Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Kira Kinohari    27/05/2013    3 recensioni
Due ragazzi e due scelte, un solo colpo di fulmine. Eppure la vita non è così facile, mette sempre i bastoni tra le ruote al vero amore.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Kaito Domoto, Karen, Luchia Nanami, Noelle
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Osservo mia sorella maggiore sorridermi e mi perdo nei dettagli della sua figura, i suoi lunghi capelli blu cobalto, gli occhi azzurri, la carnagione pallida, le lunghe gambe. Il suo sorriso è più splendente che mai mentre si avvicina verso di me e nei suoi occhi vedo il riflesso di me stessa. Sono uguale a lei, la stessa altezza, capelli lunghi, ma viola, occhi grandi, ma lilla, la pelle pallida e le gambe lunghe. Se non ci fossero alcuni mesi a separarci saremmo gemelle, anche se in realtà lo siamo ugualmente, in modo fisico. Quello che ci differenzia è il carattere, il modo di essere e di vestire. Per esempio lei ama i vestitini e questi la fanno sembrare così sexy ed elegante allo stesso tempo, mentre io adoro i pantaloni. Beh, quando stiamo sulla Terra, per lo meno.
" Devo aggiustarti questi capelli. " mormora indicando la mia coda arruffata.
Prende la spazzola e dolcemente mi pettina e mi fa sembrare più bella. Appena siamo pronte prendo la mia valigia e la porto dentro casa, aprendo la grande finestra che da sulla spiaggia. È un posto magico questo, con la sua aria di casa, gli stessi mobili, la spiaggia che da sul mare, la sua locazione misteriosa, nascosta proprio dietro una piccola foresta che si può raggiungere solo a piedi, oppure in moto.
" Il posto più bello del Giappone.>> mormoro attraversando la casa e uscendo nel boschetto fresco.
" E' bello tornare qui, anche se solo una volta all'anno. È bello rivedere le altre, stare insieme. "
" Sì, lo è. " rispondo con un sorriso.
Usciamo quasi subito e iniziamo ad incamminarci verso la strada principale. Facciamo dieci minuti di passeggiata e tutto ciò che si sente sono i nostri respiri sempre pesanti nei primi giorni, dobbiamo abituarci ad usare i polmoni, d'altronde, e le ruote delle valigie che picchiano sul terreno pieno di sassolini.
" Karen, devo dirti una cosa. " mi dice la mia sorellona.
" Dimmi, Noellele. "
" La mamma mi ha pregato di dirti di tornare a casa, appena puoi. Dice che ha bisogno di vederti, di parlarti. "
" Tornerò insieme a te, sorella. Non preoccuparti.>> mormoro uscendo finalmente dagli alberi.
Rina è già lì, con i suoi capelli verdi e lisci, il suo fisico da modella, i suoi occhiali da sole enormi. Un sorriso le dipinge il volto quando ci vede.
" E' bello rivedervi! " urla abbracciandoci.
" Anche per noi. " rispondo pensando a quanto gli abbracci di Rina siano rari.
" Dove andiamo di bello, dolcezza? " chiede mia sorella
" Andiamo in città, vi ho trovato un piccolo appartamento vicino a dove abito io. "
" Perfetto! " urlo posando le valigie ne bagagliaio.
Passiamo una buona mezz'ora in macchina, raccontandoci le ultime novità. Purtroppo siamo le ultime arrivate, e Sara rimane dispersa.
Dopo aver posato le nostre valigie Rina ci dice di cambiarci e di mettere qualcosa adatto alla spiaggia perchè stiamo per raggiungere le nostre amiche. Indosso un comodo pantaloncino sintentico e una canotta colorata, poi le infradito ed esco dalla mia stanza. Mia sorella, che aveva già indossato il costume prima ancora di raggiungere la terraferma, mi guarda storcendo il naso.
" Ho un bellissimo vestito da prestarti, se vuoi. " mi dice, ma tanto sa di non convincermi.
Quando arriviamo alla spiaggia ci accorgiamo subito della nostra meta, tre asciugamani colorati uno accanto all'altro. Avvicinandoci posso vedere Hanon e Lucia parlare. La prima con corti capelli carta da zucchero, occhi chiari e un costume intonato, mentre la seconda con capelli biondo oro legati nella solita maniera, con due codini ai lati. Ci salutiamo con un abbraccio e finalmente cinque delle sette Principesse Sirene sono di nuovo insieme. Appena arrivate le mie due accompagnatrici si tolgono i vestiti e prendono il sole, io cerco l'ombra, il mio libro e un po' di santa pace. D'altronde sono vacanze anche per noi.
Vengo distratta dalle insistenti critiche di mia sorella, che continua a dirmi di posare il libro e cercare di fare più compagnia, soprattutto di indossare solo il costume e cercare di aprire gli occhi. Per un momento le do ascolto e il mio cuore perde un battito. Un ragazzo dai capelli castani si avvicina, indossa una tuta da surf e porta la sua tavola in un braccio. Ha il fisico scolpito, tanto che lo si può vedere attraverso la tuta. Forse mia sorella aveva ragione, dovrei aprire gli occhi e, e, e accorgermi che quel ragazzo sta baciando Lucia.
Ci rimango un po' male, ma il mio libro torna ad assorbire la mia attenzione, almeno finché mia sorella non mi prende il braccio strattonandomi di qua e di là.
" Ti ha dato di volta il cervello? " le chiedo.
" No, ma tu quando leggi diventi un'altra persona e mi sembra scortese quando qualcuno ti parla.>>
" Chi? "
" Io. " risponde il ragazzo che mi affascinata.
Conto mentalmente fino a dieci, poi porgo la mano e mi presento.
" Piacere, io sono Kaito. "
" E' il mio ragazzo. " aggiunge Lucia.
Come se il fatto di pomiciare insieme a lui non fosse bastato.
" Posso chiederti perchè stai vestita? "
" Molto probabilmente ha paura che qualcosa o qualcuno la possa guardare e innamorarsi della sua perfezione. " risponde mia sorella.
" Sei così stupida! " rispondo a mia sorella, facendole una linguaccia.
Parliamo un po', poi Lucia ci invita a mangiare da lei, per cena, e naturalmente non possiamo fare altro che accettare la sua offerta. Lei ci sorride così tanto che inizio a pensare che il suo sorriso sia forse più finto delle tette di certe star della televisione.
Sento mia sorella ridere al mio pensiero e sorrido anche io.
" Perchè ridete? " ci chiedono.
" Nulla di speciale. " risponde mia sorella, per poi ridere più forte.
Iniziamo a fare una delle nostre conversazioni strane fatte di pensieri, sorridendo di tanto in tanto e facendo preoccupare le nostre amiche, tanto che Rina ci chiede se stiamo bene e io improvvisamente, come ogni volta che torno sulla terra, sento un fastidio alla bocca dello stomaco.
" Io non tanto. " rispondo con una smorfia.
" Allora ti accompagno in centro. " propone Rina.
Lucia propone di farmi accompagnare dal suo fidanzato che tanto deve andare in centro, lui si offre con un sorriso nonostante io cerchi di non disturbarlo, quindi metto il mio libro nella borsa, mi infilo le scarpe e saluto le mie amiche.
Mia sorella è decisamente preoccupata e mi ricorda che abbiamo i telefoni e che quindi posso e devo chiamarla in caso non mi senta ancora bene. Quando Kaito è pronto lo seguo verso l'uscita della spiaggia, poi inizio a camminare appena dietro di lui, in silenzio.
" Quando sei nata? " mi chiede, curioso.
" Il quattordici Febbraio. "
" Wow, il giorno dell'amore. "
" Tu? "
" A novembre. Posso chiederti l'età? "
" Diciotto. "
" Esattamente come me. " mormora sorridendo.
" Grazie. " dico dopo un po' di silenzio.
" Per cosa? "
" Beh, per il passaggio. " rispondo, avvicinandomi verso la porta di legno bianco.
" E' stato un piacere. "
La prima cosa che faccio tornando a casa è bere un bel bicchiere d'acqua, poi mi sdraio sul letto e con il mio lettore musicale nelle orecchie aspetto che il senso di nausea passi.
Quando mi risveglio mia sorella è accanto a me e mi guarda preoccupata.
" Stai bene? " mi chiede.
" Vorrei solo dormire. "
" Vuoi saltare la cena? "
" No, mi sveglio per quell'ora. "
" Karen, è già quell'ora. " risponde mia sorella con una risatina.
Mi alzo velocemente dal letto e sento la testa girare, poi cerco nella valigia qualcosa da indossare, trovo un pinocchietto nero, un top argentato e abbino delle zeppe sempre nere. Mia sorella Noelle, invece, è già pronta con un abito nero mozzafiato, il trucco e uno spruzzo di profumo. Quando vado in bagno per fare pipì mi ferma e decide di truccarmi, anche se io mi togliere volentieri dalla sua stretta. Quando mi guardo, alla fine del suo lavoro, sembro quasi un'altra ragazza, più rilassata, meno stressata. Insomma, diversa, per una sera. Quando sentiamo bussare va ad aprire, Rina è splendida in uno short di jeans abbinato ad una maglia scollata. Usciamo insieme e ci dirigiamo camminando da Lucia ed Hanon che sono già in nostra attesa. Ceniamo fuori dall'albergo, tra tavolini di legno scuro, eleganti, panchine di pietra, cuscini bianchi.
Kaito arriva dopo qualche minuto, indossa una camicia bianca a maniche corte che sottolinea la sua abbronzatura. Si siede accanto a Lucia e ci saluta tutte con un sorriso semplice, poi da un bacio alla sua ragazza, che per risposta gli si appende alla spalla. Passiamo una serata tranquilla, parliamo un po' di tutto, ma evitiamo accuratamente l'argomento Oceano. Quando è ora di andare salutiamo e ci ritroviamo in compagnia di Kaito, che decide di accompagnarci e fare la strada insieme a noi, per non stare troppo soli.


Una settimana dopo mi ritrovo di nuovo nel solito letto, la mattina è meravigliosa come le altre, con la mia voglia di rilassarmi e lasciare via i brutti pensieri ho già finito tutti i libri che avevo fatto comprare alla mia amica, quindi mi toccherà cercare qualcosa di nuovo e per ora accontentarmi della mia musica. La voglia di tuffarmi nel mare bellissimo che posso vedere dalla finestra mi brucia dentro come un fuoco.
Mi alzo e come ogni mattina indosso uno short, questa volta ha dei fiori caraibici bianchi su uno sfondo ottone, indosso una canotta corta bianca, e poi cerco di preparare la colazione. Mia sorella mi raggiunge quasi subito e continua a sbadigliare per tutto il tragitto, compreso il periodo di tempo in cui, seduta, aspetta la sua dose di cibo. Io rido e lei fa la linguaccia. Mangiamo velocemente, poi ci prepariamo.
Lei si presenta dopo un quarto d'ora di permanenza nel bagno, e si fa trovare truccata.
" Da quando ci si trucca per andare al mare? " chiedo con un certo tono tagliente
" Per cuccare? "
" Cuccare? " mormoro ridendo " Agli uomini piacciono le donne al naturale e poi tu sei stupenda senza trucco, lo sai? "
Mia sorella inizia ad andare verso la spiaggia, io le dico che devo fare prima una commissione, così mi avvicino ad un tabacchino che sta a qualche metro da casa mia, proprio dietro una stradina. Entro e cerco qualche libro che mi possa piacere, poi mi accorgo di un bellissimo souvenir che ho sognato questa notte e allora decido di comprarlo, poi scelgo un pacchetto di caramelle e un giornale per tenermi compagnia durante la mia abbronzatura.
Mentre mi avvio verso la spiaggia sento la voce di Lucia e mi volto indietro. Insieme a lei c'è un ragazzo, che sicuramente non è Kaito. É molto più alto e ha capelli biondi che scendono sul viso in morbide onde. I due scherzano un po', poi si danno due baci sulla guancia, forse un po' troppo vicini alle labbra, poi lui la lascia dopo averle accarezzato ancora una volta i capelli e averle fatto l'occhiolino. A quel punto io metto la quarta e cerco di non farmi vedere. La sento chiamarmi quando ormai siamo praticamente alla spiaggia.
Facciamo la scalinata insieme per arrivare al nostro solito posto, poi ci stendiamo vicino alle nostre amiche e cerchiamo di rilassarci. Un'ora dopo mi guardo intorno e mi chiedo come mai Lucia sia sola anzi che con il suo fidanzato.
" Kaito sta bene? " domando un po' preoccupata.
" Sì, è in fase di concentrazione per una gara di domani. "
" Oh, non sapevo facesse sport.>>
" E' una gara di surf! " risponde lei con un sorriso.
Mia sorella inizia a ridere, molto probabilmente leggendomi nei pensieri.
-So che sai che mi piace, ora basta divertirti alle mie spalle-
-Ma è così divertente!- urla lei nel pensiero.
Ci scambiamo un paio di battute, poi mi chiede cosa ho fatto questa mattina e io le racconto tutto, compreso il mio incontro di Lucia col biondo.
-Dovresti avvertire il tuo bello.- mi dice lei col pensiero.
-Non farò questo ad una di noi.-
Quando arriva il momento di andare a pranzare io e mia sorella torniamo a casa per stare un po' insieme e intanto lei ne approfitta per continuare a tempestarmi di battute sul fidanzato della nostra amica.
" Scusa, perchè non vai semplicemente a trovarlo?>>
" Perchè è fidanzato! "
" Mica devi saltargli addosso. "
" E poi dove lo trovo? Non so dove abita. "
" A quello c'è rimedio. Possiamo chiedere. " mi dice mia sorella con un sorriso a dir poco agghiacciante, mentre tira fuori dal frigo una confezione gigante di insalata. Pranziamo, poi mentre lei torna dalle nostre amiche, io vado a riposarmi. Quando mi risveglio il caldo è asfissiante, così mi faccio una doccia, con tutto il caos che comporta. La mia coda esce dal piatto doccia e strofina contro il pavimento caldo, dandomi una strana sensazione. Quando esco controllo il mio telefono e mi ritrovo a leggere un messaggio di mia sorella con scritto " Prendi il coraggio e poi raccontami tutto. ", con uno sbuffo mi vesto.
Quando esco mi ritrovo a vagare per la città, senza sapere come raggiungere la casa del ragazzo che sembra aver stregato ben due potenti sirene. In balia delle mie gambe mi ritrovo davanti ad una pasticceria dove ero passata con Kaito e ricordo le sue parole, così gli compro dei dolcetti che gli piacciono. Fortunatamente dopo incontro uno dei suoi amici e gli chiedo se può indicarmi dove abita.
" Sai, " mi giustifico " Lucia mi ha dato questi da portargli e non ricordo più dove devo andare. " rispondo.
Seguo le sue indicazioni e mi ritrovo davanti ad una casetta bianca, solitaria e non in mezzo alla città. Le finestre blu sono aperte, ma non si vedono movimenti, suono al campanello, ma mi ritrovo a sperare che Kaito non sia in casa, chiudendo gli occhi per rinforzare questo mio desiderio. Quando apro di nuovo gli occhi Kaito è davanti a me e mi guarda dolcemente.
" Hei, che ci fai qui? " mi domanda con un sorriso
" Mi hanno detto che eri in ritiro pre-gara, allora ti ho portato i tuoi dolcetti preferiti. Pensavo che forse avevi bisogno di un po' di dolcezza. "
" Sei stata molto gentile. " mi risponde, invitandomi ad entrare con un gesto.
Mi muovo un po' nervosa e inizio ad osservare la sua casa, così ordinata e arredata con il minimo indispensabile, ma elegante allo stesso tempo. L'unica cosa che sembra fuori ordine è la stanza da letto che riesco a vedere dalla porta aperta, dentro è buio, la coperta e mollemente posata al terreno, come se qualcuno si fosse appena alzato.
" Ti ho svegliato, non è così?>>
" Non stavo davvero dormendo, non preoccuparti. "
" Mi dispiace così tanto! " sussurro
" No, ti prego. Non dispiacerti. "
" Ma io ti ho disturbato. "
" Credimi, non potevo sperare di meglio che vedere un volto amico. Soprattutto il tuo. "
Lo dice con uno strano sguardo, come se mi vedesse, ma in realtà stesse guardando oltre e all'improvviso mi sento di troppo in quella casa. " Stai andando al mare? "
" In realtà volevo fare una passeggiata, credo di aver bisogno di tempo lontano dalle mie amiche. "
" Hai problemi con le ragazze? "
" Oh, no, è che ho bisogno di un po' di intimità ogni tanto. " rispondo, poi arrossisco improvvisamente.
" Certo, capisco. " dice sorridendo " Mi succede lo stesso quando sono in pre-gara. "
" Beh, allora vado, non voglio disturbarti oltre. " dico, cercando di ridere, ma strozzandomi con la mia stessa saliva.
Lui mi guarda divertito, mentre mi prende per il braccio e mi fa sedere sul divano. " Dovremmo passare il nostro tempo di intimità insieme. " dice lui " Senza fraintendimenti, Karen. "
" Ma non voglio romperti le scatole! " protesto.
" Credimi, non saresti qui se mi dessi fastidio. "
Rimaniamo a parlare qualche minuto, poi lui assaggia i biscotti e mormora un ringraziamento davvero sincero. Propone un te caldo da abbinare ai biscotti e io mi offro di prepararlo, anche per prendere un po' d'aria lontana da lui. Mi avvicino alla cucina che lui mi indica con il dito, poi mi richiudo la porta alle spalle. Quando torno in sala con il te pronto e due tazze su un vassoio trovato dopo un gran lavoro, lui sembra addormentato. La tua testa poggia sulla testiera del divano. Con gli occhi chiusi è ancora più bello, sembra così tranquillo. Mi avvicino a lui e inizio ad accarezzargli la guancia con il dorso delle mani, fino quando non apre gli occhi e allora mi ritraggo.
" Perdonami. " sussurro.
" Hai le mani così delicate. Era bellissimo. "
" Io … "
" Mi rilassava molto, è un peccato che tu ti sia fermata. "
" Non dovresti dire questo. "
" E perchè mai? "
" Beh, ci conosciamo da poco e poi sei fidanzato e … " " Credo di avere il diritto di avere delle amiche. " risponde lui ricambiando la carezza sulla mia guancia.
Improvvisamente sento molto più caldo di quando sono uscita nel vento freddo di questo pomeriggio.
" Fa caldo qui. "
" Certo Karen, hai indossato le maniche lunghe! " urla lui.
" Il tempo era orribile. "
" Ti presto una maglia. " dice, andando in camera sua. Torna dopo qualche minuto di armeggio con l'armadio e me lo ritrovo davanti con una lunga canotta bianca.
" Ecco, puoi indossare questa. "
" Mh, va bene. Dov'è il bagno? "
Lui mi indica anche quella stanza, entro e mi cambio e visto che fa troppo caldo e che la maglia mi fa da vestito decido di togliere anche i pantaloni. Quando torno in salotto le tazze sono piene e Kaito sta disponendo i biscotti in un piattino.
" Stai benissimo! " mi dice
" Grazie. " mormoro arrossendo.
Prendiamo il nostro te e assaggio i biscotti di riso che riscopro una meraviglia. Poi parliamo ancora un po', di tutto e di niente, io gli chiedo del surf, lui mi spiega tutto, dai trucchi più semplici a complesse manovre. Quando la merenda è finita lui mi domanda cosa ho portato nel sacchetto e io con un sorriso tiro fuori qualche DVD.
" Scegli il film! "
" Non so, tu che proponi? "
" Secondo me i comici sono i migliori>>
" Comico sia. Posso chiederti perchè mi hai portato dei film? "
" Beh, perchè secondo me ti aiutano a rilassarti prima di domani. "
" Non so come farei senza di te, Lucia non ha fatto altro che urlarmi contro perchè non sarei andato in spiaggia con lei. Fa sempre così, ogni gara. Poi quando vinco allora mi esibisce come un trofeo. "
" Mi dispiace. " rispondo
Inserisco il disco nel lettore e premo play, poi mi accomodo sul divano, accanto a Kaito che dopo un breve sorriso si concentra sulla storia. I due protagonisti si incontrano dopo molti anni e vogliono presentarsi le proprie ragazze, peccato che la fidanzata sia la stessa e loro non riescano a scoprirlo. Oltre le scene comiche, c'è qualcosa di piccante che mi mette in imbarazzo, così cerco di spostarmi, ma il sacchetto con gli altri dischi mi da fastidio, quindi lo prendo e appoggiandomi al bracciolo del divano cerco di posarli lì accanto piegandomi verso il pavimento. Improvvisamente sento il peso di lui contro il mio corpo e mi lascio scappare il sacchetto dalle mani.
" Hai la pelle così morbida. " sussurra lui, tracciando dei cerchi con le labbra sulla mia spalla nuda.
" No, Kaito. Fermati. "
" Non voglio. "
" Ma sei fidanzato! " ringhio io.
" Tu sei qui. " risponde, semplicemente. Come questo potesse bastare, come se potesse giustificare il suo comportamento sbagliato, il mio batticuore e questa sensazione di volerlo baciare.
" Non sono un oggetto, Kaito. "
" E chi ha detto questo? "
" Cosa significa? "
" Mi piaci, Karen. Mi piaci molto. "
" Allora, perchè tutto questo mistero? Perchè stare ancora con lei? "
" A lei sono affezionato, e poi tu non hai dato alcun segno di interesse. "
Appena finisce di rispondere passa sulla mia spalla con la lingua scatenandomi strani brividi, poi procede con il collo mentre le sue mani si spostano sul mio petto per poi stringermi entrambi i seni, delicatamente. Quel suo gesto mi fa sfuggire un sospiro e molti altri me li provocano le sue mani che mi sfilano lentamente la canotta, lasciandomi in costume. Mi volto verso di lui che cerca di togliersi la maglietta, facendola volare oltre il divano, poi mi prende tra le braccia e mi fa sdraiare su di lui prima di baciarmi. Prima labbra su labbra, poi approfondiamo il bacio, fin quando l'aria scarseggia e dobbiamo respirare. Dopo poco lui inizia a spostare la sua bocca sul collo, poi tra i seni lasciandosi scappare uno strano mormorio di gradimento.
" Dov'è il laccetto? "chiede ansimando
" Non c'è. "
Lui sorride e mi sfila il pezzo superiore del costume, poi con una mossa di anche mi fa passare sotto di lui. Improvvisamente tutte le mie certezze si fanno vane.
" Non posso. Kaito, io non posso! " urlo cercando di fermarlo.
" Qual'è il problema? "
" Non l'ho mai fatto. "
" Nemmeno io. " risponde lui con un sorriso.
" Sei serio? " " Sì. Lucia non ha mai voluto e io nemmeno. Lei non è te, capisci? Tu mi hai acceso un fuoco dentro. "
" Ho paura. " rispondo e sento lui dirmi " Anche io. "
Così lo bacio, gli circondo il collo con le braccia mentre lui finisce di spogliarsi e poi fa lo stesso con me. Ci uniamo lì, sul divano anche se tutto quello che vorrei è essere nel suo letto, al buio, dove non potrebbe osservare il mio corpo come invece non smette di fare. Eppure rimane l'esperienza migliore della mia vita, quella che mi fa sentire più completa e quando tutto è finito mi sento svuotata di qualcosa che so non potrò mai più avere indietro.
" E' tato come essere una persona sola. " mi dice lui.
" Anche per me. "
" Grazie di essere venuta. "
" Non avrei dovuto. L'hai tradita. "
" Scusa chi? "
" Lucia! "
" Lucia? "
" Smettila di fare lo scemo! La tua ragazza. "
" Nessuna ragazza. Io sono single. Anzi, presto lo sarò. "
" Cosa stai dicendo? "
" Che voglio solo te, perchè io... "
Kaito vorrebbe finire, ma il rumore del suo telefono si espande per tutta la stanza. Lui si alza sbuffando e cerca il suo cellulare, trovandolo in camera, sotto al letto. Rido per quella scena comica mentre lui mi tira un occhiataccia prima di rispondere.
Parla per qualche minuto rimanendo nella sua stanza e tutto ciò che riesco a sentire è un " No, sai benissimo che quando sono in ritiro non voglio vedere nessuno, quindi evitatelo. ", poi un tonfo e vedo il telefono rimbalzare sul pavimento dalla camera da letto al divano.
" Credo che per ora dovresti andare. "
" E' successo qualcosa? "
" Sì, quella rompipalle della mia, per ora, fidanzata sta venendo qui. "
Ci metto un attimo per far funzionare il mio cervello e quando riesco a farlo mi ritrovo preoccupata a cercare i miei vestiti senza successo. Gli chiedo di aiutarmi a trovarli, ma tutto ciò che riesco a sentire è la sua risata e il rumore che fanno i divani quando qualcuno si siede, così mi volto e lo trovo a giocare con la mia maglia e il mio pantalone.
" Sei perfido! " gli urlo
" Tu sei bellissima. " risponde con un sorriso.
Lui vorrebbe baciarmi e io glielo permetto, poi quando meno se lo aspetta gli mordo la lingua e le labbra, per potermi così riappropriare dei miei abiti e indossarli.
" Mi hai fatto male! " mormora avvicinandosi a me.
" Sono fatti tuoi. "
" Dammi mille baci per farti perdonare. " mormora abbracciandomi dolcemente.
Mi spinge contro la porta e avvicina le sue labbra alle mie regalandomi un ultimo bacio, poi mi porge il sacchetto e mi chiede di lasciargli il numero. Lo scrivo sul suo telefono, poi esco, mandandogli un ultimo bacio con la mano, prima di scappare e fare strane strade per non incontrare Lucia. Quando arrivo a casa Noelle è seduta sul divano, fa zapping alla TV, come ogni volta in cui è preccupata.
" Ehi, sorellona. "
" Ehi. Dimmi tutto. " dice con un sorriso triste sul volto.
" Cosa devo dirti? "
" Non so, per esempio che hai iniziato a fare una passeggiata delle tue e poi magicamente ti sei trovata a casa di Kaito, dove per lo più avete fatto l'amore? "
" Noelle, tu come... "
" Come faccio a saperlo? Non sono stupida, sorellina. Lucia chiamava Kaito proprio mentre ci lasciava e tu corri a casa, corri in senso letterale, solo per perdere chili? E poi hai uno strano sguardo soddisfatto e innamorato sul volto. "
" Hai sentito i miei pensieri? "
" Anche. "
" Spero che per te non sia un problema. "
" No, se evita di farti soffrire, ma se lo farà sarà un uomo morto. "
Mi siedo accanto a lei che mi chiede di raccontarle tutto mentre mi accarezza i capelli con la stessa cura con cui lo faceva sempre la mamma prima di andare a dormire. Dopo che le ho raccontato tutto decido di preparare qualcosa da mangiare, mentre parliamo del suo ragazzo che già le manca, anche se mi dichiara che io sono più importante, che vedere me è la cosa più bella del mondo e che stare tre mesi insieme la fa sentire completa. Io le rispondo che per me è la stessa cosa, poi, dopo una dichiarazione così sdolcinata ci ritroviamo a punzecchiarci proprio come sorelle. Visto che non abbiamo passato altro che tre mesi ogni anno insieme, da quando abbiamo cinque anni, ogni volta che ci vediamo dobbiamo recuperare mille litigi, mille paci, mille sorrisi e tutto ciò che normalmente due sorelle condividono.
Mi addormento tardi, mentre i miei pensieri vagano sul sentimento nuovo che provo, un sentimento tanto forte da farmi fare l'amore. Tanto forte da abbattere le mie barriere.

" Karen! " sento urlare mia sorella nel cuore della notte.
Quando mi sveglio leggo l'orario sulla sveglia del mio comodino che segna le due. Mi alzo pigramente dal mio letto e mi dirigo verso la stanza di mia sorella inciampando in qualcosa durante il percorso fatto al buio. Lei si volta verso di me quando apro la porta, e non ho bisogno di una luce per sapere che ha uno sguardo misto tra l'arrabbiato e l'assonnato.
" Cosa succede? " le chiedo con uno sbadiglio.
" Tu dovresti smetterla di usare i tappi. "
" Quali tappi? Io non uso i tappi! " urlo.
" Beh, allora datti una svegliata perchè il tuo telefono continua a suonare. "
" Mi spiace. "
" Fa nulla, però rispondi e metti il silenzioso perchè domattina dovrò essere splendente e solo il sonno della bellezza aiuta. "
Sghignazzo prendendo un po' in giro mia sorella, poi chiudo la porta dopo averle augurato la buonanotte per la seconda volta, poi ritorno dentro per dirle che le voglio bene prima di tornare nella mia stanza e controllare il telefono.
Quando accendo lo schermo rimango impressionata dal mio sonno pesante, tanto da non sentire arrivare ben quindici messaggi.
Nei suoi messaggi fa sentire quanto è dolce e quanto sembra tenere a me, tanto da dedicarmi la sua vittoria di domani. Sempre che vinca. Prima di tornare a dormire gli faccio uno squillo e gli invio un messaggio della buonanotte, poi mi rimetto sotto al lenzuolo, ma tempo di poggiare la testa al cuscino il mio telefono inzia a squillare.
" Pronto? "
" Ciao piccola! "
" Sei ancora sveglio? "
" Certo, mi serviva la tua voce per addormentarmi. "
" Oh, che carino! " rispondo arrossendo.
" Sai non vedo l'ora di vederti "
" Farebbe piacere anche a me... Il problema è che... "
" Che cosa batuffola? "
" A cosa devo questo soprannome? "
" Al fatto di esser la creatura più dolce del mondo e alla tua pelle morbida. " " Dovremmo smetterla. Lucia... "
" Te l'ho già detto. Lucia sarà presto single, tu sarai presto la mia donna. "
< " Era tua sorella? "
" Proprio lei, a domani, Kaito. "
" Buonanotte piccola batuffola. "
Mia sorella mi raggiunge con uno sguardo furioso, ma appena mi vede corre ad abbracciarmi. " Cosa è successo? "
" Nulla, perchè? "
" Stai piangendo! "
" No. "
" Allora guardati. "
Io mi guardo allo specchio ed effettivamente ho il volto rigato di lacrime, anche se in realtà non me ne ero accorta. Guardo mi sorella triste. Le lacrime di sirena sono sintomo di forti sentimenti.
" credi di esserti innamorata? "
" Non lo so. "
" Che ti ha detto? "
" Che non vede l'ora di vedermi, che mi dedicherà la gara e che la lascierà. "
" Wow. Allora siete entrambi presi. "
Io guardo mia sorella e improvvisamente mi sento stanca e vuota. Quello che ci vorrebbe è proprio una nuotata. Lo propongo a mia sorella che accetta, così, furtive, andiamo a farci un bagno riprendendo le nostre sembianze.

La mattina dopo sono sveglia quando il sole è appena sorto. Non so come mai, ma il mio sonno è stato seppur sereno, pieno di emozione. Mi do una lavata, faccio colazione e mi vesto. Quando mia sorella si alza, quasi un'ora dopo mi guarda sorridendo.
" Buongiorno " dice sorridendo.
" Buongiorno. " rispondo io alla stessa maniera.
" Sei presa eh. "
" Smettila di prendermi in giro! " le urlo indossando un paio di infradito.
" Dai, mi sbrigo così riusciamo ad andare in spiaggia prima della gara. "
La ringrazio, poi mi siedo sul divano mentre aspetto che mia sorella sia pronta. Fortunatamente ci mette davvero poco così possiamo dirigerci in spiaggia senza aspettare Rina. Quando arriviamo in spiaggia lo vedo con la sua tuta attillata nera e rossa mentre parla con un signore piuttosto adulto. Scendo di corsa le scale e mi fermo appena prima di avvicinarmi a lui, ora libero. Qualche secondo dopo sento mia sorella raggiungermi e salutare Kaito che ricambia con un sorriso prima di riportare l'attenzione a me.
“Come vorrei baciarlo”
“Allora fallo!” risponde mia sorella nel mio pensiero.
Non riesco a fare nulla perchè è quel bellissimo ragazzo a baciarmi, stringendomi tra le braccia come se non ci fosse altro da fare.
" Ehi. " mormoro a corto di fiato, quando si allontana.
" Ehi. " risponde lui, ora molto più felice " E' bello vederti qui. "
" Anche per me. "
" Sai che si è svegliata prima dell'alba? " aggiunge mia sorella, con un sorrisino.
" Allora ci tieni? "
" Ma certo. "
Noelle ci guarda un attimo, poi si allontana dicendoci che vuole fermare le altre, ma io la fermo perchè ho troppa paura di affrontarle, d'altronde loro tre sono così unite che potrebbero benissimo mettermi K.O. Mia sorella mi risponde che non glielo permetterebbe mai, e Kaito aggiunge che la aiuterebbe volentieri. Io sorrido a entrambi, poi mi devo allontanare da lui, perchè arrivano le altre.
Ci stendiamo sugli asciugamani e aspettiamo mentre Lucia, Rina e Hanon scendono per le scalette e si accomodano vicino a noi. Kaito naturalmente vicino alla sua ragazza, ma si allontana subito con la scusa di dover andare a prepararsi per la gara. La sfida è emozionante e Kaito che calvalca le onde bellissimo. Lo vedo vincere e prendere la coppa con un sorriso mentre mi guarda. Guarda me, non lei, anche se nessuno se ne accorge oltre mia sorella. Mi fa l'occhiolino e io mi sciolgo dentro mentre lo vedo avvicinarsi con uno strano sguardo negli occhi. Improvvisamente capisco cosa vuole fare e senza voce, ma solo mimandolo con le labbra gli chiedo di non farlo. Come ho già detto non mi sento pronta.
Lui allora stende il suo asciugamano e si siede proprio di fronte a noi, ma Lucia gli si lancia addosso e lo bacia, stendendosi sopra di lui. Mia sorella mi abbraccia, e io mi faccio conquistare da un libro per non pensarci.

Un'ora dopo ci troviamo in un ristorante lì vicino e mentre osservo le insalate fresche lui si avvicina. Siamo soli, per qualche secondo.
" Perchè? " mi chiede frustrato.
" Perchè avrebbe sofferto a vederti venire da me. "
" Così hai sofferto tu. "
" Sono più forte di ciò che sembra. "
" Ho sofferto anche io. "
" E perchè? " domando curiosa.
" Perchè io ti … " vorrebbe aggiungere qualcosa, ma Lucia si avvicina e lo trascina via, con uno sguardo un po' arrabbiato
Pranziamo in un unico tavolo e naturalmente io e Kaito finiamo ai bordi opposti, riusciamo a vederci, però. A metà pasto mi ritrovo un cameriere al tavolo.
" Chi è Karen? "
" Sono io. " mormoro mentre finisco un boccone.
" La vogliono al telefono. "
Un po' titubante mi alzo e vado nel retro del locale. Quando rispondo una voce squillante mi dice che è il migliore amico di Kaito e che lui gli ha chiesto di chiamarmi perchè la cozza, si la definisce proprio così, non riesce a staccarsi da lui. Rido, ci scambiamo qualche battuta, poi lui mi dice che il suo amico vuole scusarsi, ma che non capisce il perchè del mio evitarlo e pretende di sentirmi al telefono, per messaggio. Quando ritorno in sala, dopo averlo salutato, mi siedo accanto a mia sorella e inizio a giocare con il telefono.
" Hai fatto colpo eh! " dice Lucia, scherzando.
“Oh, sì. Puoi scommetterci!” sento pensare mia sorella.
" Già. " mormoro con una risatina.
" Lui chi è? " domanda curiosa.
“Diglielo! Diglielo!” mi incita Noelle.
" Non ti dirò il nome, ma lui è bellissimo, simpatico, dolce e terribilmente bravo. "
" Intelligente. " aggiunge mia sorella.
" Perfetto! " finisco io.
Appena finisco di parlare gli invio un messaggio ricordandogli dello scorso pomeriggio, quando lui lo riceve diventa un po' rosso, poi mi risponde che vorrebbe riprovare tutto, perchè è stato meraviglioso, allora gli rispondo che può rifarlo. Mi alzo, e con la scusa di dover lavarmi le mani vado in bagno. Dopo due minuti lui arriva e mi spinge dentro la prima porta. Quando sento la schiena contro il muro smette di spingere e cerca di far coincidere il suo corpo al mio. Passiamo qualche minuto a baciarci con passione, mentre i corpi si tendono e sembrano chiedere di più.
" Mi dispiace " dico tra un bacio e l'altro.
" Dispiace anche a me. "
" Simpatico Stephen. "
" Ehi, io sono geloso! "
" Sciocco. "
" Ehi, voi due. State dando nell'occhio! " urla mia sorella, battendo i pugni un po' su tutte le porte.
Noi usciamo e mia sorella mi sgrida come se fossi un bambina, poi ci avverte che Lucia stava per venire a cercare Kaito, così lui scappa fuori, non senza prima avermi dato un altro bacio.
" Ti sta facendo perdere la testa. "
" Credo di sì. "
" Sai, non ho voglia di stare con quelle tre, oggi. "
" E se passassimo un pomeriggio solo io e te? " propongo.
Lei mi sorride, così organizziamo un piano che sarà perfetto per riuscire ad avere un po' di solitudine. Usciamo dal bagno mentre mi tiene per mano, poi andiamo al tavolo e ci congediamo con la scusa di un mio, ennesimo, malore. Kaito si preoccupa subito, ma io non posso dirgli niente. Poi, appena siamo uscite, dopo che io e mia sorella finiamo di ridere per la nostra piccola recita, gli scrivo di non preoccuparsi.

Ci ritroviamo io e mia sorella sul divano con una vaschetta di gelato e crema. Ci guardiamo un bellissimo film strappalacrime e dopo mi racconta del suo amore per il suo tritone a cui è stata promessa sposa da quando erano bambini. Prima dell'estate lei mi aveva assicurato che non ci fosse nulla tra di loro, ma sapeva che io la conoscevo abbastanza da sapere che lei era già innamorata. A me è andata peggio, mio padre mi ha promessa al figlio di un suo amico, ma sa benissimo che io non sono d'accordo. Mentre parliamo dei nostri promessi sposi finiamo per trattare l'argomento Kaito.
" Credo di aver avuto un colpo di fulmine. "
" Sei fortunata. A me non è successo, anzi, sai benissimo che prima di innamorarmi di lui l'ho odiato moltissimo. "
" Beh, ora siete innamorati entrambi, siete felici. "
" Tu, invece, cosa pensi di fare? "
" Ovvero? "
" Gli farai scoprire chi sei? "
" Non potrei, diventerei schiuma. È questo che vuoi? "
" Certo che no! "
" Se lo scopre lui, non succede nulla. "
" Se lui scopre che sono una sirena si vedrà... "
" In più dovresti dirgli che sei promessa in sposa ad un altro. "
" Dovrei rovinare tutto? "
" No, però dovresti dirglielo. "
" Non siamo fidanzati, Noelle. Lui sta con Lucia. "
" Per poco, spero. " dice mia sorella, storcendo il naso e pensando a quanto le stia antipatica la fidanzata di Kaito. Io sorrido, contenta che mia sorella mi appoggi in questa maniera. " Tanto prima dovrei riuscire a convincere papà. "
" Ti aiuterò io, e poi la mamma sarà sempre dalla nostra parte. "

La mattina dopo a svegliarmi è la suoneria del mio telefono che mi fa venire un gran mal di testa. Rispondo il più velocemente possibile per fermare quel fastidioso frastuono.
" Pronto? " mormoro assonnata.
" Buongiorno dormigliona! " urla mia sorella all'altro capo del telefono.
" Ehi, buongiorno. Dove sei? "
" Al mare, hai visto che ore sono? "
Io guardo la sveglia e mi alzo di scatto.
" Perchè non mi hai svegliata!? "
" Dormivi troppo bene! "
" Ehi, amore. " dice una voce maschile.
" Kaito? "
" Sì, è qui vicino a me, mentre la sua ragazza è andata a fare due passi per sgranchirsi le gambe "
" Capisco. Sparlate alle mie spalle? "
" No, stavo giusto dicendo a tua sorella quanto mi manchi! "
" Oh, anche tu mi manchi. "
" Allora sbrigati! " aggiunge mia sorella.
Appena chiusa la comunicazione mi preparo e dopo tanto tempo indosso un abito, lungo fino alla caviglia. I capelli li lego in due trecce, poi mangio velocemente una pesca ed esco. L'aria del mattino è stupenda, non troppo calda, ma nemmeno fredda, così decido di allungare un po' per il mare, giusto per godere un altro po' del piacere di camminare con il sole. Ad un certo punto sento uno strano rumore, come se qualcuno stesse piangendo, così cerco la fonte di quel suono e mi trovo davanti a una bambina che si stringe il vestitino rosa con una mano mentre con l'altra si asciuga le lacrime.
" Ehi, piccola. Cosa succede? "
" Mi sono persa. " risponde lei, con un po' di diffidenza.
Mi avvicino a lei lentamente, sapendo che potrebbe essere spaventata, poi le porgo la mano e lei ci mette la sua, tutta sudata e umida di lacrime.
" Posso aiutarti a trovare i tuoi genitori, se vuoi. "
Lei fa un cenno positivo con il viso e inizia a camminare insieme a me.
" Se ricordi qualcosa della strada dimmi. " le sussurro e lei stringe più forte la mia mano.
Camminiamo con calma, così che abbia il tempo di guardarsi intorno e analizzare bene il paesaggio, ad un certo punto si ferma e scoppia a piangere.
" Non tornerò mai a casa. "
" No, piccola. " rispondo abbracciandola <>
Kaito arriva alle mie spalle e mi abbraccia mormorando un <>, io mi spavento un attimo, poi lo sgrido e gli spiego la situazione, allora lui si volta verso la bambina e...
" Ciao, Jenny. "
" Kaito! "urla la bambina correndogli tra le braccia.
Lui mi spiega che sono vicini di casa, io gli dico che stavamo cercando la sua famiglia, così ci avviamo verso la casa di Kaito.
Quando arriviamo portiamo Jenny dai suoi genitori che ci ringraziano con tanto calore. Erano talmente preoccupati che avevano chiamato più forze dell'ordine e io penso che perdere la propria bambina dev'essere davvero l'esperienza peggiore del mondo.
Kaito continua ad osservarmi per tutto il tragitto, lasciandosi sfuggire un sorriso ogni tanto, poi quando siamo soli mi porta a casa sua, confessandomi che vedermi così dolce ha scatenato in lui una strana voglia. Appen entriamo lui si avvia verso il bagno, mentre io poso la borsa nell'attaccapanni dietro la porta di casa.
Quando mi avvicino a lui lo trovo maneggiare con l'acqua della vasca.
" Che stai facendo? "
" Voglio farlo qui. " mormora con un sorriso.
Subito penso alla sua dolcezza e anche al fatto che la sua idea sia realmente allettante, ma poco dopo mi ricordo che non posso assolutamente mettermi in quella vasca e il panico mi assale.
" Ti prego, possiamo evitare la vasca? " chiedo.
" Ti vergogni? "
" Sì. "
Lui mi guarda dolcemente, come se questa volta fossi io la bambina. Quindi mi porta nel suo letto, dove mi spoglia piano, ma deciso. Mi bacia e mi accende, mi infiamma con la sua passione e improvvisamente siamo nudi, insieme, mentre ci rotoliamo tra le sue coperte che sanno di brezza marina e di amore.
Rimaniamo nel suo letto, mentre ci accarezziamo, lui mi bacia la spalla, il collo, il lobo dell'orecchio, io le palpebre, il naso, le labbra.
" Mi dispiace molto. " sussurra lui, ad un certo punto.
" Per cosa? " domando.
" Per farti soffrire. Provo a mollarla da due giorni, ma non mi lascia finire nessuna frase. È assurdo. "
" Senti, Kaito. Io devo dirti una cosa importante. "
Vorrei dirgli che lo amo, quando il campanello suona.
Lui mi assicura che è il suo migliore amico, ci vestiamo in un attimo, io vado in cucina per un bicchiere d'acqua, ma mi blocco quando sento la voce di Lucia. Mi affaccio attenta dalla porta della cucina e la vedo lì, mentre parla velocemente con Kaito. Lei gli si butta addosso e lo bacia e il mio cuore mi si stringe nel petto facendomi talmente male che per un attimo non riesco a respirare. Corro il più veloce possibile fuori di casa, cercando di fare però il minor rumore possibile. Corro fino a casa, la trovo vuota e il mio cuore sembra stare ancora peggio. In questo momento avrei bisogno della mia sorellona, avrei bisogno di un appoggio, ma l'unica cosa che sembra restarmi è la mia bellissima casa: il mare. Con uno slancio arrivo fino al primo tabacchino che trovo e compro un biglietto per l'autobus che porta vicino alla casa sul mare, poi quando sono alla fermata più vicina scendo e inizio a correre, prendo tutta l'aria nei miei polmoni e spingo al massimo le mie forze, per essere abbastanza in fretta alla casa. Quando sono lì, tutto quello che riesco a fare è togliermi i vestiti e buttarmi in acqua, riacquistando così la mia vera sembianza. La mia coda e le mie conchiglie, i miei capelli estremamente lunghi. Vado a toccare il fondo dell'oceano, trovando alghe, peschi e granchi. Poi ritorno in superficie e cerco di raggiungere la grande roccia dove incontro solitamente mia sorella. Quando sono completamente asciutta riprendo la forma umana. Mi sdraio e guardo il cielo cercando di dare una forma alle nuvole.

Quando torno a casa trovo una Noelle estremamente preoccupata che mi abbraccia e sembra non volermi lasciare più. Inizia a piangere molto forte, poi mi tira uno schiaffo appena si riprende. " Scusa. " sussurro accorgendomi di quanto la devo aver fatta preoccupare.
" Perchè sei scappata? "
Io le racconto tutto, poi lei mi dice che la cosa non è finita lì, che Lucia va vantandosi di quanto siano stati bene insieme, di quanto abbia sentito la loro prima volta speciale e sento il mondo cadermi addosso. Percepisco mia sorella ascoltare i miei pensieri, allora mi chiudo in camera.
" Ho solo voglia di riposare. " dico.
" KAREN! "
L'urlo di mia sorella mi fa saltare dal letto e avere il risveglio peggiore della mia vita. Apro la porta, infuriata, ma il suo sguardo preoccupato mi fa sentire molto meno arrabbiata. Lei mi stringe forte, continuando a mormorare <> io le assicuro che non scapperò più, ma che ho solo bisogno di riposare e che quindi non mi presenterò al mare. Lei acconsente, chiedendomi ancora una volta di non scomparire.

Rimango sola in casa per qualche ora, mentre lei esce, troppo disperata dal mio continuo non rispondere, poi quando lo stomaco inizia a grugnire, mi alzo per fare colazione e trovo un biglietto di mia sorella in cui mi chiede di perdonarla per il suo comportamento. Come se il problema fosse mia sorella e non il ragazzo che mi ha rubato il cuore prima di farlo in mille pezzi. Mangio qualcosa velocemente, poi torno al mio telefono, pieno di messaggi di Noelle, di Kaito e persino uno della sua fidanzata in cui asserisce di avere qualcosa per cui festeggiare. Naturalmente non andrò alla sua festa pro-sverginamento e mi occuperò, piuttosto di passare del tempo con la mia bellissima televisione trenta pollici mentre Kaito fingerà ancora di volerla lasciare solo perchè fino a qualche giorno prima non era riuscito a combinare nulla con lei.
Pensando alla rabbia che provo per il ragazzo, mi viene l'istinto di uscire a fare del bellissimo shopping e torno a casa prima di pranzo giusto in tempo per cambiarmi e scendere al mare, dove so certamente di trovare le mie amiche. Quando arrivo alla spiaggia vedo che le ragazze sono messe come sempre, ma che mia sorella continua a guardare il telefono, esattamente come Kaito, anche se la sua ragazza cerca di distrarlo con baci e carezze. Mi avvicino lentamente, senza farmi sentire per poi abbracciare da dietro mia sorella e farle prendere un colpo.
" Ciao sorellona! "
" Ehi Karen, " dice Rina " Finalmente sei arrivata. "
" Buongiorno " rispondo io con un finto sorriso in faccia.
Dopo averle salutate mi tolgo il vestito tremendamente corto e sfoggio il mio costume bianco e sexy, attirando su di me gli sguardi di molti bagnanti e facendo infuriare mia sorella.
" Copriti! " urla lei, infuriata.
" Sorella, rilassati. "
" Rilassarmi? Non vedi che ti guardano tutti? "
" A me sembrano apprezzare! " urla Hanon
" Inoltre eri tu che insistevi tanto perchè si svestisse un po'! " aggiunge Rina lasciandola senza parole.
" Ecco! " dico facendole l'occhiolino.
Kaito continua a fissarmi per alcuni minuti, pensando a cosa fare e quando cerca di parlare, per evitare commenti o gesti eroici, mi alzo e mi dirigo verso il bar. Mi prendo un ghiacciolo fresco e mi faccio una passeggiata verso un angolo di spiaggia desolata, troppo scocciata dalla situazione per voler tornare agli asciugamani, quando qualcuno mi tira per un polso. Quando mi volto mi ritrovo con il viso di Kaito davanti.
" Che cosa vuoi?>>
" Parlare, ovviamente. "
" E di cosa dovremmo parlare? "
" Di noi, del tuo comportamento! "
" Noi? Hai davvero detto noi? Sai benissimo che non c'è nessun noi. Oppure già ti sei scordato di esserti fatto la tua ragazza ieri, dopo che io sono scappata via? "
" Parliamone! "
" Smettila. "
" Non puoi volere che finisca così! "
" Kaito, non può finire qualcosa che non è mai iniziato. "
Detto questo mi allontano per evitare di dover sopportare il suo sguardo su di me, fortunatamente ha il buon senso di non seguirmi e di lasciarmi andare, attratta dal mare, ma cosciente dei rischi che comporterebbe per me, mi siedo su uno scoglio alto, tanto da non farmi toccare nessuna goccia, ma da permettermi di stargli abbastanza vicino. Attraverso la superficie chiara posso vedere alcuni pesci molto piccoli nuotare tra i braccianti, ignari. Inspiro l'odore che emana e ripenso a quanto mi manca la mia casa, la mia vera forma.
In quell'esatto momento un ragazzo biondo e carino viene a salutarmi, scambia qualche battuta con me e cerca di corteggiarmi. Tutto sommato è carino e decido di accettare il suo invito alla serata dei falò, poi mi faccio accompagnare fino all'asciugamano da lui, che prima di lasciarmi mi lascia un bacio all'angolo della bocca, facendo ribollire di rabbia il ragazzo fidanzato.
Dopo il pranzo, passato a cercare di evitare di stare da sola, tanto da appiccicarmi praticamente come una seconda pelle a Rina, ritorniamo sulla spiaggia, ma questa volta stiamo sotto all'ombrellone, perchè il sole è troppo forte, quindi ci ritroviamo stretti e vicini.
Kaito mi osserva un attimo, poi guarda mia sorella che ricambia lo sguardo, come a dargli forza e allora lui si alza e fa un passo verso di me, per poi voltarsi di nuovo verso Lucia.
" Cosa stai facendo? " domanda lei, confusa.
" Ecco, ti devo parlare di una cosa. "
" E cosa, amore? "
" Esattamente, dell'amore. "
Impaurita dal suo discorso, decido di alzarmi e salutare tutte di gran carriera per poi correre verso casa.
Quando arrivo mi appoggio subito al divano e cerco di farmi passare il fiatone e quando sento un forte bussare alla porta, allora la apro credendo di trovare mia sorella, ma tutto ciò che vedo sono l e labbra del mio amante che si avvicinano. Io lo schivo prima di tirargli un ceffone.
" Sei uno stupido ragazzino viziato e bugiardo. " gli urlo prima di chiudere nuovamente la porta e rimanere seduta ad ascoltare i suoi continui tentativi.
" Cosa devo fare per farti capire che sono serio? " domanda, disperato.
" Sparire dalla mia vita. " sussurro e sembra bastare quello a farlo andare via.

Passano alcune ore, ma io non me ne accorgo, troppo presa a dormire e sognare scene del mio passato che preferirei rivivere, ma quando il mio migliore amico sta per lasciarmi, di nuovo, con una ferita sgorgante nel centro del petto, mi sveglio per non rivivere quel terrore.
Dopo aver preso un paio di respiri guardo l'orologio e decido che è ora di prepararmi, cerco un abito nero, abbino una felpina e scendo in strada, per l'incontro con Lik.
Ci incontriamo alla solita spiaggia, dove mia sorella e le altre stanno preparando il falò, da sole, senza Kaito e Lucia. Cerco di sgattaiolare verso il mio nuovo amico senza farmi vedere e con mia gran sorpresa ci riesco, poi insieme ci avviamo verso un'altra spiaggia, più intima e vicina all'alta scogliera.
Subito la serata sembra iniziare bene, mangiamo qualcosa e poi iniziamo a bere, ma dopo qualche drink il mio amico sembra cambiare personalità, tanto da diventare piuttosto burbero e violento. Visto quello che potrebbe accadere, decido di dileguarmi e saluto fingendo un male improvviso, mi alzo e velocemente mi allontano, cercando il modo più veloce e illuminato per lasciare la spiaggia, faccio giusto qualche centinaio di metri quando mi ferma, in un punto buio e desolato.
Mi chiede di giocare, ma io ripeto che non mi sento bene. Purtroppo non sembra funzionare, ma solo farlo arrabbiare. Spaventata chiudo gli occhi, ma tutto ciò che sento non sono i colpi, ne altro, solo un tonfo e un mormorio. Poi mi sento sollevare di peso, allora apro gli occhi e riconosco i capelli del ragazzo che mi sta portando via.
" Mettimi via. " gli ordino nonostante sia grata che sia venuto.
" Te lo puoi scordare. " risponde lui con un tono che non ammette repliche.
" Cosa vuoi? "
" Portarti a casa, dove sarai al sicuro. "
" E perchè? "
" Perché tua sorella era preoccupata, e perchè lo sono anche io. "
" Mi dispiace di avere disturbato la tua trombata serale, ma... "
" Smettila di dire sciocchezze! "
" Credi che non abbia notato la vostra assenza alla spiaggia? "
" Certo che non c'eravamo. La stavo lasciando e non mi sembrava carino davanti a tutte le sue amiche. "
" Sei un fottuto bugiardo. "
Lui rimane un attimo in silenzio, poi mi sculaccia, come se fossi una bambina.
" Non dire queste brutte parole! " mi rimprovera, prima di fare un paio di scalini e aprire la sua porta di casa.
" Voglio andare a casa mia. "
" Non sei tu a scegliere. " risponde, chiudendo la porta e portandomi in camera sua, dove, dopo essersi assicurato di aver chiuso la porta a chiave e aver nascosto la mia unica via d'uscita, mi getta sul letto.
" Cosa vuoi? "
" Parlare. E questa volta starai zitta. "

Passano due ore intense, due ore in cui mi spiega come sono andate le cose, partendo da quando si sono fidanzati, da quando lei gli ha salvato la vita in mare e lui in cambio, le ha promesso qualsiasi cosa lei avesse voluto e lei aveva chiesto quello, aveva chiesto lui come primo uomo per perdere la sua verginità. Lui avrebbe voluto volentieri evitarlo, ma era innamorato di lei, lei era diversa e aveva dato la sua parola, a costo della vita, per quel gesto tanto generoso. Io rimango zitta e cerco di assimilare le informazioni, ma tutto sembra essere tanto folle, da non riuscire ad entrarmi in testa. Tutto sembra tanto folle da farmi dire che non mi interessa, che il male che mi ha fatto provare non è stato nemmeno minimamente pari a quel poco di felicità che mi ha dato. Gli chiedo di uscire da casa sua e lui mi accontenta, mi fa uscire, mi accompagna a casa, in silenzio, poi se ne va.
Quella stessa notte, mentre mia sorella dorme nella stanza accanto, scrivo due lunghe lettere, una per mia sorella in cui le do appuntamento al solito incontro tra i nostri regni e in cui le chiedo di consegnare la seconda a Kaito, l'uomo che amo e che sono costretta a lasciare, perchè sono promessa in sposa ad un tritone che non sarà mai paragonabile a lui, un tritone che però può starmi accanto, nel momento in cui lui non potrà. Dopo tutto essere principessa di un regno vuol dire avere responsabilità e la mia sarà quella di non allontanarmi mai più dal mare, di non tornare mai più sulla terra. Questo è il mio compito e la mia tortura.
  
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