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Autore: ____Overboard    24/05/2013    8 recensioni
-Comm t chiam ciaccarè?- Mi chiese con aria seccsi.
-B.Bo- risposi esitando
-Ma m staj pigliann p' cul? Tu nun saj chi song ij- rispose quasi urlando
- M chiamm BO chitemmuò- risposi urlando.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche questo sabato sera ero andata a ballare in una discoteca di Napoli.
Il mio nome è Bo,lo so che è una merda,ma devo accontentarmi.
Era appena mezzanotte e la festa iniziò ad affollarsi. Intravidi subito il mio gruppetto di amiche sedute su uno dei divanetti all’angolo della casa. Non ho mai avuto un ragazzo e sinceramente non so il perchè. Sarà per l’aspetto..ho un corpo minuto,dei lunghi capelli castano scuro, degli occhi celesti e due poppe che fanno invidia a quelle della Minaj.
Mentre vagabondavo per la casa immersa dalla puzza di alcool, notai un gran pezzo di gnocco apparire sulla soglia della cucina. Aveva un sorriso brillante e abbagliante sorrisi timidamente quando capii che mi stava fissando, ma dalla smorfia del suo viso, probabilmente avevo l'aspetto di un topo morto con la paralisi.
Mi irrigidii quando vidi che si stava avvicinando.

La musica truzza che pompava nelle casse sembrava il mio cuore battere quando il ragazzo riccio mi fece ombra dalla balla rotante da discoteca, che stranamente un ragazzo teneva in casa.
Spostai i miei occhi su tutta la lunghezza del moro, finchè la sua voce mi fece prendere un colpo.
"Balla con me." Disse a mo’ di ordine per poi attirarmi a sé senza lasciarmi rispondere. Sentii la presenza di una mano di grandezza disumana sulla mia schiena che mi costrinse contro il suo corpo. Per evitare di finire frantumata contro il suo corpo muscoloso, come quello di un dio greco, appoggia una mano sul suo petto ma il ragazzo senza nome l’afferrò e tentò a tutti i costi di portarla dietro il suo collo. Stufa della sua prepotenza me lo scrollai di dosso per poi alzare lo sguardo verso di lui. Sulla sua faccia vi era un ghigno divertito mentre i suoi occhi di falco percorrevano il mio corpo. 
"Comm t chiam ciaccarè?"
"B-Bo." Balbettai. 
Il riccio aggrottò le sopracciglia confuso.
“Come bo?”
“Bo” ripetei con convinzione.
“Ma io voglio sapere come ti chiami!” sorrise il moro. Credo che il riccio pensasse che mi fossi dimenticata il nome e quindi con il suo sorriso voleva darmi un po’ di conforto.
“BO” urlai nella disperazione di quel momento. Fanculo a mia mamma.
“MA M STAJ PIGLIANN P'CUL? TU NUN SAJ CHI SONG IJ!” urlò a sua volta il riccio.
“ ALLORA DIMMELO” risposi a tono.
“Harry.” Sorrise calmo. “E tu?” cambiò improvvisamente umore. 
“BO,B-O ”
Il moro capì il mio disagio quindi si avvicinò al mio orecchio. Chiusi gli occhi per trattenere le lacrime che si stavano formando nei miei occhi ma li riaprii nel preciso momento in cui premette il suo bacino contro il mio. Il riccio iniziò a ridere per la mia reazione. Del resto, non mi era mai successa una cosa simile, cosa pretendeva?! Che mi abbassassi subito a fargli un pompino? Beh si, magari dopo.
"Mi piaci." Sorrise "Si ccussì...bllell" 
Cosa? Gli piaccio? E’ la prima volta che me lo stento dire. 
Il suo sguardo si posò sulle mie poppe.
Alzai le mani contro il suo petto per spingerlo via, ma improvvisamente lui mi afferrò i polsi.
“Ora, ora.” Sussurrò lui al mio orecchio.
“Hem..sarà mezzanotte e mezza..” risposi titubante.
Il riccio sorrise divertito, per poi spostare le mie braccia lungo il mio corpo. Lasciò il mio polso sinistro e spostò la sua mano lungo il mio sedere. Sussultai quando sentii la sua mano infilarsi nella mia tasca e cercare il cellulare. Prima di portarlo fuori dai jeans strinse saldamente il mio fondoschiena. Dalla mia bocca uscì un grugnito simile a quello del maiale. Un ghigno divertito e mezzo spaventato comparve sulla sua bocca.
Rimasi in silenzio, cercando di non fare più rumori animaleschi mentre Harry scriveva il suo numero. Sentii un bip qualche secondo dopo e capii che si era mandato un messaggio dal mio cellulare.
Stu strunz m spenn pur ri sord? Glieli avrei fatti pagare. Un respiro caldo mi solleticò il collo quando rimise il cellulare al suo posto. Iniziai a ridere finchè capendo il motivo, il riccio di sposto. L'aria quasi mi mancò mentre Harry premette nuovamente il suo corpo contro il mio. Il profondo gemito che emise dal fondo della gola mi colse di sorpresa perché non immaginavo che esistesse un’altra persona al mondo capace di fare grugniti come i miei. 
"A vuò frnì chitemmuò?" Supplicai debolmente. 
Sentii il suo petto vibrare quando rise. Le sue labbra carnose si avvicinarono al mio orecchio ancora una volta. Gli tirai uno schiaffo in pieno viso. Capii dalla sua espressione che non se l’aspettava. "Chitebbiv,ma si scem?"
Feci una strana espressione.
Improvvisamente appoggiò le sue labbra sul mio collo e i suoi ricci mi solleticarono la guancia. Appena provai a muovermi per spostarlo, iniziò a succhiare con prepotenza.
"Chitammuò" Lo supplicai.
Stavo per pisciarmi sotto dalla paura.
Harry si fermò un secondo,si guardò attorno.
Come niente fosse, Harry si riattaccò al mio collo.
Iniziai a sentire dolore non appena i suoi denti sfiorarono la mia pelle.
Il riccio smise di mordermi, passò la sua lingua sul mio collo ormai dolente e poi mi soffio.
Il moro si allontanò di qualche passo da me. 
Sobbalzai quando il riccio si avvicinò nuovamente a me.
"Si'a'mij" Disse percorrendo il mio corpo con il suo sguardo per poi voltarsi e andare via.
"Afangul" Imprecai.

Cercai di attraversare il salotto senza schiacciare due ragazzi che facevano una gara di puzzette. Chivebbiv.
Raggiunsi le miei amiche che non si erano spostate minimamente dal divanetto all’angolo.
"Oh,ammò ma ch tien ogg?" Chiese Zoe, preoccupata.
"I-Io.."
Lucy si alzò improvvisamente correndo al bagno.
“Sta fatta.” sorrise Zoe.
Senza dire una parola, spostai i miei lunghi capelli dal collo, mostrando loro il grande livido che ormai si era formato. 
"A Miserij" Charlotte spalancò la bocca. 
“me l’hanno fatto. Un ragazzo riccio.. Harry. Quello della storia che mi avete raccontato qualche tempo fa.” Sospirai fissando un punto indefinito, finchè non intravidi nuovamente il moro dall’altra aprte della sala.
Mi fece un occhiolino per poi lasciare la casa. Finalmente se ne era andato.
Mi voltai di nuovo verso le mie amiche. La bocca di Charlotte si aprì per commentare ciò che era appena successo ma si richiuse subito dopo, non appena una mosca le entrò dentro iniziò a correre,anche lei al bagno.
Lucy,invece, tornò dal bagno serena.
  
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