Questo capitolo parla di Paige e Austin :)
premetto che non aggiunge nulla alla storia Falling in love. Il primo capitolo riprende il 13. Las Vegas, baby della storia originale :)
Capitolo
1
Quella mattina si svegliò presto. Sarebbe andata a Las Vegas con le sue
compagne e la squadra di Kate, non vedeva l’ora. Sarebbe andata a Las Vegas, si ripeté in mente euforica.
Amava viaggiare era la sua più grande passione, visitare luoghi nuovi,
conoscere gente e culture diverse dalla sua. Una cosa che la eccitava
terribilmente. Da piccola viaggiava molto con i suoi genitori, forse era una
passione ereditaria la sua, perché come lei anche sua madre adorava visitare
nuove città ed essendo figlia unica, suo padre cercava sempre il modo per
accontentarle e spesso partivano in cerca di nuovo posto da scoprire.
Aveva conosciuto Peter proprio durante un viaggio in Italia. Era partita con
Kate per una vacanza, quell’estate, e così aveva conosciuto quel ragazzo che
dal primo momento l’aveva affascinata, colpita, con la sua gentilezza, con la
sua bravura nel saper sedurre una donna. Anche lui era di Londra proprio come
lei e proprio questo piccolo dettaglio permise ai due ragazzi di conoscersi
bene, di frequentarsi.
Un anno. Non aveva mai raggiunto quel traguardo. Un fidanzamento lungo un
anno.. e chi se lo aspettava. Si amavano tanto che lui le propose addirittura
di andare a vivere insieme, le era sembrato troppo presto, dopotutto era solo
un anno che si conoscevano e lui era più grande di lei di almeno cinque anni,
non che quel dettaglio potesse influire in maniera negativa, ma alla fine
acconsentì. Peter aveva da poco iniziato a lavorare in ospedale e possedeva
anche una casa. Passò solo qualche settimana, che la bionda trovò Peter nel
loro letto con una ragazza che neanche conosceva.
Quel pensiero la rattristò molto ma ormai ne era passato di tempo da quello che
era accaduto tra loro e anche dall’ultima volta che aveva visto Peter.
Adesso, invece, voleva cambiare aria e viaggiare come sempre aveva fatto.
<< Biglietto? >> esordì la bionda superando la
security dell’aeroporto.
<< Eccoli! >> risposero le ragazze mostrandoglieli.
<< Passaporto? Valige? >> domandò ancora. Forse era un po’
stressante questo se lo concesse, ma non voleva fare marcia indietro perché una
delle ragazze aveva dimenticato qualcosa di necessario a casa.
<< Oh mamma! >> esordì Laurel con sguardo preoccupato. Paige sbatté
le palpebre più volte non capendo cosa stesse accadendo così Laurel continuò: <<
Ho.. dimenticato il passaporto.. >>
Paige sbarrò gli occhi spaventata. << Che cosa? Io lo sapevo, lo sapevo!
Dovevamo svegliarci prima! >>
Quella mattina si era svegliata presto e aveva tirato giù dal letto anche Kate.
L’aveva fatto apposta proprio per avere più tempo per riflettere se mancava
qualcosa oppure no.
<<
Adesso non ci faranno partire.. >> parlò
nervosamente Paige.
Iniziò a fare su e giù nervosamente sul posto, in quel pochissimo spazio che
aveva a disposizione. Era un’abitudine la sua, quella di muoversi sotto e sopra,
soprattutto quando qualcosa non andava. Poi Kate parlò << Laurel..?
>> Osservava Laurel con sguardo accigliato.
<< Come sei guastafeste! E va bene! Paige sta tranquilla ho il
passaporto, eccolo.. >>
Paige si fermò sul posto, proprio dov’era in quel momento e chiuse gli occhi a
due fessure rivolgendo uno sguardo truce alla mora poi aggiunse con un trillo: <<
Idiota! >> dandole un pugno sul braccio.
Per fortuna non ci fu nessun altro intoppo prima della partenza e
così Paige insieme alle ragazze e alla squadra riuscì a imbarcarsi sull’aereo e
a partire per Las Vegas. Non aveva mia visitato quella città, perché da
piccola, i suoi genitori amavano visitare molti luoghi antichi e tradizionali
molto artistici.
Perciò quella nuova tappa per lei era completamente estranea, ma non le
dispiaceva affatto.
Si sarebbe divertita e rilassata in quei tre giorni, lo sentiva.
Aveva stretto amicizia con qualche ragazzo della squadra, vero, ma aveva
stretto amicizia con un ragazzo in particolare. Austin.
Le piaceva passare del tempo con il ragazzo, l’aveva conosciuto grazie a Kate e
dal primo momento che lo vide provò subito simpatia. Era un ragazzo gentile..
ma lei conosceva molto bene quei ragazzi che si mostravano gentili fin dal
primo momento. Non voleva pensare altro che a un amico, perché questo era
Austin per Paige e basta.
A Las Vegas Kate non appena poteva passava un po’ di tempo con lei e Laurel, e
insieme andavano a fare shopping, giravano un po’ la città e si divertivano
insieme. Il primo giorno passò così. Tra acquisti, qualche giro in città e la
sera in un pub con le ragazze, Joe, Austin e altri ragazzi della squadra.
Il secondo giorno accadde qualcosa che non si aspettava.
Kate era impegnata con Joe e aveva un pranzo a casa del fratello di
quest’ultimo. Laurel invece era stata invitata a fare colazione con Trevor e
sicuramente per quella mattina non l’avrebbe vista.
Era rimasta sola.
Rimase completamente di sasso quando lesse i due biglietti lasciati dalle
ragazze dove le dicevano che erano entrambe impegnate quasi tutto il giorno.
Quella mattina si sistemò e uscì dalla sua stanza. Le ragazze l’avevano
abbandonata perciò tanto valeva trovare qualcosa da fare prima del loro
ritorno.
Proseguì camminando nel corridoio, con
la testa piena di pensieri, prima di
raggiungere la sala principale dell’hotel, quando d’un tratto andò a scontrare
contro qualcosa.
Oh meglio, qualcuno.
<< Paige! >>
<< Oh scusami Austin, ero sovrappensiero non mi ero accorta che eri qui.
>> si scusò subito la bionda sorridendo.
<< Oh che sarà mai.. >> aggiunse Austin con gesto di nonchalance e
poi continuò: << Stavi andando da qualche parte? >>
<< Non in particolare. Laurel e Kate mi hanno abbandonato qui perciò stavo
uscendo per trovare qualcosa da fare. >> fece spallucce la ragazza,
sorridente. << E tu? >>
<< Vado a fare colazione con qualche compagno di squadra, conoscono
meglio di me la zona e dicono ci sia un posto dove ci siano i migliori
croissant del mondo. >> ammiccò lui, << Vieni con noi? >>
I migliori croissant del mondo? Beh dinanzi a quell’offerta non poteva di certo
tirarsi indietro, così accettò.
Raggiunsero il locale a piedi poiché non era molto lontano. In tutto erano
forse cinque o sei ragazzi più lei che era l’unica ragazza, ma non le
interessava. Lei e Austin chiudevano la fila ed erano rimasti ultimi poiché
iniziarono a parlare di varie cose ma nulla in particolare, cose vani, ma che
avevano comunque rallentato il passo.
Era davvero un ragazzo divertente e le raccontava spesso aneddoti riguardanti
la squadra che la facevano ridere.
Il loro primo incontro non era stato nulla di particolare. Si erano
presentati quando la bionda accompagnò
Kate al suo primo esame per essere presa definitivamente in squadra. L’aveva
visto giocare ed era davvero bravo e aveva subito notato quando gli piacesse
giocare a calcio.
Si era congratulata con Austin quel giorno e la cosa finì lì. Dopotutto aveva
visto come Austin guardava Kate nelle prime settimane di allenamento della
mora, ne aveva parlato anche con lei ma continuava a ripetere che non era vero
e che lo faceva solo per amicizia, ma comunque il suo rapporto con Austin era
solo di amicizia e se al ragazzo piaceva Kate non le interessava più di tanto.
Quella mattina fecero colazione e durante il ritorno in albergo Austin
ricevette una chiamata.
<< Pronto? >> parlò lui alzando gli occhi al cielo.
<< Stephan ne abbiamo già discusso più volte.. non puoi fare di testa
tua! >> continuò Austin con tono
esasperato. Paige corrugò leggermente la fronte ma non fece alcuna domanda.
<< Ne riparliamo appena torno. >> concluse chiudendo la chiamata.
<< Scusami Paige era mio fratello.. >>
<< Oh non ti preoccupare. Dal tono di voce non deve essere la prima volta
che ti chiama.. >> ci scherzò su lei per smozzare un po’ l’atmosfera e ci
riuscì poiché Austin rise.
<< No hai ragione. Ha dei problemi con alcune materie a scuola e non
vuole andare a ripetizione dalla nostra vicina di casa. È una donna sulla
cinquantina è davvero brava ma lui si rifiuta totalmente di andarci. >>
<< Forse questa vostra vicina non ha a che fare spesso con i bambini.
>>
<< No a dire il vero per niente. >> sorrise Austin scuotendo il
capo divertito.
Paige rise felice di aver colto nel segno.
<< Beh se ti può far felice posso dargli io una mano a tuo fratello.
>> convenne Paige sorridente e disponibile ad aiutare Stephan. Che male
faceva dopotutto? Era sempre stata brava a scuola e aiutare le persone in
difficoltà non le era mai dispiaciuto.
<< Davvero? >>
<< Sì certo. A differenza di questa vostra vicina io ho a che fare con i
ragazzi e non ho problemi a dargli qualche ripetizione. >> Austin sorrise
e annuì pensando che si poteva provare. Infondo Paige era una bella ragazza e
aveva a che fare spesso con i ragazzi dato che faceva la babysitter, per questo
motivo sapeva come comportarsi e forse Stephan finalmente avrebbe messo la
testa sui libri, pensò Austin.
<< Sarebbe magnifico, grazie Paige. >>
Era una ragazza incredibile e aveva trovato pane per i suoi denti con Stephan.
Era un’adolescente e come tutti non amava molto studiare, più volte lui stesso
si era messo a disposizione del fratello per aiutarlo con i compiti ma si era
rivelato inutile, quel marmocchio non voleva proprio capirne di studiare.
Ma si voleva fidare di Paige anche avendole accennato qualcosa su Stephan, gli
aveva assicurato che sarebbe andato tutto liscio come l’olio. Forse Stephan
vedendo una bella ragazza come Paige dargli ripetizioni, si sarebbe messo
davvero a studiare, pensò divertito Austin.
Quel pomeriggio Laurel tornò in albergo, dopo aver passato qualche
ora in compagnia di Trevor per la città, finalmente poté dedicare un po’ di
tempo anche alla sua migliore amica che era rimasta sola per l’intera
mattinata.
Andarono a fare shopping e poi si riposarono un po’ al parco, sedendosi a una
panchina e iniziarono a parlare.
<< Sono stanca morta! >> borbottò Laurel sedendosi per poi
lasciarsi andare con la schiena appoggiandosi completamente a essa.
<< Già ma ne è valsa la pena. >> sorrise Paige lasciando ricadere i
capelli all’indietro mostrando il collo e lasciando che quel leggero fresco la
invadesse dietro la nuca rinfrescandola. Un pomeriggio decisamente caldo che
alle due ragazze non dispiacque per niente.
<< Che hai fatto questa mattina? >> chiese Laurel sorridente
ricevendo solo uno sguardo accigliato da parte di Paige.
<< Mi avete abbandonato! >> puntualizzò poi sempre la bionda con
tono leggermente offeso.
<< Anche Kate? >> sbarrò gli occhi Laurel fingendosi scioccata poi
aggiunse: << Quella ragazza mi sentirà. Non si lascia una compagna da
sola! >> scuotendo il capo in segno negativo.
Paige le diede un leggero pungo sul braccio in modo scherzoso e poi convenne:
<< Comunque, sono andata a fare colazione con Austin e alcuni ragazzi
della squadra e poi ci siamo fermati a
parlare nell’atrio dell’hotel. >>
<< Con Austin dici? >>
<< Sì. Mi sono offerta di aiutare suo fratello Stephan con lo studio..
per qualche ripetizione. >> fece spallucce Paige.
<< Ah. Stai attenta. Quella è una scusa che usano, la ripetizione
intendo, poi richiedono anche ripetizione di anatomia. >> convenne Laurel
accigliandosi.
<< E’ solo un ragazzino Laurel. Avrà poco più di quindici anni! >>
si difese la bionda anche se capiva il perché Laurel la mettesse in guardia.
<< E chi dice che sarà con il ragazzino?? >> la schernì la mora con
un ghigno.
Paige alzò gli occhi al cielo e aggiunse: << Tutto sta nel mettere le
cose in chiaro dal primo momento, Laurel! >>
Volevano entrambe concludere la conversazione lì. Laurel perché non voleva
ricordare la sua prima volta, sfumare a causa del suo vicino, mentre Paige
perché trovava illogico una cosa del
genere.
Non aveva mai pensato che Austin la potesse fruttarla e farle credere che
doveva dare delle ripetizioni al fratello per poi finirci a letto. Non le era
passato per la mente e continuava a ripetersi che per quel poco che conosceva
Austin, non poteva crederlo capace di una cosa del genere.
Era illogico punto.
Paige dopo il primo tradimento rimaneva sempre in guardia, su tutto ciò che le
capitava e su tutti soprattutto. Forse quella volta aveva abbassato un po’ la
guardia perché si fidava di Austin?
Ma quello che aveva detto a Laurel era vero. Tutto stava nel mettere bene le
cose in chiaro, dal primo momento e lo avrebbe fatto se le cose prendevano una
brutta piega.
Quella sera quando furono tornate in hotel, Laurel la liquidò poiché era troppo
stanca e preferì andare in camera per riposare, così lei pigiò il pulsante e
chiamò l’ascensore.
Quando le ante si aprirono trovò Austin, solo.
<< Austin! >> lo salutò sorridente e vi entrò dentro.
<< Ehi. >> ricambiò anche lui il sorriso. << Sali? >>
chiese poi e quando Paige annuì, pigiò il pulsante per andare al quarto piano
dove si trovavano le loro camere.
Rimasero in un imbarazzante silenzio per qualche minuto. Austin aveva un jeans
scuro consumato sulle cosce e una canotta nera, molto aderente. Non appena
l’aveva visto nell’ascensore, da solo, gli passò per la testa l’idea di salire
a piedi e farsi tutte quelle scale per raggiungere la sua camera, ma adesso era
in ascensore perciò tanto valeva fruttare quegli ultimi minuti, prima di
arrivare al piano, e uscire qualche argomento per fare conversazione.
<< Ecco mi stavo chiedendo.. >> parlarono all’unisono.
Austin sorrise osservandola diritto negli occhi mentre Paige distoglieva lo
sguardo, leggermente imbarazzata. Che avessero pensato la stessa cosa prima di
parlare?, pensò la ragazza sorridente mentre si mordeva il labbro inferiore.
<< Volevi dirmi qualcosa? >> domandò Austin curioso, chinando un
po’ il capo in avanti aspettando che la ragazza parlasse.
Bene ragazza, ora trovati un argomento
plausibile!!
I suoi occhi verdi non trovarono pace vagarono per tutto l’ascensore in cerca
di qualsiasi argomento da tirare fuori.
<< Sì beh.. cos’è quello? >> un lampo di genio. I suoi occhi verdi
scrutarono qualcosa che Austin custodiva in mano e così lo usò come scusa per
attaccare conversazione.
<< Oh questo e un dvd che ho prestato a Sam che vedrò stasera, visto che
non voglio andare in giro per i locali. >> convenne Austin mostrando il
dvd e Paige ne lesse il titolo sottovoce: Fast and furios..
<< Sembra bello, non l’ho mai visto. >> pensò ad alta voce e quando
si accorse che Austin l’aveva sentita arrossì lievemente e distolse lo sguardo
dai suoi occhi neri e profondi. Per la seconda volta quella sera, si trovava a
disagio se Austin la osservava con quegli occhi così profondi che trasmettevano
sicurezza e.. qualcosa che non voleva neanche pensare.
<< E tu cosa volevi dirmi? >> decise di cambiare discorso per non pensare ai
suoi occhi e al fatto, che trovava strano, ovvero quello di arrossire due volte
in di tre minuti.
<< Se ti andava di venire nella mia camera.. >> Paige corrugò
lievemente le sopracciglia sperando che quello che avesse sentito non fosse
reale e quando Austin si accorse di aver pronunciato la frase in modo sbagliato
si corresse: << Intendo per vedere il film.. >> Quando l’ascensore fu arrivato al piano i due
s’incamminarono verso le rispettive stanze.
Tirò un sospiro di sollievo dentro di sé e per quei brevi attimi pensò davvero
che la scusa delle ripetizioni avrebbero portato a qualcosa di compromettibile
per il loro rapporto di amicizia, per fortuna quando Austin si corresse anche
quel pensiero svanì.
<< Ti dispiace se prima lascio queste buste? E tra qualche minuto dovrei
essere da te. >> convenne Paige fermandosi dinanzi alla sua camera
accettando comunque il suo invito.
<< Fa con comodo. Sai dov’è la mia stanza. >> ammiccò in modo molto
sexy Austin.
Quando Austin le diede le spalle per entrare nella sua camera, Paige scosse la
testa non credendo a quello che aveva pensato pochi secondi prima e a quello
che era successo.
Il ghigno di Austin sexy? Non che Austin fosse un brutto ragazzo. Anzi era
decisamente bello ma pensare addirittura sexy.. non si capacitò molto. Non
pensava quelle cose da.. beh da molto tempo, rifletté. Provò un leggero brivido
sulla pelle qualcosa che non provava da moltissimo tempo e temeva che quella
parte di lei si stesse risvegliando.
Austin non le aveva raccomandato di vestirsi in qualche modo e non dovevano
andare da nessuna parte in particolare, solo in camera sua per vedere un film
tra amici, ma sentì comunque il bisogno di sistemarsi, non poteva di certo
andare come una sciocca, pensò seria, così preferì un pigiama. Quella sera era
forse la più serena e calda della precedente perciò indossò un pantaloncino blu
a pois bianco e una maglietta a
maniche corte tutta blu con dei piccoli gatti come motivo sul davanti. Adorava
i gatti e per quello adorava anche quel pigiama che era il suo preferito.
<< Ciao dispersa! Ti sei divertita a pranzo?? >> parlò Paige
vedendo arrivare Kate dallo sguardo stanco, verso la sua camera. La ragazza le
rivolse uno sguardo accigliato e così Paige rise e aggiunse: << Capisco
hai molte cose da raccontare.. >>
<< Esattamente.. ma sono troppo stanca, ho bisogno di un po’ di riposo,
che ne dici di domattina..? >>
<< Sì, certo. Oh, ehi ho visto Trevor entrare in camera di Laurel.. quella
ragazza ci nasconde troppe cose per i miei gusti! >>
<< Ci faremo dire anche quello. >> commentò con un gesto di mano.
Paige fece spallucce sorridente e si allontanò di poco per raggiungere la
camera di Austin.
<< Ehi Paige.. ma la tua camera non è di lì. >> convenne Kate adocchiando la mora curiosa.
<< Sì, ma Austin mi ha invitato a vedere un film nella sua stanza..
>> furono le uniche parole che Paige rivolse all’amica prima di farle
l’occhiolino e dirigersi verso camera di Austin.
Forse anche lei nascondeva qualcosa alle sue amiche. Ma cosa precisamente
neanche lei sapeva. D’altronde quella tra Paige e Austin non era mica una fuga
d’amore o un amore segreto. Lui l’aveva solo invitata a vedere un film nella
sua camera e lei aveva accettato, punto. La loro era solo amicizia.
Quando arrivò, bussò e aspettò qualche minuto, quando finalmente Austin le aprì
la porta, Paige rimase così com’era, in mobile ad osservare quel corpo dinanzi
a lei.
Gli occhi neri e profondi quella sera erano più luminosi del solito e lo notò
già dall’incontro in ascensore, i capelli mori erano leggermente sbarazzini
come se fosse appena uscito dalla doccia e avesse appena fatto in tempo ad
asciugarli per rendersi almeno presentabile. Scendendo con lo sguardo vide il
suo sorriso luminoso, bello e contagioso, ancora più giù e vide i muscoli del
petto. Scolpiti come non gli aveva mai visti, aveva quella forte tentazione di
toccare con le sue mani per vedere se erano veri oppure era la sua
immaginazione che giocava brutti scherzi. Indossava solo un pantaloncino di
tuta. Peter quei muscoli se li sognava solo, pensò.
<< Ehi Paige. Non pensavo facessi così presto, vieni entra. >>
parlò il ragazzo mentre s’infilava la maglietta coprendo così tutto quel ben di
Dio.
Non ce n’era bisogno eh, pensò Paige
mordendosi l’interno del labbro inferiore.
Austin dopo che ebbe lasciato la ragazza nel corridoio pensò che probabilmente
il “lasciare gli acquisti” equivalesse a: lavarsi, prepararsi, scegliere cosa
indossare per quella serata anche se dovevano vedere un semplice film, così non
appena entrò in camera si fece una doccia, ma forse Paige non era quel tipo di
ragazza da metterci tutto quel tempo per darsi una sistemata. E per questo fece
la vide già con una luce diversa.
La fece entrare in stanza e lei si accomodò sul letto, per fortuna aveva dato
una sistemata prima di lavarsi così mise solo il film, cliccò play, lo fece
partire e si accomodò al suo fianco. Aveva ordinato della pizza e qualche
bibita e birra.
L’aveva osservata, proprio mentre lei osservava lui, sul ciglio della porta.
Era bellissima. Quei ricci biondi sembrano morbidi e voleva tanto toccarli per
vedere se la sua ipotesi era esatta. Quegli occhi verdi con piccole pagliuzze
color oro erano magnifici insieme a quelle labbra carnose rosee i cui angoli si
alzavano in un sorriso luminoso. Austin si morse l’interno del labbro inferiore
per non farsi vedere da Paige ma dentro di sé avrebbe voluto tanto assaporare
quelle labbra per sentirne il gusto e la morbidezza.
Già da quell’incontro in ascensore l’aveva studiata e non aveva mai visto una
ragazza arrossire due volte in così poco tempo anche per cose banali. E quando arrossiva emanava giovinezza, il suo
sorriso era puro e semplice. Bellissimo. Avrebbe dato di tutto pur di vederla
un’altra volta imbarazzarsi in quel modo.
I due ragazzi iniziarono a vedere il film. Era uno dei preferiti di Austin
proprio come piaceva a lui, pieno di azione, mentre Paige non aveva una preferenza sui film, se il trailer
la colpivano andava al cinema con le ragazze e vedeva il film. Ma conosceva già
quel film che stava vedendo quella sera, Kate era una vera appassionata di quei
generi e aveva visto anche i precedenti.
Ma nonostante fosse uno dei preferiti di Austin, conversare con Paige durante
la seconda parte del film, era molto più interessante che vedere il film. E lui
stesso si meravigliò anche per quel pensiero.
Paige chiese di più su cosa avesse dovuto fare con Stephan durante le
ripetizioni, chiese se c’era una materia in particolare che doveva studiare
sempre e Austin le rispose che era più di una materia che Stephan dovesse fare
durante le ripetizioni.
<< Per caso ha un astio contro i professori o le materie?? >>
domando Paige divertita.
<< Mi crederesti se ti dicessi entrambi? >> sorrise ingenuamente
Austin grattandosi la nuca leggermente imbarazzato.
Paige esplose in una fragorosa risata e annuì.
<< Ma con te non avrà problemi. >>
<< Ah sì? Cosa te lo fa pensare? >> curiosò Paige sorridente.
<< E’ un ragazzino in fase di crescita e tu sei.. molto bella.. >>
convenne Austin sincero pronunciando le ultime parole con pura dolcezza.
<< Ti ascolterà e forse, finalmente, vedrò mio fratello sui libri.
>> ci scherzò su Austin.
Ma Paige non sorrise. Tornò improvvisamente seria e i suoi pensieri sviarono
alla conversazione di quel pomeriggio con Laurel.
Tutto inizia con delle ripetizioni e poi
finiscono per chiederti ripetizioni di anatomia.. S’incupì e distolse lo
sguardo dal suo.
Forse il suo pensiero era sbagliato, forse si stava comportando anche in
maniera stupida, ma qualcosa le diceva di stare in guardia.
<< Ehi Paige, qualcosa non va? >> chiese Austin preoccupato per la
sua espressione, prendendole la mano e accarezzandone il dorso con il pollice.
Provò un brivido lungo la nuca al suo tocco. Da quando non riceva un tocco del
genere? Da troppo tempo, pensò.
Doveva fidarsi di Austin? Poteva?
Comunque allontanò la sua mano da quella del ragazzo.
<< Voglio essere sincera con te. >> parlò Paige osservandolo negli
occhi e così continuò: << Dopo l’ultima relazione che ho avuto con Peter
tendo a non fidarmi molto, ma ti ho dato la mia parola per aiutare tuo
fratello, intendo farlo perché mantengo sempre le promesse e non voglio far
sembrare il contrario perché non sono quel genere di persona che prima prende
un impegno e poi non lo mantiene, no, io non sono così. >> stava
vaneggiando troppo senza riflettere e l’espressione di Austin non dava l’idea
di aver capito molto. Poi aggiunse: << Il fatto è che.. devi dirmi se..
non mi stai prendendo in giro, vero? >>
<< Voglio dire, quella di tuo fratello non è una scusa.. per poi
prendermi solo in giro? >>
Tutto stava nel mettere ben in chiaro le
cose, dapprima, semplice no?
No che non era semplice. All’inizio il suo ragionamento poteva avere anche
un senso ma adesso non capiva neanche il perché avesse parlato per uscire quel
discorso. Le sembrò addirittura stupito e voleva non aver mai parlato.
Austin si prese qualche minuto prima di rispondere, all’iniziò non capì il
perché di quel comportamento strano, ma poi capì che Paige voleva mettere da
subito le cose in chiaro affinché non si creassero problemi dopo. Aveva paura
di essere presa in giro come chi?? Il suo ex..?
Beh se era così, allora stava sbagliando tutto, perché Austin non era quel
genere di ragazzo.
No, scosse la testa Austin, lui non aveva mai fatto una cosa del genere con le
ragazze che era uscito insieme anni a dietro e di certo non l’avrebbe fatto con
Paige, non era quel tipo di ragazzo, non lo era e non lo sarebbe mai stato.
Le accarezzò di nuovo la mano senza lasciarla questa volta, e la strinse, poi
con l’altra mano libera gli mostrò il mignolo alzato.
<< Hai la mia parola. >> sorrise sincero.
Paige osservò il mignolo di Austin e riuscì a strapparle un altro di quegli
splendidi sorrisi.
Paige intrecciò il suo mignolo con quello di Austin e anche se la cosa la
faceva ridere, ma sapeva di avere la sua parola.
Era strano anche per lei notare come Austin riuscisse a farla sentire in quel
modo, cosa che non le era mai, e sapeva bene quello che pensava, mai accaduta
con Peter. Stava davvero bene con Austin e lo pensava davvero, forse non
riusciva in quel momento a definire cosa provava per Austin, ma sapeva che era
solo qualcosa di positivo.
Parlarono per qualche altra ora, il film era finito da ore ormai, ma i due
ragazzi troppo presi dalla conversazione non si accorsero che erano finiti
anche i titoli di coda.
Paige era esausta, sfinita, dopo quella lunga giornata, e furono poche le
parole di Austin che ricordò prima di chiudere gli occhi e appisolarsi con il
capo sulla spalla del ragazzo.
Austin se ne accorse subito, infatti, smise di parlare non appena Paige chiuse
gli occhi. Era tardi ormai e non aveva la minima intenzione di svegliarla e
portarla nella sua camera. Fece spazio sul letto togliendo tutti gli avanzi
della pizza per spostarli sul tavolino, scostò le coperte e prendendola in
braccio la infilò dentro, attendo a non svegliarla.
Spense la luce e con quei pochi raggi di
luna che entravano dalla finestra s’infilò anche lui nel letto, distante dalla
ragazza per darle tutto lo spazio di cui aveva bisogno.
Si era rannicchiata all’estremità del letto chiudendosi come un riccio. Austin
che era supino voltò lo sguardo nella sua direzione e sorrise. Con quel po’ di
luce lunare che entrava dalla finestra riuscì a scorgere il profilo della
ragazza, il lenzuolo ne delineava le curve del corpo, il profilo dei capelli
era più chiaro del solito, sembrava quasi bianco, baciato dalla luce della
luna.
Non riusciva a capacitarsi di quello che gli aveva detto, come poteva una
creatura così bella soffrire per un ragazzo? Come poteva averla tradita con
qualcun’altra? Dio solo sapeva cosa pensava in quel momento se lei fosse stata la sua ragazza, altro che dormire distanti,
non avrebbe fatto altro che baciarla, toccarla.. venerarla, tutte cose che
doveva lasciare alla sua immaginazioni.
A occhi chiusi mentre i suoi pensieri vagavano su Paige, sentì qualcosa di
caldo abbracciarlo.
Corrugò le sopracciglia e aprì gli occhi lentamente.
Aveva il braccio dietro la nuca ma anche se era in quella posizione, riuscì a
vedere Paige abbracciarlo. Lei gli mise un braccio sul petto e la sua mano era
proprio sul cuore pulsante di Austin, così come il suo capo che era posato
leggermente sul petto.
Quell’azione improvvisa lo fece sorridere e la cinse per farla stare più comoda.
Solo poco prima stava facendo pensieri che andavano di là del buon senso su
Paige e adesso quella ragazza lo abbracciava anche se involontariamente?
Austin non si tirò indietro e dopo averla custodita tra le sue braccia chiuse
gli occhi e si addormentò.
Voi direte.. ancora qui stai?? ^-^’ non me ne voglio proprio andare ehehe.
Tranquille non passerà molto tempo prima che concluda tutto tutto! :D
Comunque eccovi postato il primo capitolo della mini storia tra Austin e Paige, You make me complete, beh penso che il titolo e il primo capitolo della storia dicano già qualcosa su quello che potrà accadere tra i due ragazzi :) Come per Take me anche questa storia avrà 3 capitolo anche se Take me è stata allungata di uno per diversi motivi, premetto questo, se ci saranno dei cambiamenti anche per questa storia, ovviamente vi farò sapere!
Spero non rimaniate deluse e se questo capitolo vi è piaciuto io sono qui pronta ad ascoltarvi, sempre se vorrete, ovvio, ma mi renderebbe molto felice avere una vostra considerazione :)
Vi mando un grosso bacio!
Betta <3