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Autore: RonHermione    27/05/2013    0 recensioni
Carissimo Weasley,
apprezzo l’enorme sforzo che fate. Prometto che non vi rimangerete quello che avete detto.
Infiniti saluti
Draco Malfoy e famiglia.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano le sei del pomeriggio, e in casa Weasley, Hermione stava facendo fare i compiti a Rose. «Mamma, ma non lo capisco!» piagnucolava la piccola «E’ facile come bere un bicchier d’acqua tesoro! Hai nove anni, concentrati di più, così quando arriva papà…». Non fece in tempo di finire la frase che il campanello suonò. «E’ papà!» disse contenta la piccola Rose «No tesoro, è presto. Credo sia zia Ginny, vado a vedere». Hermione andò verso la porta di casa e una volta aperta resto sbalordita. Draco Malfoy con sua moglie e suo figlio erano davanti la loro soglia di casa. «Buona sera, signora Weasley. Posso accomodarmi?» disse Draco tranquillo, «Bu-buona sera a te, Draco. Prego, accomodati» e diresse la famiglia Malfoy in salotto. «Rose, tesoro, vieni…abbiamo ospiti», e la bambina senza farselo  ripetere due volte era già accanto alla madre. «Amore, ti presento…» aveva cominciato Hermione ma Draco la interruppe, «Sono Draco Malfoy, questa è mia moglie Astoria e lui è mio figlio Scorpius. Sono convinto che avrete modo di conoscervi meglio tra qualche anno» disse con un sorrisetto «Dov’è tuo marito, Grenger? Dovrei parlare con entrambe…» «Ronald è a lavoro. Puoi aspettare o passare domani. Domani è libero» «No, credo che aspetterò. Non so se sarò libero io domani», «D’accordo. Ehm…i preparo una tazza di…the?» chiese lei alzandosi, non vedeva l’ora di lasciare la stanza per chiamare Ron. «No, siamo apposto così. Visto che tuo marito ritarda potremmo cominciare a parlare noi, intanto. Che ne dici?» disse Malfoy, «Oh, va-va bene. Dimmi» disse Hermione agitata. «Intanto vorrei scusarmi. Si, Grenger, mi sto scusando per quello che avete subito in passato per colpa mia e di mio padre. Ma vedi, le cose non erano così semplici…ma ovviamente non sono qui a raccontarti come mai non lo erano…», stava cominciando a parlare, quando la porta di casa si aprì, era Ron. «Buona sera fami…», restò paralizzato alla vista di Malfoy e famiglia nel salone di casa sua con sua moglie e sua figlia di fronte, «Che ci fai a casa mia, Malfoy?» fu l’unica cosa che gli venne in mente di dire. «Salve, Weasley, è un piacere rivederti» rispose tranquillo Draco, «Non fare lo spiritoso con me, Malfoy. Cosa vuoi?», ma prima che Draco potesse replicare, Hermione si alzò e si diresse verso il marito, «Tesoro, va tutto bene. E’ venuto per parlare…siediti. Tranquillo, non è successo niente!», ma Ron non voleva sentir ragione, «Non m’importa un accidenti di quello che ha da dire, Hermione!! E’ lui, con il suo stupido padre che ci hanno causato tutti quei problemi, o te ne sei scordata?» replicò ad alta voce Ron, ma prima che Hermione potesse rispondere, Draco «Calmati, Weasley. Vedo che la tua prepotenza non è affatto cambiata!», «Non ti conviene parlare della mia prepotenza, Malfoy» ringhiò Ron. «Basta! Non siamo a scuola! Ron, siediti e rilassati. Voglio sentire quello che ha da dirci, e anche tu vuoi saperlo, lo so!» disse Hermione arrabbiata. A quelle parole Ron si tolse la giacca e si si sedette vicino a sua moglie. «Bene Draco…» continuò Hermione «…riprendi pure il tuo discorso», «Si. Allora, come stavo dicendo prima…mi scuso con voi, con Potter e con chiunque altro abbia subito “maltrattamenti” da parte mia e di mio padre. Quello che è successo quasi sedici anni fa, fa parte del passato ormai, almeno per me» disse lui guardando Ron che era imbronciato. «Sto solo cercando di recuperare il recuperabile. Sono stanco di essere visto come quello che ero una volta! Le persone possono cambiare. Ci sono state delle cose, in passato, tra la mia famiglia e l’Oscuro Signore, che mi portavano a comportarmi in un certo modo. Ora, grazie a voi, l’Oscuro Signore se ne è andato, mio padre…mio padre…è morto e io voglio cambiare…», aveva la testa abbassata, forse voleva nascondere gli occhi rossi, provocati dal pensiero della morte del padre. Ron era ancora arrabbiato «E così vai di casa in casa a chiedere perdono, eh Malfoy? Forse però avresti dovuto pensarci a tempo debito!» «Hai ragione, Ron. So di aver commesso errori, ma non è certo da tutti chiedere scusa. Non è certo da me, intanto lo sto facendo! E ti porgo anche quelle di mio padre, del mio stupido padre». Ron si sentiva preso in giro. Con quale coraggio veniva a dirgli quelle cose, con quale coraggio portava le scuse di suo padre…un Mangiamorte che forse aveva ucciso suo fratello! A quel pensiero, la rabbia che aveva dentro esplose ancora più forte e alzandosi e urlando disse «Non me ne faccio niente delle tue stupide scuse, Malfoy!! Ne le tue o quelle di tuo padre porteranno in vita Fred! Chi me lo vieta di pensare che sia stato tu, o tuo padre a ucciderlo!? CHI!?». Era furente, gli veniva voglia di strangolarlo…ma si sedette. Non voleva far arrabbiare sua moglie. «Ti capisco. E ti sto chiedendo perdono, ma se non vorrai, ti capirò. Io ho solo provato a parlare, a dire le cose come stanno. Credo che chiunque avrebbe reagito nel mio stesso modo se ogni giorno, giorno per giorno, viveva con la paura di essere ucciso dall’Oscuro Signore! Voi non potete nemmeno immaginare cosa fa! Ogni giorno, mio padre, mia madre rischiavano la vita perché…Voldemort…» non riuscì a finire la frase che scoppiò in lacrime. Ron lo fissava senza dire nulla, Hermione sembrava preoccupata ma nessuno seppe dire niente…nemmeno sua moglie, che cercava di calmarlo. Era davvero cambiato? Davvero era pronto a rimediare? – pensava Ron tra se e se -. Guardò sua moglie e lei lo guardò con compassione. Era una strana situazione… Chissà cosa avrebbe fatto Harry al mio posto? si interrogava Ron, la risposta gli arrivò subito. Harry era diverso da lui, nonostante avesse perso i genitori, Sirius e altri che gli stavano a cuore, avrebbe perdonato Draco. Harry era una persona migliore di lui. Forse, con uno sforzo enorme, avrebbe potuto cercare di perdonarlo…Hermione l’avrebbe fatto quella sera stessa. –Si-  pensò –Hermione è sicuramente più gentile di me. Se lo perdono, lo farò per lei-. I suoi pensieri si interruppero dal respiro profondo che fece Draco prima di riprendere a parlare; «Scusate anche per questo…non ho mai parlato così liberamente con qualcuno di quanto è successo. Bene, credo che si sia fatto tardi. Ci tengo davvero al vostro perdono, sono cambiato sul serio, Weasley. Credo, però,  che la tua opinione sia sempre quella»  ammise con tristezza, poi si voltò con Hermione e aggiunse «Posso, forse, sperare che tu sia un po’ più ragionevole. Comunque, se cambiate idea…sapete dove abito. Accetterò volentieri un gufo. Arrivederci» e raggiungendo la porta se ne andò. Ron si abbandonò sul divano senza forze, e aspettò che sua moglie gli facesse la predica, ma visto che anche lei stava zitta, disse «Avanti. So che muori dalla voglia di dirmi che la mia reazione è stata esagerata, ma ti risparmio il fiato. Lo so! Lo so, ho sbagliato a rivolgermi così anche perché c’era davanti suo figlio e nostra figlia, ma non mi sono saputo contenere. Mi conosci, sai come sono fatto e il pensiero che possa essere stato lui ad uccidere Fred, mi ha fatto imbestialire. Ma ti dirò un’altra cosa. So che tu sei propensa a perdonarlo e so anche che Harry, l’avrebbe perdonato. E quindi, sono pronto a tentare di perdonarlo. Ma sappi, Hermione, che lo faccio solo per te, perché so che ci tieni!». A quelle parole, Hermione gli corse incontro e lo abbracciò. «Sapevo che me l’avresti detto, amore. Non sei una persona cattiva. E…non hai sbagliato ad arrabbiarti con lui. Ma stai facendo la cosa giusta a fare uno sforzo. Te ne sarò grata per sempre!» e lo baciò. «Oh Hermione, tu solo hai la forza di convincermi a fare qualcosa che non avrei mai fatto. Questa è una dimostrazione del fatto che per te farei di tutto!» disse Ron con tutta la dolcezza del mondo che si intravedeva dai suoi occhi e si baciarono di nuovo. Il bacio, però, fu interrotto dall’arrivo di Rose che si annunciò con un «Ehm…ehm…», i due si voltarono imbarazzati e Ron, felice di vedere la sua bambina la prese in braccio e disse «Ciao principessa!», la bambina lo guardò attentamente per un attimo e poi gli chiese «Papà, ma chi erano quelle persone con cui tu hai urlato? C’era anche un bambino, a dire la verità un po’ mi metteva paura!», Ron a quell’affermazione guardò sua moglie e si mise a ridere, poi rispose a sua figlia «Un giorno, quando sarai un po’ più grande ti racconterò tutto quello che devi sapere. Sono cose successe quando mamma, papà, zia Ginny e zio Harry erano giovani. Ti racconterò tutto per filo e per segno. Però quando sarai un po’ più grande» spiegò con calma lui. «Mi spiegherai anche perché sei nelle figurine delle Cioccorane?» disse Rose ridendo «Certo, ti spiegherò anche quello, amore… adesso vai a mangiare e poi a letto!» rispose Ron, la bambina guardando madre e padre disse turbata «Voi non venite a mangiare?», Hermione rispose tranquilla «No amore, dobbiamo fare una cosa io e papà», senza dire una parola la bambina si diresse in cucina. «Cosa dobbiamo fare, Hermione?» chiese Ron, «Dobbiamo scrivere una lettera di risposta a Malfoy, amore. E voglio che la scriva tu», Ron la guardò turbato poi disse «D’accordo»
Caro Malfoy,
con mia moglie abbiamo riflettuto sulla nostra chiacchierata. Ammetto che sto facendo un enorme sforzo nel dirti quello che sto per dirti, quindi non darmi motivo di dover rimangiarmi, un giorno, quello che sto per dirti. Ecco, abbiamo deciso che faremo uno sforzo e cercheremo di perdonarti.
Saluti
Ronald Weasley e famiglia.

Dopo diversi giorni un gufo arrivò a casa Weasley e la piccola Rose, prese la lettera e la consegnò al padre che la lesse a voce alta:
Carissimo Weasley,
apprezzo l’enorme sforzo che fate. Prometto che non vi rimangerete quello che avete detto.
Infiniti saluti
Draco Malfoy e famiglia.

«Hm, spero che ora non diventi una cosa abituale scambiarci lettere» disse Ron sarcastico e Hermione lo guardò male. «Papà, perché sei così ostinato con loro?» chiese Rose, «Tesoro, te l’ho già detto…te ne parlerò più in la. Per adesso mi basta solo sapere che starai alla larga dal piccolo Malfoy. Ma poi che nome è “Scorpius”», «Ronald, non cambi mai!» sbottò Hermione, «Perché, che ho fatto?» chiese Ron ridendo.
  
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