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Autore: RumoreDiFavoleSpente    26/05/2013    2 recensioni
Due ragazzi, indissolubilmente legati dalla pioggia. Cosa succede se per essere felici ci vuole il brutto tempo e non le giornate passate al sole in un parco ma per strada senza un ombrello ad assaporare l'odore di bagnato sentendosi giusti almeno per un secondo nella mano dell'altro?
***
Fisso i tuoi occhi. Quei due smeraldi che hai al posto delle iridi. Sono verdi come i miei ma tu hai sempre detto che i miei sono più belli. Insistevi ma io non ci credevo mai. I tuoi, che il più delle volte preferivi nascondere nei modi più banali, quando mi si piantavano addosso erano delle frecce che penetravano la pelle e arrivavano al cuore. Fissarli era difficilissimo ma distogliere lo sguardo sembrava ancor più impossibile. Li amavo, tanto quanto amavo te. E mi chiedo se hai mai provato ad amare me come io ho fatto con te.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non può piovere per sempre



“Sparisci”

“Fammi parlare…”

“Dai…illuminami…”

“Non è come pensi!”

“Oh, classico! Non è mai come penso, sembra un film. Tu non sbagli mai e da idiota ci passo sempre io!”

“No, stammi a sentire, fammi parlare!”

“No cazzo! Adesso mi stai a sentire tu e fai parlare me. Sono stanca di essere sempre quella che deve capire tutto e nessuno si prende la briga di starmi a sentire.”

“Mi ha baciato lei!”

“Ceeeeeerto, come no!”

“Te lo giuro!”

“Ah sì? Ed è stata sempre lei a prendere la tua mano per mettersela dietro la testa? È stata sempre lei a prendere anche l’altra mettendosela sulle chiappe per poi stringerle come se fossero un antistress?...Ma per piacere!”

Silenzio.
Mi guardi in modo strano, sai di essere stato scoperto ma non demordi. No, non tu.
Tu lotti sempre fino alla fine, neghi anche l’evidenza e il tuo sguardo passa da confuso a…’colpo di genio’!

“Dimmi un po’: chi te l’ha detto? Chi te l’ha raccontato? Sai quante stronzate si inventano quelli là quando sono ubriachi! Chi te l’ha detto? Eh?”

Sorrido, sei sempre il solito. Il mio sorriso ti inquieta, non ti sto guardando, cerco un punto lontano dal tuo viso per calmarmi e non mettermi a urlare. Poi con il miglior ghigno che ho ti fisso dritto negli occhi e lancio la bomba

“Non me l’ha detto nessuno, vi ho visto.”

Non ci credi.
E infatti sputi un “Non è vero, ho chiesto agli altri, sei sempre stata con loro nella stanza” quasi a cercare di convincere te stesso più che me.
Rido, rido di gusto.

“E come mai hai chiesto dove fossi stata? Sai, non sei il solo che non ricorda le serate nella tua compagnia.”

Non capisci e quindi continuo…ho tanta di quella rabbia da sfogare che potrei continuare per ore.

“Sei sparito, per una buona mezz’ora. Gli altri non c’hanno fatto molto caso, hanno detto ‘boh, sarà in bagno’. Così sono venuta a cercarti, ho girato tutta la casa: il bagno, lo stanzino, il cucinino. Niente. Quindi sono uscita per vedere se eri nella panchina di fuori ma non c’eri neanche lì. Allora ho pensato potessi essere andato in macchina a farti una canna e ti giuro che anche se sai che detesto quando lo fai, avrei preferito trovarti sballato nei sedili piuttosto che appartato con lei dieci metri più in là nel boschetto.”

Abbassi lo sguardo. Sgamato.

Cerco il tuo sguardo che hai rivolto altrove. Sul viso ti si disegna un espressione che non so decifrare. Ti passano un sacco di emozioni negli occhi: rabbia, frustrazione, rassegnazione, voglia di prenderti a calci.

“Che poi a parte tutto sei anche stato un idiota. Voglio dire…inboscati un po’ di più, cerca un posticino più riparato! Eravate praticamente nel mezzo della strada. O sei proprio senza ritegno, cosa che non escludo, o ti sei fumato il cervello e quel poco che ne restava te lo sei bevuto tutto d’un fiato.”

Non rispondi. Come ti odio quando lo fai. Ti stai accendendo una sigaretta e stai per sbottare, mi guardi e come al solito cerchi di fuggire.
Eh no, caro mio. Non questa volta.

“Guai a te se provi a girare il culo e andar via. Lo sai che sono buona e cara ma che se mi arrabbio divento una bestia. Quindi adesso stai qui e mi ascolti”

“Perché? C’è altro da dire?” chiedi stranito

Rimango basita. Quando sei diventato così? Chi ti ha ridotto in questo stato?
Fisso i tuoi occhi. Quei due smeraldi che hai al posto delle iridi. Sono verdi come i miei ma tu hai sempre detto che i miei sono più belli. Insistevi ma io non ci credevo mai. I tuoi, che il più delle volte preferivi nascondere nei modi più banali, quando mi si piantavano addosso erano delle frecce che penetravano la pelle e arrivavano al cuore. Fissarli era difficilissimo ma distogliere lo sguardo sembrava ancor più impossibile. Li amavo, tanto quanto amavo te. E mi chiedo se hai mai provato ad amare me come io ho fatto con te.

Dopo istanti che sembrarono infiniti mi ripresi. Forse fu il vento gelido che mi accarezzò la schiena, forse un lampo di consapevolezza ma mi scrollai di dosso tutto il peso di quei mesi, di quegli anni.

“Hai ragione, forse non c’è altro da dire.”
E me ne andai pensando <<Fantastico, PIOVE!>>




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Saaaaaaaaaaaaaalve.
Beh, è la mia prima fiction a capitoli. In realtà è una delle mie prime fiction in assoluto quindi siate clementi!
Innanzitutto GRAZIE che avete avuto la voglia di arrivare fino a qui, dico davvero!
Spero vi sia piaciuta, è in parte autobiografica ma in realtà solo i due personaggi e la situazione passata (che sarà nel prossimo capitolo) sono reali.
La ragazza sono io e il ragazzo...beh, un mio ex, per motivi che capirete!

Sembrerà banale ma siccome avete fatto lo sforzo di leggere pure i miei vaneggiamenti post-scrittura, vi chiedo se avete voglia di lasciare una piccola recensione!
Si accettano critiche di ogni genere e tipo. E' la prima volta per me quindi posso solo imparare!

Alla prossima!
°Shakalabumba!
  
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