite di Liam u.u
Ah, per il rating, non sapevo cosa mettere così l'ho messo verde, spero di non aver sottovalutato quello che ho scritto. Okay, stop. So, spero che vi piaccia almeno un po'... Ci vediamo in fondo bella gente c:
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mirrors.


 

Titolo: Mirrors.
Fandom: One Direction.
Rating: Verde.
Genere: Triste/Romantico.
Coppia: Slash.
Personaggi: Liam Payne/Zayn Malik.
Conteggio parole: 1715.
 
Premessa:
E' la prima slash che scrivo, infatti credo che dopo averla postata mi andrò a nascondere in un angolino, con le cuffie nelle orecchie. Comunque, non mi dilungo troppo.
La storia è ispirata a "Mirrors", di Justin Timberlake. Mi sono tipo fissata con quella canzone, anche perchè fra l'altro è anche una delle preferite di Liam u.u
Ah, per il rating, non sapevo cosa mettere così l'ho messo verde, spero di non aver sottovalutato quello che ho scritto. Okay, stop. So, spero che vi piaccia almeno un po'... Ci vediamo in fondo bella gente c:

 



 
Zayn si stava guardando allo specchio da più di mezz'ora.
Zayn si era appena svegliato. E come ogni mattina aveva salutato Liam, come se lui potesse sentirlo, come se fosse lì con lui. Come se non fossero passati due anni dall'ultima volta che l'aveva visto. Come se non glielo avessero portato via.
Zayn stava guardando i propri occhi, ma riuscendo solo a vedere quelli di Liam.
Guardava i suoi capelli, ma lo specchio gli rimandava la testa quasi rasata a zero di Liam.
Guardava le proprie labbra, ma riusciva solo a vedere quelle di Liam.
Zayn si guardava allo specchio, ma non vedeva sè stesso. Vedeva l'altra metà di sè stesso, come se Liam fosse lì con lui, a Bradford, e non a 189 chilometri di distanza, costretto a stare con Danielle, che nemmeno lo amava.
Lei, che non sapeva come a Liam piacesse essere baciato.
Lei, che non sapeva come a Liam piacesse essere toccato.
Lei, che in sostanza lo faceva solo per i soldi. Solo perchè il padre di Liam la pagava per nascondere il figlio dei pettegolezzi dei ricconi che frequentava. Ma Danielle in fondo non ne aveva colpa. Era innocente.
Innocente come Liam.
Innocente come Zayn.
Due ventenni che avevano avuto solo la colpa di innamorarsi, quattro anni prima. Due ragazzi dello stesso sesso che ora pagavano solo per essere diversi dagli altri. Diversi, ma che come gli altri amavano. Nello stesso, identico modo.
 
Liam aveva aperto gli occhi di scatto quella mattina, al sentire la voce Zayn che gli dava il buongiorno. E gli era venuta l'enorme tentazione di mettersi a piangere, accorgendosi che quello al suo fianco non era Zayn. Era solo Danielle. Trattenne un singhiozzo, ma la riccia lo sentì ugualmente, aprendo gli occhi. E abbracciandolo, cullandolo tra le sue braccia, come faceva ormai tutte le mattine.
"Piccolo, va tutto bene", gli disse lei accarezzandogli la schiena. "L'hai sognato di nuovo?", aggiunse mentre lui continuava a piangere contro la maglietta di lei. Liam scosse la testa, allora Danielle inarcò un sopracciglio, non capendo. "Allora che è successo, Liam?".
"Ho sentito la sua voce, che mi dava il buongiorno".
La ragazza sorrise, lasciandogli un bacio sulla fronte e uscendo dalla loro camera da letto, lasciandolo da solo. Era quello di cui aveva bisogno Liam, stare da solo. Calmarsi. Chiudere gli occhi e magari immaginare che Zayn lo stesse stringendo. Guardarsi allo specchio e vedere l'amore della sua vita, non il proprio riflesso.
Si alzò con calma dal letto, dirigendosi verso il bagno, ma fermandosi davanti allo specchio che tenevano in camera da letto lui e Danielle. Sorrise appena, vedendo Zayn, che sorrideva, passandosi una mano tra i capelli. E d'istinto si avvicinò allo specchio, posando una mano contro il vetro. Nello stesso istante in cui a 189 chilometri di distanza lo faceva anche Zayn.
Un brivido. Un brivido che scosse entrambi, facendoli poi sorridere entrambi, nello stesso istante. Un brivido che sconvolse le loro giornate, mentre facevano le solite cose. Almeno Liam.
Zayn era appena uscito di casa, diretto alla stazione.
 
Era appena salito sul treno, diretto a Wolverhampton. E, guardando fuori dal finestrino, gli era appena venuto in mente come si fossero conosciuti, lui e Liam. Erano due semplici quattordicenni, al primo anno di liceo. E Liam si era appena trasferito a Bradford, con la famiglia.
Viveva in una villa in periferia. Una di quelle ville completamente bianche, circondate da un enorme giardino verdissimo, con centinaia di piante. Un enorme portico e un dondolo sul retro, dove conoscendosi i due ragazzi avevano passato decine e decine di serate a parlare... e a scambiarsi migliaia di baci. Baci innocenti, tipici di due ragazzi che si amano.
Zayn ricordava ancora il loro primo bacio. Il loro primo ti amo. La loro prima volta.
Ricordava ogni singolo momento passato con Liam. Ricordava tutto, nonostante due anni prima la madre di Liam gli avesse chiesto di andarsene, e di dimenticarlo, per il bene di tutti.
Era stata gentile, almeno lei.
Ma nonostante ci avesse provato, per il moro era impossibile dimenticare tutto quello che avevano passato insieme. Ogni bacio, ogni carezza, ogni risveglio, ogni risata. Era impossibile da dimenticare.
E avrebbe voluto prendere quel treno per Wolverhampton mesi prima. L'avrebbe voluto prendere ogni volta che gli mancava Liam. Ogni volta che si svegliava da solo, al freddo, e avrebbe voluto che ci fosse lui al suo fianco, per scaldarlo. Ogni volta che, come era successo quella mattina, aveva visto la sua metà guardandosi allo specchio.
Avrebbe voluto prendere quel fottuto treno per Wolverhampton ogni volta che, all'istituto d'arte che frequentava, si ritrovava a disegnare il profilo di Liam, o i suoi occhi.
Allora, vi chiederete, cosa spinge Zayn a prendere quel treno adesso, dopo due anni?
 
Danielle stava sorridendo come una cretina, guardandosi allo specchio e cercando di dare un senso ai suoi capelli perennemente ricci. Perchè sorridere quando il proprio migliore amico/fidanzato viene corroso dalla tristezza che si porta dentro?
Danielle sorrideva per la sua genialità.
E avrebbe dovuto pensarci prima a dirla tutta. Ma quella mattina Liam era talmente giù di morale che alla riccia era venuta una specie di illuminazione. E aveva chiamato Zayn, che non sentiva da una vita.
Non che avessero mai avuto un vero e proprio rapporto lei e il moro. Ma in fondo Danielle voleva bene a Liam, come ad un fratello, e non riusciva più a sopportare di vederlo piangere tutte le mattine, quando si svegliava cercando il suo ragazzo.
Chiuse gli occhi un istante, ripensando alla telefonata di quella mattina.
 
La riccia aveva preso il telefono con un mezzo sorriso sulle labbra, sperando che Zayn fosse già sveglio. E aveva aspettato che rispondesse. Cinque squilli, finché non aveva sentito la sua voce, quando stava per chiudere la telefonata.
"Pronto, chi è?".
"Zayn, stavo per chiudere... sono Danielle". Dall'altra parte niente, solo silenzio.
Il moro trattenne il respiro.
"E' successo qualcosa... a Liam?".
La ragazza sorrise, sedendosi più comoda sullo sgabello della cucina. "Vorrei poterti dire che sta bene, ma ti mentirei...", gli disse Danielle passandosi una mano tra i ricci. "Gli manchi, Zayn".
Il ragazzo di Bradford tirò un sospiro, quasi di sollievo. Per un attimo aveva temuto che il ragazzo di cui era innamorato stesse male fisicamente. Che fosse in ospedale, che avesse avuto un incidente. O peggio.
"E lui manca a me", le rispose in un sussurro. Tanto leggero che Danielle fece fatica a sentirlo. "Ma lo sai anche tu che non posso prendere il primo treno e correre da lui quando mi pare e piace...", aggiunse, a voce appena più alta.
"E' proprio quello che ti sto chiedendo di fare, Malik", lo interruppe la ragazza sorridendo.
 
Ed era proprio quello che aveva fatto Zayn. Si era vestito di corsa, aveva preso le sue cose ed era corso alla stazione, senza avvertire i suoi, senza avvertire nessuno. Per una volta aveva deciso di seguire il cuore, e non il cervello.
Si riscosse quando si accorse che stavano arrivando a Wolverhampton.
E il cuore di Zayn cominciò a battere di nuovo. Perchè era come se due anni prima il suo cuore avesse smesso di battere, con la separazione da Liam. Era come se Zayn e Liam avessero smesso di vivere, perchè senza l'altro ognuno dei due non era niente.
Erano stati in mezzo alla gente per due anni.
Ma erano da soli. Perchè Liam senza Zayn non era niente. E lo stesso valeva per il pakistano. Senza Liam la sua vita era grigia, triste. Era solo in mezzo alla folla. La sensazione più brutta che si possa provare.
Così, quando Danielle vide Zayn uscire dalla stazione, abbracciò forte Liam, lasciandogli poi un bacio sulla fronte, sorridendogli. "Dani, che...?". Ma non fece in tempo a dire altro che la sua ragazza lo voltò, facendogli vedere quello che vedeva anche lei.
Zayn Malik in tutto il suo splendore.
Jeans stretti, maglietta bianca con scollo a V e la sua inseparabile giacca di pelle, che a Liam piaceva tanto. Fermo sui gradini con gli occhi lucidi. E i capelli perfettamente tirati su, come sempre.
E per un attimo Liam credette di svenire, guardandolo. I suoi occhi si fecero lucidi, come quelli del suo ragazzo. Perchè nonostante tutto erano rimasti insieme. Nonostante i genitori di Liam non volessero. Nonostante Danielle. Nonostante... tutto. Loro erano rimasti insieme. Si erano giurati che sarebbero andati avanti con la loro vita, ma nessuno dei due l'aveva fatto, alla fin fine.
"Danielle, che...?". Ma la riccia si era allontanata, lasciandoli da soli, e mentre Liam tornava a voltarsi, si ritrovò tra le braccia di Zayn che, con ormai in lacrime, correndogli incontro quasi non lo fece cadere a terra. "Zay, sei tu... che ci fai...?".
Non fece in tempo a dire altro che si ritrovarono labbra contro labbra, in mezzo alla gente, ma da soli. Chiusi nella propria bolla privata. L'uno respirava l'aria dell'altro, e le lacrime di uno finivano sulle guance dell'altro. La lingua di uno giocava quasi disperatamente con quella dell'altro, incuranti di tutto e tutti.
"Non hai idea di quanto tu mi sia mancato", sospirò Zayn staccandosi a malincuore da Liam, che di riflesso nascose il viso nell'incavo del collo del moro, respirando quell'odore di tabacco che tanto gli era mancato. "Quando Danielle mi ha chiamato, stamattina, ho creduto che stessi male...".
"Sto male", ammise Liam stringendo forte Zayn, quasi temendo che quando avesse riaperto gli occhi, lui sarebbe scomparso. "Sto male... senza di te", aggiunse azzardandosi ad allontanarsi per fissare gli occhi color cioccolato di Zayn, che in qualche modo riuscivano a brillare anche in quel momento di tristezza.
"Quindi adesso stai meglio?", scherzò il moro sfiorandogli una guancia. Liam sorrise appena, annuendo e chiudendo gli occhi, beandosi di quel contatto. "Ti amo, non sai quanto".
"Io ti amo di più", mormorò il castano riappropriandosi delle labbra di Zayn, facendolo ridere. E ridendo con lui, rendendosi conto che nemmeno due anni di separazione avevano potuto dividerli davvero.
Rendendosi conto che erano davvero l'uno la metà dell'altro.
E rendendosi conto che con il loro amore avrebbero potuto superare tutto, anche l'impossibile. Perchè il loro amore era più forte dei genitori, dell'omofobia, dei matrimoni combinati, della distanza.
Il loro amore era la cosa più forte che avessero mai provato.
La cosa che li avrebbe legati sempre, fino alla fine.
 



 
Nota autrice:
Giuro che sparisco in fretta, promesso.
Mi fareste sapere che ne pensate con una recensione?
So che è corto, e che probabilmente non è un granchè...
Ma ci terrei a sapere il vostro parere, anche negativo c:
Bene, mi dileguo, alla prossima bella gente.
xx Fede.

   
 
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