E' la mia prima fanfiction e devo dire che ho trovato un po' di difficoltà nel postarla, ma non demordo! Grazie ancora e buona lettura.
Capitolo I “Un brusco risveglio”
Sono su una spiaggia ed è evidentemente estate visto che mi sto sciogliendo per il troppo caldo, ma non capisco una cosa: che diavolo ci faccio io qui?
Cammino senza una meta, mi sento abbandonata a me stessa, sola e depressa perché nessuno è qui con me e mi sono persa.
Nessuno mi aiuta, nessuno mi tiene compagnia, in questo meraviglioso paradiso terrestre.
Sono sempre stata una ragazza felice e con tante persone accanto a me anche se di vere amicizie ne ho poche per non parlare dell’amore! Ts, l’amore.
Non so neppure cosa significhi e non ne ho mai avuto l’occasione visto che a sedici anni non ho uno straccio di fidanzato.
Non che ne senta un assoluto bisogno, certo, ma vedere intorno a me costantemente coppiette felice che si sbaciucchiano e si scambiano paroline dolci di certo non aiuta a farmi sentire meglio e meno sola.
“Hai tempo a lavare calzini e mutande!" Pensa a studiare che è meglio!”
Quello che dice papà è vero, anche se lo dice principalmente per spingermi a studiare ancora di più, ma non mi devo assolutamente sposare e tanto meno devo fare da serva a qualcuno!"
Voglio solo al mio fianco una persona in grado di tirarmi su di morale e di farmi divertire come una pazza, ma non voglio che sia una mia amica per una volta.
Continuo a vagare in mezzo a questo mare di persone sorridenti, alcune si dirigo verso il mare per farsi una nuotata, altre giocano con le sorelline e i fratellini, alcune signore prendono il sole e i loro mariti
probabilmente ne approfittano per dare un’ occhiata alle ragazze in costume, che schifo.
“Ti sei mai sentita sola in mezzo ad una folla di persone?”
Beh, direi di sì, ultimamente molto più spesso rispetto al passato, ma è tutta colpa dei miei stupidi ormoni in subboglio a causa dell’adolescenza.
Che poi mi chiedo, è vero che è un periodo della nostra vita che non ci dimenticheremo mai, nel bene e nel male, e che lo rimpiangeremo, ma perché diamine devo passare da momenti di euforia ad attimi di pura
depressione?
Al momento l’adolescenza mi fa parecchio schifo. Ancora non capisco: come caspita sono finita su una spiaggia, sola, con un opprimente senso si sconforto, alla disperata ricerca di qualcuno noto che però
ovviamente non
c è? Un attimo, ma quella non è Fede? E
perché quando mi ha
vista è corsa via?
“No no
no!
Ti prego, aspettami!”
Corro come
una forsennata, ma per mia sfortuna la mia migliore amica, che da
sempre odia
educazione fisica come me, ha deciso di adottare il ritmo di Usain
Bolt. Si può
sapere cos ha il mondo contro di me!?
Scanso le persone cercando di non travolgerle, ma dato che sono sfigata come pochi al mondo inciampo in una maledetta paletta da spiaggia e mi sfracello al suolo facendomi pure male a una caviglia. Bene, oltre al
danno pure la beffa! Dio dimmi cos hai contro di me perché proprio non capisco cosa ti ho fatto di tanto male.
“Hey,
tutto
bene? Ti sei fatta male cadendo?”
Un soffio
caldo mi colpisce la nuca facendomi rabbrividire, è la voce
più profonda e roca
e allo stesso tempo più bella che abbia mai sentito e per un
attimo mi sembra
di essere in pace con me stessa.
“Si si, credo solo di aver appoggiato male la caviglia, non è nulla. Grazie” dico girandomi, ma in quel momento sento qualcuno chiamarmi: “ Adele! Adeleeeeeeeeee! Svegliati che sono le 6.45 e non ho nessuna
intenzione di
portarti ad Alba!” In quel momento il ragazzo dietro di me
sparisce ed io mi
sveglio.
“Mi sembrava che fosse un sogno, strano per altro. Certo che però quella voce..mmmm…. Su, è meglio che scenda se non voglio correre veramente 20 km per arrivare a scuola!” Detto questo mi alzo, prendo i vestiti che sono sul letto e scendo in bagno.
Nel
giro di quindici minuti sono già in macchina con mio padre
diretta verso la
fermata del bus. Arrivati lo saluto e scendo dalla macchia. Stranamente
c’è già
Fede che mi attende con aria impaziente.
“Ti
odio,
sappilo.” Le dico quando ormai sono accanto a lei.
“ E
perché
mai di grazia?” Mi chiede tra lo scocciato e lo stupito.
“ Perché ho sognato di vederti in un momento di difficoltà e tu dopo avermi vista sei bellamente fuggita senza battere ciglio, stronza!” Le rispondo divertita dopo aver visto la sua faccia diventare prima curiosa e poi
fintamente
arrabbiata
per l’epiteto che le ho affibbiato.
“Ah
si?
Allora non ti do più le tue adorate caramelle!
Così impari!” E mi fa la
linguaccia.
“No
no, va
bene va bene. Scusa - dico facendo una faccia da cucciolo bastonato
– Ora
andiamo o il pullman ci lascia qui!”
Saliamo sul
bus e stranamente ci sono due posti vicini perciò ci
accomodiamo lì e iniziamo
a sentire la musica dal mio mp3 mentre chiacchieriamo.
“Tu
oggi hai
educazione fisica vero?” Mi chiede Fede a un certo punto.
“Già,
non me
lo ricordare, ti prego. Oggi la prof ci dirà quando
inizieremo quel maledetto
corso di acquagym!” Dico accasciandomi contro il sedile
disperata.
“Bene
bene..
guarda il lato positivo: magari incontri un bel bagnino che ti fa la
corte!”
Dice ridendo.
“ Ah ah ah, molto divertente. Figuriamoci se qualcuno si degnerebbe mai di fare “la corte” – le rispondo mimando le virgolette- a me. So solo che saranno 4 lezioni di acquagym schifose e in più dovrò pure fare 4
lezioni di
acquabike, di male in
peggio!”
Parlando arriviamo a destinazione e scendo dal pullman con l’aspetto di un condannato a morte sapendo che oltre a quella terribile notizia si aggiungerà anche la possibilità di essere interrogata di greco e io, a causa
delle fanfictions a cui ho dedicato tutto il mio pomeriggio, so poco e niente.
Spero vi sia piaciuto questo primo piccolo capitolo, ma in ogni caso vi assicuro che migliora sia il modo di scrivere sia la storia nei prossimi! Cercate quindi leggere anche i successivi se avete voglia. Grazie di tutto!! =) se siete arrivati fin qui, perchè non lasciate una recensione magari? Mi rendereste la persona più felice del mondo.