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Autore: sundayrose    29/05/2013    8 recensioni
- Chiudi gli occhi -
La sua voce era vetro freddo sulla pelle e il suo respiro schegge di cristallo che le penetravano dentro, ferendole il cuore.
Sussultò impercettibilmente mentre sentiva la sua presenza spostarsi lentamente di fronte a lei.
Non aveva bisogno di alzare lo sguardo per capire chi avesse parlato. Quella voce era sempre presente, nei suoi incubi più terribili come nei suoi sogni più inconfessabili.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Chiudi gli occhi

 

- Chiudi gli occhi -
La sua voce era vetro freddo sulla pelle e il suo respiro schegge di cristallo che le penetravano dentro, ferendole il cuore.
Sussultò impercettibilmente mentre sentiva la sua presenza spostarsi lentamente di fronte a lei.
Non aveva bisogno di alzare lo sguardo per capire chi avesse parlato. Quella voce era sempre presente, nei suoi incubi più terribili come nei suoi sogni più inconfessabili.
- Per favore! -
Una richiesta, una preghiera che le giunse alle orecchie attraverso fili d’aria che stridevano a contatto col dolore di quella voce.
Sentì il cuore stringersi in una morsa mentre lacrime pungenti e traditrici le pizzicavano gli occhi lottando per uscire.
Lei le costrinse a non traboccare, come costrinse la sue spalle a rimanere diritte e ferme nella posizione scomoda in cui l’aveva sorpresa.
Non voleva assecondarlo, non voleva demolire quella barriera che aveva faticosamente eretto, per poi ritrovarsi con solo polvere e calcinacci tra le mani e nel petto un cuore ancora più straziato.
- Cosa vuoi, Draco?-
Si sorprese nel sentire come fosse fredda e distaccata la sua voce. Quasi come se non le importasse che lui fosse lì, che fosse venuto a cercarla.
La sua mano girò impassibilmente una pagina del libro che stava leggendo prima di essere interrotta, come se stesse leggendo ancora e non volesse essere disturbata. Ma le sue dita tremavano sulla carta spessa e sulla copertina rigida e nel suo cuore pregò solo che lui non se ne accorgesse.
Poco distante da loro il lago rifulgeva dell’ultimo sole autunnale, incendiando le acque come se fosse cosparso di fiamme rossastre.
Altri studenti come loro si godevano gli ultimi pallidi raggi distesi sui prati, prima che le temperature gelide portate dall’inverno li avessero rinchiusi inesorabilmente tra le mura di Hogwarts.
- Voglio parlare con te -
Lei chiuse un attimo gli occhi, esasperata.
Da giorni tentava di parlare con lei. Da giorni lei continuava a sfuggirgli inventando le scuse più assurde, scappando il più velocemente possibile dalle loro lezioni in comune, non presentandosi ai pasti e rinchiudendosi nella Torre di Grifondoro per studiare.
Quel giorno semplicemente non aveva resistito al tiepido sole autunnale e non aveva avuto la forza di starsene chiusa in camera, pur sapendo che cosa questa decisione avrebbe comportato.
- Io invece non ho nessuna intenzione di farlo – Ribattè lei secca, costringendo la sua voce a non tremare e i suoi occhi a rimanere fissi sulle pagine, anche se le parole erano ormai solo scarabocchi sfocati.
Sentì il suo respiro irritato e sofferente colpirle la nuca come una lama ghiacciata e trasalì.
- Hermione… ti prego!-
Aveva sentito quella medesima frase settimane prima, in estate, quando aveva smesso di scrivergli e aveva ignorato deliberatamente ogni sua richiesta di incontro.
A cosa sarebbe servito?
Era tutto chiaro, non vedeva per quale motivo si ostinasse a voler parlare ancora con lei.
Per dire cosa poi?
Probabilmente altre menzogne.
E allora, contro ogni aspettativa, se lo era visto arrivare alla Tana.
La sua vista fu una pugnalata al cuore, talmente potente da costringerla ad aggrapparsi alle imposte della finestra della stanza che divideva con Ginny, mentre la sua figura alta e snella percorreva sicura il giardino della casa dei Weasley.
Non aveva avuto nemmeno bisogno di bussare. L’aveva vista immediatamente, affacciata alla finestra, con gli occhi sbarrati colmi di rabbia e dolore.
E allora le aveva urlato, quella stessa frase. Ma allora aveva un tono irritato, urgente.
Ora, invece, c’era solo una lancinante disperazione nella sua voce e questo la ferì più di ogni altra cosa.
Lo sentì inginocchiarsi di fronte a lei ed Hermione distolse lo sguardo automaticamente, voltando la testa e fissando gli occhi oltre le alture verdeggianti che si intravedevano dietro il castello.
- Chiudi gli occhi -
Stavolta la sua voce era neve fresca e morbida, appena sciolta dai primi raggi del sole.
Sentì le lacrime traboccare dai suoi occhi quando ormai non poteva fare più niente per fermarle.
Arrossendo di rabbia e vergogna costrinse il suo viso a rimanere impassibile, mentre gocce salate lo solcavano senza pietà.
La mano di Draco si posò sotto il suo mento, costringendolo con dolce fermezza a voltarsi di nuovo verso di lui.
Hermione assecondò quel movimento non voluto, ma i suoi occhi rimasero fermamente piantati a terra, dove poteva intravedere le ginocchia di Draco piegate sul terreno.
- Chiudi gli occhi. So che non vuoi ascoltarmi, ma ti prego fallo!-
- Perché dovrei?-
Ormai la sua voce era fuori controllo, come del resto tutto il suo corpo. Entrambi scossi da tremiti che Hermione cercava a tutti i costi di controllare, rimettendo in piedi il muro che aveva innalzato tra loro due e che stava lentamente crollando.
- Perché tu non vuoi più guardarmi! -
Non era una domanda, ma una fredda, straziante, vera constatazione.
No, non voleva più guardarlo. Non se rischiava di rivedere l’immagine che le aveva spezzato il cuore in minuscoli frammenti appuntiti, che ora le laceravano l’anima al minimo movimento brusco.
Anche se ormai, quell’immagine, le era rimasta impressa a fuoco nella mente senza alcuna possibilità di dimenticarla e la vedeva ricomparire dietro le sue palpebre, a tradimento, ogni qual volta abbassava le sue difese.
- Credi che non mi sia accorto che non alzi più lo sguardo su di me? Che mi ignori deliberatamente quando passi nei corridoi? – Continuò lui, la mano che tremava sotto il suo mento – Credi che non mi sia accorto della freddezza con cui mi tratti? Proprio tu che…-
- Basta!- Esplose lei, divincolandosi dalla sua mano e balzando in piedi.
Le mani strette sulle braccia per arrestare il tremore.
Anche lui si era alzato in piedi, lo sentiva muoversi alle sue spalle.
Trasalì quando il suo respiro caldo e accogliente le sfiorò l’orecchio sinistro.
- Chiudi gli occhi, per favore!-
La prese per le spalle e la girò di nuovo verso di lui.
Hermione aveva chiuso gli occhi, non per adempiere alla sua richiesta, ma perché sapeva che se avesse alzato lo sguardo tutto sarebbe crollato, distrutto.
Il muro, prima di tutto, pieno di crepe e già ridotto a un insieme di mattoni pericolanti. E poi il cuore, sbriciolando quei pezzi appuntiti fino a ridurli a sabbia fine che le sarebbe entrata direttamente nelle ossa.
Non voleva vedere quegli occhi cambiare di nuovo espressione. Non voleva perché le piaceva lo sguardo che riservava solo a lei nei momenti bui e segreti del loro incontro.
Non voleva dover accorgersi che tutto questo era cambiato, distrutto, da quelle stesse mani che ora le cingevano le spalle.
Quelle stesse mani che aveva visto poggiate, amorevoli, sulla vita di Astoria Greengrass.
- Hermione…-
Che cosa buffa, pensò, rimanere straziati da un semplice tono di voce, che suonava disperato e stridulo nell’aria fredda del crepuscolo.
Se avesse potuto si sarebbe tappata le orecchie con le mani perché anche quella, come tutto il resto di lui, voleva ricordarla come il soffio dolce e delicato che riservava a lei solo.
Almeno un tempo.
- Ti prego, Draco!-
Stavolta era stata lei a imploralo.
Implorarlo di smetterla, di lasciarla andare, di mettere fine a quel tormento come solo lui sapeva fare.
- Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare – Rispose lui con un soffio, quasi come se le avesse letto nella mente.
Con gli occhi ancora chiusi Hermione sentì la sua fronte poggiarsi sulla propria e il suo respiro sfiorarle il viso come una carezza lieve.
Anche se non poteva vederlo percepiva ugualmente lo strazio e la brama con cui la guardava, quasi come se fosse un sogno troppo lontano e ormai irraggiungibile.
Draco le sfiorò la guancia con la mano e Hermione sentì quella pelle liscia e morbida indugiare sotto gli occhi e sulle labbra, per raccogliere le lacrime che intanto le rigavano silenziosamente il viso.
 - Non puoi aver dimenticato tutto quello che siamo stati – Le disse piano e dalla sua voce rotta capì che anche lui era travolto da quell’emozione troppo intensa e lacerante.
- Io non l’ho dimenticato, Draco. Forse sei tu che l’hai fatto – Rispose lei freddamente, tanto che lui avrebbe potuto confondere il suo dolore con l’indifferenza, se non avesse visto il suo volto.
- Che dici?-
Poteva vedere anche con gli occhi chiusi la sua fronte corrugata e il suo sguardo smarrito. Lo percepiva dalla voce il senso di sbigottimento che stava piano piano dilagando in lui, come se la diga dell’incomprensione stesse crollando per far traboccare un’emozione nuova: la paura.
- Io non l’ho dimenticato, non potrei mai. Quelli sono stati i momenti più belli della mia vita!- Le prese il volto tra le mani – Hermione…-
Lo sentì avvicinarsi, percepì il suo volto ad un centimetro dal proprio ma rimase ferma un istante di troppo, perciò sentì per un secondo infinitesimale le sue labbra sulle proprie prima di voltare la testa di scatto.
Fu abbastanza. Quel tocco leggero, seppur breve, la turbò più di quanto si aspettasse, facendo riaffiorare nella sua mente immagini di altri baci, di altre carezze che in realtà non aveva mai dimenticato, ma che ora rivedeva nitide come se le stesse ancora vivendo.
- Non farmi del male ancora, Draco. Non posso sopportarlo -
- Io non voglio farti del male!-
Hermione si staccò da lui, disperata – Non capisci me ne hai già fatto?- Gli voltò le spalle e si permise di aprire gli occhi, anche se le troppe lacrime non le facevano distinguere le cose e tutto intorno a lei perdeva senso, come un dipinto i cui contorni erano stati sfocati dall’acqua.
- Che cosa ti aspetti da me? Che sia la tua amante? Che rimanga in un angolo nascosta mentre tu sposi Astoria?-
Lui la girò di nuovo e lei serrò gli occhi.
Non voleva guardarlo. No.
Se non poteva avere quegli occhi, quelle labbra, quelle braccia tutte per sé che senso aveva guardarle per poi vederle allontanarsi e soffrire ancora?
Lui, contro ogni aspettativa, la abbracciò.
Il suo respiro dolce le smuoveva i riccioli bruni e tra i suoi capelli sentì l’ombra di un sorriso stendersi sul suo viso.
Poteva vederlo come se lo avesse avuto davanti.
Poteva percepire ogni minimo mutamento del suo viso anche, e forse più intensamente, al buio.
Le era entrato dentro così in profondità che sarebbe stato difficile, se non impossibile, strappare il suo ricordo di lui.
Forse solo se le avessero tolto via il cuore dal petto.
Perciò non capì il suo sorriso e rimase interdetta e congelata nel suo abbraccio, mentre una bassa risata le solleticava le orecchie come una piuma leggera.
- Hermione, io non sposerò Astoria -
Quelle parole ci misero un po’ ad arrivarle al cervello. Quasi come se la strada attraverso il quale dovevano giungere fosse improvvisamente franata, come adesso stavano franando tutte le sue sicurezze e le sue difese.
- Come?-
- Io non sposerò Astoria. Ho strappato il contratto il giorno prima di partire per Hogwarts. Mio padre mi ha ufficialmente diseredato, ma non mi importa, non se posso avere te –
Hermione si staccò dal suo abbraccio e per la prima volta da quando era arrivato lo fissò negli occhi, incredula.
- Non potevi dirmelo prima, testa di rapa?- Disse, asciugandosi gli occhi e guardandolo furiosa.
- Sono giorni che cerco di parlarti, ma tu non me ne hai dato modo – Rispose lui sulla difensiva, ma con un sorriso così luminoso da far sciogliere l’intero Polo Nord.
Hermione aprì la bocca per rispondergli a tono ma lui fu più veloce.
Le parole le rimasero impigliate in gola, mentre Draco la bloccava con un bacio così intenso e struggente da farle salire di nuovo le lacrime agli occhi.
- Non avrei permesso a nessuno di portarti via da me – Disse lui con le labbra ad un centimetro dalle sue - Tu sei mia, Hermione - .

 

 NOTE DELL’AUTRICE:

 Salve lettori.
Prima di tutto vi ringrazio per aver letto questa piccola one-shot.
Spero vi sia piaciuta tanto da meritare qualche commentino da parte vostra.
Se volete vi invito a cliccare “Mi piace” sulla mia pagina Sundayrose Efp, dove troverete le notizie riguardo l’aggiornamento delle altre mie storie e altro.
Baci.
Sundayrose.
 

 

 

 

 

 

  
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