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Autore: puciu    15/12/2007    6 recensioni
I brevi e solo apparentemente insignificanti momenti in cui la piccola Anne Mackenzie è entrata a far parte della vita di Tom Riddle.
Una storia d'amore?
Decisamente no.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11 settembre 1945, King’s Cross, Londra.

Sono alla stazione. Sul mio biglietto c’è scritto: Hogwarts Express. Il nome del treno, ok. Che parte al…binario nove e ¾ . Naturalmente non c’è nessun binario nove e ¾, e non sono così stupido da andarlo a chiedere. Mi avvicino al pilastro che divide le banchine tra il binario 9 e il binario 10. Ci deve essere un modo, qui in mezzo. Per fortuna sono in anticipo. Mi appoggio qui e aspetto. Perché quel vecchio non mi ha detto come arrivare al treno? Dopo tutto…
Aspetta, si avvicina qualcuno. Una signora alta che accompagna un ragazzino sui 13 anni. Hanno un gufo. Si avvicinano al mio pilastro. Ok, ci siamo. Adesso passano vedo come si fa, e poi vado anch’io, il tempo passa. Ma la signora mi vede.
“Ciao, hai bisogno di aiuto?”
Ma guarda questa. È chiaro che ho bisogno di aiuto. Se solo ti muovessi…
“No, grazie.”
Lei guarda il mio baule, e il biglietto per Hogwarts.
“Certo. Allora vai, Rufus, vengo dopo di te.”
Il ragazzino si avvicina al pilastro, poi scompare. Così fa anche la mamma. Se l’hanno fatto quei due, non dev’essere poi così difficile. Mi accosto e chiudo gli occhi. Un’ improvvisa vampata di caldo. Spalanco gli occhi. Un treno a vapore scarlatto sbuffa impaziente, dappertutto strilli, miagolii,gufi che volano frullando le ali. Guardo il treno. “Hogwarts Express”, dice. Beh, ce l’ha fatta da solo. Niente di così difficile,no? Spingo il carrello.


*


Ma spiegami perché devo infradiciarmi tutto su questa minuscola barchetta quando ci sono comode carrozze.. chissà dove sono finite le mie cose… ah, già devo ricordarmi di chiedere quali sono gli animali ammessi a scuola…ecco il castello. Ma cosa fanno tutti “OHH..” non hanno mai visto un castello? Ha un’aria antichissima…Ho letto su “Storia di Hogwarts” che il castello è stato costruito ancora prima che arrivassero i quattro fondatori …ci saranno anche i fantasmi, suppongo. È davvero enorme, sembra difficile orientarsi…e devo ammettere che è bello così tutto illuminato. Chissà quanti segreti contiene…devo scoprirli assolutamente… devo anche ricordarmi di tagliare questi fili dalla manica della divisa. Stiamo per arrivare… Ma guarda te se devo anche tenermi in equilibrio per non cadere.. non voglio finire in pasto alla piovra gigante ancora prima di entrare, grazie..

 

*

Pff.. ho i capelli fradici. Va beh, adesso si può usare la bacchetta no? Ho letto un incantesimo sul libro…ohh, ecco così va meglio. Ma che hanno tutti da guardare? Aha, sono l’unico che ha letto i libri? Ah, si entra!

 

*

Sono tra gli ultimi. Ho avuto abbastanza tempo per guardare i tavoli…  I Grifondoro sono entusiasti di ogni singolo nuovo studente. Tutti a presentarsi, a urlare, ad applaudire… a guardarsi intorno ad ogni battuta per vedere se qualcuno li sta ascoltando. Che nausea. Tassorosso si accontenta degli scarti. Assolutamente da evitare. I Corvonero hanno tutti un’aria saputa… ma non sono certo all’altezza dei Serpeverde. Anzi,  i Serpeverde mi sembrano gli unici degni… so già in che casa voglio capitare.
“Mackenzie, Anne” “Grifondoro!” Una ragazzina spaventata viene sommersa dalle braccia dei suoi nuovi esuberanti compagni.
“Riddle, Tom” eccomi. Passo sicuro. Mi avvicino allo sgabello. Prima ancora di aver sentito il cappello appoggiarsi sulla mia testa, gli applausi all’urlo “Serpeverde!”
Passo sicuro, sguardo alto. Non voglio sembrare un timido bambino del primo anno. Mi siedo tra i miei nuovi compagni e regalo un’occhiata agli ultimi Grifondoro che stanno ancora fischiando.
Non sono mai stato così fiero di me.

 

*

A quanto pare il nostro dormitorio è nei sotterranei. Seguo il prefetto. Stiamo passando di fianco ad una minuscola porticina. Devo ricordarmi di controllare dove porta.

*


 “Ciao, io sono Sean. A quanto pare divideremo per sette anni il dormitorio. Tu come ti chiami?”
 “Tom.”
 “Da dove vieni Tom?”
 “Da Londra.”
Ma cosa vuole questo?
 “Ah,io invece vivo a Edimburgo ma vengo dalla Cornovaglia.. mia mamma è babbana.. sai sembra che qui tengano molto alle origini, quindi non ho intenzione di dirlo. I tuoi genitori sono tutti e due maghi?”
“Scusa ma ho molto sonno. Penso che andrò a dormire. Comunque certo, i miei genitori sono tutti e due maghi.”
 “Va bene, allora buona notte Tom.”
Si, buona notte.

 

*

“Hey, ma l’hai visto quello?”
“Quale?”
“Quello Serpeverde.”
“Se è Serpeverde non mi interessa.”
“No,dai, guardalo! Cioè, è troppo carino!”
“Ma dai, quale?”
“Quello seduto di fianco a quello ricciolo rosso. Quello con la frangia e i capelli neri..!”
“Ah, quel Riddle?”
“Lo conosci?!?”
“No, era dopo di me allo smistamento.”
“Come si chiama?”
“Tom, mi pare. Ma dai, non hai sentito il cappello? L’ha mandato a Serpeverde ancora prima che si fosse appoggiato sulla sua testa!”
“No,non ho seguito lo smistamento, mi sono fermata a Abercombie James, il primo, quello biondo..!”
“Sai, qui si studia anche, Mary!”
“Ma dai, guardati un po’ in giro!Non ho mai visto una concentrazione così di ragazzi carini! Senti, cerca di conoscere quel Riddle, così poi me lo presenti, ok?”
“Non lo so…non mi convince Mary. Sembra solitario.”
“Non mi interessa, ma glieli hai visti gli occhi? Mai visti degli occhi più profondi, Anne!”
“Dai, ma piantala!”

 

*

Non ho mai mangiato del cibo più buono. Altro che quella spazzatura che ci servivano all’orfanotrofio.. quasi mi prendo un’altra omelette. Oh, ma che continuano quelle due Grifondoro? Che hanno da guardare? Certo che quelli sono proprio maleducati…

*


“Professore.. professor Lumacorno?”
“Dimmi tutto Tom! Ah, ancora complimenti, non mi era mai capitato uno studente che riuscisse a rispondere a tutte le mie domande alla prima lezione! Sono certo che sarai un ottimo pozionista.”
“Grazie mille signore. Volevo farle una domanda.”
“Tutto quello che vuoi.”
“Professore, volevo sapere se era possibile, cioè.. oltre al gufo ,il gatto il topo e il rospo…se era possibile portare altri, altri tipi di animali, signore.”
“Altri tipi? Ma quelli sono gli animali tipici dei maghi, Tom! Che altro?”
“No, è che mi chiedevo.. cioè, ho una certa affinità… poi, la mia casa.. mi chiedevo.. il serpente, professore.”
“Serpente? Un  serpente a scuola? Ah, ricordo che il professor Silente me lo aveva accennato.. sai parlare il serpentese, giusto, Tom? Comunque, sicuramente non è possibile, mi dispiace”
“Si signore, ho questa dote. Ma lo terrei in dormitorio, e ..”
“Mi dispiace, ma  la mia ultima parola. Non è proprio possibile, Tom. Ora vado, ho una certa fame. Se non ti dispiace…”
“Certo professore, e scusi per il disturbo.”
“Nessun problema Tom. Curiosità suppongo…”
“Certo signore.. arrivederci”
Ma che si aspetta, che tenga uno stupido rospo?

 

*

“..Ciao..”
“Ciao.”
“Tu sei Tom, giusto?”
“Si.”
Oh, ma sono tutti scocciatori!
“Ah, io sono Anne, sono a Grifondoro..”
“Senti, scusa, la lezione,sai..”
“Certo.. ciao, allora”
Non farò certo amicizia con una Grifondoro, questo è sicuro!

 

*

“Senti te l’avevo detto, Mary! Non ne vuole sapere di scambiare 2 parole..”
“Tu continua a insistere. Ricordati che sei una frana in pozioni, e senza il mio aiuto…”
“Mi stai ricattando?!”
“No, è solo uno scambio equo. Ah.. ciao Jared! Tutto bene? Vai a Trasfigurazione? Anch’io! Ti accompagno! Che mi racconti?....”
Che spreco di cervello…

 

*

“Benvenuti alla vostra seconda lezione di Erbologia, ragazzi. Oggi, dopo la parte teorica della scorsa lezione, ci eserciteremo con piante vere. Allora chi si ricorda la definizione di Erbologia che abbiamo scritto l’ultima volta? Si, Riddle.”
“L’Erbologia è lo studio delle proprietà delle piante magiche e del contesto positivo o negativo in cui si inseriscono nella vita del mago.”
“Esattamente. 5 punti a Serpeverde. Adesso vi dividerò in coppie per la pratica. Oggi cominceremo con il Baccello di Fuoco. Allora, cos’è un Baccello di Fuoco? Ancora solo Riddle? Prego, Tom.”
Ma sono l’unico che fa guadagnare punti a Serpeverde?
“Il Baccello di Fuoco è di provenienza africana, il succo che scaturisce dal bacello è ottimo per curare molti tipi di ustioni, mentre la buccia ha delle proprietà eccellenti nella preparazione di pozioni.”
“Eccellente! Ancora 10 punti. Mi aspetto che alla prossima domanda risponda qualcun altro, però. Abbiamo abusato anche troppo dell’eccellente preparazione del nostro giovane compagno.”
E qui mi regala un bel sorriso. Ma com’è facile entrare nelle loro grazie.
“Allora, le coppie: Macdonald con Pibble, Theresa, tu con Beetle…”
Ecco, vediamo chi mi capita adesso…tanto lo so che lavorerò da solo.
“Riddle e Mackenzie.”
Ah, è quella di Grifondoro che mi ha fermato oggi prima di Trasfigurazione… beh speriamo che non sia un’incapace.
“Adesso distribuisco i baccelli. Serve un eccellente lavoro di coppia per estrarre il succo dal baccello senza tralasciare le proprietà. Il baccello non è propriamente offensivo, ma maneggiatelo con i guanti di protezione.”
“Prendi il baccello.”Le dico.
“Prendo tutto, ma non ordini da te!”
Ha un po’ di spina dorsale, bene.
“Non eri così sicura di te oggi quando cercavi di attaccare bottone, no?”
Arrossisce furiosamente.
Stranamente non provo piacere nell’averla colpita nel segno.
Afferro l’enorme baccello con le due mani.
“Non ho cercato di attaccare bottone… tu non interessi.. a me.”
Ma cos’è questo tono di disprezzo?
“Mmmm.. bene.. senti me lo reggi un attimo? Prendo il coltello.”
Afferra il baccello di malavoglia.
“Non devi schiacciarlo così, altrimenti…”
“Abbiamo un saputello?”
“Senti, cerca di collaborare.”
“Tu cerca di collaborare!”
oh, ma cos’ha questa contro di me?
“Hey, ma che hai contro di me? Cioè, non che mi interessi, ma, se dobbiamo lavorare insieme…”
Ma che ti succede? Chissene frega di cosa pensa quella stupida grifondoro!
“Niente guarda… è…che…”
La guardo, la sua amica la sta fissando. La sta fulminando con gli occhi! Ma cosa vuole? La fisso finché non è costretta ad abbassare lo sguardo imbarazzata.
Lei l’ha notato, e si interrompe di colpo.
“Eh…tu continua a tagliare, io prendo il contenitore per il succo…”
“Non sembra che tu e la tua amica vi adoriate, no?”
“Che…chi? Oh…Mary.. no, è una ragazza molto simpatica, e…carina, si.”
“Perché ti stava fulminando?”
“Non mi stava fulminando…” dice poco convinta.
Alzo le sopracciglia.
“Oh, e va bene…lei mi aiuta in Pozioni se io divento tua amica e vi presento.”
Dice tutto d’un fiato. Poi diventa fluorescente.
La cosa è così assurda e senza senso che mi viene da ridere. Ma che c’hanno in testa queste?
“Ah. È per lei che oggi mi hai fermato prima di Trasfigurazione?”
Il colore delle sue guance dice tutto.
“Bene, puoi dirle che non mi interessa, grazie. E ora, saresti così gentile da passarmi quel tappo?”
Per tutto il resto della lezione non ci rivogliamo la parola. Ma abbiamo lavorato così bene sul baccello che guadagniamo 10 punti a testa per le nostre case.
Dopo tutto, lei non è male.
Eh? Che ho detto? Devo essere impazzito.

 

*

Deliziosa questa zuppa. Ne prendo ancora un po’. Automaticamente mi sporgo verso il tavolo di Grifondoro. Anne sta ascoltando Mary, che sembra una madre che punisce sua figlia dopo che ha combinato qualcosa di male.
Ma come funziona la testa delle ragazze? E comunque non ho mai visto una ragazza più oca di quella Mary.
Ancora un po’ di zuppa, dai.

*


Arrivo a Pozioni in anticipo.
“Buongiorno professor Lumacorno.”
“Ah, entra pure Tom! Stavo finendo di preparare la lezione di oggi. Come mai già qui? La lezione inizia tra in quarto d’ora! Potevi portarti avanti con i compiti, per esempio. Comunque siediti, mentre aspettiamo i tuoi compagni.”
“Sono arrivato in anticipo perché ho finito i compiti, signore. Ma se la disturbo…”
“Assolutamente no, caro ragazzo! Hai finito i compiti? Tutti? E pensare che i ragazzi a Hogwarts si lamentano sempre che gli ci vuole tutta la notte per finirli! Si, mi avevano detto gli altri insegnanti che eri un ragazzo molto dotato..”
“Grazie, signore.”
“Ah, Tom, io lo vedo subito. Io li inquadro subito i ragazzi che faranno strada.. e tu sei uno di questi. Farai cose grandi, ragazzo! Ah, ecco Theodor! Vieni, accomodati.”
Dopo un po’ arrivano tutti. Mi ero dimenticato che Pozioni è con i Grifondoro. Appena entra Mary si dirige diretta verso il posto accanto al mio.
“Posso?”cinguetta, e si stava già sedendo quando rispondo.
“No, è occupato” dico, senza sforzarmi di rispondere al suo sorriso.
Lei sembra offesa, e si siede a un tavolo vicino.
Quando entra Anne, mi viene un’ispirazione improvvisa. “Vieni, Mackenzie. Ti ho tenuto il posto”.
L’espressione di Mary passò nel giro di un secondo dallo stupore più assoluto alla furia. Guarda Anne come se volesse incenerirla e sposta la sedia.
Anne si siede sul bordo della sedia, come pronta a scappare.
“Ma sei scemo? Quella mi ammazza!”
“E allora? Che ti importa? Non ti devi far mettere i piedi in testa da lei.”
“Ma che fai adesso, il paladino dei popoli? Non mi sembri un santo,no? Mi sbaglio, o parli a tutti come se non fossero degni della tua presenza?”
sbotta.
Ecco, ce l’ha fatta. Ha colpito e affondato, e ora ha l’espressione di una che cerca di ritrovare le parole che ha detto e di rinfilarsele in bocca.
“Bene.”ostento una finta calma. “Bene. Vai da lei. Forza. Non mi sforzerò più di parlarti come se fossi - com’era?-“degna della mia presenza”. Evidentemente nemmeno tu lo sei.”
“No.”sussurra “Non vado da lei.”
Poi, come se ci avesse pensato dopo, aggiunge “scusa.”
Non mi sforzo di risponderle.
“Allora, ragazzi. La vostra, per essere un primo anno, è una buona classe, quindi ho deciso di mettervi alla prova. Preparatemi correttamente questo Infuso Singhiozzante. Chi preparerà l’Infuso migliore farà vincere 30 punti alla sua casa. Forza!”
Inizio a tirare fuori le mie cose. Anne non sa nemmeno da dove cominciare.
“Se fossi in te, come prima cosa inizierei a togliere il coperchio al calderone.”
Anne sembra stupita.
“Hai intenzione di aiutarmi?”
“Il minimo per farti evitare la vergogna.” dico.
“Mmm…” sembra imbarazzata.“Grazie.”
Mary, in quel momento, sbattè l’armadio degli ingredienti un po’ troppo forte.

 

*

Corro verso l’aula. Mancano 3 minuti all’inizio della lezione. Come ho fatto a non accorgermi dell’ora? Giro l’angolo e…
SBAMM!!
“Ahh! Guarda dove vai, idiota! Tra un po’ mi ammazzavi!”
“Ehh, SCUSA!! Non sei l’unico in questo mondo in ritardo a lezione!”
È Anne.
“Beh, si, va beh.. bof...”
“ALLORA? Non eri così in ritardo?!”
“SI! Infatti adesso vado! È… che ti si è rotto il calamaio…! Guarda la mia divisa!”
“La tua divisa è nera, Tom!”
Un brivido mi scorre lungo la schiena. Odio quando la gente mi chiama con il mio nome.
“Si, vabbè, adesso corro a lezione…” affretto il passo mentre lei borbotta “reparo”. Certo che è un’ossessione, eh? Quella ragazza è dappertutto!

 

*

“Allora, qual è la data dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O. quest’anno?”
“Temo che la terza settimana di maggio non sia l’ideale, professoressa Gaiamens. Gli esami all’aperto, come Astronomia e Cura delle Creatura Magiche si svolgerebbero sotto un tremendo acquazzone, come mi ha fatto notare oggi il giovane Tom Riddle.”
“Che c’entra Riddle, professor Bathshot?”
“Beh, stavamo discutendo della lezione e lui mi ha chiesto per quando erano fissati gli esami G.U.F.O. Mi ha fatto notare che le ultime due settimane di maggio saranno decisamente piovose.”
“Quel ragazzo ha sempre da dire su tutto! Dovete sentirlo a Erbologia, sembra che abbia studiato il libro a memoria!”
“Oh, è anche un pozionista molto preciso… molto dotato in tutto, a quanto sembra…”
“Si, mai viste fare delle cose così con una bacchetta da una ragazzino del primo anno! Non pensi Albus? Non esprimi le tue opinioni..?”
“Oh, caro Augustus, è chiaro che è molto bravo anche in Trasfigurazione. Molta teoria, e pratica nel dormitorio,a quanto sembra. Ma è anche un ragazzo furbo, che sa cosa vuole. Mai prendere gli allievi sotto gamba, sanno sempre come approfittarsene…”
“Suvvia, Albus, un ragazzo dai modi così gentili! Molto solitario, però, mi sembra…”
“Si, ma l’ho notato che sembra aver stretto una certa amicizia, con la piccola Anne Mackenzie…”
“Si, sono sempre vicini a Pozioni. Beh, è un bene, anche lei è molto solitaria, non ha tanti amici. Una ragazzina così bella e così timida…”
“Una Grifondoro? Riddle ha fatto amicizia con una giovane Grifondoro? Oh, ma è assurdo, sembra che Tom stia per cambiare lo svolgimento delle cose, a Hogwarts…”
“Suvvia, Martha, non esageriamo. Cambiare la storia.” disse Silente. “Allora queste date?”

*


“Pesci?Ma no, è la piovra gigante..” dico, osservando le bolle sul lago.
“Piovra gigante?” sembra spaventata “stai scherzando?”
“No, c’è scritto in “Storia di Hogwarts”.
“Ma è assurdo! Se l’avessi saputo non mi sarei fatta portare in barca il primo giorno! Non è pericoloso?”
“Oh, ma come sei paurosa!”
“Non ho paura! Sto solo dicendo che…”
“Hai paura! Povera Anne, la brutta piovra gigante non deve farle del male..”
“Oh, dai, piantala, Tom!”
Basta. Odio sentire il mio nome pronunciato da altri.
“Perché ti irrigidisci?” esordisce lei all’improvviso.
“Eh?”
“Ti sei irrigidito. Diventi sempre serio, quando ti chiamo per nome. Non ti piace il tuo nome?”
Rifletto prima di risponderle.
“A te piace il nome Anne?”
“Hey, non si risponde a una domanda con un’altra domanda!”
“Dai andiamo, che c’è Difesa…”

 

*

“Che cosa fai?”
Sobbalzo.
“Hey, sei matta! Che ci fai qui? Mi hai seguito?!”
“Ma che seguito! Comunque, cosa guardi? È la Sala Trofei, giusto?”
Guardandomi intorno, mi rendo conto di quanto è inutile la sua domanda. Siamo ricoperti di coppe e targhe, è chiaro che è la Sala Trofei.
“Si.”
“Che cosa cerchi?”
“Niente.” rispondo.
“Hum, utile venire fin qui di soppiatto di sera per cercare il niente! Tom, mi nascondi qualcosa. Dimmi perché non vuoi che ti chiami per nome. Dimmi cosa cerchi nelle vecchie targhe e nei vecchi giornali e nei vecchi libri di magia della biblioteca. Non mi hai mai parlato di te…”
No. Non ho intenzione di parlare di tutto questo con lei. Come non ne ho parlato con Sean, con i professori, con il Preside. Non capirebbe. Nessuno può capire.
“Non sono affari tuoi.”
“Che risposta gentile.”
“È la verità.”
Silenzio da parte sua.
“Io.. io credevo che fossimo amici”
Oh, ma cosa fa, piange? Non le sopporto le lacrime.
“Amici? Non ho bisogno di amici.” Rispondo.
Dalla sua espressione potrebbe essere in procinto di abbracciarmi o di tirarmi uno schiaffo. Dopo un paio di secondi, opta per la seconda.
“AHIA! Ma che fai?”
Senza parlare, lei si gira e mi da le spalle mentre esce dalla porta, la sciarpa rossa e oro che le svolazza dietro.
Che scemo che sono.
Mamma mia, che male, però. Esco massaggiandomi la guancia.

*

“Anne, devi aggiungere ancora la Pietra di Luna” le sussurro il giorno dopo. Lei fa finta di non aver sentito, come prima. Poi, quando pensa che non stia guardando, aggiunge la Pietra. Così mi fa sentire in colpa e prende anche un buon voto, furba la ragazza.
“Per quanto continuerai a ignorarmi?”
Silenzio.
“Guarda che ieri mi hai fatto male!”
Non ce la fa più a far finta di non ascoltare.
“Ah, io ho fatto male a te? Ma che coraggio…”
In quel momento, la porta si apre.
“Buongiorno Albus!”
“Buongiorno Horace, ho bisogno di parlare con la signorina Mackenzie. Anne, puoi seguirmi per favore?”
Lei sembra terrorizzata. Si alza, e mi lancia un ultimo sguardo prima di seguire il professor Silente attraverso la porta.

 

*

Finita la lezione, 10 minuti dopo, corro verso l’ufficio di Silente al terzo piano. Arrivo e sento la sua voce all’interno. Così inizio a bussare. Prima piano, poi più forte, fino a che Silente non mi apre. Davanti a lui, sull’uscio del suo ufficio, mi sento stranamente piccolo.
“Scusi professore, Anne..”
“La tua amica è qui, Tom. Anne, ti accompagna lui in dormitorio..”
Anne esce, gli occhi rossi di pianto, e poi mi butta le braccia al collo, e ricomincia a piangere.
Io non me l’aspettavo, non so cosa fare, lei mi si è buttata addosso! Se vuole parlare, perché non mi guarda in faccia, invece di aggrapparsi così? Non mi importa se sta piangendo, può guardarmi lo stesso…
“Tom… è… mia madre.. lei.” Dice fra i singhiozzi. “Io non lo potevo sapere.. lei non mi aveva detto d-di essere m-malata..” mi guarda in faccia. “È all’ospedale, Tom. Non so q-quanto ci resterà.” Detto questo, mi riabbraccia forte, così tanto da mozzarmi il fiato. Vorrei dire qualcosa, vorrei dire qualcosa per consolarla… ma non mi viene niente. Assolutamente niente.

 

*

“Stai partendo.” Non è una domanda.
“Si.” Risponde lei comunque.
“Tornerai?”
“Non credo. Devo stare con mio padre e mia sorella a Little Harbour. Finirò di studiare…a casa.”
“Quindi è un addio.”
“Suppongo di si.” Fa lei.
Faccio per porgerle la mano, ma lei si avvicina, mi scosta i capelli e mi da un bacio velocissimo sulle labbra.
Ritiro la mano e resto come una statua di cera.
“Addio, Tom. Spero che.. che ci rivedremo. Un giorno.”
Detto questo prende il baule, prima che io possa rispondere, gira i tacchi e sale sulla carrozza che la stava aspettando.
Allora addio, Mackenzie. Magari ci rivedremo, un giorno.



13 maggio 1978, Patchamole Cross Road, Little Harbour.


Questa volta ho deciso di venire di persona. Stasera tutto sarà finito.

Patchamole Cross Road, Little Harbour. Mackenzie. Un’associazione che mi risulta stranamente familiare. Mi avvicino alla piccola casa. So che è questa la porta.
un lampo e la spalanco.
Un uomo urla.
Un semplice movimento della bacchetta e non dirà mai più niente.
Entro deciso nella casa. So che c’è un’altra persona da finire.
I rumori provengono dal piano di sopra. Sembra che la donna si sia accorta che c’è qualcosa che non va. È inutile che ti barrichi in camera, Anne Mackenzie…
Spalanco la porta e vedo la donna in faccia…e tutto mi è chiaro. Immagini mi vengono agli occhi, ricordi dimenticati. Anne Mackenzie.
Per una seconda volta rivedo le sue lacrime.
“No…no…”
“Anne Mackenzie…”
Lei spalanca gli occhi.
“Non...non…”
“Che brutta idea, Anne Mackenzie…che brutta idea…”
“Tom Riddle...”
“No, Anne… ti sbagli.”
“Così…cosa…cosa sei diventato…” nei suoi occhi azzurri leggo la supplica. “Riddle…Pensavo che ci fossimo detti addio… ” singhiozza.
Improvvisi ricordi mi offuscano gli occhi... un androne buio, una ragazza dai capelli neri... mentre un brivido di disgusto mi sale lungo la spina dorsale, mi costringo a riaprire gli occhi.
“Anne. Mi ricordo, bene. Evidentemente, comunque, non era quello… il nostro addio.” Sussurro.

“Avada Kedavra”.

  
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