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Autore: telesette    29/05/2013    1 recensioni
Red sbarrò gli occhi stupita.
In circostanze diverse, probabilmente avrebbe spinto via Yangus con uno schiaffo e dandogli dell'imbecille per l'ennesima volta, invece rimase colpita dalla grande sincerità nella voce e negli occhi dell'altro. Yangus le rivolse un modesto sorriso, gli occhi lucidi dalla commozione, manifestando altresì tutta la profonda sensibilità che la sua rude scorza poco lasciava intendere in apparenza...
Genere: Azione, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dragon Quest VIII: L'odissea del re maledetto ( ドラゴンクエストVIII 空と海と大地と呪われし姫君 Doragon Kuesuto Eito Sora To Umi To Daichi To Norowareshi Himegimi - letteralmente - "Dragon Quest VIII: il cielo, il mare, la terra e la principessa maledetta" ) è un videogioco prodotto dalla Square Enix, una celebre software house nipponica, nota tra l'altro per aver creato la saga di Final Fantasy e progettato dagli sviluppatori della Level 5, conosciuta per la creazione di rpg come Dark Chronicle e Rogue Galaxy. 
I protagonisti, i mostri e i luoghi sono stati disegnati da Akira Toriyama, l'autore di Dragon Ball. Dragon Quest VIII è un videogioco di ruolo di stampo classico, in cui il giocatore interpreta un "Eroe", il cui nome può essere scelto a piacimento, e che viaggia con altri compagni lungo un'avventura epica, fatta di colpi di scena e battaglie. Il gioco ha molti segreti e missioni secondarie al suo interno e questo ne allunga ulteriormente la durata (sono infatti richieste più di 100 ore per essere completato al 100%). 
La storia comincia con un giullare malvagio, di nome Dhoulmagus, che ruba uno scettro magico dal castello di Trodain per conquistare un potere immenso con il quale vuole dominare tutto il mondo. Una diabolica maledizione intrappola il regno di Trodain in un groviglio di rovi magici e tutti i servitori del re sono trasformati in piante tranne re Trode, trasformato in un mostriciattolo, la principessa Medea, trasformata in un cavallo, ed EROE, l'unica guardia del re rimasta illesa. Nella speranza di riportare il regno di Trodain al suo antico splendore, i tre intraprendono un lungo viaggio per dare la caccia allo stregone malvagio; a loro si uniranno il bandito Yangus, a cui l'eroe salva la vita, la maga Jessica e un cavaliere templare di nome Angelo. Così inizia la storia che si diramerà in tantissime avventure fantastiche, incontrando re, regine, ladri, draghi, maghi e mostri di ogni sorta, ma anche amici ed alleati.

clicca qui per vedere la sigla del gioco: 
http://www.youtube.com/watch?v=i3xo_y3kbMs

Il tesoro di Yangus 
( immagini tratte da internet )

- Mi dispiace, Yangus - esclamò Red sprezzante, non appena EROE e compagni entrarono anch'essi nella stanza del tesoro. - Come vedi, sei arrivato un po' troppo in ritardo: il tesoro di Capitan Crow è mio, rassegnati...

L'affascinante bandita non ebbe neppure il tempo di finire la frase che, volgendo nuovamente l'attenzione sul forziere alle sue spalle, si accorse con stupore che una strana iridescenza blu stava prendendo forma e sostanza davanti ai suoi occhi.

- Red - urlò Yangus, preoccupato che potesse succederle qualcosa. - Fai presto, allontanati da lì, è pericoloso!
- Ma no, è impossibile - mormorò la donna, sollevando d'istinto il braccio per proteggersi. - Che diavolo sta succedendo ?!?
- Guai a chi cerca di derubare un pirata - sentenziò una voce proveniente dal forziere chiuso. - Sventura e morte, a chiunque osi mettere le mani sugli averi del grande Capitan Crow !!!

E sotto gli occhi stupiti dei presenti, compresa la "durissima" Red, il fantasma del leggendario pirata fece la sua comparsa. Torreggiando dunque sulla bandita, forte del suo essere etereo e fluttuante, il robusto filibustiere fissò Red con occhi gelidi e le labbra serrate in una crudele smorfia inespressiva. Red si scostò appena dal forziere, ignorando Yangus che continuava ad urlarle di mettersi al riparo, e sostenne perfettamente lo sguardo di quel furibondo ectoplasma.

Guai a te, incauta ladruncola che non sei altro - tuonò Capitan Crow, sguainando la luccicante sciabola e puntandola contro Red. - Risucchierò completamente la vita dalla tua insignificante carcassa, e lascerò le tue ossa a marcire sul fondo degli abissi !!!
- Ah non ci contare, fa un po' troppo freddo là sotto, per i miei gusti - rispose spavaldamente la bandita, sfoderando a sua volta il lungo pugnale dalla cintura. - Avanti, fatti sotto, brutta specie di tricheco ammuffito; ti insegno io ad interrompere il tuo "estremo riposo", solo per venire a rompermi le uova nel paniere!
- Red, non fare sciocchezze - gridò ancora Yangus disperato. - Non puoi farcela da sola, scappa!
- Ci hai provato, Yangus - sorrise lei di rimando, guardandolo con aria di sufficienza. - Figurarsi se rinuncio a un tesoro del genere, solo perché una sottospecie di mummia ha smarrito la via della tomba... Si vede che non mi conosci ancora abbastanza, mi sottovaluti un po' troppo!
- Razza di testarda - mormorò Yangus a bassa voce, serrando i pugni all'altezza del volto. - Non ha capito che mi preoccupo per le... Cioé, sì insomma, mi dispiacerebbe se... Oh, al diavolo, faccia come le pare!
- Ehiehiehi, Yangus, vecchio mio - fece Angelo, battendo amichevolmente un lieve colpetto sulla spalla del compagno, con l'aria di saperla lunga. - Non è così che si comporta un vero gentiluomo: laddove una donzella è in pericolo, il dovere di un cavaliere è quello di soccorrerla... e sperare altresì che ella ricambi con gratitudine, "molta" gratitudine... Clàir du tout, mon amì ? (*)
- Ma piantala - ribatté Jessica severa. - Dipendesse da te, ogni occasione è buona giusto per fare il porco!
- Calunnia - si affrettò a dire il templare, fingendosi offeso. - Il mio consiglio era nell'interesse di Yangus, considerato quanto lui voglia bene a Re...
- Ehi, damerino, piantala di dire scemenze - sbottò Yangus stizzito. - Non me ne importa nulla di lei, neppure se si fa ammazzare, sono affari che non mi riguardano più!

Sia Angelo che Jessica scossero il capo.
Era ovvio che Yangus nutrisse ancora un fortissimo sentimento per Red, in parte forse anche ricambiato, ma era altrettanto vero che entrambi erano troppo orgogliosi e testardi per ammettere apertamente di provare qualcosa l'uno per l'altra... specie dopo tutta l'acqua che il tempo aveva fatto scorrere sotto i ponti tra loro, da che Yangus era andato via da Pickam in cerca di fortuna.
Al momento però Red si stava cacciando in un problema ben più grosso di lei, nell'attaccar briga nientemeno che col più feroce e spietato pirata conosciuto.

- Non metterti con me, bello - sentenziò Red, stringendo gli occhi decisa. - Voglio il tuo tesoro e lo avrò, anche a costo di sforacchiare il tuo bel lenzuolino...
- Molto bene, allora - rispose Capitan Crow, accennando appena il saluto nel mettersi in guardia. - Mostrami cosa sai fare!

Subito il fantasma menò un rapido fendente contro Red.
La banditessa accusò il colpo con difficoltà, rafforzando la stretta sul pugnale, e si ostinò caparbiamente nel non indietreggiare dal forziere che tanto bramava.
Capitan Crow era un temibile spadaccino, la sua lama veloce e precisa, cosicché neppure l'agilità di Red poteva bastare a contenere la sua forza spettrale o la sua abilità nel combattimento.
Affidandosi all'intuito, Red riusciva a malapena a schivare metà dei colpi e a deviarne l'altra metà. Ad ogni colpo, oltre al secco tintinnìo del metallo contro il metallo, le due lame producevano una lieve pioggia di scintille. Red balzò di lato, evitando così un micidiale fendente verticale, tuttavia lo spettro le fu subito addosso nel tentativo di decapitarla. Di nuovo Red scampò alla morte, tirando indietro la testa e sollevando il pugnale per difendersi, e di nuovo rifiutò ostinatamente di indietreggiare verso Yangus e verso la porta alle sue spalle.

- Qualcosa non va - chiese il pirata sarcastico. - Vuoi forse arrenderti, per caso?
- Mai - rispose Red decisa.

D'istinto Red avvertiva chiaramente di essere in svantaggio ma, non volendo assolutamente mostrarsi debole con Yangus, non se la sentiva proprio di ammettere la prima sconfitta della sua onoratissima carriera criminale.
La grande Red aveva una reputazione da difendere.
Era una donna forte, abituata a "prendere" senza mai "mollare", e certo non avrebbe cambiato modo di fare proprio adesso.

- Non molli ancora, eh - sorrise Capitan Crow, intensificando man mano nella sciabola tutto il potere della sua aura spettrale. - Sei quasi ammirevole, per essere una donna!
- Massenti che faccia tosta - strillò Jessica rabbiosamente, offesa da quel commento maschilista. - Come se le donne non fossero capaci di combattere!
- Eh, bisogna capirlo - osservò Angelo. - Mica tutte le donne possono essere come te, che sei a dir poco straordinaria, mon cherìe! (**)

Jessica guardò il templare di traverso, allorché questi mise le mani avanti in segno di scusa.

- Va bene, va bene, sto zitto...
- Meglio per te - sottolineò la maga.

Frattanto il combattimento si avviava verso la conclusione.
Avendo riposato per secoli infatti, lo spirito del pirata sembrava più che mai in forma. La povera Red invece, pur continuando a lottare per non soccombere, si era spinta chiaramente ben oltre il limite delle sue forze.
Stanca e ansimante, ma ancora concentratissima, Red strinse i denti e incastrò la propria lama con quella dell'altro onde poter tirare un attimo il fiato.

- Tutto qui - esclamò il pirata con una smorfia. - Speravo di divertirmi molto di più!
- Ma... Maledetto...
- Fatti un favore, butta a terra l'arma - sussurrò l'altro in tono mellìfluo. - Vedrò di trafiggerti piano, senza farti troppo male... così magari dopo, potrei addirittura invitarti a cena!
- Spiacente, cocco, ho altri programmi io!
- Proprio non lo vuoi capire: non puoi farcela contro di me, rassegnati...
- Scordatelo!
- Come vuoi - tagliò corto il fantasma, socchiudendo gli occhi. - Sono stufo di giocare, è ora di fare sul serio!

Ciò detto, Capitan Crow intensificò al massimo la propria aura spettrale e riversò contro Red un micidiale globo di energia. Un simile colpo era decisamente troppo, anche per una tosta come lei.
La banditessa fu scaraventata all'indietro, semisvenuta a causa della violenza dell'impatto, e si ritrovò lunga distesa sul pavimento di marmo umido.
Il pugnale le sgusciò via dalle mani e, dopo aver volteggiato nell'aria per un istante, si conficcò accanto a lei con un tonfo.

- Red - gemette Yangus disperato, nel vederla a terra priva di sensi. - No no no, non può essere... NON PUO' ESSERE !!!

Completamente sconvolto dal dolore, Yangus si precipitò accanto a lei.
Per fortuna era ancora viva, malgrado il fascio luminoso che l'aveva colpita in pieno; e come il corpulento bandito le cinse amorevolmente le spalle, sollevandole appena la testa, Red aprì gli occhi e mormorò il suo nome con un filo di voce.

- Ya... ngus...
- Calma, non ti affaticare - sussurrò il bandito, sbarrando gli occhi con evidente preoccupazione.
- Stu... pido - esalò Red, cercando invano di non pensare al dolore. - Qua... Quando mai ti ho detto che puoi abbracciarmi ?!?
- Andiamo, smettila con questa storia - ribatté l'altro. - Ci conosciamo da quando eravamo bambini, siamo cresciuti assieme; non puoi avercela ancora con me, solo per un mio stupido errore di gioventù!
- Umpf - fece Red, voltando la testa per non guardarlo negli occhi.
- Lo so, ho sbagliato ad andarmene senza dirti nulla, ma mi vergognavo troppo per non essere riuscito a prendere la "Lacrima di Venere" come ti avevo promesso; volevo che fossi fiera di me, avrei rubato la luna dal cielo se me lo avessi chiesto, ma ho sbagliato tutto...
- Ah, falla finita - ruggì lei, spingendolo via con rabbia e rimettendosi a sedere. - Credi che mi interessi ascoltare le tue scuse, dopo tutti questi anni ?!? Mi sono già rifatta una vita da allora, non ho bisogno di un grosso inutile buono a nulla come te, perciò piantala!
- Lo so che non hai bisogno di me - fece Yangus serio, trattenendola per le spalle. - Ma sono io ad avere bisogno di te, più di quanto immagini, perché per me sei più importante di qualsiasi tesoro del mondo!
- Eh ?!?

Red sbarrò gli occhi stupita.
In circostanze diverse probabilmente avrebbe spinto via Yangus, con uno schiaffo e dandogli dell'imbecille per l'ennesima volta, invece rimase colpita dalla grande sincerità nella voce e negli occhi dell'altro. Yangus le rivolse un modesto sorriso, gli occhi lucidi dalla commozione, manifestando altresì tutta la profonda sensibilità che la sua rude scorza poco lasciava intendere in apparenza.

- Sei tu il mio tesoro, Red - ammise Yangus, sfregandosi il naso col dorso del pugno. - Lo sei sempre stata, fin da quando eravamo piccoli, e ti voglio bene oggi come allora!
- Oh, Yangus...

Red non era abituata a mostrarsi sentimentale.
Tuttavia, per quanto provasse a nasconderlo, non poteva negare di volergli bene tanto quanto gliene voleva lui. Yangus era importante, più importante di quanto lei avrebbe mai ammesso, e solamente loro potevano leggere la verità l'uno negli occhi dell'altra.
C'erano tante cose che volevano dirsi.
Tanto tempo da recuperare.
Ma come EROE fece giustamente notare, al momento era necessario anche l'aiuto di Yangus per fronteggiare quel forte spirito incattivito di Capitan Crow.

- Scusami un momento - sussurrò il bandito, rialzandosi in piedi e impugnando saldamente la sua grossa ascia bipenne. - Sistemo quel bellimbusto e torno subito!
- Fai pure con calma, Yangus - rispose la banditessa, con un sorriso ed un'espressione assai più dolce del solito.
- Eccomi, Capo - gridò Yangus, caricandosi per sfoderare un poderoso attacco spaccaelmi. - Lo aggiusto io, quello!

FINE

(*) = dal francese: "tutto chiaro, amico mio?"
(**) = dal francese: "mia cara!"

 

Angolo Autore:
dedicata a Gennaro Cammarota, con affetto!
^__^

   
 
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