Film > Basil l'Investigatopo
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Autore: Pseudonimo Letty    31/05/2013    1 recensioni
Fan Fiction/Song Fic 2° classificata al "Great Mouse Detective Contest" indetto da Bebbe5
(promt: Come mai la madre di Olivia non compare nel film?)
Tra mille foto impolverate, Olivia ricorda frammenti del suo passato e in particolare ricorda sua madre.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi presenti in questa storia, ad eccezione della madre di Olivia, appartengono all'universo Disneyano.

La madre di Olivia è un personaggio liberamente inventato dalla sottoscritta  :)

 

Fotoricordo


CAPITOLO 1: FotoRicordo (parte prima)


E allora eccomi qui, adesso resto per un po' da sola

Io per il mondo oggi non ci sono

E voglio restare con me stessa a pensare

Se solo adesso mi fermo, ancora mi sembra di sognare… 

 

“Ma dove sarà finita…” farfuglio mentre scosto da uno scaffale strani e ingombranti oggetti. Con il tempo la polvere si è agglomerata in piccoli batuffoli che adesso finiscono sul mio viso.

“Et-ciù!!” starnutisco per poi passarmi un dito sotto al naso.

“Devo sbrigarmi a trovarla, altrimenti non farò in tempo a portarla alla mamma” penso ad alta voce.

Quello che sto cercando è una cosa molto importante per me, e non rinuncerò a trovarla nemmeno sotto minaccia.

Purtroppo, sullo scaffale all’altezza della mia faccia non c’è niente di somigliante a una scatola.

“Mmm… Riflettiamo… Dove potrebbe essere finita?… Eccola là!” esulto, alzando la testa e scorgendo sullo ripiano più alto uno spigolo di cartone.

Su una delle facce, come unica decorazione, è disegnato un cuore con all’interno una scritta: Io e Olivia

Sorrido rallegrata di aver ritrovato ciò che considero il mio tesoro più prezioso.

Afferro la scaletta per raggiungere lo scaffale dove si trova la scatola e, arrivata in cima all’ultimo scalino, riesco ad afferrarla con la punta delle dita.

Velocemente scendo dalla scala traballante e mi siedo a terra, incurante del fatto che il mio vestito verde si sporcherà ed apro il coperchio impolverato.

Fotografie ingiallite e rovinate dal tempo sono stipate alla rinfusa.

Ognuna con una sua storia, un suo tempo.

Le prime foto visibili sono recenti: raffigurano soprattutto mio padre e me.

Ce n’è una in cui facciamo un pic-nic assieme; ricordo bene quel giorno: avevamo pochi soldi e riuscimmo a comprare solo un tramezzino che dividemmo a metà, come se fossimo stati due amici. Un’altra foto ritrae me, a sedici anni, mentre ricevo l’attestato del triennio del liceo.

In un’altra invece ci sono io, una piccola topolina dodicenne, mentre, durante la recita scolastica, vesto i panni di una ninfa greca.

 

Dopo aver tolto in fretta le foto più recenti, trovo invece quelle leggermente più vecchie. Alcune già presentano segni evidenti di ingiallimento.

Tutte queste foto risalgono al periodo in cui andavo alla scuola elementare, ai tempi in cui mio padre venne rapito da Rattigan… Un ricordo molto spiacevole e allo stesso tempo molto lieto di cui ho memoria.

Tra una miriade di scatti in cui sono stata immortalata assieme ai miei compagni di classe, ad un tratto scorgo anche un inserto di giornale; quando lo dispiego, il viso di Basil mi fissa sorridente. Accanto a lui, incollata alla sua vita, c’è una topolina di 9 anni, anche lei con la stessa espressione felice in volto.

Rido silenziosamente, ricordando il topo più scaltro di tutto il mondo e ciò che ha significato per me.

 

Ma le foto più vecchie, quelle davvero preziose per me, risalgono a quando ero molto piccola. In fondo alla scatola, le fotografie sono ingiallite da tanti anni e sono fragili al tatto. Delicatamente, scosto tutte le foto, osservandole come se fosse l’ultima occasione che mi resta per imprimere nella mente ogni dettaglio o faccia. Ognuna di esse raffigurano mio padre, quando era ancora giovane, e un’altra persona a me cara: mia madre.


Cerco, su ogni volto, un ricordo

Sembra che il tempo non sia mai trascorso

E un brivido chiude lo stomaco.

Rimango incredula e so che le emozioni non muoiono mai…

   
 
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