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Autore: Misaki Kudo    30/05/2013    10 recensioni
[Kazuha's death / KazuHei♥ ]
Era tutto inutile, l'ansia e il senso di vuoto si erano ormai presi possesso del suo corpo e di solo una cosa era certo: non l'avrebbero abbandonato mai, per il resto della sua inutile esistenza. Era da sempre stato un tipo impulsivo e testardo, fissato con i casi da risolvere.
Ma adesso che senso aveva tutto ciò? Ognuno di noi ha un motivo per andare avanti, che lo spinge a conoscere la verità. Quello di Heiji era un motivo oscuro ai suoi occhi, ma non al suo cuore, il quale da sempre cercava di farglielo capire, ma inutilmente. Adesso solo il vuoto, l'unica cosa di cui poteva accontentarsi.
Osservava come pietrificato il corpo inerme della ragazza d'innanzi a lui. Un brivido gli percorse la schiena e gli bloccò il respiro. Non riusciva più a pensare in modo razionale, ogni cosa nella sua testa stava andando lentamente a frantumarsi come quei petali rosa che pian piano si staccavano dagli alberi.
Quei fiori che ti piacevano tanto, vero Kazuha?
___________
Alla mia amata zia Nede! ♥
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Will never die.


Respirava forte, come se volesse far uscire tutte le preoccupazioni, tutti i sentimenti, tutte le sensazioni. 
Era tutto inutile, l'ansia e il senso di vuoto si erano ormai presi possesso del suo corpo e di solo una cosa era certo: non l'avrebbero abbandonato mai, per il resto della sua inutile esistenza. Era da sempre stato un tipo impulsivo e testardo, fissato con i casi da risolvere. Voleva primeggiare su tutto e su tutti, era pur sempre Heiji Hattori, il grande Detective dell'Ovest. Con lui nessun caso restava irrisolto, ogni malvivente veniva punito.
Ma adesso che senso aveva tutto ciò? Ognuno di noi ha un motivo per andare avanti, che lo spinge a conoscere la verità. Quello di Heiji era un motivo oscuro ai suoi occhi, ma non al suo cuore, il quale da sempre cercava di farglielo capire, ma inutilmente. Adesso solo il vuoto, l'unica cosa di cui poteva accontentarsi.
Osservava come pietrificato il corpo inerme della ragazza d'innanzi a lui. Un brivido gli percorse la schiena e gli bloccò il respiro. Non riusciva più a pensare in modo razionale, ogni cosa nella sua testa stava andando lentamente a frantumarsi come quei petali rosa che pian piano si staccavano dagli alberi.
Quei fiori che ti piacevano tanto, vero Kazuha?
—Mi dispiace ragazzo. Ho provato a chiamare i soccorsi e a rianimarla, ma la ferita che le hanno provocato era troppo profonda. Ha perforato organi vitali quella pallottola, non c'era più niente da fare. Sai una cosa? Aveva un messaggio per te. Sforzandosi mi ha pregato di dirtelo, non sai con quanta difficoltà cerco di pronunciarti queste parole. Avrei tanto voluto che tu le avessi sentite al posto mio, l'avrebbe voluto anche lei—

«Onto, G-gomen. Wa-watashi ha a-anata ga..d-daisuki, Heiji»
(Scusami, davvero. Io ti ho sempre amato, Heiji)

 

Male. Faceva terribilmente male. Travolto da mille lame affilate, avrebbe tanto voluto che fosse così. Tutto pur di rivedere il suo sorriso.
Stupida, l'aveva fatto di nuovo, ma a differenza di quella volta* tu non c'eri.
Si diresse verso il suo corpo e, piegandosi sulle ginocchia, cominciò a sbattere ripetutamente i pugni sul terreno duro e aspro. Imprecava con tutta la forza che aveva, le vene cominciarono a pulsargli sulla testa. Sottili ferite cominciavano ad essere evidenti sulle sue mani graffiate. Il sangue sgorgava lento e caldo, occupava i solchi creati nella mano, non riusciva a colmare il vuoto. Continuò a procurarsi quelle brutte ferite, sbatteva i pugni sempre più forte.
Non gli importava più nulla, niente era il dolore fisico confrontato con quello che provava il suo cuore in quel momento. Una farfalla si posò sul masso lì vicino, una folata di vento la fece sbattere contro un tronco. Esalava gli ultimi istanti di vita. Come lei.
Ce l'aveva con il mondo, ce l'aveva con lei, ma soprattutto con se stesso. Dov'era in quel momento? Lui che aveva deciso di proteggerla da tutto e tutti, che avrebbe sacrificato la sua stessa vita solo per lei, dov'era quando, quel lurido verme, quel putrido carnefice le aveva tolto la vita?
Ah già, stava risolvendo uno dei suoi tanto amati casi. Quei casi che adesso odiava con tutto se stesso, quei casi che gli avevano portato via lei. L'aveva ripromesso a se stesso, non poteva più continuare ad andare avanti allo stesso modo. I misteri, i casi, gli omicidi, nulla poteva essere più senza lei.
Si soffermò ad osservarla, gli occhi ancora lucidi diventarono improvvisamente dolci. La bocca tremante curvò in un leggero sorriso, uno di quelli che le rivolgeva quando lei non se ne accorgeva, già. Perché lui si nascondeva, da sempre. Osservava quel viso beato, quella pelle candida.
Non avrebbe mai più rivisto l'immensità di quegli occhi verdi smeraldo. Quanto era stato stupido? Pensare che sarebbe rimasta per sempre con lui.
Pensare che non l'avrebbe abbandonato mai. Invece l'aveva fatto, prima ancora di conoscere i suoi veri sentimenti.
Allungò la mano verso il suo viso che andò ad accarezzare dolcemente, mentre con il braccio la sollevava da terra per stringerla a sè. Il corpo freddo lo pietrificò mentre nella mente susseguivano tutti i frammenti di memoria, tutti gli attimi che per sempre sarebbero albergati nella sua mente, nel suo cuore.
La vide bambina, mentre giocava insieme a lui con un paio di manette del padre, quando quella volta rimasti bloccati dovettero fare anche il bagno insieme. La vide adolcescente alle scuole medie, mentre si sistemava il fiocco della coda sbuffando perché lui la prendeva in giro. La vide liceale mentre gli sorrideva con in mano l'amato casco nero, pronta a seguirlo in capo al mondo mentre era inviaggio per i suoi casi da detective.
Solo adesso si pentiva di non averle aperto il suo cuore, quel cuore che non riusciva a comprendere nemmeno lui stesso.
Lui che da sempre la considerava una sorellina, lui che però al tempo stesso sapeva di non essere, solo un fratello. Lui che non lo ammetteva mai.
Avrebbe tanto voluto avere altre vite, gliene sarebbero bastate anche tre. Tre vite per poter stare al suo fianco. Tre vite per poter viaggiare con lei. Tre vite per poter crescere con lei. Tre vite per innamorarsi tre volte sempre e solo di lei.
I petali di ciliegio continuavano a cadere, quasi a voler racchiudere i due giovani di Osaka in una bolla fuori dallo spazio e dal tempo, dove per sempre sarebbero rimasti solo loro, con le loro avventure, con le loro storie. Nulla li teneva stretti a quel mondo, solo quei petali di ciliegio che come quella volta** li avvolgevano, che come quella volta li proteggevano. La rivide nuovamente, Heiji. Quella bambina che giocava con la palla intonando 'Maru Take ebisu ni oshi oike[..]', quella bambina che aveva cercato per sedici lunghi anni, quella bambina che in realtà era da sempre cresciuta con lui. Quella bambina che gli era sempre stata accanto. Le sorrise nuovamente, Heiji. Forse per l'ultima volta, chissà.
«Ti amo anch'io, baro», dopodiché si accasciò anch'egli, vinto dal dolore.





*L'isola della sirena.
**Movie 7-






_________________♥
Okay, probabilmente mi odiate già. La miaprima KazuHei e vado già nel drammatico.
Ma non posso farci niente, oggi ero particolarmente depressa forse è meglio che io eviti di scrivere in queste condizioni ma non posso farci niente D:
Naturalmente il finale è a libera interpretazione maaaaaaaaaaa, io vorrei che i due tonni stessero per sempre insieme ragion per cui...
..NO NO! Non lo dico che è meglio ç________ç
Comunque niente, spero di non essere caduta troppo nell'OOC e che questa flash vi sia piaciuta almeno un pochino!
La dedico alla mia amatissima zia Benny♥ la quale da poco si è appassionata a questi due tonni e a DC u.u <3
Fatemi sapere tramite recensione!
Alla prossima :*

Misaki
   
 
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