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Autore: Phobos_Quake 3    02/06/2013    1 recensioni
Uno strano personaggio, chiamato Candito, si ritrova a Sugar Rush. Le guardie lo conducono al castello e la principessa Vanellope lo accoglie ignorando totalmente la sua vera identità e il suo intento malefico.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Re Candito/Turbo, Vanellope von Schweetz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Data Di Creazione: 02/06/2013

Nota Dell’Autore: Come ha fatto Turbo a finire in Sugar Rush? A riuscire a manomettere il codice di Vanellope e mettere sottochiave le memorie dei personaggi diventandone così il nuovo sovrano? Ma soprattutto, come faceva Aspro Bill a saperlo? Questa fanfiction tenta di dare una risposta (plausibile) a queste domande.



La Nascita Di Re Candito



1997. Nuovi cabinati giunsero alla sala giochi di Mr. Litwak. Tra di loro c’era anche RoadBlasters, un gioco di corse più bello e moderno di Turbo-Time, che fino a un anno prima era la punta di diamante della sala. Questo, ovviamente, fece bollire di rabbia e gelosia Turbo, il protagonista del gioco, il quale riuscì a penetrare in RoadBlasters e far credere a tutti che fosse guasto. Prima che potessero staccare la spina, facendolo sparire per sempre, Turbo, con la sua fedele macchina, riuscì tempestivamente a uscire dal gioco attraverso i cavi di alimentazione. Dopo una lunga corsa nella stazione, vide un’entrata con su scritto: Sugar Rush.
-Dal nome sembra un gioco di corse!- disse e vi entrò.
Trovandosi in un mondo rosa e zuccheroso, ebbe un senso di nausea. Non aveva mai visto niente di più colorato e con un così alto tasso di zucchero. All’improvviso, dei fuochi d’artificio attirarono la sua attenzione, mise in moto la macchina e si diresse velocemente verso la fonte. Prima però, modificò il suo aspetto per evitare equivoci. Giunse in una grande arena, dove stavano disputando una gara da corsa.
-Avevo visto giusto! Questo posto fa per me!- disse sfregandosi le mani.
Nella sua mente stava già elaborando un piano diabolico.
-Ehy, tu! Cosa fai qui?- disse una voce alle sue spalle.
-Eh?-
Appena si girò riuscì a malapena a vedere due figure vestite da guardie che lo colpirono con una manganellata in testa facendolo svenire. Le guardie che lo avevano steso, Ciambellino e Ciambellone, lo condussero nel castello davanti alla principessa Vanellope Von Schweetz.
-Chi è quello?-
-Non lo sappiamo, maestà. Stava osservando la corsa di nascosto con fare guardingo e molto sospetto!-
Turbo si riprese e si ritrovò davanti Vanellope che lo scrutava.
-Chi sei?- gli chiese.
-Io mi chiamo…-
Ci pensò un attimo. Il nome gli venne in mente ricordandosi di una collina di canditi che aveva visto.
-Mi chiamo Candito. Sono un vagabondo.-
-Mmmmh… come sei finito qui?-
-Mi spiace… non lo so… non ho memoria!-
-È stata colpa delle mie guardie? Se è così…-
-No, no. Sono così di natura!-
Stava cercando d’impietosirla. E ci riuscì benissimo. Poco dopo, Ciambellone chiese di prendere la parola.
-Credo sia un pilota. Poco lontano da lui c’era una macchina da corsa.-
-Davvero? Sei un corridore?-
-Beh… sì…-
-Ti va una gara con me? Tanto per divertirci?-
-Co… Corre anche lei principessa?-
-Mi chiamo Vanellope, e comunque sì, sono un personaggio giocabile e quindi corro anch’io!- disse sorridendo.
Turbo, alias Candito, accettò volentieri credendo di batterla facilmente. La gara iniziò. Turbo riuscì a sorpassare subito Vanellope, superò le sfere di gomma e il Monte Torta, ma quando giunsero nella valle gelata, Vanellope gli ricomparve magicamente davanti lasciandolo a bocca aperta.
-Ciao ciao, pezzo di strudel!-
Turbo cercò di raggiungerla ma senza successo e alla fine la ragazzina tagliò il traguardo. La cocente sconfitta lo fece infuriare, ma riuscì a nasconderlo bene.
-Scusa se ti ho battuto. Non te la sarai presa, vero? È solo un gioco!-
-Tranquilla. Sei davvero in gamba!- le disse.
-Anche tu lo sei!-
Vanellope lo invitò a restare nel castello.
-Aspro Bill ti condurrà nella tua stanza e ti farà da cicerone. Sei libero di andare ovunque tu voglia.-
-Grazie! Gentilissima!-
Visitò il castello dopodiché entrò nella sua stanza.
-Se hai bisogno di qualcosa, basta chiedere!- disse Aspro Bill.
Turbo annuì e la mentina se ne andò. Rimasto solo, Turbo iniziò a meditare.
“Quella ragazzina è in gamba. Troppo in gamba. Nessuno è più forte di me. Devo trovare il modo di sbarazzarmene. E c’è solo un modo.”
Uscì dalla sua stanza senza essere visto, perché tutti stavano dormendo. Aspro Bill, però, era ancora sveglio e dopo aver visto Candito, lo seguì di nascosto. Aver visitato il castello, gli aveva permesso di individuare la stanza dei codici. Quindi, dopo aver estratto un tovagliolo di Tapper’s dalla tasca, entrò nella stanza e una volta davanti al joystic iniziò a leggere la combinazione.
-Su, su. Giù, giù. Sinistra, destra. Sinistra, destra. B, A e Start! Sapevo che questa combinazione un giorno mi sarebbe tornata utile!- disse tra sé.
Una volta entrato, manomise il codice di Vanellope e mise sottochiave le memorie di tutti. Compreso Aspro Bill che aveva assistito alla scena e stava per andare ad avvertire qualcuno. Una volta fatto questo, Turbo creò un suo codice rinominato Re Candito, una corona e una veste reale comparvero sul suo corpo e per tutti era conosciuto come il solo e unico sovrano di Sugar Rush. Quando arrivò nella sala del trono come se nulla fosse, vide Vanellope senza il suo vestito reale, ma con i vestiti che tutti noi conosciamo, che glitchava e si guardava attorno disorientata.
-Ah! Cosa fai tu qui? Guardie! Guardie! C’è un glitch nel castello! Arrestatelo!-
-State lontani da me!-
Vanellope sfuggì a Ciambellino e Ciambellone buttandoli a terra con dei calci e dopo una lunga caccia, riuscì a trovare un nascondiglio perfetto. Nel frattempo, Turbo, o meglio Re Candito, era seduto sul trono a ridere come un matto. Aspro Bill si mise al suo fianco e lui iniziò a fare il tipico, stupido monologo da cattivo.
-“Povera” Vanellope, da pilota a glitch ricercato. Come si dice: dalle stelle alle stalle. Ah, ah, ah, ah! Ho fatto bene a eliminare anche le monete d’oro che servono all’iscrizione. Solo gli altri piloti possono averle, ma non lei! Non potrà mai più gareggiare. Anche perché se taglia il traguardo, il gioco si riavvia e non posso assolutamente permetterlo!-
Aspro Bill aveva ascoltato tutto, ma dato che aveva perso la memoria non ebbe alcuna reazione. Vanellope, ridotta a una ricercata, sfuggì tante volte alla cattura. Un giorno vide una gara e volle anche lei partecipare, perché sentiva in cuor suo di essere anche lei una pilota e non un errore di programmazione, ma per farlo aveva bisogno di una moneta d’oro che non riusciva mai a trovare. Dovette aspettare quindici anni, prima che quel simpatico omaccione, capoccione puzzone di Ralph, entrasse nella sua vita e insieme riportassero il mondo di Sugar Rush com’era una volta.
   
 
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