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Autore: David19494    26/05/2013    1 recensioni
E' passata una sola settimana dal matrimonio fallito di Ranma e Akane.
La ragazza col caschetto è ormai decisa a rompere il fidanzamento, ma un inaspettato arrivo dal passato cambierà radicalmente le carte in tavola...
+++ALTRA STORIA RIPRESA DOPO 18 MESI+++
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà belli! Avendo ripreso dopo un anno e mezzo la mia prima fanfic Wi20YL, ho deciso di fare lo stesso con la seconda.
Ripartiamo dunque dal 3° capitolo!
Buona lettura ;)
 
 
 
 
CAPITOLO 3 – Furinkan Idol
 
 
 
 
Kuno era rimasto stupito e non poco dal ritorno inaspettato di Nobuki Tendo.
 
-Che diamine ci fai qui, Tendo? Sentiamo.- gli chiese poi, con tono di superbia, ritirando la sua spada.
 
-I casi della vita, amico... Vedo che non sei cambiato nemmeno di una virgola.- rispose Nobuki, sfidandolo con lo sguardo.
 
-Il Tuono Blu è sempre il Tuono Blu!- fece il figlio del preside, sguainando nuovamente il legno al cielo.
 
Nobuki scoppiò a ridere. -Tuono Blu?? Ma non ti chiamavi Meteora prima che me ne andassi? Che ridere!-

Aristocrat digrignò i denti.
 
Dannazione, questo qui doveva tornare proprio adesso?
 
Prima di partire per la Corea, il giovane Tendo era sempre stato una spina nel fianco per Kuno. Litigavano spesso per via della cotta che il campione di Kendo aveva per Akane, Nobuki era molto possessivo e si arrabbiava anche per un semplice saluto. Appena dopo la sua partenza, Tatewaki tenne addirittura un discorso riguardante il gemello di Nabiki e la stessa Akane.
 
------INIZIO FLASHBACK------
 
Tutti gli studenti del Furinkan si trovavano nella palestra per l’assemblea di inizio trimestre. Ad un tratto Kuno salì sul palco, si posizionò davanti al microfono e cominciò a parlare.

-Bene amici, il destino è stato clemente con noi. Ora che è andato via Nobuki Tendo, la sua graziosa sorellina è finalmente libera, ma ad una condizione...- si interruppe, prima di sbattere la mano destra sul banco su cui era posto il microfono. -La punizione celeste è lenta, ancorché inesorabile. Se volete uscire con Akane Tendo, dovete combattere con lei e dovete vincere! Io, Tatewaki Aristocrat Kuno, non permetterò che gli appuntamenti con lei vengano presi in altro modo!- concluse l’allora diciassettenne, ottenendo numerosi applausi da parte dei ragazzi presenti in palestra.
 
------FINE FLASHBACK------
 
-Cosa c’è, perché mi guardi così?- ricominciò Nobuki, inarcando un sopracciglio, rivolto a Kuno.
 
-Niente. Dimmi tu perché dovrei perdere il mio prezioso tempo con te, Tendo?- rispose, rinfoderando la spada.
 
-Ma se stai facendo tutto tu...- Nobuki, anche se erano quasi due anni che non lo vedeva, non aveva dimenticato affatto che strano ragazzo era il suo compagno di scuola.
 
A rompere quel clima di ostilità fu la comparsa davanti a tutti dell’uomo che tanto aveva voluto il ritorno in città del giovane Tendo. Era abbastanza alto, con un fisico ben scolpito, capelli neri e occhi dello stesso colore del suo pantalone verde scuro, e indossava una canotta bianca sulla quale dondolava un fischietto.
 
-Ah, finalmente sei arrivato Nobuki Tendo, ti aspettavamo con ansia! Piacere, io sono il professor Murasami.- esordì il moro, tendendo sorridente la mano verso il nuovo arrivato.
 
Nobuki ricambiò la stretta. -Il piacere è tutto mio prof, sono felice di essere di nuovo qui. Oh, già che ci sono, le presento Eiji Sakamoto e Soichiro Yagami: anche loro due vorrebbero giocare per il Furinkan.- disse poi, indicando i suoi amici.
 
-Bene bene, servivano forze fresche, sebbene per noi anche tu da solo potresti farci vincere il campionato! Ho visto alcune tue partite in videocassetta e mi è stato impossibile non notare la tua bravura.- esclamò il prof, entusiasta, ricevendo poi lusingati ringraziamenti dal suo interlocutore.
 
Dopo ciò, suonò la campanella di inizio delle lezioni e tutti i nostri amici si recarono nelle rispettive classi. Inutile dire che Nobuki, quando ritrovò i suoi vecchi compagni della sezione E, fu sommerso da un abbraccio collettivo, soprattutto dalla parte femminile.
 
________________________________


La mattinata al Furinkan trascorse tranquilla e arrivò il momento di assalire la mensa per gli studenti più affamati.
 
-Fate largo, ho fame!- urlò Ranma, cercando di muoversi velocemente in mezzo alla marmaglia generale che si era creata davanti al bancone dei panini con carne.
 
-Calmatevi, uno alla volta, per piacere!- fu la supplica di una delle venditrici poste dietro il bancone: per quelle poverette ogni giorno all’ora di pranzo vi era una nuova estenuante fatica.
 
Riuscito ad accaparrarsi il suo pranzo, il codinato, insieme ai suoi compagni Hiroshi e Daisuke, si affacciò ad una delle finestre che davano al cortile.
Sulla terra battuta vi era un gruppetto di persone, tra le quali Ranma poté scorgere il suo ‘cognato’, sconosciutogli fino al giorno prima, intento a ricevere numerosi complimenti dalle ragazze che erano lì presenti con lui.
 
-Certo che il ritorno di Nobuki Tendo ha letteralmente rivitalizzato il Furinkan!- esclamò Daisuke, prima di addentare il suo panino.
 
-Puoi dirlo forte amico. Ultimamente questa scuola era diventata un mortorio! Tu che ne pensi, eh Ranma?- fece Hiroshi, rivolgendosi al compagno vestito alla cinese.
 
Ranma non rispose. Fissava pensieroso il punto in cui prima si trovava Nobuki, che si era nel frattempo diretto in palestra con i suoi due amici e il prof Murasami.
 
L’idolo della scuola. Questo ragazzo ha qualcosa di misterioso. Come mai perfino Kuno, che fa lo sbruffone con tutti, appena l’ha visto è rimasto di sasso, come se fosse quasi... impaurito?
 
-Ranma? Ehi Ranma! Ci sei?- urlò Hiroshi all’amico. Lo stava chiamando già da una decina di secondi.
 
-Scusatemi ragazzi, ci vediamo dopo!- sviò il moro, dileguandosi giù per le scale prima che i suoi compagni potessero protestare.
 
 
Ranma arrivò in palestra in un batter d’occhio. Appena entrato, si vide arrivare un pallone da basket in faccia.
 
-Urgh, ma volete stare un po’ più attenti?!- sbottò il codinato, massaggiandosi il rossore sulla guancia sinistra.
 
-Scusalo Ranma, è una matricola. Non ha calibrato bene il passaggio, tutto bene?- fece Nobuki, che si era avvicinato all’amico.
 
-Sì tranquillo, ci vuole ben altro per mettermi KO.- sentenziò Ranma con fare sicuro di sé. -È il primo allenamento, vero?- chiese poi, guardando gli altri ragazzi disposti sul parquet.
 
-Già, anche se allenamento non è proprio la parola giusta. Stiamo solo imparando a conoscerci con gli altri membri della squadra, facendo una partitella di dieci minuti.- spiegò il diciottenne, prima di tornare nel rettangolo di gioco. -Bene ragazzi, ripartiamo dalla rimessa laterale. Attacchiamo!- era appena arrivato, ma sembrava che non avesse mai abbandonato il Furinkan, visto l’atteggiamento da leader che lo contraddistingueva.
 
Rimise la palla in gioco, affidandola a Yagami. Nella squadra di Nobuki vi erano lui, Sakamoto ed altri due veterani che frequentavano il terzo anno: la sfida era tra i giocatori del primo e del secondo anno e i più anziani.
 
Ranma osservava attentamente i movimenti di Nobuki.
 
Fu un'azione spettacolare. -Vola, Tendo!- urlò Yagami, alzando la palla a Nobuki, che con un grande salto la afferrò e la schiacciò di prima intenzione nel canestro avversario.
 
-YEAH!- esclamarono i suoi compagni di squadra, a pugni stretti. Nobuki ricambiò con il gesto dell’OK: le schiacciate facevano salire l’adrenalina a mille, soprattutto a chi le compiva.
 
Incredibile, ha fatto un salto degno di un artista marziale! Dopotutto proviene comunque da una famiglia di esperti in materia... non c’è dubbio, è fatto per la pallacanestro.
 
Ranma era rimasto a bocca aperta. -Allora, che te ne pare?- gli aveva chiesto Nobuki, guardandolo mentre indietreggiava verso la sua metà campo difensiva.
 
-Complimenti, davvero! Non ne capisco molto, ma il tuo talento è evidente- rispose il codinato, seriamente meravigliato.
 
Il gemello di Nabiki lo ringraziò con un pollice in su, gesto usato particolarmente nel gergo sportivo. Poi si fermò. -Aspettate un secondo. Ranma, vorresti provare a giocare anche tu?- chiese di botto al ragazzo appostato a bordo campo.
 
-Chi io? No dai, non sono molto bravo a basket...- fu la scusa di Ranma, che aveva una mano dietro la nuca mentre rideva con un gocciolone dietro la testa.
 
-Su, Nabiki mi ha detto che te la cavi bene in tutte le discipline sportive. Lei coach, è d’accordo? Tanto mancano solo due minuti.- fece Tendo, rivolgendosi al prof di educazione fisica.
 
-Ok, basta che non vi dilunghiate oltre i due minuti, visto che subito dopo cominceranno le lezioni pomeridiane.- rispose Murasami, tenendo in mano il suo fischietto.
 
-E va bene...- si arrese Ranma, entrando poi in campo.
 
Non mi farà male un po’ di movimento.
 
Entrò, al posto di una matricola, nella squadra avversaria a quella di Nobuki.
 
Nel frattempo si era creato all’ingresso della palestra un corposo gruppetto di ragazze, tutte lì per ammirare Nobuki. Si aggiunse a loro anche Akane insieme a Yuka e Sayuri.
 
-Ma che ci fa Ranma in campo?- si chiese lei, col sopracciglio inarcato.
 
 
-Bene Ranma, cominciamo! A voi la palla.- fece Nobuki, aspettando gli avversari in difesa.
 
-Saotome, marca tu Tendo, sembri conoscerlo meglio di noi!- gli disse uno dei suoi compagni, mentre portava palla.
 
-Ma se lo conosco da un solo giorno! Uffa, chi me l’ha fatto fare...- si disse Ranma sconsolato, prima di ricevere il pallone.
 
Si vide immediatamente arrivare di fronte il fratello della sua fidanzata. -Avanti!- gli disse il castano, coprendogli la visuale del canestro.
 
Ranma continuava a palleggiare senza idee, fino a quando non pensò di virare alla destra di Nobuki. Quest’ultimo però capì l’intenzione del codinato e gli rubò facilmente la palla, partendo poi subito all’attacco. Saotome imprecò e prese a rincorrere l’avversario, che con semplicità portava palla avvicinandosi pericolosamente all’area avversaria. Ranma però risultò più veloce e riuscì a mettersi davanti a Nobuki che, piacevolmente stupito, pensò di arrestare la sua corsa, sorprendendo di fatto l’avversario. -Sakamoto!- urlò il diciottenne, che, liberatosi, poté servire, con una mano sola, un assist perfetto al suo centro, che non esitò a segnare aiutandosi col tabellone.
 
-Acc...- farfugliò Ranma, irritato per aver perso il confronto diretto con Nobuki: anche se non era un combattimento, era comunque uno smacco per lui.
 
Ma ad un tratto la partita fu interrotta dall’intrusione in palestra di un omino che, per entrare, aveva fracassato una delle finestre.
 
-Ci mancava solo lui...- Ranma si mise una mano sulla faccia.
 
-Eheheh! Anche oggi bottino pieno, ragazzi!- esclamò divertito Happosai, prima di atterrare sul parquet di gioco. Prese a fissare il capitano del Club di basket. -Eh? Nabiki, perché ti sei travestita da uomo?- domandò ad un Nobuki rimasto con un grosso gocciolone dietro la nuca.
 
-Lei è il maestro Happosai, vero? Comunque si sbaglia, io sono Nobuki, suo fratello gemello.- rispose lui, prendendo il suo asciugamano posto su una panca.
 
-Come, come?! Gemello hai detto? Ma come è possibile, da dove salti fuori?- gli chiese il vecchio, posando a terra il suo bottino.
 
-Sono tornato ieri dalla Corea. Mancavo a casa da due anni, signore.- fu la sua risposta, mentre si asciugava la fronte.
 
-Tuo padre non mi ha mai detto di avere un altro figl... ahiergh!!!- il vecchiaccio ricevette un pugno in testa da Ranma. -Restituisci subito la biancheria che hai rubato, razza di maniaco!- gli urlò poi. Happosai però si alzò e tirò fuori dal nulla un secchio pieno d’acqua che scaricò interamente sul povero ragazzo, che divenne automaticamente una lei.
 
-Adesso va meglio, zuccherino mio!- esclamò il pervertito lanciandosi al seno di Ranma-chan, che però lo spedì nell’atmosfera.
 
-Oh ragazza col codino, sei venuta a trovarmi a scuola! Quanto è casto il tuo amore...- Kuno era spuntato dal nulla e si stava avvicinando a grandi falcate verso la rossa. Un pallone però gli andò a finire dietro la testa.
 
-Ehi amico, cosa fai?- Nobuki aveva interrotto la corsa del campione di Kendo.
 
-Come hai osato, Tendo! Nessuno deve disturbarmi mentre sono impegnato con la ragazza col codino.- fece Tatewaki, guardando con astio il suo compagno di classe.
 
-Neanche la tua stupidità è rimasta invariata, anzi, dovrei dire che è cresciuta! Ora falla finita.- fece Tendo, privandosi dell’asciugamano.
 
-Adesso basta, mi hai veramente stancato... scusami Akane Tendo, ma devo massacrare tuo fratello!- disse Aristocrat, prima di tirar fuori la sua katana di legno e di dirigersi velocemente verso Nobuki. Kuno però non si accorse di un reggiseno lì a terra che evidentemente aveva lasciato Happosai. Ci scivolò sopra e, cadendo all’indietro, svenne tra le risate di tutti i presenti.
 
-Infondo mi sei mancato, Kuno!- esclamò Nobuki prima di unirsi alle altre risate.
Dopo ciò, il castano vide la sua gemella, con alcune cose in mano, parlare con il folto gruppo di ragazze.
 
-Forza belle, sono tutte foto di mio fratello mentre fa i pesi, un vero spettacolo! Soltanto 1000 yen l'una, è un affare.- disse la diciottenne, facendo l’occhiolino.
 
Nobuki corse subito da lei. -Ehi, Nabiki! Mi sembrava di averti detto che questa cosa mi dà tremendamente fastidio!- urlò molto irritato.
 
-Bene, per oggi basta così ragazze. A domani per i prossimi acquisti!- esclamò Nabiki, dopo aver venduto una decina di foto, prima di darsela a gambe per evitare le urla del fratello.
 
-Torna subito qui, scema!!- ma le sue proteste non servirono a nulla.
 
____________________________________
 
 
-Hai capito? Non farlo mai più!- Per tutto il percorso di ritorno a casa i gemelli non fecero altro che litigare.
 
-E dai, fratellino, che ti costa? I soldi guadagnati dalle tue foto potrei prestarli anche a te, se vorrai... anzi no, non credo.- fece Nabiki, prima di entrare in casa.
 
Ranma era rimasto come uno scemo a fissare i due gemelli fare comunella e non si era accorto del triste stato d’animo che aveva Akane, la quale si trovava affianco a lui.
La ragazza col caschetto blu-nero stava ripensando alla decisione che aveva preso il giorno prima: quella di metter fine una volta per tutte al fidanzamento.
 
 
-Papà, signor Saotome, ho una cosa urgente da dire...- disse Akane ai due adulti, dopo aver radunato loro e tutti gli altri inquilini di casa intorno al tavolo della sala da tè.
 
Ranma non sospettava minimamente a cosa volesse alludere la sua fidanzata e se ne stava seduto al suo posto con l’espressione da disinteressato.
 
-Oh bambina mia, finalmente ti sei decisa a sposare Ranma, che gioia!- sbottò Soun, interrompendo la figlia.
 
-Non dire assurdità! Tutt’altro...- la ragazza prese un breve respiro. Ranma la guardò inarcando un sopracciglio. -...io voglio rompere il fidanzamento.-

Sulla sala piombò un silenzio tombale. Nodoka si mise le mani sulla bocca, così come Kasumi.
 
-La situazione è diventata insostenibile, non credo di poter sopportare oltre.- finì Akane, che aveva sudato sette camicie per pronunciare quelle parole. Soun e Genma, dal canto loro, erano rimasti pietrificati con sguardi che sembravano privi di vita.
 
-È davvero questo quello che vuoi Akane?- le domandò di botto Ranma, alzandosi in piedi.
 
Non credevo saresti arrivata a tal punto. Akane sei una stupida!
 
-Aspettate un attimo.- l’intervento di Nobuki fermò sul nascere quella che sarebbe diventata una lite furibonda.
 
 
 
 
TO BE CONTINUED
 
 
*****************************************
 
 
Eccoci qua, ragazzi! Finisce finalmente questo benedetto 3° capitolo arrivato decisamente in ritardo. Riuscirà Nobuki a convincere Akane a ritornare sui suoi passi? Vedremo...
Volevo fare una precisazione: forse lo avrete già capito, ma la seconda parte del discorso che Kuno fa nell’assemblea al Furinkan, quello nel FLASHBACK, è presa interamente dal secondo episodio dell’anime “La Scuola Non è un Parco di Divertimenti!”.
Bene, detto ciò mi congedo, spero di aggiornare presto, anche se sarà difficile visto che sarò tartassato dallo studio per l’esame di Stato xD
Sayonara :D
-David
  
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