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Autore: ferao    01/06/2013    3 recensioni
[Guida galattica per gli autostoppisti]
Due parole, eppure non si sentiva più così solo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due sole parole 



- Tutto bene?
Arthur fece spallucce. “Nì”, avrebbe voluto rispondere, ma difficilmente il suo amico di Betelgeuse avrebbe compreso quella strana espressione terrestre. Sempre se potesse definirsi ancora “terrestre” qualcosa appartenente a un pianeta – la Terra, per l’appunto – non più esistente nell’universo.
Un pianeta la cui unica traccia risiedeva in due parole su una Guida.
- Insomma - rispose alla fine, alzando un angolo della bocca. - Mi sento un po’… malinconico.
Stavolta fu Ford a fare spallucce. - Passerà. Adesso vieni, ho la sensazione che Marvin stia per passare di qua, e francamente non mi va di trovarmelo di nuovo tra i piedi…
Si allontanò in fretta, lasciando Arthur Dent di nuovo da solo.
Solo. Già.
Era quella, la ragione della sua improvvisa e inaspettata malinconia. Non appena aveva avuto un momento per riprendere fiato e ragionare, Arthur aveva avvertito la propria monumentale solitudine: il suo pianeta, la sua gente non esistevano più, tutto era andato, sparito, puff. Certo, c’era Trillian, ma… quando si è abituati ad avere sei miliardi di simili, trovarsi ad essere in due è come rimanere del tutto soli.
Soli con due parole su una Guida.
La Guida. Arthur sfilò distrattamente di tasca l’aggeggio che Ford gli aveva dato tempo prima. L’accese e scorse l’indice fino alla lettera che cercava.
“Terra. Praticamente innocuo”.
Tutto lì. Fine. Davvero non c’era nient’altro da dire, sul suo pianeta? L’arte, la scienza, la cultura, la storia? Le invenzioni? La psicologia, la filosofia, le mille stupidaggini che rendevano importante il suo pianeta? E…
All’improvviso, qualcosa si accese nella mente di Arthur. Rilesse per l’ennesima volta le due parole sullo schermo, e un piccolo sorriso si affacciò sul suo volto.
Che andassero al diavolo, gli autori della Guida (e sì, anche il maledetto Ford). Non era importante ciò che dicevano: pensassero anche di poter riassumere la Terra in quella definizione idiota, chi se ne fregava.
L’importante non era quello. Era che Arthur Dent sapeva quanto ci fosse dietro a quell’“innocuo”, lo sapeva, e fintanto che lo avrebbe ricordato non sarebbe stato solo, mai.
Fintanto che le parole “praticamente innocuo” l’avrebbero fatto imbestialire per la loro pochezza, un po’ della Terra sarebbe stata con lui. In una maniera stramba e assurda, ma perfettamente in linea con l’esistenza di un Autostoppista.
Rivolse un sorriso alla Guida e, mentre la richiudeva, non poté fare a meno di sfiorarne la copertina a mo’ di carezza.
Due parole, eppure non si sentiva più così solo.








Salve a tutti!
Questa flashfic è stata scritta un po’ di tempo fa, a seguito di una sessione di scrittura notturna in contemporanea con altre persone a me assai care (comunemente detta “Drabble night”). Non avevo mai scritto prima sulla Guida, e devo dire che mi pare un po’ un sacrilegio – soprattutto perché non credo di aver azzeccato l’IC di neanche uno dei personaggi.
Anyway. Spero vi sia piaciuta, nel caso trovaste errori o refusi di qualsiasi tipo fatemelo sapere!
Grazie di aver letto,
Fera.

   
 
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