11 settembre 1945,
King’s Cross, Londra.
Sono alla stazione. Sul mio biglietto c’è scritto:
Hogwarts Express. Il nome
del treno, ok. Che parte al…binario nove e ¾ .
Naturalmente non c’è nessun
binario nove e ¾, e non sono così stupido da
andarlo a chiedere. Mi avvicino al
pilastro che divide le banchine tra il binario 9 e il binario 10. Ci
deve
essere un modo, qui in mezzo. Per fortuna sono in anticipo. Mi appoggio
qui e
aspetto. Perché quel vecchio non mi ha detto come arrivare
al treno? Dopo
tutto…
Aspetta, si avvicina qualcuno. Una signora alta che accompagna un
ragazzino sui
13 anni. Hanno un gufo. Si avvicinano al mio pilastro. Ok, ci siamo.
Adesso
passano vedo come si fa, e poi vado anch’io, il tempo passa.
Ma la signora mi
vede.
“Ciao, hai bisogno di aiuto?”
Ma guarda questa. È chiaro che ho bisogno di aiuto. Se solo
ti muovessi…
“No, grazie.”
Lei guarda il mio baule, e il biglietto per Hogwarts.
“Certo. Allora vai, Rufus, vengo dopo di te.”
Il ragazzino si avvicina al pilastro, poi scompare. Così fa
anche la mamma. Se
l’hanno fatto quei due, non dev’essere poi
così difficile. Mi accosto e chiudo
gli occhi. Un’ improvvisa vampata di caldo. Spalanco gli
occhi. Un treno a
vapore scarlatto sbuffa impaziente, dappertutto strilli, miagolii,gufi
che
volano frullando le ali. Guardo il treno. “Hogwarts
Express”, dice. Beh, ce
l’ha fatta da solo. Niente di così difficile,no?
Spingo il carrello.
*
Ma spiegami perché devo infradiciarmi tutto su questa
minuscola barchetta
quando ci sono comode carrozze.. chissà dove sono finite le
mie cose… ah, già
devo ricordarmi di chiedere quali sono gli animali ammessi a
scuola…ecco il
castello. Ma cosa fanno tutti “OHH..” non hanno mai
visto un castello? Ha
un’aria antichissima…Ho letto su “Storia
di Hogwarts” che il castello è stato
costruito ancora prima che arrivassero i quattro fondatori
…ci saranno anche i
fantasmi, suppongo. È davvero enorme, sembra difficile
orientarsi…e devo
ammettere che è bello così tutto illuminato.
Chissà quanti segreti
contiene…devo scoprirli assolutamente… devo anche
ricordarmi di tagliare questi
fili dalla manica della divisa. Stiamo per arrivare… Ma
guarda te se devo anche
tenermi in equilibrio per non cadere.. non voglio finire in pasto alla
piovra
gigante ancora prima di entrare, grazie..
*
Pff.. ho i capelli fradici. Va beh, adesso si può usare la
bacchetta no? Ho
letto un incantesimo sul libro…ohh, ecco così va
meglio. Ma che hanno tutti da
guardare? Aha, sono l’unico che ha letto i libri? Ah, si
entra!
*
Sono tra gli ultimi. Ho avuto abbastanza tempo per guardare i
tavoli… I
Grifondoro sono entusiasti di ogni singolo nuovo studente. Tutti a
presentarsi,
a urlare, ad applaudire… a guardarsi intorno ad ogni battuta
per vedere se
qualcuno li sta ascoltando. Che nausea. Tassorosso si accontenta degli
scarti.
Assolutamente da evitare. I Corvonero hanno tutti un’aria
saputa… ma non sono
certo all’altezza dei Serpeverde. Anzi, i
Serpeverde mi sembrano gli
unici degni… so già in che casa voglio capitare.
“Mackenzie, Anne” “Grifondoro!”
Una ragazzina spaventata viene sommersa dalle
braccia dei suoi nuovi esuberanti compagni.
“Riddle, Tom” eccomi. Passo sicuro. Mi avvicino
allo sgabello. Prima ancora di
aver sentito il cappello appoggiarsi sulla mia testa, gli applausi
all’urlo
“Serpeverde!”
Passo sicuro, sguardo alto. Non voglio sembrare un timido bambino del
primo
anno. Mi siedo tra i miei nuovi compagni e regalo un’occhiata
agli ultimi
Grifondoro che stanno ancora fischiando.
Non sono mai stato così fiero di me.
*
A quanto pare il nostro dormitorio è nei sotterranei. Seguo
il prefetto. Stiamo
passando di fianco ad una minuscola porticina. Devo ricordarmi di
controllare
dove porta.
*
“Ciao, io sono Sean. A quanto pare divideremo per
sette anni il
dormitorio. Tu come ti chiami?”
“Tom.”
“Da dove vieni Tom?”
“Da Londra.”
Ma cosa vuole questo?
“Ah,io invece vivo a Edimburgo ma vengo dalla
Cornovaglia.. mia mamma è
babbana.. sai sembra che qui tengano molto alle origini, quindi non ho
intenzione di dirlo. I tuoi genitori sono tutti e due maghi?”
“Scusa ma ho molto sonno. Penso che andrò a
dormire. Comunque certo, i miei
genitori sono tutti e due maghi.”
“Va bene, allora buona notte Tom.”
Si, buona notte.
*
“Hey, ma l’hai visto quello?”
“Quale?”
“Quello Serpeverde.”
“Se è Serpeverde non mi interessa.”
“No,dai, guardalo! Cioè, è troppo
carino!”
“Ma dai, quale?”
“Quello seduto di fianco a quello ricciolo rosso. Quello con
la frangia e i
capelli neri..!”
“Ah, quel Riddle?”
“Lo conosci?!?”
“No, era dopo di me allo smistamento.”
“Come si chiama?”
“Tom, mi pare. Ma dai, non hai sentito il cappello?
L’ha mandato a Serpeverde
ancora prima che si fosse appoggiato sulla sua testa!”
“No,non ho seguito lo smistamento, mi sono fermata a
Abercombie James, il
primo, quello biondo..!”
“Sai, qui si studia anche, Mary!”
“Ma dai, guardati un po’ in giro!Non ho mai visto
una concentrazione così di
ragazzi carini! Senti, cerca di conoscere quel Riddle, così
poi me lo presenti,
ok?”
“Non lo so…non mi convince Mary. Sembra
solitario.”
“Non mi interessa, ma glieli hai visti gli occhi? Mai visti
degli occhi più
profondi, Anne!”
“Dai, ma piantala!”
*
Non ho mai mangiato del cibo più buono. Altro che quella
spazzatura che ci
servivano all’orfanotrofio.. quasi mi prendo
un’altra omelette. Oh, ma che
continuano quelle due Grifondoro? Che hanno da guardare? Certo che
quelli sono
proprio maleducati…
*
“Professore.. professor Lumacorno?”
“Dimmi tutto Tom! Ah, ancora complimenti, non mi era mai
capitato uno studente
che riuscisse a rispondere a tutte le mie domande alla prima lezione!
Sono
certo che sarai un ottimo pozionista.”
“Grazie mille signore. Volevo farle una domanda.”
“Tutto quello che vuoi.”
“Professore, volevo sapere se era possibile,
cioè.. oltre al gufo ,il gatto il
topo e il rospo…se era possibile portare altri, altri tipi
di animali,
signore.”
“Altri tipi? Ma quelli sono gli animali tipici dei maghi,
Tom! Che altro?”
“No, è che mi chiedevo.. cioè, ho una
certa affinità… poi, la mia casa.. mi
chiedevo.. il serpente, professore.”
“Serpente? Un serpente a scuola? Ah, ricordo che il
professor Silente me
lo aveva accennato.. sai parlare il serpentese, giusto, Tom? Comunque,
sicuramente non è possibile, mi dispiace”
“Si signore, ho questa dote. Ma lo terrei in dormitorio, e
..”
“Mi dispiace, ma la mia ultima parola. Non
è proprio possibile, Tom. Ora
vado, ho una certa fame. Se non ti dispiace…”
“Certo professore, e scusi per il disturbo.”
“Nessun problema Tom. Curiosità
suppongo…”
“Certo signore.. arrivederci”
Ma che si aspetta, che tenga uno stupido rospo?
*
“..Ciao..”
“Ciao.”
“Tu sei Tom, giusto?”
“Si.”
Oh, ma sono tutti scocciatori!
“Ah, io sono Anne, sono a Grifondoro..”
“Senti, scusa, la lezione,sai..”
“Certo.. ciao, allora”
Non farò certo amicizia con una Grifondoro, questo
è sicuro!
*
“Senti te l’avevo detto, Mary! Non ne vuole sapere
di scambiare 2 parole..”
“Tu continua a insistere. Ricordati che sei una frana in
pozioni, e senza il
mio aiuto…”
“Mi stai ricattando?!”
“No, è solo uno scambio equo. Ah.. ciao Jared!
Tutto bene? Vai a
Trasfigurazione? Anch’io! Ti accompagno! Che mi
racconti?....”
Che spreco di cervello…
*
“Benvenuti alla vostra seconda lezione di Erbologia, ragazzi.
Oggi, dopo la
parte teorica della scorsa lezione, ci eserciteremo con piante vere.
Allora chi
si ricorda la definizione di Erbologia che abbiamo scritto
l’ultima volta? Si,
Riddle.”
“L’Erbologia è lo studio delle
proprietà delle piante magiche e del contesto
positivo o negativo in cui si inseriscono nella vita del
mago.”
“Esattamente. 5 punti a Serpeverde. Adesso vi
dividerò in coppie per la
pratica. Oggi cominceremo con il Baccello di Fuoco. Allora,
cos’è un Baccello
di Fuoco? Ancora solo Riddle? Prego, Tom.”
Ma sono l’unico che fa guadagnare punti a Serpeverde?
“Il Baccello di Fuoco è di provenienza africana,
il succo che scaturisce dal
bacello è ottimo per curare molti tipi di ustioni, mentre la
buccia ha delle
proprietà eccellenti nella preparazione di
pozioni.”
“Eccellente! Ancora 10 punti. Mi aspetto che alla prossima
domanda risponda
qualcun altro, però. Abbiamo abusato anche troppo
dell’eccellente preparazione
del nostro giovane compagno.”
E qui mi regala un bel sorriso. Ma com’è facile
entrare nelle loro grazie.
“Allora, le coppie: Macdonald con Pibble, Theresa, tu con
Beetle…”
Ecco, vediamo chi mi capita adesso…tanto lo so che
lavorerò da solo.
“Riddle e Mackenzie.”
Ah, è quella di Grifondoro che mi ha fermato oggi prima di
Trasfigurazione… beh
speriamo che non sia un’incapace.
“Adesso distribuisco i baccelli. Serve un eccellente lavoro
di coppia per
estrarre il succo dal baccello senza tralasciare le
proprietà. Il baccello non
è propriamente offensivo, ma maneggiatelo con i guanti di
protezione.”
“Prendi il baccello.”Le dico.
“Prendo tutto, ma non ordini da te!”
Ha un po’ di spina dorsale, bene.
“Non eri così sicura di te oggi quando cercavi di
attaccare bottone, no?”
Arrossisce furiosamente.
Stranamente non provo piacere nell’averla colpita nel segno.
Afferro l’enorme baccello con le due mani.
“Non ho cercato di attaccare bottone… tu non
interessi.. a me.”
Ma cos’è questo tono di disprezzo?
“Mmmm.. bene.. senti me lo reggi un attimo? Prendo il
coltello.”
Afferra il baccello di malavoglia.
“Non devi schiacciarlo così,
altrimenti…”
“Abbiamo un saputello?”
“Senti, cerca di collaborare.”
“Tu cerca di collaborare!”
oh, ma cos’ha questa contro di me?
“Hey, ma che hai contro di me? Cioè, non che mi
interessi, ma, se dobbiamo
lavorare insieme…”
Ma che ti succede? Chissene frega di cosa pensa quella stupida
grifondoro!
“Niente guarda…
è…che…”
La guardo, la sua amica la sta fissando. La sta fulminando con gli
occhi! Ma
cosa vuole? La fisso finché non è costretta ad
abbassare lo sguardo
imbarazzata.
Lei l’ha notato, e si interrompe di colpo.
“Eh…tu continua a tagliare, io prendo il
contenitore per il succo…”
“Non sembra che tu e la tua amica vi adoriate, no?”
“Che…chi? Oh…Mary.. no, è
una ragazza molto simpatica, e…carina, si.”
“Perché ti stava fulminando?”
“Non mi stava fulminando…” dice poco
convinta.
Alzo le sopracciglia.
“Oh, e va bene…lei mi aiuta in Pozioni se io
divento tua amica e vi presento.”
Dice tutto d’un fiato. Poi diventa fluorescente.
La cosa è così assurda e senza senso che mi viene
da ridere. Ma che c’hanno in
testa queste?
“Ah. È per lei che oggi mi hai fermato prima di
Trasfigurazione?”
Il colore delle sue guance dice tutto.
“Bene, puoi dirle che non mi interessa, grazie. E ora,
saresti così gentile da
passarmi quel tappo?”
Per tutto il resto della lezione non ci rivogliamo la parola. Ma
abbiamo
lavorato così bene sul baccello che guadagniamo 10 punti a
testa per le nostre
case.
Dopo tutto, lei non è male.
Eh? Che ho detto? Devo essere impazzito.
*
Deliziosa questa zuppa. Ne prendo ancora un po’.
Automaticamente mi sporgo
verso il tavolo di Grifondoro. Anne sta ascoltando Mary, che sembra una
madre
che punisce sua figlia dopo che ha combinato qualcosa di male.
Ma come funziona la testa delle ragazze? E comunque non ho mai visto
una
ragazza più oca di quella Mary.
Ancora un po’ di zuppa, dai.
*
Arrivo a Pozioni in anticipo.
“Buongiorno professor Lumacorno.”
“Ah, entra pure Tom! Stavo finendo di preparare la lezione di
oggi. Come mai
già qui? La lezione inizia tra in quarto d’ora!
Potevi portarti avanti con i
compiti, per esempio. Comunque siediti, mentre aspettiamo i tuoi
compagni.”
“Sono arrivato in anticipo perché ho finito i
compiti, signore. Ma se la
disturbo…”
“Assolutamente no, caro ragazzo! Hai finito i compiti? Tutti?
E pensare che i
ragazzi a Hogwarts si lamentano sempre che gli ci vuole tutta la notte
per
finirli! Si, mi avevano detto gli altri insegnanti che eri un ragazzo
molto
dotato..”
“Grazie, signore.”
“Ah, Tom, io lo vedo subito. Io li inquadro subito i ragazzi
che faranno
strada.. e tu sei uno di questi. Farai cose grandi, ragazzo! Ah, ecco
Theodor!
Vieni, accomodati.”
Dopo un po’ arrivano tutti. Mi ero dimenticato che Pozioni
è con i Grifondoro.
Appena entra Mary si dirige diretta verso il posto accanto al mio.
“Posso?”cinguetta, e si stava già
sedendo quando rispondo.
“No, è occupato” dico, senza sforzarmi
di rispondere al suo sorriso.
Lei sembra offesa, e si siede a un tavolo vicino.
Quando entra Anne, mi viene un’ispirazione improvvisa.
“Vieni, Mackenzie. Ti ho
tenuto il posto”.
L’espressione di Mary passò nel giro di un secondo
dallo stupore più assoluto
alla furia. Guarda Anne come se volesse incenerirla e sposta la sedia.
Anne si siede sul bordo della sedia, come pronta a scappare.
“Ma sei scemo? Quella mi ammazza!”
“E allora? Che ti importa? Non ti devi far mettere i piedi in
testa da lei.”
“Ma che fai adesso, il paladino dei popoli? Non mi sembri un
santo,no? Mi
sbaglio, o parli a tutti come se non fossero degni della tua
presenza?”
sbotta.
Ecco, ce l’ha fatta. Ha colpito e affondato, e ora ha
l’espressione di una che
cerca di ritrovare le parole che ha detto e di rinfilarsele in bocca.
“Bene.”ostento una finta calma. “Bene.
Vai da lei. Forza. Non mi sforzerò più
di parlarti come se fossi - com’era?-“degna della
mia presenza”. Evidentemente
nemmeno tu lo sei.”
“No.”sussurra “Non vado da lei.”
Poi, come se ci avesse pensato dopo, aggiunge
“scusa.”
Non mi sforzo di risponderle.
“Allora, ragazzi. La vostra, per essere un primo anno,
è una buona classe,
quindi ho deciso di mettervi alla prova. Preparatemi correttamente
questo
Infuso Singhiozzante. Chi preparerà l’Infuso
migliore farà vincere 30 punti alla
sua casa. Forza!”
Inizio a tirare fuori le mie cose. Anne non sa nemmeno da dove
cominciare.
“Se fossi in te, come prima cosa inizierei a togliere il
coperchio al
calderone.”
Anne sembra stupita.
“Hai intenzione di aiutarmi?”
“Il minimo per farti evitare la vergogna.” dico.
“Mmm…” sembra
imbarazzata.“Grazie.”
Mary, in quel momento, sbattè l’armadio degli
ingredienti un po’ troppo forte.
*
Corro verso l’aula. Mancano 3 minuti all’inizio
della lezione. Come ho fatto a
non accorgermi dell’ora? Giro l’angolo e…
SBAMM!!
“Ahh! Guarda dove vai, idiota! Tra un po’ mi
ammazzavi!”
“Ehh, SCUSA!! Non sei l’unico in questo mondo in
ritardo a lezione!”
È Anne.
“Beh, si, va beh.. bof...”
“ALLORA? Non eri così in ritardo?!”
“SI! Infatti adesso vado! È… che ti si
è rotto il calamaio…! Guarda la mia
divisa!”
“La tua divisa è nera, Tom!”
Un brivido mi scorre lungo la schiena. Odio quando la gente mi chiama
con il
mio nome.
“Si, vabbè, adesso corro a
lezione…” affretto il passo mentre lei borbotta
“reparo”. Certo che è
un’ossessione, eh? Quella ragazza è dappertutto!
*
“Allora, qual è la data dei G.U.F.O. e dei
M.A.G.O. quest’anno?”
“Temo che la terza settimana di maggio non sia
l’ideale, professoressa
Gaiamens. Gli esami all’aperto, come Astronomia e Cura delle
Creatura Magiche
si svolgerebbero sotto un tremendo acquazzone, come mi ha fatto notare
oggi il
giovane Tom Riddle.”
“Che c’entra Riddle, professor Bathshot?”
“Beh, stavamo discutendo della lezione e lui mi ha chiesto
per quando erano
fissati gli esami G.U.F.O. Mi ha fatto notare che le ultime due
settimane di
maggio saranno decisamente piovose.”
“Quel ragazzo ha sempre da dire su tutto! Dovete sentirlo a
Erbologia, sembra
che abbia studiato il libro a memoria!”
“Oh, è anche un pozionista molto
preciso… molto dotato in tutto, a quanto
sembra…”
“Si, mai viste fare delle cose così con una
bacchetta da una ragazzino del
primo anno! Non pensi Albus? Non esprimi le tue opinioni..?”
“Oh, caro Augustus, è chiaro che è
molto bravo anche in Trasfigurazione. Molta
teoria, e pratica nel dormitorio,a quanto sembra. Ma è anche
un ragazzo furbo,
che sa cosa vuole. Mai prendere gli allievi sotto gamba, sanno sempre
come
approfittarsene…”
“Suvvia, Albus, un ragazzo dai modi così gentili!
Molto solitario, però, mi
sembra…”
“Si, ma l’ho notato che sembra aver stretto una
certa amicizia, con la piccola
Anne Mackenzie…”
“Si, sono sempre vicini a Pozioni. Beh, è un bene,
anche lei è molto solitaria,
non ha tanti amici. Una ragazzina così bella e
così timida…”
“Una Grifondoro? Riddle ha fatto amicizia con una giovane
Grifondoro? Oh, ma è
assurdo, sembra che Tom stia per cambiare lo svolgimento delle cose, a
Hogwarts…”
“Suvvia, Martha, non esageriamo. Cambiare la
storia.” disse Silente. “Allora
queste date?”
*
“Pesci?Ma no, è la piovra gigante..”
dico, osservando le bolle sul lago.
“Piovra gigante?” sembra spaventata “stai
scherzando?”
“No, c’è scritto in “Storia di
Hogwarts”.
“Ma è assurdo! Se l’avessi saputo non mi
sarei fatta portare in barca il primo
giorno! Non è pericoloso?”
“Oh, ma come sei paurosa!”
“Non ho paura! Sto solo dicendo che…”
“Hai paura! Povera Anne, la brutta piovra gigante non deve
farle del male..”
“Oh, dai, piantala, Tom!”
Basta. Odio sentire il mio nome pronunciato da altri.
“Perché ti irrigidisci?” esordisce lei
all’improvviso.
“Eh?”
“Ti sei irrigidito. Diventi sempre serio, quando ti chiamo
per nome. Non ti
piace il tuo nome?”
Rifletto prima di risponderle.
“A te piace il nome Anne?”
“Hey, non si risponde a una domanda con un’altra
domanda!”
“Dai andiamo, che c’è
Difesa…”
*
“Che cosa fai?”
Sobbalzo.
“Hey, sei matta! Che ci fai qui? Mi hai seguito?!”
“Ma che seguito! Comunque, cosa guardi? È la Sala
Trofei, giusto?”
Guardandomi intorno, mi rendo conto di quanto è inutile la
sua domanda. Siamo
ricoperti di coppe e targhe, è chiaro che è la
Sala Trofei.
“Si.”
“Che cosa cerchi?”
“Niente.” rispondo.
“Hum, utile venire fin qui di soppiatto di sera per cercare
il niente! Tom, mi
nascondi qualcosa. Dimmi perché non vuoi che ti chiami per
nome. Dimmi cosa
cerchi nelle vecchie targhe e nei vecchi giornali e nei vecchi libri di
magia
della biblioteca. Non mi hai mai parlato di te…”
No. Non ho intenzione di parlare di tutto questo con lei. Come non ne
ho
parlato con Sean, con i professori, con il Preside. Non capirebbe.
Nessuno può
capire.
“Non sono affari tuoi.”
“Che risposta gentile.”
“È la verità.”
Silenzio da parte sua.
“Io.. io credevo che fossimo amici”
Oh, ma cosa fa, piange? Non le sopporto le lacrime.
“Amici? Non ho bisogno di amici.” Rispondo.
Dalla sua espressione potrebbe essere in procinto di abbracciarmi o di
tirarmi
uno schiaffo. Dopo un paio di secondi, opta per la seconda.
“AHIA! Ma che fai?”
Senza parlare, lei si gira e mi da le spalle mentre esce dalla porta,
la
sciarpa rossa e oro che le svolazza dietro.
Che scemo che sono.
Mamma mia, che male, però. Esco massaggiandomi la guancia.
*
“Anne, devi aggiungere ancora la Pietra di Luna” le
sussurro il giorno dopo.
Lei fa finta di non aver sentito, come prima. Poi, quando pensa che non
stia
guardando, aggiunge la Pietra. Così mi fa sentire in colpa e
prende anche un
buon voto, furba la ragazza.
“Per quanto continuerai a ignorarmi?”
Silenzio.
“Guarda che ieri mi hai fatto male!”
Non ce la fa più a far finta di non ascoltare.
“Ah, io ho fatto male a te? Ma che
coraggio…”
In quel momento, la porta si apre.
“Buongiorno Albus!”
“Buongiorno Horace, ho bisogno di parlare con la signorina
Mackenzie. Anne,
puoi seguirmi per favore?”
Lei sembra terrorizzata. Si alza, e mi lancia un ultimo sguardo prima
di
seguire il professor Silente attraverso la porta.
*
Finita la lezione, 10 minuti dopo, corro verso l’ufficio di
Silente al terzo
piano. Arrivo e sento la sua voce all’interno.
Così inizio a bussare. Prima
piano, poi più forte, fino a che Silente non mi apre.
Davanti a lui, sull’uscio
del suo ufficio, mi sento stranamente piccolo.
“Scusi professore, Anne..”
“La tua amica è qui, Tom. Anne, ti accompagna lui
in dormitorio..”
Anne esce, gli occhi rossi di pianto, e poi mi butta le braccia al
collo, e
ricomincia a piangere.
Io non me l’aspettavo, non so cosa fare, lei mi si
è buttata addosso! Se vuole
parlare, perché non mi guarda in faccia, invece di
aggrapparsi così? Non mi
importa se sta piangendo, può guardarmi lo stesso…
“Tom… è… mia madre..
lei.” Dice fra i singhiozzi. “Io non lo potevo
sapere..
lei non mi aveva detto d-di essere m-malata..” mi guarda in
faccia. “È
all’ospedale, Tom. Non so q-quanto ci
resterà.” Detto questo, mi riabbraccia
forte, così tanto da mozzarmi il fiato. Vorrei dire
qualcosa, vorrei dire
qualcosa per consolarla… ma non mi viene niente.
Assolutamente niente.
*
“Stai partendo.” Non è una domanda.
“Si.” Risponde lei comunque.
“Tornerai?”
“Non credo. Devo stare con mio padre e mia sorella a Little
Harbour. Finirò di
studiare…a casa.”
“Quindi è un addio.”
“Suppongo di si.” Fa lei.
Faccio per porgerle la mano, ma lei si avvicina, mi scosta i capelli e
mi da un
bacio velocissimo sulle labbra.
Ritiro la mano e resto come una statua di cera.
“Addio, Tom. Spero che.. che ci rivedremo. Un
giorno.”
Detto questo prende il baule, prima che io possa rispondere, gira i
tacchi e
sale sulla carrozza che la stava aspettando.
Allora addio, Mackenzie. Magari ci rivedremo, un giorno.
13 maggio 1978, Patchamole Cross Road, Little Harbour.
Questa volta ho deciso di venire di persona. Stasera tutto
sarà finito.
Patchamole
Cross Road, Little Harbour. Mackenzie.
Un’associazione che mi risulta stranamente familiare. Mi
avvicino alla piccola casa. So che è questa la porta.
un lampo e la spalanco.
Un uomo urla.
Un semplice movimento della bacchetta e non dirà mai
più niente.
Entro deciso nella casa. So che c’è
un’altra persona da finire.
I rumori provengono dal piano di sopra. Sembra che la donna si sia
accorta che
c’è qualcosa che non va. È inutile che
ti barrichi in camera, Anne Mackenzie…
Spalanco la porta e vedo la donna in faccia…e tutto mi
è chiaro. Immagini mi
vengono agli occhi, ricordi dimenticati. Anne Mackenzie.
Per una seconda volta rivedo le sue lacrime.
“No…no…”
“Anne Mackenzie…”
Lei spalanca gli occhi.
“Non...non…”
“Che brutta idea, Anne Mackenzie…che brutta
idea…”
“Tom Riddle...”
“No, Anne… ti sbagli.”
“Così…cosa…cosa sei
diventato…” nei suoi occhi azzurri leggo la
supplica.
“Riddle…Pensavo che ci fossimo detti
addio… ” singhiozza.
Improvvisi ricordi mi offuscano gli occhi... un androne buio, una
ragazza dai
capelli neri... mentre un brivido di disgusto mi sale lungo la spina
dorsale,
mi costringo a riaprire gli occhi.
“Anne. Mi ricordo, bene. Evidentemente, comunque, non era quello…
il
nostro addio.” Sussurro.
“Avada Kedavra”.