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Autore: Lady Po    01/06/2013    8 recensioni
Tormentata per la fine della relazione con Joshua, Leila si ritrova a dover affrontare una nuova grande novità: trasferirsi nell'appartamento del migliore amico del padre, l'affascinante trentenne Seth Douglas, per l'intera estate. Potrà una vecchia cotta adolescenziale trasformarsi in qualcosa di più? L'unico modo per liberarsi di una tentazione è davvero cedervi? buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                      Somebody that I used to know 

                                                                                                 Capitolo 1

                                                                          Fight for this love

Lo sciabordio delle onde contro gli scogli è rilassante e confortevole, una sorta di sinfonia per le mie orecchie. Vengo a rifugiarmi spesso in questo piccolo lembo di sabbia quando qualcosa non va per il verso giusto. Oggi, quel qualcosa è alto un metro e ottanta, capelli biondo cenere e occhi di un’incredibile sfumatura di verde. Quel qualcosa ha un nome, Joshua, e una determinata posizione all’interno della mia vita: ex-fidanzato.

Già, perché il signorino ha avuto la brillante idea di lasciarmi nel giorno del mio 18° compleanno per una mia compagna di classe. Amore a prima vista dice lui. Ormoni impazziti, penso invece io.

E così, eccomi qui, una neo maggiorenne single che non ha voglia di tornare a casa a festeggiare un compleanno tanto disastroso.

Se mi vedesse la mia migliore amica Hanna non si risparmierebbe di certo l’occasione di formulare quelle fatidiche parole: “Te l’avevo detto”.

In effetti, in tanti mi hanno messo in guardia da Joshua Carper, prima fra tutti lei. Avrei dovuto ascoltare i suoi consigli ma si sa, al cuor non si comanda, no?

Povero cuore.. maltrattato da un arrogante, donnaiolo viziato che mi ha illusa per un anno intero. Tanto è durata la nostra storia.

E’ stato il mio primo ragazzo, l’unico che abbia mai fatto conoscere a mio padre e a zio Seth. Infondo, sono loro l’ unica famiglia da far conoscere. Un ragazzo padre e il suo migliore amico con un compito più grande di loro: crescere una bambina quando erano rispettivamente un sedicenne brufoloso e un dodicenne dedito ai videogiochi. All’epoca, i miei nonni paterni non esitarono un attimo ad accogliermi in casa come fossi loro discendente diretta e mio padre ebbe tutto l’appoggio necessario. Zio Seth ci veniva a trovare tutti i giorni, mi riempiva di regali e giocava spesso con  me.

La vibrazione del cellulare richiama la mia attenzione, interrompendo i miei tortuosi pensieri. Per un attimo, uno stupido attimo, spero sia Joshua ma le mie speranze si vanificano nel momento stesso in cui il numero di zio Seth compare sullo schermo del mio Htc.

“Leila, dove sei?" sono davanti al Mazzini* , Hanna dice che hai saltato scuola”

Hanna non sa stare mai zitta.

“Non preoccuparti Seth, torno a casa a piedi, ho voglia di fare due passi”

Zio Seth –mi corregge- e non ho nessuna intenzione di lasciare che ritorni a piedi. Può essere pericoloso” sentenzia. Dispotico. Vuole avere sempre l’ultima parola. E’ inutile controbattere, perderei miseramente.

“D’accordo, ti raggiungo a scuola. Aspettami lì”chiudo la chiamata affranta. Non cambierà mai, è sempre iper protettivo nei miei confronti.

Quando mi ritrovo l’ Audi R8 -rigorosamente nera- davanti agli occhi, esito qualche secondo prima di aprire lo sportello, poi con uno slancio sicuro mi fiondo sul sedile accanto a quello del guidatore. Ramanzina in vista, si salvi chi può.

“Leila, che succede? Non hai mai marinato la scuola” esordisce, con tono apprensivo. Tono che –per la cronaca- odio. Vorrei non mi considerasse più una bambina.

“Oddio Seth! Marinare, davvero? Che razza di termini usi? sembri mio nonno..” bercio.

Zio Seth! E per tua informazione marinare, non è così atavico” risponde tutto impettito.

Il primo sorriso della giornata incurva le mie labbra, Seth è proprio divertente. E’ il classico trentenne con la sindrome di Peter Pan. Inoltre, vuole averla vinta a tutti i costi e mette il muso quando viene contraddetto. E pensare che un tempo ho avuto una cotta per lui. Beh, d’altronde, sfido chiunque a non apprezzare cotanta bellezza. Tutte le mie compagne di classe ne sono innamorate, compresa Monique, prima che mirasse al mio fidanzato.

“Sei pronta per stasera?” mi chiede Seth, puntandomi contro i suoi occhi blu cobalto. Impiego dieci secondi a elaborare la domanda. Pronta? Per cosa? Un terribile presentimento si espande a macchia d’olio.

“Joshua mi ha lasciato oggi per Monique. Non ho nessuna intenzione di festeggiare” confesso su due piedi, acida come un agrume appena spremuto.

Il ghigno divertito di poco prima sembra eclissarsi sul bellissimo volto di Seth. La sua nuova espressione corrucciata non fa presagire nulla di buono.

Improvvisamente inchioda e come impazzito fa retromarcia. Se non avessi avuto la cintura di sicurezza di sicuro, mi sarei catapultata contro il vetro.

“Figlio di..” impreca, premendo sull’acceleratore.

“Dove stai andando?” grido per farmi sentire in mezzo a tutto quel frastuono di macchine in corsa.

“A casa di quell’idiota. Vado a spaccargli la faccia” tuona minaccioso.

Non riesco più a pronunciare alcuna parola, se non un debole “no” di protesta che mi muore in bocca non appena svoltiamo l’angolo e arriviamo di fronte casa Carper.

Agile come una gazzella, Seth aggira ogni mio tentativo di ostruirgli il passaggio e in due falcate raggiunge il porticato. Riesco a udire distintamente lo scampanellio frenetico e in seguito il grande portone bianco spalancarsi.

Quella che segue, è una scena da film. Rivedo tutto a rallentatore.

Joshua, sollevato per aria, continua a sbraitare come un ossesso e minaccia di denuncia zio Seth che dal canto suo non sembra aver la benché minima intenzione di mollare la presa.

Una leggera brezza mi scompiglia i capelli, riportandomi nel mondo reale. Se non intervengo, quei due rischiano seriamente di farsi male.

“Fermi” grido a squarciagola, piantandomi di fronte.

In quel preciso istante, Seth, distraendosi, molla la presa e tiro un sospiro di sollievo.

Quel frangente di quiete dura giusto il tempo di rendermi conto che Joshua si è rialzato e sta mirando dritto al naso di zio Seth.

Quando il rosso vivo del sangue si palesa sul suo volto, temo il peggio.

“Ora basta” strillo, cercando invano di separare quei due tori imbufaliti.

L’unica arma a mia disposizione, sono le lacrime.

“Ti prego Seth andiamo via” piagnucolo.

Bingo.

Dopo un’ultima occhiata trucida all’avversario, il mio eroe decide di battere in ritirata. Lo guardo avanzare verso di me, gli occhi bassi e le mani strette in due pugni inequivocabili. Alla luce del sole, i suoi capelli bronzei risplendono ancora di più e si sfaccettano in mille sfumature che s’infrangono sulla barbetta incolta.

E’ notevolmente sexy.

**

“Seth, ti è dato di volta il cervello? Picchiare un ragazzino è un reato” sbraita mio padre.

“Sono io ad avere un ematoma al naso, non quell’imbecille” ribatte Seth.

Lo guardo di sbieco, è colpa della sua rinomata irresponsabilità se si ritrova quell’ematoma. Tuttavia, si è battuto per me e ne sono lusingata.

“Sei un irresponsabile, come faccio ad affidarti un’adolescente?” continua a sbraitare papà, incurante della mia presenza. Bene, sono oggetto di discussione ma non ho voce in capitolo! E a quanto pare mi sfugge qualcosa.

Butto con foga lo zaino a terra, decidendo così, di farmi notare. Infondo ci sono anch’io in questa stanza, per diamine!

“Chi dovresti affidare a zio Seth, papà?” domando con vigore, interrompendo il loro battibecco.

Papà mi lancia uno sguardo preoccupato ma non accenna ad aprire bocca.

Con il naso gonfio come un pallone, Seth invece, si avvicina di qualche passo e improvvisamente ho come la sensazione che entrambi mi abbiano nascosto qualcosa.

“La New York group-creations ha affidato un lavoro molto importante a tuo padre. Si tratta di cifre da capogiro, è l’occasione che aspettava da una vita” inizia col dire.

“Dov’è la fregatura?” ribatto, cercando di arrivare al nocciolo della questione.

“Dovrò passare l’intera estate in Italia, partirò domani stesso” s’intromette mio padre, spiazzandomi del tutto.

No, non può dire sul serio.

In tutti questi anni, il suo lavoro di grafico non l’ha mai costretto a grandi spostamenti.

“E io cosa farò?” esplodo, rischiando di piangere.

“Siamo a maggio, devi continuare a frequentare le lezioni a scuola. Domani ti trasferirai da zio Seth. Ho già parlato con la nonna, potrai andare da loro se vuoi, appena terminata la scuola” conclude mio padre.

Adesso ho proprio voglia di bere qualcosa di forte. Questa giornata è un incubo senza fine!

Deglutisco a fatica, ho la gola secca e la testa in confusione.

“Che compleanno di merda” sbotto infine, dirigendomi verso la mia stanza.

**

“Andrai ad abitare con il tuo finto zio, figo da paura e ti lamenti? Che ingrata!” esordisce Hanna mentre spennella un po’ di fard sulle guancie.

“Il mio finto zio, figo da paura non ha la benché minima idea di come prendersi cura di una figlia” azzardo.

“Non dovrà trattarti come una figlia, non lo sei. Non avete nessun grado di parentela. Avevi una cotta per lui no? Ora siete finalmente soli e avete l’occasione per darci dentro” trilla entusiasta.

Mai una volta che Hanna rifletta prima di parlare. E’ il suo più grande difetto: essere impulsiva.

“Credi davvero che lui..” non termino la frase, troppo imbarazzata al solo pensiero. Forse perché mi ha visto crescere, forse perché è il migliore amico di papà, forse perché è più grande di me di dodici lunghi anni. Sono tante le motivazioni per cui io e lui.. beh insomma avete capito!

“E’ un uomo, fidati, cederà! E adesso andiamo a festeggiare il tuo compleanno come si deve” termina, afferrando una sigaretta dal pacchetto ancora sigillato.

 

ANGOLO AUTRICE: Ho deciso di pubblicare questa nuova ff, basandomi su un’idea che mi balenava in mente da un po’. Sarà una storia semplice, tenera, dolce, a volte difficile ma travolgente al punto giusto! Spero che possiate appassionarvi a Leila&Co. Il titolo di ogni capitolo corrisponde al titolo di una canzone che lo riassume a grandi linee. La canzone di questo capitolo è fight for this love di Cheryl Cole!  Se qualcuno è bravo con i banner mi farebbe piacere affidargli quello relativo a questa storia! Naturalmente può apporre la sua firma all’interno dell’immagine, ricavando un po’ di pubblicità! Per chi volesse, ricordo il mio account Fb: Ladi Po.

Ultimo avviso: la storia “Polvere di stelle” è momentaneamente sospesa.

 

NOTE:

*Mazzini: fa riferimento al nome completo Giuseppe Mazzini che è il nome dell’istituto frequentato da Leila.  

   
 
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