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Autore: summer_247    25/05/2013    4 recensioni
Il Terribile 21 ha attaccato la Valle, ma le gemelle riescono a ristabilire l'Antica Alleanza. Ma sul villaggio è calato il Buio, come fanno i cittadini a sapere cosa sia realmente accaduto? Crederanno all'innocenza di Pervinca? E può un incantesimo tanto potente non avere nessuna conseguenza?
Una profezia dimenticata. Un libro antico. Cinque oggetti. Due gemelli di mente... due di sangue
Per gli amanti della coppia Grisam x Pervinca, sconsigliato a coloro che vendono in Jim l'uomo perfetto per Vaniglia, preparatevi. La battaglia deve ancora cominciare
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Nuovo personaggio, Pervinca Periwinkle, Thomas Corbirock, Vaniglia Periwinkle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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NdA: avevo iniziato questa storia tanti anni fa, quando ero decisamente più piccola (e più sgrammaticata aggiungerei) e da poco ho rifatto l’accesso nel mio account e ho trovato qualche messaggio che mi chiedeva, giustamente, perché non stessi più aggiornando la storia. So benissimo quanto sia fastidioso iniziare una storia qui su efp e non sapere come va a finire perché l’ “autore” scompare nel nulla. Quindi mi scuso con tutti quelli che avevano letto questo principio di storia e molto gentilmente mi avevano scritto o lasciato recensioni. Ora non vi assicuro che riuscirò a portarla a termine perché sono decisamente più impegnata di quanto non lo fossi anni fa, però vorrei fare un tentativo, più che altro perché sono io la prima a voler sapere come andrà a finire questa storia.
Una cosa che farò comunque sicuramente è correggere i capitoli che avevo già scritto, sia perché sono impaginati in maniera indegna, sia perché mi sono resa conto che alcune cose non sono chiare o non sono molto coerenti, soprattutto dal punto di vista temporale. Non mi va comunque di stravolgere la storia, anche perché è una cosa che ho scritto quando ero più piccola e mi dispiacerebbe modificarla troppo, quindi se dovessero rimanere parti della storia non troppo coerenti o un po’accozzate così a caso chiudete un occhio per favore io comunque ci sto provando ahahahahah.
Altra cosa, ho deciso di lasciare i commenti super trash che scrivevo a inizio e fine capitolo perché mi fanno troppo ridere.
Percui ora vi lascio alla storia sperando che qualcuno la ritrovi per sbaglio mentre stava cerando altro proprio come ho fatto io ed abbia la bella sorpresa di trovare qualche capitolo in più o, nel caso in cui dovessi essere proprio brava, una storia con un finale.
 
 
 
Ciao, sono summer_247 e questa è la prima storia che scrivo.. per favore siate clementi XD
Dopo il Buio
“NO! — gridò — CHE IL BUIO INVADA QUESTA VALLE E I CUORI E SEPARI LE GEMELLE PER SEMPRE!
— AAAH! — gridarono i cittadini spaventati.
Una coltre nera calò all’improvviso su di noi e nascose ogni cosa.”
Il Buio ricoprì completamente la Valle di Verdepiano terrorizzando i cittadini, neppure i magici del buio potevano vedere oltre quella coltre impenetrabile. Poi, dopo un tempo che parve infinito, la luce tornò a risplendere. Il nemico era scomparso. Neppure una traccia. O forse si… cos’era quella macchia scura sulla neve?
- Sembra una scritta, che sia una trappola? - Chiese Tomelilla.
Ortensia, che era la più vicina, si avvicinò lentamente per leggere... sbiancò e svenne sulla coltre di neve. Flox corse ad aiutare la zia mentre il resto del villaggio si avvicinava. Si, Tomelilla aveva ragione, era proprio una scritta: era arhjeg, la lingua antica, quella della magia, delle origini. Da tempo non veniva più insegnata ai giovani poiché serviva per compiere i grandi sortilegi che, oramai, non servivano più. Erano trascorsi gli anni in cui si studiava la magia come se fosse una scienza, un’arte da sviluppare. Un tempo il livello sociale di un mago era proporzionale al potere magico che possedeva ed erano molto comuni i grandi maghi come Barbo Tagix o, per l’appunto, il Terribile 21. Ora invece la magia era utilizzata solo per le piccole cose quotidiane: prendere un libro, lavare i piatti, far fiorire il ciliegio... Erano pochi coloro che studiavano l’arte della magia antica e ne conoscevano i simboli e la lingua, anzi, al villaggio erano solo in tre, Lalla Tomelilla, Duff Burdock e, appunto, Ortensia Pollimon, o almeno così si credeva.
Così tradussero la scritta per i cittadini:
Non è finita. Tornerò a prenderti e insieme regneremo su queste terre.
Gli abitanti rabbrividirono al sentire quelle parole e, dopo appena un attimo di smarrimento, tutti arrivarono alla stessa conclusione: avevano vinto una battaglia, non la guerra e ben presto il nemico sarebbe tornato a prendere colei che da molto tempo ormai era sua alleata.
Pervinca.
Era così bianca che quasi la si confondeva con la neve, era distesa dietro alla collinetta di neve, a fianco alla sorella, entrambe prive di sensi ma completamente illese. Circero e Duff le si avvicinarono e la scossero tirandola per un braccio, lei lentamente aprì gli occhi e subito si coprì il viso con le mani, come se da molto tempo non vedesse la luce del sole, il che era probabile visto che da mesi oramai stava alla Rocca, il regno del Buio. Dopo essersi lentamente abituata riuscì a mettere a fuoco il viso del padre e quello dello zio che, a dir poco furiosi, continuavano a scuoterla come se fosse una bambola di pezza. La ragazza con uno strattone liberò il braccio e si allontanò da loro con uno scatto. I due uomini iniziarono ad inveirle contro accusandola di essere una traditrice, di aver deluso profondamente la sua famiglia, di aver fatto soffrire i suoi cari, di averli venduti al nemico solo per sete di potere. Dietro di loro il resto del popolo dava il proprio consenso alle accuse dei due. Tomelilla corse a fermarli prima che si scagliassero contro Pervinca, mentre l’altra gemella, che si era svegliata a causa del frastuono, si avvicinò lentamente. Su tutto il villaggio calò il silenzio. Vaniglia e Pervinca si guardarono a lungo, poi si volsero verso il resto del villaggio con sguardo sorpreso. Dalia si avvicinò a loro e, presa la giovane strega della luce tra le braccia e allontanatala da Pervinca, chiese con un sussurro a quest’ultima:
-Come hai potuto?
Tre semplici parole che esprimevano tutto il dolore che può provare una mamma dopo il tradimento del proprio figlio, una mamma che mai aveva creduto che Pervinca si fosse alleata col nemico, mai aveva dato ascolto a coloro che, già da tempo, lo sostenevano.
Per un attimo sembrò di essere tornati ai vecchi tempi, quando le bambine facevano tutto insieme, come se fossero un’unica persona. Le gemelle, Vaniglia ancora tra le braccia della madre, si girarono contemporaneamente verso di lei e parlarono all’unisono:
-Scusa… Ma tu chi sei?
  
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