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Autore: Magica Emy    27/05/2013    0 recensioni
Stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad alleviare la sua pena. Perchè stavolta era lei il mostro. Quel mostro, che aveva sempre cercato di tenere lontano e che adesso le era piombato addosso improvvisamente, rendendola ciò che era. Ciò che l'avrebbe cambiata per sempre. Adesso, però, non aveva più paura del buio...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Elena chiude gli occhi, lasciando che il getto d’acqua tiepida le solletichi dolcemente la pelle nuda, cercando di sgomberare la mente da tutti i pensieri che l’affollano, senza tregua. Anche se non è facile. Sa bene, infatti, che per quanto ci stia provando non riesce proprio a smettere di preoccuparsi per Damon, di chiedersi se stia davvero bene come dice. Forse dovrebbe chiamarlo di nuovo per accertarsi che… no, meglio di no. Lo ha già fatto troppe volte per quel giorno, e non vuole certo rischiare di fare la figura della patetica visionaria davanti a lui. Sarebbe troppo. Soprattutto perché gli ha telefonato da appena cinque minuti, e non… ok, si sta di nuovo agitando. Sospira profondamente, uscendo lentamente dalla doccia e avvolgendosi in un morbido asciugamano di spugna, prima di lasciare il bagno e raggiungere la sua camera. A quel punto, una misteriosa figura davanti alla finestra la fa trasalire, interrompendo bruscamente il flusso dei suoi pensieri.

- Damon! Come sei entrato?

Esclama, leggermente allarmata mentre lo vede voltarsi verso di lei.

- Ho scassinato la serratura.

Dice, guardandola con aria molto seria e accorgendosi che il viso della ragazza cambia lentamente, assumendo un’espressione sbalordita. A quel punto, non può proprio fare a meno di scoppiare a ridere.

- Mi ha fatto entrare Jeremy – la tranquillizza, divertito – a quanto pare è di turno al Grill, stasera. Non lavorerà un po’ troppo, quel ragazzo?

Elena scuote la testa, rilassandosi lentamente.

- Lavorare può fargli soltanto bene, specialmente dopo quello che ha passato in quest’ultimo periodo. Dopo quello che abbiamo passato. E, a proposito di questo, io volevo…

IL vampiro la interrompe con un gesto della mano, fissandola intensamente.

- Ferma – dice – prima che tu dica qualunque cosa, Elena, io… ho bisogno di saperlo.

Fa una pausa, perdendosi ad osservare ancora una volta quel dolce viso che tanto ama, e nel quale adesso può leggere chiaramente una leggera apprensione tipica del suo carattere, che lo intenerisce, facendolo sorridere. Il suo sguardo scivola dolcemente lungo la curva delle sue candide spalle nude, immaginando di percorrerle con le dita, per avvolgerle in una tenera carezza. Il desiderio di stringerla forte a sé è d’un tratto talmente intenso da procurargli quasi un dolore fisico, mentre respira profondamente passandosi le mani tra i capelli, nel tentativo di mantenere la calma. Ha bisogno di conoscere la verità, a questo punto. Anche se sa che potrebbe fargli male.

- Quando mi hai detto che mi amavi – comincia, la voce ridotta ad un flebile sussurro – stavi dicendo la verità? Voglio dire… niente dubbi, perplessità, eventuali ex fidanzati all’orizzonte, rimorsi o rimpianti di qualunque…

Elena annulla la distanza tra loro con pochi passi, chiudendogli la bocca con un bacio e mettendo così fine a quell’assurdo sproloquio senza senso.

- Ti basta come risposta?

Gli sussurra contro le labbra socchiuse, mentre sente che lui le cinge i fianchi sottili con le braccia per avvicinarla a sé, in modo che i loro corpi aderiscano perfettamente l’uno all’altro.

- A dire il vero – risponde, sfiorandole la guancia con la punta del naso – credo di non averla capita molto bene.

La ragazza ride, prendendogli il viso fra le mani e guardandolo intensamente  prima di baciarlo di nuovo, stavolta con più passione. Le sue mani sfiorano la morbida stoffa della camicia che indossa, facendolo fremere di desiderio, per poi risalire dolcemente a perdersi tra i suoi folti capelli arruffati, baciandolo sempre più appassionatamente. D’un tratto, però, si allontana di qualche passo, quanto basta per staccarsi da quelle labbra morbide che, rappresentano per lei un’irresistibile tentazione fin dal giorno del loro primo incontro, per mormorare sorridendo: - Adesso ti è più chiara?

Damon scuote la testa senza smettere di guardarla, gli occhi ardenti di desiderio.

- Mmmm… devo dire che non ho ancora afferrato il concetto, che ne diresti di provare a spiegarmelo di nuovo?

E senza nemmeno aspettare che gli risponda, cattura le sue labbra in un bacio talmente intenso da toglierle il respiro, mentre sente che le sue mani le pizzicano i fianchi attraverso l’asciugamano, facendola ridacchiare.

- Mi fai il solletico!

Protesta, scostandosi per sciogliersi dal suo abbraccio. Il ragazzo solleva le sopracciglia con aria sorpresa, incrociando le braccia.

- I vampiri non soffrono il solletico.

Dice.

- Invece si!

Ribatte lei, divertita, giocando distrattamente con una lunga ciocca dei suoi capelli corvini, apparendo ancora più bella ed irresistibile agli occhi di lui.

- Ti dico di no!

- Ed io ti dico di si! Lo sento. Riesco a sentire tutto.

A quel punto Damon si esibisce in un adorabile sorriso sornione, prima di tornarle vicino per attirarla a sé ancora una una volta, con un rapido movimento che la coglie di sorpresa.

- Ah, si? Quindi… senti anche questo?

Le sussurra con voce roca, sfiorandole il viso con le labbra socchiuse, con deliberata lentezza, facendole desiderare che smetta al più presto di infliggerle quella deliziosa tortura a cui la sta sottoponendo, senza pietà. Ma il vampiro sembra non avere la minima intenzione di fermarsi e, sordo ai suoi continui mugolii di protesta scende a tormentarle il collo, percorrendolo con piccoli baci roventi che la infiammano di desiderio, abbattendo in un solo colpo ogni suo possibile tentativo di resistenza.

- E questo, lo senti?

Sussurra contro la sua pelle, stuzzicandola con i denti mentre la sente gemere piano. A quel punto Elena si lascia spingere dolcemente sul letto, sorridendogli mentre lui le si distende accanto, prendendole il viso fra le mani e guardandola così intensamente da farla rabbrividire di piacere.

- Come facevi a saperlo?

Le chiede all’improvviso, cogliendola totalmente alla sprovvista. Elena gli lancia uno sguardo interrogativo, prima di esclamare: - Sapere… che cosa?

- Che era lì che mi ero rifugiato – risponde lui – nel luogo…

- Nel luogo del nostro primo incontro – lo interrompe la vampira, completando la frase che stava per dire – quello che quel giorno mi hai costretta a dimenticare, senza pensare che magari avrei voluto conservare quel ricordo?Che ne avevo tutto il diritto, visto che è stato uno dei momenti più belli e importanti della mia vita!

Conclude in un soffio, sentendosi come se si fosse scrollata un gran peso di dosso. Non c’è rancore nelle sue parole, solo una punta di delusione che la porta ad abbassare lentamente lo sguardo, irrigidendosi tra le braccia di Damon, che la guarda con aria colpevole. Sapeva che prima o poi quel ricordo le sarebbe tornato in mente, era solo questione di tempo. Ed ora, è arrivato il momento di affrontarlo. Per entrambi. Sospira profondamente, sollevandole il mento con un dito per costringerla a tornare a guardarlo, mentre le sussurra: - Mi dispiace tanto, Elena. Mi dispiace di averti soggiogata per farti dimenticare tutto, ma sono stato costretto a farlo.    La ragazza scuote la testa, rifiutandosi di capire. In fondo, cosa c’è da comprendere in tutta questa assurda storia? Quello che dice non ha assolutamente senso.

- Perché?

Domanda, accorgendosi che la voce le trema. E che, forse, non ha nemmeno voglia di sentire la risposta.

- Perché non volevo si sapesse in giro che ero già in città – lo sente spiegare, dopo un attimo di esitazione – e poi… semplicemente perché ricordarti di avermi conosciuto non sarebbe stato un bene per te.

Damon pronuncia quelle parole molto lentamente, come se facesse un grande sforzo per farlo. La verità è che ha paura che lei non riesca a comprendere fino in fondo le sue ragioni e, quando torna a specchiarsi in quei suoi grandi occhi, velati di tristezza, si accorge che i suoi timori erano fondati.

- Ma cosa stai dicendo? – la sente infatti replicare, sforzandosi di mantenere un tono di voce normale quando, l’unica cosa che vorrebbe fare invece è mettersi ad urlare per la frustrazione – Incontrarti quel giorno, in quella strada solitaria, è stata la cosa più bella che potesse capitarmi! Non hai pensato nemmeno per un attimo che non volessi essere trasformata in uno stupido burattino nelle tue mani?

Quelle parole colpiscono il vampiro nel profondo, facendo d’un tratto vacillare tutte le sue sicurezze, per renderlo facile preda di forti emozioni che, con violenza sembrano attraversargli il petto stringendolo in una morsa dolorosa. Si irrigidisce, allontanandosi da Elena per rialzarsi in piedi con gesti nervosi mentre, fregandosi il viso con entrambe le mani, sussurra quasi come se parlasse a sé stesso: - Io… credo di aver fatto male a venire qui.

La ragazza lo segue con lo sguardo mentre si avvicina alla finestra, pentendosi immediatamente delle parole appena pronunciate. Che stupida. Si passa le mani fra i capelli, come per ravviarli o, semplicemente, perché quel gesto la aiuti a rimettere in ordine i pensieri che le affollano la mente, confondendole le idee come non mai. Scende dal letto con un rapido movimento per avvicinarsi a lui e cingergli la vita, abbracciandolo da dietro mentre poggia la testa sulla sua spalla, sentendolo sussultare quando le sue labbra gli sfiorano dolcemente il collo.

- Ehy – mormora, cercando di attirare la sua attenzione – scusami, ti prego. Non ho voglia di mettermi a discutere con te in questo modo, io…

- Non sei mai stata un burattino nelle mie mani – la interrompe, a voce bassa – ho sempre cercato di proteggerti, Elena. In qualunque modo, con ogni mezzo.

- Lo so, e mi dispiace di averlo detto. So che tutto ciò che hai fatto, lo hai fatto solo per prenderti cura di me. Per proteggermi. Ma ora, lascia che sia io ad occuparmi di te. Permettimi di farlo, per favore.

Quelle parole lo colgono di sorpresa, facendolo voltare verso Elena che, prendendogli il viso fra le mani lo bacia dolcemente, permettendo alle dita di lui di scivolarle delicatamente sulla schiena, accarezzandole la pelle nuda con studiata lentezza e facendola rabbrividire di piacere.

E comunque – aggiunge poi, non appena trova la forza di staccarsi dalle sue labbra – non sapevo che fossi lì. Sei stato tu a condurmi in quel luogo, guidandomi con la tua voce. Chiamandomi per nome, affinchè non rischiassi di smarrire la strada e perdermi per sempre.

Damon la guarda con espressione stranita.

- Non ricordo nemmeno di averlo fatto – dice – era tutto così… confuso…

La vede annuire con decisione, prima di prendergli le mani e stringerle forte tra le sue.

- Lo so – risponde – io ho visto cosa c’è dentro di te, Damon, ed è stato…devastante. Ma non dovrai più provare tutto quel dolore, te lo prometto. Non dovrai più soffrire a quel modo, perché adesso ci sono io qui con te, e non permetterò a nessuno di farti del male.

Mentre pronuncia quelle parole, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Ciò che ha scoperto durante il difficile viaggio per riportarlo indietro, l’ha scossa nel profondo in un modo che mai avrebbe immaginato possibile. Non pensava, infatti, che il vampiro fosse costretto a convivere con quel dolore insopportabile da cui lei stessa avrebbe voluto fuggire, desiderando disperatamente di strapparsi il cuore dal petto, per gettarlo lontano. Sente che le sue mani le accarezzano il volto, asciugando le lacrime che le rigano le guance pallide mentre le sue labbra si aprono, finalmente, in un caldo sorriso che le riempie il cuore di gioia.

- Non sarai più solo, perché ti starò vicino per sempre. Non ti lascerò. Mai.

Damon la guarda intensamente e, per un lungo momento, si rende conto di non sapere cosa dire. Quelle sono le parole che ha sempre desiderato che qualcuno gli dicesse e che invece, per anni, gli sono state negate, alimentando in lui la convinzione che quel senso di abbandono che gli pesava dentro come un enorme macigno, non sarebbe mai andato via. Lo avrebbe torturato per sempre, finendo per schiacciarlo ogni giorno di più. Ma ora sa che non è così, perché stavolta è tutto diverso. Stavolta sarà come riavvolgere il nastro per ripartire da zero, sapendo di stringere, finalmente le sue mani tra le proprie, come in un’eterna carezza. Ora e per sempre.

- Ti amo, Elena.

È tutto ciò che riesce a dire infine, la voce rotta dall’emozione mentre la sente rispondere: - Ti amo anch’io.

Le sue mani scendono a stringerle i fianchi ancora una volta mentre, stuzzicandole le labbra con le proprie le sussurra: - Dimmelo ancora.

La ragazza sorride, gettandogli le braccia al collo.

- Ti amo – ripete baciandolo – ti amo, ti amo…

A quel punto le parole non servono più, e lo sanno entrambi. Come sanno di non poter più aspettare. Il vampiro la prende fra le braccia, sollevandola di peso per adagiarla sul letto con delicatezza, mentre si stende lentamente su di lei. La guarda a lungo, contemplandola come se la vedesse per la prima volta mentre le sue iridi si colorano via via di un azzurro intenso, accendendosi di desiderio. Elena chiude gli occhi e un lieve rossore imporpora ben presto le sue guance pallide, mentre ha la sensazione che il cuore prenda a batterle furiosamente nel petto quando si accorge che il suo asciugamano sta lentamente scivolando giù, e che le mani sapienti di Damon si fanno strada su di lei. Che prendono ad accarezzarla con studiata lentezza, modellando il suo corpo contro quei palmi bollenti, che infiammano ogni centimetro della sua pelle nuda. A quel punto, la vampira ha quasi l’impressione di poter esplodere dall’emozione e, affondando le dita tra i suoi capelli lo attira a sé con decisione, catturandogli le labbra in un bacio carico di passione che sembra coglierlo di sorpresa. Quel semplice gesto lo porta ad avvicinarsi ancora di più, premendo il bacino contro quello di lei e facendole chiaramente sentire quanto lui la desideri in quel momento. Elena ha un piccolo sussulto, che sfocia ben presto in un vero e proprio gemito quando il ragazzo abbandona la sua bocca per dedicarsi all’invitante incavo tra i suoi morbidi seni. Lo tormenta a lungo,  stuzzicandolo a tratti con il tocco gentile della sua lingua, per poi scendere a percorrerle i fianchi sinuosi con una scia di piccoli baci infuocati, facendola impazzire di desiderio. Lo vuole. Lo desidera così disperatamente da non riuscire quasi più a ragionare e, quando sente che le sue labbra premono contro il  punto più sensibile di lei, strappandole un intenso gemito di piacere che la porta a fremere violentemente contro quel corpo scultoreo, capisce di non poter resistere oltre. Lo afferra allora per le spalle, invitandolo a tornare su e liberandolo della camicia con gesti nervosi, strappandogliela quasi di dosso tanta è la voglia di toccarlo, di sfiorare finalmente con le dita la sua pelle nuda. Damon sorride, piacevolmente colpito dall’impazienza che legge nel suo sguardo implorante e, mentre le sue mani scendono a liberarlo degli ultimi indumenti rimastigli, d’un tratto diventati troppo stretti, la vampira avvolge le gambe attorno ai suoi fianchi. Vuole sentirlo più vicino, provare a placare quel fuoco che sente bruciarle dentro come lava bollente, scuotendola nel profondo. A quel punto, perdendo ogni inibizione si inarca contro di lui e i loro occhi si incrociano di nuovo, ardendo gli uni negli altri mentre Damon affonda dolcemente in lei, riprendendo a baciarla con passione. Le loro dita si intrecciano, i loro corpi si scontrano, perdendosi l’uno nell’altra e fondendosi in uno solo mentre i movimenti divengono sincronizzati, uniti in una danza che li travolge come un fiume in piena, trascinandoli in un vortice di crescente passione. Entrambi sanno che quella è una notte speciale, perché segna finalmente un nuovo inizio. L’inizio della loro vita insieme.

   
 
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