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Autore: Helen Lance    15/12/2007    7 recensioni
[Quel sorriso, quei sorrisi. Che avevano zanne e che avevano follia.]
Iniziava a sentire l'odore della cenere, e del fuoco.
La verità era che lo aveva sempre saputo, in fondo.
Che tre persone come loro potevano solo incontrarsi, scontrarsi e incontrarsi di nuovo e di nuovo, ma mai stare veramente uniti.
[Terza classificata al concorso indetto da Suzako]
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Angels [Bloodstains In Their Eyes]




La foresta respirava, frenetica, ansimava intorno a lei come un enorme animale in caccia.
Il vento le fischiava nella orecchie come eco di una voce lontana.
Di due voci lontane che avrebbe voluto davvero ricordare immutate.


<< Grazie, Sakura. >>
<< È la mia promessa per questa vita, Sakura-chan. >>



E lei aveva sbagliato tutto, di nuovo.


[Sparkling angel, I believed
You were my savior in my time of need.
Blinded by my faith, I couldn't hear
All the whispers, the warnings so clear.]


I suoi occhi lei li aveva amati davvero tanto.
I suoi occhi senza ombre, così diversi da quegli occhi neri [rossi] che vedeva ogni volta quando abbassava le palpebre sul sangue nel fango.
Non erano come gli occhi sbarrati [vuoti] delle persone che giacevano nel fango.
Che la notte la fissavano, insieme agli occhi neri [rossi], e dicevano, quegli occhi vuoti [morti], non dimenticare, non dimenticare, non dimenticare, Sakura.

<< Sakura-chan! È là che si entra! >>
<< Lo so, Naruto, smettila di urlare. >>
L'edificio era grigio e disadorno. Un ANBU in maschera da Falco era appoggiato alla parete con le braccia incrociate.
La sua voce era bassissima e soffocata dalla maschera.
<< Sono il comandante della squadra a cui siete stati assegnati. >>
Sakura si inchinò rispettosamente, e diede una gomitata a Naruto per spingerlo a fare lo stesso.
Era così incredibilmente felice di essere stata promossa ad ANBU che non vi diede peso quando Naruto non le diede retta e continuò a sorridere spavaldo come al solito.
<< Venite; dovete scegliere le vostre maschere. >>
L'ANBU girò loro le spalle e li guidò in un corridoio lungo e anonimo, verso una fila di scale altrettanto lunghe e anonime che portavano ai piani sotterranei.
Sakura aveva la sensazione di conoscere la persona con le spalle dritte e il passo sicuro che le stava davanti, quella voce, l'immobilità delle mani e la lunghezza dei passi sembravano richiamarla da un passato troppo presto dimenticato fra quei ricordi che le stavano mangiando la vita.
La stanza in cui vennero condotti era stretta a poco illuminata, e Sakura sentiva quella luce fredda e fioca premerle sulle palpebre e quel freddo dilagante da sotterraneo pesarle sulle spalle.
File e file di maschere bianche e animalesche li fissavano con i loro occhi terribili e vuoti, grottesche imitazioni di vita.
E Sakura vide, in quel momento, veri occhi e veri volti che la fissavano da quelle fessure sottili.
[Io non volevo, non volevo, mi dispiace, mi dispiace, m i d i s p i a c e m i d i-]
<< Potete scegliere. >>
A Sakura girava la testa. La maschera del Gatto sembrava ridere, ridere, maligna, sguaiata.
[Lo vedo il sangue sulle tue mani, Sakura, lo vedo, lo vedo, non se ne andrà mai lo sai, Sakura, lo sai?]
La testa pulsava, pulsava.
[Lo so, lo so, ti prego basta.]
Naruto la guardava, non la guardava, la guardava con occhi neri [neri?] poi azzurri, neri [neri?] poi rossi, rossi sangue, perché rossi?
[Oh, ma lo dimenticherai, Sakura, lo dimenticherai, il sangue, dimenticherai tutti noi, il nostro sangue è sulle tue mani, Sakura, lo dimenticherai.]
E lei lo ricordava, quel gattino che camminava sul cornicione della finestra dalla quale stava uscendo, con le mani sporche di sangue, la guardava con i suoi occhi affilati.
[No, non dimenticherò.]
Il gattino l'aveva guardata, aveva miagolato piano.
E la maschera rideva.
[Sì, dimenticherai.]
Sakura aveva alzato gli occhi, aveva guardato il Falco e indicato il Gatto.
<< Quella, per favore. >>
[Così, non dimenticherò.]

Ma lei l'aveva visto, il rosso. Dietro una maschera, lei aveva visto il rosso.
[Non negli occhi neri, perché non negli occhi neri?]
E aveva pensato di non volerlo rivedere mai più.
[Il rosso va solo con gli occhi neri. L'azzurro, rosso non potrà mai diventare.]


L'ANBU prese la maschera del Gatto e gliela porse con un gesto fluido e quasi distratto.
Sakura guardò Naruto con il sorriso negli occhi.
[Non dimenticherò. Così non potrò dimenticare mai più, Naruto, sono davvero felice.]
Ma Naruto aveva lo sguardo fisso.
Indicò un maschera, l'ANBU la prese dalla prima scaffalatura a sinistra, e la guadò a lungo.
Poi gliela consegnò, e, facendolo, si tolse la propria.
Il brillio dei suo occhi bianchi era accecante nella penombra.
<< Naruto. >>
Ma Naruto non gli rivolse la sua attenzione.
Prese la maschera dalle sue mani, e se la infilò, piano.
Lentamente, con lo sguardo fisso, quasi ipnotizzato.
E Sakura, Sakura vide, Sakura vide il luccichio il rosso nei suoi occhi, il rosso.
[Perché?]
La maschera della Volpe coprì interamente il viso di Naruto.
Neji guardò esattamente dove dovevano esserci gli occhi di Naruto, dietro la facciata bianca.
<< Naruto, sei sicuro? >>
Sakura era paralizzata e tremava.
[Perché, perché, gli occhi, rossi, perché, rossi, perché?]
Naruto, da quel momento la Volpe, annuì.
Neji si rimise la propria maschera senza parlare.
La Volpe [Naruto?] si girò verso di lei, in silenzio.
E quell'ultimo bagliore, rosso, le scavò un intenso dolore al petto, come una lenta pugnalata.
Poi, più niente.
<< Andiamo? >>
Sakura abbassò gli occhi sul pavimento quasi ansimando.
Neji [oh, il nostro capitano, Neji, è bello che sia lui, vero, Naruto?] li guidò fuori dall'edificio.
Non disse nulla.
Sakura vedeva le spalle di Naruto, davanti a lei.
[Ma la sua maglietta non era nera, e i suoi occhi nemmeno.]
Sakura ebbe un brivido.
[Ma i suoi occhi, per un attimo, erano stati rossi.]


[I see the angels,
I'll lead them to your door.
There's no escape now,
No mercy no more.
No remorse cause I still remember
The smile when you tore me apart.]


Tsunade, al suo ritorno, sarebbe stata furiosa. Fu un pensiero distratto, svagato, come di quando, parlando con un paio di persone, una terza balena nella memoria in un lampo quasi lieve, portata da accenni di memorie lontane e oramai quasi dimenticate.
Se avesse fatto ritorno, ovviamente.
Ma quella non era nemmeno una domanda da porsi, perché Naruto non le avrebbe mai fatto del male.
E lei, i suoi occhi, li amava davvero tanto. Cioè, li aveva amati davvero tanto.
Sakura sospirò e pensò che sarebbe stato bello, rivedere Sasuke-kun.
Perché Sasuke-kun sarebbe stato lì.
[Con i suoi occhi rossi.]
Magari sarebbero arrivati insieme.
Non c'era perché; semplicemente, se c'erano lei e Naruto, doveva esserci anche Sasuke-kun.
Perché dopotutto erano una squadra, no?
E lo sarebbero sempre stati.
[No?]
Perché non c'era nient'altro, oltre a loro.
Sentiva una rabbia sorda premerle sul petto e Sakura sorrise, di un sorriso rancoroso che non si riconosceva. Non era cambiato niente, infondo.
[Quel sorriso, quei sorrisi. Che avevano zanne e che avevano follia.]
Iniziava a sentire l'odore della cenere, e del fuoco.
La verità era che lo aveva sempre saputo, infondo.
Che tre persone come loro potevano solo incontrarsi, scontrarsi e incontrarsi di nuovo e di nuovo, ma mai stare veramente uniti.
Mai.

[Sparkling angel, I couldn't see
Your dark intentions, your feelings for me.
Fallen angel, tell me why?
What is the reason, the thorn in your eye?]


Oh, ma lei l'aveva sperato, pensò con rabbia, che ce l'avrebbero fatta.
Dio, se l'aveva sperato.
Di più, anzi, lei l'aveva creduto.
Ed era stata tutta colpa loro.
Dei loro occhi.
[Azzurri. Rossi. Neri. Rossi.]
Colpa loro, fin dall'inizio.

<< Sasuke-kun...? >>
La luce del fuoco accendeva riflessi rossi nel fondo dei suoi occhi.
<< ... >>
<< Sasuke-kun, vieni, guarda. >>
<< Cosa vuoi, Sakura? >>
<< Guarda, Sasuke-kun, c'è la luna piena! >>
Silenzio.
<< Non è bellissima la luna piena, Sasuke-kun? >>
Lui non aveva risposto nemmeno quella volta.
Un lampo velocissimo passò nei suoi occhi, smorzandosi subito.
Sasuke si alzò, e sparì nel bosco.
[E lei era lì, sola, di nuovo.]


[I see the angels,
I'll lead them to your door
There's no escape now
No mercy no more
No remorse cause I still remember
The smile when you tore me apart.]


Sakura inalò lentamente l'odore di fuoco e cenere.
Aveva seguito la scia di alberi bruciati fino a quel momento e l'odore era sempre più forte e intossicante, sembrava bruciare i polmoni.
La scia si aprì repentinamente in un largo spiazzo nero di cenere e fuliggine.
Mozziconi di tronchi d'albero si innalzavano dal terreno con qualche fantasma di fiamma a bruciarne le estremità.
Lui [lui?] era seduto in mezzo alla radura.
[Il sorriso, quel sorriso.] Smise di correre solo quando fu a pochi passi, ansimante e non riusciva più a respirare quell'odore insopportabilmente forte, quell'aria che le raschiava la gola.
[P e r c h è ?]

[You took my heart,
Deceived me right from the start.
You showed me dreams,
I wished they'd turn into real.
You broke a promise and made me realize.
It was all just a lie.]


<< Ciao, ragazzina con gli occhi verdi. >>
La sua voce sembrava incredibilmente divertita. Era profonda e vibrante, e le ricordò il rombo di un tuono.
Sakura guardò i suoi occhi [che non erano i suoi] e il suo sorriso [che non era il suo], e non disse niente.
<< Pensavo avresti detto qualcosa, sai? O magari potresti piangere, sì, piangere sarebbe nel tuo stile. >>
Sakura non riusciva a parlare, il nodo che le serrava la gola le impediva persino di respirare. Sentiva le gambe rigide come di legno, e la schiena calda di sudore che le scivolava con lentezza esasperante dal collo fra le scapole.
<< Allora, Occhi Verdi? >>
Lui aveva la stessa espressione che avrebbe potuto avere un bambino con una formica nel palmo di una mano, prima di schiacciarla.
Sorrideva di quel sorriso che lei avrebbe definito quasi sadico, e che su quel viso stonava così tanto.
<< Io non ho paura di te. >>
Il sorriso si allargò di un po' e Sakura ebbe la netta impressione che avrebbe voluto ridere. Gliene fu in un certo modo grata quando non lo fece, perché non sapeva davvero se avrebbe sopportato il suono che sarebbe uscito da quella bocca che non gli apparteneva.
<< Ma certo che no, Occhi Verdi. Cosa ci faresti qui, altrimenti? >>
<< Vattene. >>
<< Oh, non ci penso nemmeno, Occhi Verdi. - il suo sorriso continuava ad allargarsi, sguaiato – è così comoda, questa forma. La continuerò a tenere finché questo corpo non sarà completamente corroso dal chakra. >>
<< Vattene! >>
Sakura riconobbe l'isteria nella sua stessa voce, e la sentì quasi patetica.

<< Lo sento. >>
<< ...davvero? >>
<< Sì. È passato di qui alcune ora fa, ed è diretto a sudovest. >>
<< Capitano...? >>
<< No. La missione è finita. Partiamo per Konoha domani mattina. >>
<< Ma Nej- >>
<< Niente “ma”, Gatto. Non siamo attrezzati per un inseguimento. >>
<< È vicino, io lo sento! >>
<< Adesso basta, Volpe. Qui comando io. Il discorso è chiuso. Torniamo a Konoha.>>
Sakura guardò Naruto e, dietro le fessure della maschera, rivide quel bagliore rosso che sperava di essersi dimenticata.
Prepararono il campo per la notte.
La mattina dopo, Naruto non era nella sua tenda.
Sakura, in quel momento, capì.
[Il bagliore rosso.]
E sapeva che aveva sbagliato tutto, di nuovo.


Lui inclinò la testa.
<< Nient'altro, Occhi Verdi? >>
<< Io so che tu non puoi uccidermi. >>
<< Ah no? >>
<< So che lui è ancora vivo, lì da qualche parte. Non lo permetterà. È forte. >>
<< Sai, ho imparato molte cose in questi anni nel villaggio, Occhi Verdi. >>
Il suo sorriso [che non era suo] si allargò ancora. I canini, appuntiti più di quanto lei si ricordasse, sporgevano dalle labbra.
E lei, maledizione, non riusciva ancora a dire niente.
[Mostro.]
<< Ad esempio che voi siete deboli, ragazzina. Oh, se lo siete. >>
[Continuava a sorridere, quel sorriso, quelle labbra, quegli occhi, non i suoi non i suoi, perché non i suoi? Lui doveva- ]
<< Non è vero! >>
[ -Lui doveva salvarla.]
Lui rise.
A quel suono Sakura sentì il respiro strozzarsi e un fortissimo colpo al petto.
[Non era così non era così non era così non- ]
<< Ah no? >>
Si lanciò contro di lui correndo, cercando di ignorare il calore che cresceva e cresceva, la cenere che vorticava lenta e lui che rideva, rideva, rideva e...
[Lui l'avrebbe salvata.]
Ci fu un lampo scarlatto, velocissimo, nient'altro che come un guizzo di fiamma poi un dolore, fortissimo, fortissimo, il dolore, il cuore batteva troppo forte, assordante, non riusciva a sentire altro che non fosse quel suono, che le spezzava il fiato, quel calore, dolore.
[Dio, perché.]
Tossì sangue.
[No.]
Il calore era insopportabile. Guardando finalmente nei suoi occhi da vicino, davvero da vicino, pianse.
Rossi, rossi.
<< Alla fine hai pianto, Occhi Verdi. >>
Lui scoppiò in una nuova risata, i suoi denti scintillavano, bianchissimi, come brevi lampi nella vista già annebbiata.
Il sangue sgorgava a fiotti sul terreno, e la cenere lo ingoiava immediatamente.
[Sai una cosa, Sasuke-kun?]
I suoi occhi erano sempre rossi, sempre, rossi, sempre rossi.
[Se decidessi di venire, Sasuke-kun, sarebbe questo, il momento.]
Lui sfilò il braccio dal suo addome lentamente e Sakura crollò in ginocchio.
[Sai una cosa, Naruto?]
<< Te l'avevo detto, Occhi Verdi. >>
[Se decidessi di venire, Naruto, sarebbe questo il momento.]
Guardò un'ultima volta negli occhi rossi.
Non diventarono azzurri.
[Non c'era più, Naruto, là.]
<< Gli umani sono davvero deboli. >>
[Naruto. Naruto. Naruto. Naruto.]
Aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono, solo un ennesimo fiotto di sangue mentre, nella cenere, il resto già iniziava a raffreddarsi.
Chiuse gli occhi.
Prima di morire, avrebbe voluto dirgli un'ultima cosa:
[<< Sì. >>]
Ma era troppo tardi anche per quello.
E lei aveva sbagliato tutto, di nuovo.

[Could have been forever.
Now we have reached the end.]





Gli ci era voluto un po' per capire.
Quando si era visto piombare alle spalle Naruto, Sasuke si era preparato per una battaglia lunga e molto faticosa.
I suoi occhi brillavano dell'energia purpurea della Volpe, come della Volpe era la maschera che aveva appesa alla cintura, e si ricordava che era la prima cosa a cui aveva fatto caso, dopo tutto quel tempo.

<< Ho abbandonato la squadra ANBU per venire a inseguirti, bastardo. Questa volta, ti riporto a casa. >>
<< Finiscila, Naruto. Konoha non è più la mia casa. >>
<< Cazzate. >>
Sasuke non cambiò espressione. Scivolò nella posizione di guardia, attivò lo Sharingan [occhi rossi contro occhi rossi] e attese. Non molto, a dire la verità. Naruto caricò immediatamente, come suo solito, ad una velocità davvero notevole.
Sasuke respinse il primo colpo, e il secondo, e un bel po' di quelli successivi.
Naruto si bloccò, lo fissò per un attimo, ansimando, e lanciò un ringhio basso e vibrante.
Il suo corpo venne avvolto dal chakra, e Sasuke serrò la mascella tanto che gli fece male.
Poi, successe una cosa che non si sarebbe aspettato.
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Gli bruciava la gola con il sapore del fumo.
Ai suoi fianchi gli alberi bruciati scorrevano sotto forma di un'ininterrotta sfumatura grigia.
Sasuke aveva l'impressione che sarebbe stato troppo tardi.
Come al solito, del resto.

Naruto rovesciò la testa all'indietro e urlò.
Urlò così forte da costringerlo a tapparsi le orecchie, quasi inconsciamente.
I chakra rosso vorticava, velocissimo, la temperatura dell'aria stava salendo vertiginosamente e Naruto non smeteva di urlare e quell'urlo, quell'urlo, sempre più alto, sempre più forte, era come gli schiacciasse la testa in una morsa terribile, devastante.
Sasuke si piegò in due per un attimo, chiudendo gli occhi, premendosi sempre più forte le mani sulle orecchie.
Quando li riaprì, intorno a lui c'era il più completo silenzio.
Il terreno e gli alberi nelle immediate vicinanze rispetto a dove poco prima si trovava Naruto erano animati da alte fiamme.
Lui non era più lì, e Sasuke non ne sentiva nemmeno la più remota presenza.
Dopo essersi ripreso dalla vampata di calore che gli aveva mozzato il respiro, si raddrizzò, boccheggiando, e aspettò.
Non successe nulla.
Guardandosi intorno, guardingo, iniziò ad allontanarsi.
Tanto, lì non sembrava esserci più niente da fare.
Chissà perché Naruto era sparito così.
Comunque, finché lo lasciva in pace, non gli interessava.
Solo poi aveva capito, dopo che era tornato al suo rifugio e si era sdraiato in silenzio sul letto improvvisato.
Si alzò di scatto, e corse.
Corse, corse, con il vento.
[Per il Vento.
Che era diventato Fuoco.]


Iniziò a sentire l'odore del fuoco.
Quando arrivò alla radura bruciata si bloccò di colpo, ansimando.
Sasuke fece scorrere lo sguardo sulle spalle della figura che stava esattamente in mezzo allo spiazzo, di schiena, poi lo portò a terra.
Trattenne il respiro per un solo, brevissimo attimo.
Infondo, lo sapeva già.
Che era di nuovo troppo tardi.

Lui si girò.
<< Oh. Il piccolo Uchiha. >>
Sasuke si avvicinò, piano, fissando Sakura negli occhi che guardavano il cielo.
[Un piede davanti all'altro, solo un piede davanti all'altro. Cammina. Sakura, alzati. Sakura. Gli occhi. Naruto.] Poi alzò lo sguardo sul viso dell'altro, semplicemente.
I capelli biondi spettinati, il coprifronte della Foglia al suo posto, il braccio destro che grondava sangue, che gocciolava sul terreno.
E, infine, gli occhi.
Rossi.
<< Kyuubi. >>
Il Kyuubi, nel corpo di Naruto, sorrise.
Le sue zanne quasi scintillavano.
<< Speravo ti facessi vedere, Uchiha. Volevo ringraziarti. >>
Sasuke sentiva la nausea salirgli allo stomaco.
<< Mi hai aiutato molto, sai. Senza di te, quel marmocchio non mi avrebbe mai fatto uscire. Ma per te -oh, per te,- è stata tutta un'altra cosa. Gli ho detto che senza di me tu saresti stato più forte di lui. >>
Il suo sorriso era feroce, sguaiato.
La pozza di sangue nella quale Sakura giaceva, inerme, continuava ad allargarsi, mentre il sangue continuava a sgorgare da quel buco, netto, nell'addome, che la trapassava da parte a parte.
[Sakura che ci aveva amati tanto, Naruto. Non aveva mai sbagliato niente, lei.]
Sasuke la vide come violata.
[Profanata.] La nausea continuava ad acuirsi.
<< E il marmocchio mi ha guardato, e ha tolto il sigillo. >>
Kyuubi rise.
Quel suono colpì Sasuke con una violenza che nemmeno lui si sarebbe aspettato, tagliandogli il fiato.
Se lo aspettava però.
[Ma faceva male lo stesso.]
Tornò a guardare Sakura, senza dire niente.
[Se solo qualche secondo prima se solo se solo...] Si inginocchiò, e la fissò ancora, da quella distanza ravvicinata.
Fra le labbra socchiuse la bocca era affogata nel sangue, i denti ne erano coperti, gli occhi sbarrati lo fissavano.
Lo accusavano.
[Anche stavolta se arrivato in ritardo, Sasuke-kun.] Aveva dei bellissimi occhi, Sakura, del verde più brillante che avesse mai visto.
Era strano come ora fosse tutto così opaco.
La traccia di una lacrima salata sotto l'occhio sinistro si perdeva con una brusca curva fra le tempie
Lui si ricordava di una scena così terribilmente simile da provocargli un freddo intenso all'altezza del petto.
[È davvero un peccato, Sasuke-kun. Io ti ho amato così tanto. E poi c'era Naruto, Sasuke-kun, lui mi amava davvero tanto, sai, forse quasi quanto amava te. Forse no. Io, comunque, l'ho sempre sperato. Ma comunque tu non c'eri mai.]
Si rialzò lentamente.
<< Perché non uccidi anche me, ora? >>
[Il suo sorriso. Il suo maledetto sorriso.]
<< Perché voi Uchiha mi interessate. Voglio vedere chi fra te e tuo fratello sopravviverà. Poi, ovviamente, lo ucciderò. >>
Sasuke lo fissò per un interminabile istante.
Dritto negli occhi, quegli occhi che aveva amato, a modo suo, anche lui.
[Che buffo, finalmente, ]
Non disse niente.
[Finalmente era come se Naruto gli assomigliasse davvero, con quegli occhi, quegli occhi rossi.]
Poi si voltò, iniziò a camminare lentamente fuori dalla radura.
[Naruto.]
Kyuubi scoppiò a ridere di nuovo, della sua risata sguaiata, animalesca, feroce.
Lui avrebbe voluto correre, [è] urlare, [finito] e magari, magari, piangere,[tutto] finalmente.
Ma sentiva solo freddo, e non riusciva a fare altro che camminare, lentamente, senza voltarsi [mai].
Sentiva [ancora] gli occhi di Sakura sulla schiena.
E persino quelli [azzurri] di Naruto. Quelli che non c'erano più.

[Ed è colpa tua, Sasuke-kun. Di nuovo.]

Mentre si allontanava, la risata del Kyuubi rimbombava come un tuono nel silenzio della foresta bruciata.


[Era di nuovo colpa sua.
Ed era stato lui che aveva sbagliato tutto, di nuovo.
]







[Terza classificata al concorso non-ufficiale di song-fic, tema Angels indetto da suzako sul forum.]
Oh, qusta shot era diventata un incubo.

Ringraziamenti sentiti a Suzako, che ha indetto il concorso e si è sobbarcata da sola il giudizio di dodici storie, compreso fra l'altro di giudizi accurati e, soprattutto, utili. Spero di riuscire a metterli a frutto.
Complimentoni alle prime due classificate, Lady Antares Degona Lienan e Mika_Mika e, ovviamente, a tutti gli altri partecipanti <3.


See ya :3





Helen





  
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