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Autore: AgelessIce    30/05/2013    0 recensioni
"È davvero una cosa strana, la vita.
Si prende gioco di te, manovrandoti a suo piacimento, illudendoti persino di avere un qualche tipo di scelta.
La verità è che una scelta non ce l’hai. Non davvero.
Non rilevante.
Non sei altro che una stupida pedina di un gioco troppo grande. E non sei nemmeno una pedina poi tanto importante.
Solo un semplice pedone in una sconfinata scacchiera.
E non ti è nemmeno dato sapere chi è che sta giocando la tua partita."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una stupida pedina


È davvero una cosa strana, la vita.
Si prende gioco di te, manovrandoti a suo piacimento, illudendoti persino di avere un qualche tipo di scelta.

La verità è che una scelta non ce l’hai. Non davvero.
Non rilevante.

Non sei altro che una  stupida pedina di un gioco troppo grande. E non sei nemmeno una pedina poi tanto importante.
Solo un semplice pedone in una sconfinata scacchiera.

E non ti è nemmeno dato sapere chi è che sta giocando la tua partita.
Di sicuro non un qualche fantomatico dio inventato solo per tranquillizzare qualche spirito.

Esseri sovrannaturali di quel genere non esistono. Non esiste alcun paradiso, alcun inferno, che non sia quello terreno.
E tu lo hai capito, come hai capito di essere un semplice pezzo del gioco.

Quindi hai smesso di impegnarti, hai smesso di cercare di cambiare il tuo destino, di decidere l’esito della partita da solo.
Ed in quel momento hai cominciato a perdere davvero.
Hai fatto quel passo in avanti che ti ha spinto tra le braccia della pedina rivale.

Ma non è colpa tua, no? Tu non hai scelta. Tu sei un pedone, e basta.
Ma i pedoni non hanno sentimenti. Sono pezzi di legno lasciati lì a caso.

Tu invece qualcosa la provi.
Frustrazione, forse.
O magari semplice tristezza.
O rabbia.
O forse una qualche contorta forma d’amore.

Ed ecco che cominci di nuovo a porti quelle domande senza risposta, che non fanno altro che rimbombarti nel cranio e nel petto fino quasi a farti male.
Ma è inutile, tormentarsi. Tanto resteranno esattamente così, quelle domande. Irrisolte.

Ed ecco che ti rassegni di nuovo.
Però ormai il seme del dubbio è stato piantato.
Non sei più tanto convinto di essere una pedina.
Non sei più tanto convinto che ti stia bene esserlo.

Continui a giocare, però. Senza capire se sia davvero tu il giocatore.
E più vai avanti più il dubbio ti dilania l’anima.

Davvero non hai alcuna scelta?
Continui a porti quella domanda, finché improvvisamente non ti ritrovi fermo lì, nella tua immaginaria casella.
Improvvisamente hai smesso di muoverti, e  non te ne sei nemmeno reso conto.

L’hai deciso tu, di fermarti?
Altrimenti chi l’ha fatto, per te?

Comincia a farti male la testa, vero?
La senti quasi esplodere. Come se i tuoi stessi pensieri premessero contro le pareti per poter uscire.
Si sentono soffocati.
Tu, ti senti soffocato.

Costretto in un ruolo che non senti appartenerti.

Perché hai deciso, adesso.
Non vuoi essere la stupida pedina di un gioco troppo grande.

Vuoi liberarti da quella costrizione, che magari ti sei anche imposto da solo –continui a non capire, in fondo.-
Però ti guardi intorno, e ti rendi conto di essere ancora lì.
In quella casella.

Perché non puoi abbandonare la partita.
Perché ormai stai giocando.

E allora sospiri, ed analizzi la situazione.
Per la prima volta, analizzi la situazione.

E scopri di non essere solo, su quella scacchiera.
Ci sono talmente tante altre pedine che non riesci nemmeno a contarle.
Strano, no?
Non ci entrano nemmeno, tutti questi pezzi, in una scacchiera.

Allora parli a qualcuno accanto a te, gli dici di fare un passo avanti, perché quel poco spazio ti sta stretto.
Hai cominciato a renderti conto della situazione, del resto.
Hai smesso di essere un semplice pedone.

E quando quel qualcuno si muove, facendo come gli hai detto, senza nemmeno risponderti, senza nemmeno guardarti, allora capisci.
Avevi ragione fin dall’inizio. Non è un qualche fantomatico dio, a decidere per te.
Comprendi che in realtà è più facile di quanto sembrasse.

Perché tu una scelta ce l’hai. L’hai sempre avuta.
Ma riesci a prenderla solo quando te ne rendi conto.
Quando il tuo ruolo non ti va più giù.

Ed è un po’ come svegliarsi da un lungo sonno senza sogni. Un po’ come aprire gli occhi sul mondo per la prima volta dopo tanto tempo.
Un po’ come respirare di nuovo.
 

Salve a tutti!
Non so perché io abbia scritto queste frasi. Sono venute fuori così, da sole.
Quindi non chiedetemelo, non lo so perché l'ho fatto, davvero! xD
Spero non sia troppo orrido ed insensato come sembra a me.
In realtà non so nemmeno perché io la stia pubblicando, ma ormai ho cominciato, quindi credo lo farò.

...
Grazie mille per aver letto!

AgelessIce

  
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