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Autore: W A R R I O R    26/05/2013    38 recensioni
Se tu potessi avere una sola notte,
per restare con me e renderlo migliore?
Quello che eravamo,quello che siamo, è nascosto nelle cicatrici.
Se tu potessi, lo faresti?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 Vi consiglio di leggere questo capitolo con questa canzone 
http://www.youtube.com/watch?v=AByfaYcOm4A


 





Heart Attack
                                  - attacco di cuore-

 
 








You make me glow
But I cover up, won't let it show. 

 

 
 
 
 








 

La ragazza scese frastornata e assonnata le scale, stropicciandosi con le mani gli occhi, che minacciavano di chiudersi.
Posò il telefono sul tavolo centrale della cucina, mentre sbadigliando apriva il frigorifero tirandone fuori una bottiglietta d’acqua fredda, sempre piena nel caso in cui nel cuore della notte le venisse sete.
Svitò il tappo della bottiglia, portandosela alla bocca,  lasciando che il liquido gelato e dissetante dell’acqua le scivolasse in gola.
Bevve un’altro sorso avvitando nuovamente il tappo, e riporla nel frigorifero.
Il cellulare prese a vibrare rumorosamente e lei velocemente lo raggiunse, sperando nella risposta di Harry.

 
 

 
 
 

 

Concerto stupendo.
Fan dolcissime.
Qui siamo tutti stanchi morti, me compreso.
Ma ne è valsa la pena.
Smettila di messaggiare con Harry, e va a dormire.
Notte principessa:)
Xx Lou.

 
 
 
 
 
Nonostante non fosse la persona che sperava, sorrise lo stesso, rispondendo un veloce ‘’Non rompere  buona notte’’, per poi bloccare nuovamente il cellulare.
Scrocchiandosi le dita, osservò l’orario sul grande orologio della cucina, cosa che ormai era abituata a fare in quei giorni, spalancando sorpresa gli occhi nel vedere l’ora che si era fatta:
 
 
3: 30.
 
 
 
 
Aveva completamente perso la condizione del tempo, in quelle ultime ore. Aveva iniziato a parlare con Harry verso l’una, ed era incredibile come le ultime tre ore fossero passate così in fretta.
Destiny aveva tenuto compagnia al riccio, che per quanto le pause del concerto glielo permettessero, stava assiduamente con gli occhi incollati al telefono rispondendo con un sorriso sulle labbra alla ragazza che tanto desiderava  fosse lì con lui.
E la ragazza, nonostante gli occhi rossi e gonfi per essere stata quasi tre ore attaccata all cellulare e la stanchezza che aveva addosso, gli aveva risposto volentieri ai messaggi.
Harry le aveva raccontato di quanto fosse stancante stare costantemente in giro per il mondo, di quanto lo facesse star male la lontananza dalla sua famiglia, ma poi di come quella tristezza che si sentiva sulla pelle sparisse quando si esibiva, insieme agli altri ragazzi, per tutte quelle ragazze che adoravano lui e il resto del gruppo. E lei sorridendo gli aveva raccontato che se avesse superato gli esami sarebbe voluta tornare alla sua patria, il luogo che per entrambi custodiva i loro ricordi e le loro sofferenze, compresa la sofferenza della chiusura della loro storia d’amore, e di come sperasse di entrare nel ambito e costoso college: Cambridge.
Destiny era stupita con quanta facilità era riuscita ad aprirsi con Harry, riuscire a dire le cose così come stavano senza indugiare su ben minima parola.
Ma con lui, ogni cosa diventava più semplice, secondo la ragazza.
Con lui le sue difese crollavano, ma nonostante avesse sempre odiato quando qualcuno le riuscisse ad arrivare dentro fino a distruggerla, con lui questa paura svaniva.
Non aveva paura di mostrare la ragazza debole e innamorata – si perché lei lo era, ed era inutile continuare a negarlo – davanti agli occhi di lui. Lei sicura, anzi ne eracerta che Harry non le avrebbe fatto del male. Non aveva bisogno di stare sulla difensiva con il resto del mondo, perché con lui questo non serviva.
Perché infondo, lui aveva bisogno di lei tanto quanto lei aveva bisogno di lui.
Dentro quella ragazza in quel momento si stava svolgendo una lotta, tra inviare il messaggio della buonanotte a Harry oppure no.
Insomma era palese che si fosse addormentato, dopo quattro ore di balli pazzi, urla delle fan, era ovvio che fosse andato a letto fottendosene del cellulare.
Destiny optò per la seconda opzione, e preferì non inviare il messaggio.
Sospirò, lanciando un’occhiata veloce alla cucina, per controllare che non ci fosse nessuno con un coltello in mano pronto a saltarla addosso per ucciderla, e fece un passo in avanti, decisa a tornare in camera e bearsi tra le braccia di Morfeo.
Ma un rumore, come quello di qualcosa che scoppiasse, la raggelò sul posto e subito dopo la luce,  che la ragazza aveva acceso per evitare di andare a sbattere a tradimento contro qualche mobile, saltò.
- Merda – sussurrò la ragazza, cercando di abituare la sua vista all’oscurità.
La ragazza indietreggiò leggermente, mentre l’oscurità sembrava volerla divorare. Dei brividi la percorsero da capo a piedi quando le sue spalle, lasciate scoperte dalla canottiera del pigiama, toccarono il muro freddo dietro di lei.
Minacciose ombre e rumore inquietanti, si scorgevano e si sentivano in quella stanza, mentre il cuore della ragazza prese a battere freneticamente.
Lei odiava il buio. Odiava quelle minacciose figure che si formavano in camera sua, e odiava i sussurri del vento, o gli scricchiolii del pavimento a legno.
 Chi poteva saperlo cosa si nasconde nel buio?
Infatti fin da piccolina era abituata a dormire con una piccola lucetta ai piedi del letto, e questa abitudine l’aveva coltivata fino ai suoi diciotto anni e non aveva intenzione di perderla.
L’ululato del vento le arrivò forte e chiaro alle sue orecchie, facendole venire la pelle d’oca, mentre un tuono squarciò il cielo, illuminando per pochi secondi la stanza buia e improvvisamente fredda.
La ragazza si strinse ancora di più contro il muro, desiderando in quel momento di essere un fantasma, così che potesse passarci attraverso.
Nella sua mente passarono le immagini dei film in cui la protagonista veniva uccisa e torturata nei peggiori dei modi.
Strizzò gli occhi così forte da farsi male, sperando di scacciare via quelle brutte immagini che avevano iniziato a girarle continuamente nella testa, come un video che non ha ne inizio e ne fine.
Dei passi pesanti e una porta che veniva sbattuta, furono gli unici rumori che la ragazza sentì dopo lo scroscio continuo della pioggia, che di conseguenza le fecero aprire di scatto gli occhi.
Cercò nel buio più totale un nascondiglio dove nascondersi, mentre teneva tese le orecchie nel tentativo di sentire qualche altro rumore, anche se sperasse nel contrario.
Era sola in casa, no? Allora perché aveva la strana sensazione addosso che qualcuno o qualcosa si stesse avvicinando? .
Le sue intuizioni risultarono corrette, quando una mano sorprendentemente calda, le si poggiò sulla spalla, facendole venire un attacco di cuore. 
Chiuse nuovamente gli occhi, mentre il respiro di qualcuno le soffiava leggero sul collo facendole aumentare il battito del suo cuore che tra un po’ le sarebbe uscito dal petto.
Aspettò coraggiosamente che quel qualcuno che, ormai ne era sicura, era dietro di lei la colpisse mettendo fine alla sua vita, proprio come succedeva nei film horror che le faceva vedere la sua migliore amica.
- Tra sette giorni morirai – le disse la sua voce all’orecchio della ragazza, che intanto aveva iniziato a tremare.
Destiny aprì gli occhi di scatto, infuriata, girandosi verso quel cretino che sembrasse si stesse soffocando dalle tante risate.
- Harold Edward Milward Styles – iniziò la mora accompagnata dal rombo di un tuono, che fece da  eco alla sua voce più alta di un ottava.
- Prega che non ti trovi , altrimenti .... – concluse, mettendo la mano sul suo povero cuore, che batteva all’impazzata per lo scherzo di poco gusto del ragazzo.
- Altrimenti? – le soffiò sempre la stessa voce questa volta nell’orecchio sinistro.
La mora incrociò le braccia, nonostante lui non potesse vederla, e si girò sbuffando verso una figura nera che era appoggiata beffardamente al muro.
- Altrimenti domani, i tuoi cari amici e tutte le tue fans troveranno una spiacevole notizia ad attendergli : Harry Styles misteriosamente morto, i poliziotti indagano sul luogo dell’omicidio, si cercano i colpevoli, o meglio LA colpevole – concluse immaginandosi un bel articolo in prima pagina, sul giornale di domani mattina.
Harry s’avvicinò vertiginosamente al suo viso, mentre con una mano la prese la vita facendo scontrare i loro corpi.
- Mi vuoi uccidere? – le chiese con la voce più bassa del solito e terribilmente eccitante.
Annuì incapace di fare altro, andando completamente in fiamme quando lui prese a disegnare cerchi immaginare sulla sua pancia leggermente scoperta.
La mano che non era impegnata a ‘’ disegnare ‘’ sulla sua pancia, facendole venire i brividi, si intrufolò fra i suoi capelli, avvicinandola di più al suo viso.
Harry fece un passo in avanti, schiacciando completamente la ragazza contro il suo corpo così tanto da sentire perfino il cuore che le batteva all’impazzata. Sorrise, felice di farle quell’effetto, per poi far sfiorare le loro labbra.
Ma il ragazzo non fece in tempo ad approfondire il bacio cosa che, ne era certo, voleva anche lei, perché un tuono squarciò quell’ innaturale silenzio, che era spezzato solo dai loro respiri leggermente affannati.
La ragazza balzò in avanti, sul corpo di Harry che la tenne saldamente in braccio.
Le accarezzò dolcemente i capelli, mentre la faceva scendere dal suo corpo.
- Odio i temporali – sussurrò la ragazza, rifugiandosi nel petto di Harry, e (s)fortunatamente lo trovò senza un tessuto che lo copriva.
Il ragazzo ridacchiò leggermente, cingendole i fianchi, cercando di tranquillizzarla.
- Ma non gli amavi? –
- Si ma quando sono nel mio letto, non in cucina nel buio più totale con un cretino che mi balza alle spalle, facendomi andare il cuore a mille- gli rispose rianimandosi improvvisamente, dandogli un leggero colpo al petto.
- Ehi!- la riprese lui – Se non ci fossi io con te, tu saresti ancora in balia delle ombre che si nascondono nel buio, UHHHHH- le disse imitando il verso di un fantasma.
- Ah smettila Styles, piuttosto come ci sei entrato qui? – gli chiese facendo spazio tra i suoi pensieri, non ricordandosi di aver vissuto una scena in cui  Harry  veniva a bussare nel cuore della notte alla sua porta.
Harry fece una smorfia di disapprovazione – Quello te lo spiego dopo, ora dimmi che è successo –
- Genio dei miei stivali è saltata la luce! E farla tornare in fretta, perché voglio vedere i tuoi occhi! –  Concluse, senza rendersi conto delle parole che le erano uscite dalla bocca, che subito dopo si spalancò. Non poteva averlo detto davvero ad alta voce.
Il ragazzo, che aveva iniziato a camminare verso il salvavita*, si bloccò sul posto sgranando gli occhi. Tornò indietro sui suoi passi, attaccando la ragazza nuovamente al muro.
- Che hai detto? – le chiese, nonostante avesse sentito perfettamente le parole che erano uscite dalle labbra di Destiny, che ora tanto bramava.
- Ah no, caro. Mi è sfuggito, ma non lo ripeterò un’altra volta- gli disse notando, anche se era ancora buio, un luccichio negli occhi di lui.
- Dillo – le disse, facendo scontrare i loro bacini, schiacciandola ancora di più contro di se tanto da toglierle il respiro.
- Ripetilo, Destiny – la implorò, mordendole il labbro superiore.
Il suo corpo andò totalmente in fiamme – Voglio vedere i tuoi occhi – gli disse infine, arrendendosi quando lui infranse ancora una volta le sue difese, distruggendola.
Harry a quel punto non resistette, e si chinò su di lei tappandole la bocca con un bacio. La ragazza rimase inizialmente immobile, non ricambiando subito il bacio, mentre tutto intorno a loro sembrava che si fosse cristallizzato, come se il tempo si fosse fermato.
Il ragazzo grugnì sulle sue labbra qualcosa di incomprensibile, mordendole il labbro inferiore implorando di ricambiare il bacio. Sentiva le farfalle nello stomaco, come quella prima volta in cui l'aveva baciata. Aveva bisogno di quel contatto come l'aria per respirare, come una droga al quale era impossibile resistere. Premette la lingua sui denti della giovane, chiedendo di più. La ragazza si riprese dallo stato di ecstasy in cui era entrata, schiudendo le labbra, lasciando  che le loro lingue giocassero tra di loro come l’ultima volta, in un bacio che di casto ormai ne aveva perso il significato.
Harry non riusciva a controllarsi. Ogni volta che le sue labbra toccavano quelle carnose e terribilmente invitanti di lei , si sentiva morire e non rispondeva più di se.
Dovette fare ricorso a quel poco autocontrollo che gli era rimasto per non portarla di sopra in camera e sbattersela, desiderando di più di un semplice contatto di labbra.
 
Ma lei non era come le altre, e questo Harry lo sapeva benissimo. 


Si staccò dalla sue labbra per riprendere fiato, cercando di riprendere il controllo di se stesso, che perdeva ogni volta che le sue labbra toccavano quelle di lei.
Destiny annegò nello sguardo di lui che la desiderava ardentemente, mente si lasciava stringere in un abbraccio protettivo di lui.
- Sarebbe meglio che tu andassi a controllare perché non è ancora tornata la corrente – trovò la forza di parlare Destiny, con la voce tremante.
Harry annuì sorridendo, lasciandole un bacio pericolosamente vicino alle labbra, per poi dirigersi  verso il salvavita per cercare di far tornare l’elettricità. 
Ritornò dopo 10 minuti buoni, trovandola dove l’aveva lasciata prima che se ne andasse.
- La corrente, a quanto pare, manca in tutta la città – le disse sbuffando.
Destiny alzò gli occhi al cielo, emettendo un gridolino che fece ridere Harry.
- Smettila tu! Non voglio dormire al buio – piagnucolò lei, mettendo il broncio e sbattendo i piedi per terra.
- Dormi con me, allora – le disse semplicemente Harry alzando le spalle in segno di rassegnazione.
La ragazza con le palpebre che si facevano pesanti, annuì, lasciandosi sollevare come una sposa dalle braccia muscolose di Harry.
Posò la testa nell’incavo del suo collo, sospirando leggermente e accarezzandogli il petto ricoperto da tatuaggi.
Harry aprì la porta di camera sua con un calcio, adagiando Destiny sul letto, per poi coprirla con le coperte.
- Torno subito – le disse baciandole la fronte, uscendo velocemente dalla camera.
Destiny rimase lì tra le coperte, mentre ombre minacciose si alternavano alla luce dei tuoni, che penetrava dalla finestra non del tutto serrata.
Ma nonostante il buio che la circondava, quella volta non ebbe paura.
Stranamente si sentiva protetta, come se ci fosse una presenza in quella casa che la proteggeva da ciò che il buio nascondesse.
Aspettò pazientemente il ritorno di Harry non vedendo l’ora di addormentarsi fra le sue braccia.
Il ragazzo entrò in camera, stando attento a non bruciarsi con il fuoco della candela che teneva fra le mani.
La mora alzò il busto, mettendosi a gambe incrociate sul materasso, riuscendo a scorgere perfettamente il profilo del riccio che la guardava sorridendo.
- Così riesci a dormire – le disse, mettendosi tra le coperte anche lui.
Le circondò con le braccia i fianchi, avvicinandola al suo petto.
Per tutta risposta la ragazza gli lasciò un lungo bacio sulla guancia.
- Mi spieghi adesso come sei entrato? – gli chiese ridacchiando – Non sei mica Edward Cullen, no? –
Harry scosse la testa, accarezzandole una guancia – Nahh, io sono più figo di lui – si vantò Harry alzando le sopracciglia.
La ragazza alzò gli occhi al cielo non riuscendo a trattenere un sorriso.
- Comunque, Bonnie la sera del ballo mi ha consegnato le chiavi di casa tua.
Così mentre tornavo in macchina dal concerto, mi ha preso l’acqua e siccome non riuscivo a vedere nulla, mi sono fermato casualmente davanti casa tua – disse come se fosse la cosa più naturale del mondo che la sua migliore amica gli avesse consegnato le chiavi di casa sua.
- E avvertirmi, invece di farmi prendere uno spavento no, eh? – gli disse ironicamente lei.
- Credevo che dormissi – sussurrò lui, beandosi del contatto delle mani di lei sul corpo di lui.
- Mi hai tenuto sveglia, con i tuoi messaggi tutta la notte, veramente – gli disse, sfiorandogli il tatuaggio delle ali al centro del petto.
- Non che non mi abbia fatto piacere sentirti – chiarì infine.
Harry sorrise ad occhi chiusi, prendendole la mano e portarla all altezza dello stomaco, facendo intrecciare le loro dita. Sospirò per poi cadere in un sonno popolato dalla bellissima immagine di lei, del suo sorriso e dei suoi occhi.
La ragazza fece lo stesso, e per tutta la notte dormì serena tra le sue braccia, nonostante la tempesta che si stesse scatenando fuori.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Non ho mai messo in pericolo il mio amore
Non ho mai detto ‘’si’’ al ragazzo, giusto.
Non ho mai avuto problemi nell’ottenere ciò che volevo.
Ma quando sei arrivato tu, non sono stata brava abbastanza.
Quando non m’importa posso giocare con lui, come se fosse una bambola.
Non laverò i miei capelli,
e lo farò ribalzare come se fosse una palla da basket.
Ma tu, mi fai comportare come una ragazza
Che si dipinge le unghie, e mette i tacchi alti.
Si tu, mi rendi così nervosa che non riesco nemmeno a stringerti la mano.
 
 
 
Tu mi fai risplendere. 
Ma lo nascondo, non lascio che si noti. 
Così, sto alzando le mie difese 
Perché non voglio innamorarmi..
Se lo facessi penso che avrei un
Attacco di cuore. 
 
 
 


I sentimenti sono persi nei miei polmoni.
Loro bruciano.
Preferirei essere incosciente.
E non c’è nessun altro da incolpare.
Così spaventata decollerò e atterrerò,
sto volando troppo vicina al sole.
E brucerò nelle sue fiamme.
( Demi Lovato – Heart Attack ) 












I'd think I have a Heart Attack!!



ehi ragazze, come state?
Avete visto che sono in anticipo ahahaahahahah
Siete staate brave per questo ho aggiornato così velocemente!
Come vi sembra il capitolo? Scusate se è troppo corto, ma il problema è che la mia testolina bacata quando un capitolo lo vuole far finire in un certo modo, non c’è niente che mi permetta di allungarlo...
Ma passando alle cose serie?
Avete per caso visto cinque fighi alla finale ieri sera?
Io no, perché ero fuori con la mia migliore amica e quella pervy dell’altra.
E dovete sapere che eravamo incazzate nere.
Praticamente stavamo camminando sul lungomare, quando ad un certo punto sentiamo delle urla...
 
Allora dopo un pò sentiamo delle ragazzine che cantavano WMYB e Kiss you ( il bello è che di Kiss you sapevano solo yeah yeah yeah yeah),le sentivamo prima cantare e poi urlare come delle forsennate.
Giuro quella sera avrei fatto un omicidio.
Cioè magari quando mi rivedo Up All Night tour okay mi metto a gridare, ma quando gli vedo in diretta sto zitta e muta con gli occhi incollati allo schermo e magari alla fine mi metto a urlare o a piangere ( più probabile la prima, comunque).
Il bello è che quelle bambinette le conoscevo tutte e non sapevano NESSUNA , e sottolineo NESSUNA CANZONE!!!! Gli amano solo perché son fighi, ect..
No eh, organizzo una colletta con le mie amiche e le vado ad ammazzare -.-‘
Poi quella troia zoccola, puttana della professoressa d’italiano mi ha mandato una comunicazione a casa!!!!
E quella putroccola di quella d’arte se non vado almeno a due interrogazioni mi lascia il debito !
Ma vaff.
Okay okay adesso mi sono sfogata abbastanza!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Mi raccomando recensite in tante, perchè vorrei arrivare alle 300 recensioni!!

  
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