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Autore: Ice_Princes    12/12/2007    7 recensioni
Una ragazza guardava fuori dal finestrino dell’ aereo sul quale stava viaggiando persa tra pensieri e ricordi. Non aveva chiuso occhio per tutto quel lungo viaggio, quelle parole non le lasciavano pace, soprattutto quella assurda bugia detta per paura di soffrire che poi non aveva fatto altro che farla soffrire il doppio. . .
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Back to past

Tutti i personaggi Anime/Manga non mi appartengono, ma sono proprietà dell’autore e della rispettiva casa editrice. Gli altri personaggi, che invece non appaiono nell’Anime/Manga, mi appartengono di diritto in quanto sono il frutto della mia fervida immaginazione. Inoltre tutti i personaggi e la stessa fanfiction non sono utilizzati assolutamente da me medesima a scopo di lucro.

 

 

 

= BACK TO PAST =

 

Una ragazza guardava fuori dal finestrino dell’ aereo sul quale stava viaggiando persa tra pensieri e ricordi. Non aveva chiuso occhio per tutto quel lungo viaggio, quelle parole non le lasciavano pace, soprattutto quella assurda bugia detta per paura di soffrire che poi non aveva fatto altro che farla soffrire il doppio.

La distolse dai suoi pensieri la voce di una hostess gentile e professionale.

 

Si pregano i gentili clienti di allacciare le cinture e di portare il sedile in posizione eretta. Stiamo per atterrare. A Tokio sono le ore 16.00, il tempo é leggermente nuvoloso e la temperatura esterna è di 19°C. Vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia e vi auguriamo una buona permanenza.

 

‘ Buona permanenza ‘ – sorrise sarcasticamente ripetendosi quel augurio nella testa, che a lei suonava più come una minaccia. Francamente non si aspettava che quel ritorno sarebbe stato ciò che si osa definire una Buona permanenza. Dopotutto era facile per l’hostess parlare, mica era lei quella che doveva tornare nel luogo più triste di tutti, quello dove una volta era stata felice. Aveva paura, non si sarebbe mai alzata da quel sedile, il tempo sembrava avesse accelerato la sua corsa e i minuti sembrava si fossero trasformati in secondi, non voleva affrontare la sua più grande paura, non voleva rivedere tutto quello che le ricordava il suo passato, tutto quello che era stato il suo passato.

 

Non aveva avvertito nessuno del suo ritorno, nessuno dei suoi vecchi amici. Già i suoi vecchi amici… Aveva una voglia incredibile di rivederli ma allo stesso tempo aveva una grande paura. Non si aspettava di certo il migliore dei benvenuti dopo cinque anni che non si faceva più sentire, giusto gli auguri di natale a Sora e Yoley le sue due migliori amiche, le uniche con le quali aveva ancora una fattispecie di contatto, anche se molto informale, alle quali poi, al termine della conversazione, chiedeva fugacemente di salutare tutti. Un sorriso amaro gli comparve sulle labbra ripensando a quei momenti – ‘ come sei stata vigliacca Kari ‘ – si disse. Questo pensiero la tormentava da giorni ormai, da quando aveva iniziato a ripensare al suo passato, da quando aveva deciso di tornare a Tokio.

 

Triste, molto triste pensare che quel legame così particolare che andava oltre l’ amicizia, quello che li ha tenuti uniti nei momenti più difficili e drammatici si sia potuto sciogliere così, come neve al sole. Non sapeva bene di chi fosse la colpa, a dire il vero ormai non le andava nemmeno più di cercarla, l’aveva cercata ovunque ma l’unica persona alla quale arrivava sempre, ogni volta che ripensava a quello che era successo, era lei. Se aveva sofferto in quel modo non poteva fare a meno di pensare che fosse solo colpa sua. Era lei che di punto in bianco aveva chiuso i ponti con tutti quelli che facevano parte della sua vita, lo aveva fatto solo per dimenticare, voleva dimenticare il suo passato, dimenticare tutto ciò che era stato, digiworld, i suoi amici, l’unica persona che aveva veramente amato e che, per quella stupida partenza, aveva lasciato creando in se un immenso vuoto che senza di lui non sarebbe mai più riuscita a colmare.

 

Erano passati cinque anni dalla sua partenza, un sacco di tempo. Eppure dopo tutto quel tempo il ricordo di quel giorno era ancora perfettamente vivido nella sua testa e ogni volta che ci ripensava le sembrava di sentire ancora gli odori, le sensazioni, le paure e la tristezza di quei momenti.

 

Back:

 

Camminava a testa bassa tra le strade di Tokio, strade fin troppo conosciute. Doveva dirglielo, ormai mancava solo lui da avvertire e le partenza sarebbe stata solo 5 giorni dopo. Doveva assolutamente trovare il coraggio, non poteva aspettare un giorno di più, né poteva rischiare che lo venisse a sapere da qualcun altro. Non sapeva proprio come dirglielo, aveva provato mille discorsi da due mesi a questa parte,  ma nessuno le sembrava quello giusto così aveva deciso di improvvisare. Arrivò davanti quel palazzo nel quale era praticamente cresciuta, era sicura di trovarlo a casa perché  l’aveva chiamato pochi minuti prima per avvertirlo che sarebbe passata e che gli avrebbe dovuto dire una cosa molto importante ma non aggiunse nient’altro. La mano le tremava mentre si trovava davanti al campanello di casa Takaishi, ma poi prese un grande respiro, si fece coraggio e suonò. Dopo pochi secondi la porta si spalancò e fu Tk in persona ad aprirle con un aria abbastanza preoccupata. – Kari ciao entra… - le disse il biondo dandole un bacio a fior di labbra. La ragazza non disse una parola e entrò.

- allora…cosa c’è? -  Disse Tk guardandola preoccupato.

- devo parlarti. . . – rispose lei cercando di scappare da quello sguardo, dai quegli occhi celesti così profondi nei quali si era persa tante volte e che rendevano un addio ancora più difficile di quanto già possa essere.

- o-ok andiamo in camera mia… - i due entrarono nella stanza del ragazzo chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi sul letto, seguirono alcuni secondi di silenzio. Kari continuava a tenere lo sguardo basso cercando di trattenere le lacrime che da tempo premevano per uscire ma soprattutto per evitare di incontrare il fantastico sguardo di Tk che l’aveva bloccata tutte le volte che aveva provato a dirglielo.

- Kari mi vuoi dire che succede? È un po’ di tempo che sei strana, sfuggente…. mi stai facendo preoccupare.

- Ecco… i-io dovevo…  parto la settimana prossima. – disse alla fine tutto d’un fiato continuando a tenere il volto basso e lo sguardo inchiodato a terra.

- Ah…e dove vai? – disse non capendo come mai la ragazza si stesse preoccupando tanto di  una semplice vacanza,o almeno, a quanto aveva capito lui.

-  a New York… - una lacrima solitaria le rigò una guancia.

-  Dai…Fantastico! E sei triste?! Io sarei felicissimo e … per quanto tempo?

- Per sempre Tk! – urlò innervosita, possibile che non capisse?! Le lacrime iniziarono a uscirle copiose dagli occhi e per quanto si sforzasse di fermarle non ci riusciva. Il ragazzo la guardava scioccato.

- Che…che cosa??- la ragazza annui semplicemente gettandosi tra le sue braccia. Ormai le lacrime erano incontrollabili. Tk rimase per qualche istante immobile ancora scioccato dalla rivelazione fatta dalla ragazza poco prima dopodiché la strinse più forte a se. Stettero così per qualche minuto, entrambi avrebbero voluto fermare il tempo in quel abbraccio, poi il silenzio fu rotto da una domanda che stava tormentando la testa del ragazzo da quando aveva ricevuto quella rivelazione, forse la domanda più ovvia, quella che doveva essere rivolta prima di qualsiasi altro gesto ma Tk ancora non aveva trovato la forza di chiedere.

- Perché? – disse in un sussurrò il biondo che ancora non aveva metabolizzato del tutto l’accaduto.

- per mio padre… il lavoro… - rispose vaga. Il padre di Kari era medico ed era sempre stato il suo più grande sogno andare a praticare in uno dei più importanti centri del mondo. La ragazza era ancora in un mare di lacrime e  per il momento quella risposta a Tk bastava…

 

Now:

 

Come avrebbe voluto cancellare quelle immagini dalla sua testa, ma il passato non si può dimenticare…mai! E ora che era cresciuta, all’età di 23 anni, aveva deciso di tornare e di affrontare gli spettri del suo passato.

 

Uscita dall’aeroporto prese un taxi che la portò alla sua “ vecchia ” casa. Appena aprì la porta fu investita da una nube di polvere, entrò nel grande appartamento che l’aveva vista crescere, quanti ricordi. Diede uno sguardo in casa, i mobili rimasti erano pochi ma abbastanza per vivere almeno nei primi tempo. Infatti c’era ancora cucina, bagno, un divano e tavolinetto nella sala e la sua camera da letto era intatta. Tutto era ben conservato, ogni cosa era coperta da qualche telo tenuto fermo da alcuni pezzi di nastro isolante. Si sarebbe dovuta dare parecchio da fare per sistemare tutta quella confusione. Posò il bagaglio ad un lato vicino l’ingresso e butto sconfortata il suo borsone sul pavimento, facendo alzare ancora un po’ di polvere. Stava iniziando a pensare che quella di tornare non era stata esattamente ciò che si definisce un “colpo di genio” e possiamo anche aggiungere che non aveva calcolato che la casa era disabitata da quattro anni quindi la polvere era il minimo che vi si potesse trovare, ma pensò che da qualche parte si doveva pur iniziare cosi si mise subito sotto per rendere quella casa quanto meno vivibile.

 

Dopo qualche ora di duro lavoro il grosso era fatto, certo ancora non era tutto perfettamente pulito ma per il momento andava bene anche perché era stanca e aveva bisogno di una doccia per togliersi di dosso un po’ di polvere e stanchezza dopodiché sarebbe andata a fare una passeggiata, aveva bisogno di aria e poi si era preparata abbastanza bene psicologicamente da poter affrontare i ricordi che sicuramente le avrebbero provocato quelle strade e quei luoghi.

 

E così fece, dopo alcuni minuti era già pronta per uscire. Passando vicino all’ingresso si fermò ad osservare il borsone lasciato vicino la porta, in particolare guardava titubante una cerniera laterale. Dopo qualche secondo di riflessione si chinò di scatto, la aprì e ne cacciò fuori una vecchia agenda sbiadita dal tempo, con la copertina rigida che una volta era rosa, ancora si ricorda il giorno che l’aveva ricevuta come regalo.

 

Back:

 

Pomeriggio. La pioggia batteva forte sui palazzi e sulle strade della città. Kari era appoggiata con i gomiti al davanzale della finestra della sua camera, sorseggiando una tazza di té guardando fuori, immersa tra i suoi pensieri. Il suo stato d’animo di quel pomeriggio e il tempo erano in perfetta sintonia, le piaceva la pioggia, in qualche modo si riconosceva in ogni singola goccia, in alcuni momenti sembrava fosse l’unica a capirla realmente. Mancavano solo due giorni alla partenza e lei si era litigata con Tk,, l’aveva lasciato più precisamente, e ancora non riusciva a capacitarsene, lei non voleva ma tutta quella situazione sembrava non le lasciasse alcuna scelta,non aveva mai creduto nei rapporti a distanza e non pensava che il loro potesse durare, o forse si era comportata troppo egoisticamente perchè sapeva benissimo che non averlo vicino l’avrebbe fatta soffrire troppo. O almeno questa era la spiegazione che cercava di dare a se stessa, anche se non ci credeva nemmeno lei. Alcune volte non si sa bene perché si fanno certe cose, si fanno e basta, anche se ci sembrano sbagliate. Si era litigata anche  con Yoley, la sua migliore amica, solo perché voleva farla ragionare.

DRIIIIIN DRIIIIIIN… il suono del citofono la distolse dai suoi pensieri.

- chi è? 

- Sono Yoley, posso salire? – il portone scattò e questo la ragazza con gli occhiali lo interpretò come un si. Entrò, salì le scale e quando arrivò al piano giusto trovò Kari poggiata sullo stipite della porta ad aspettarla a braccia conserte. Yoley si fermò, le due amiche rimasero per qualche istante a guardarsi dopodiché sorrisero e si abbracciarono.

- scusami… - disse la mora.

- no…scusami tu, dovevo farmi i fatti miei…sono sicura che tu sai quello che fai. – rispose liberandosi dall’abbraccio della amica.

- io invece non ne sono più tanto sicura sai? – sorrise amaramente, quasi per ingannare le lacrime che premevano per uscire. Yoley capì la situazione.

- allora? Vogliamo entrare o vogliamo passare i giorni prima della tua partenza qui fuori? – le due scoppiarono a ridere e si incamminarono dentro casa.

- approposito…ti ho portato una cosa! – con l’aria di chi la sa lunga frugò nella sua borsetta facendone uscire un pacchettino con la carta rigorosamente rosa.

- è una cavolata in se per se ma… secondo me ha un grande valore simbolico! – disse sorridente e sprezzante di energia come al solito. Kari prese il pacchettino e lo scartò velocemente, tolta tutta la carta comparì una agenda, rosa naturalmente.

- diciamo che è un modo per dirti “teniamoci in contatto”… - le sorrise con gli occhi lucidi.

- sei matta! Non mi dimenticherei mai di te… – le due si abbracciarono e delle lacrime solitarie segnarono il viso di entrambe.

La mora aprì la prima pagina dell’agenda e vi trovò una scritta fatta da Yoley dove c’erano tutti i suoi numeri di telefono, il suo indirizzo e sotto una frase:

“ ricorda che se anche sei dall’altra parte del mondo… potrai chiamarmi sempre “

 

Now:

 

Ripresasi dal flash-back aprì l’agendina e iniziò a sfogliarla e alla prima pagina c’era ancora quella scritta, fatta dalla sua migliore amica. Rimase a guardare quel numero – ‘’ chissà se è ancora quello…se abita ancora li… dovrei chiamarla…’’- prese il cellulare in mano, compose il numero dopodiché cancellò e rimise l’agendina nella borsa – ‘’forse dopo… ‘’ – prese le chiavi di casa e uscì.

 

 

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Rieccomi!! Sentivate la mia mancanza? [ NO! * tutti guardano in cagnesco Ice_Princes*; * Ice_Princes mette il broncio e cerca di continuare il suo discorso* ] Sono tornata a tormentarvi con un’ altra di quelle folli idee che, fortunatamente per voi, non troppo spesso mi passano per la testa e che vengono benevolmente lette, e perché no anche commentate, da voi Santi e che mi riempite di immensa gioia! [ che lecchina!!! N.D.Tutti; Lo so AHAHAAHAH *risata malefica* N.D.Ice_Princes ]

A parte gli scherzi [ e chi scherzava?? N.D.Tutti; Uffy!!! N.D.Ice_Princes ] Spero questo primo cappy vi sia piaciuto, lo so…non ho scritto un granchè ma spero di avervi quanto meno incuriosito… Vi assicuro che c’è ancora molto da vedere e vi prometto che mi impegnerò a non far diventare questa Ficcy la solita storia banale di cui tutti conoscono già la fine prima che venga scritta per come è scontata [ o almeno spero di riuscire nel mio intento… N.D.Ice_Princes ] A VOI IL GIUDIZIO!

Grazie 1000000000000 in anticipo…. E se non ci sentiamo prima: BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!

 

P.s non so se riuscirò a essere costante negli aggiornamenti o quanto vi farò aspettare per il prossimo cappy, purtroppo sono davvero mooooooolto impegnata in questo periodo ( come credo lo sia chiunque di voi si ancora sotto quella istituzione assassina chiamata “scuola”…Comunque cercherò di sfruttare al meglio queste vacanze di natale per scrivere! Grazie in anticipo!

  
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