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Autore: ThankYouIdols    02/06/2013    33 recensioni
Lei, lui, un'isola.
A causa di un naufragio i due sono costretti a vivere insieme per una settimana su un'isoletta inabitata nell'atlantico.
Che tra loro nasca qualcosa?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - Un film con quel figo di Channing Tatum.


Si udii un tuono in lontananza.
Emisi un suono sprezzante, cercando di svegliarmi completamente, quando notai di essere avvinghiata a Niall, che ancora dormiva.
Mi scostai lentamente per evitare di svegliarlo, poi mi affacciai. Il cielo era grigio piombo, era chiaro che presto avrebbe cominciato a piovere.
Decisi di andare a raccogliere qualcosa avendo finito le provviste, per evitare di rimanere a digiuno.
Mi rinfilai il vestito ormai asciutto e uscii cautamente dal rifugio.
«Dove vai?» Mugugnò Niall ancora assopito.
«A prendere qualcosa da mangiare, tu continua a dormire.» Bisbigliai provando ad essere il più convincente possibile.
Brontolò qualcosa di incomprensibile e si girò sul fianco, obbedendo a quello che gli avevo quasi imposto.
Mi diressi verso la baia pregando che non sarebbe venuto a diluviare. Una folata di vento gelido mi accarezzò il corpo, facendomi accapponare la pelle, così mi strinsi tra le braccia.
«Mela, hai bisogno di questi, prendili.» A quelle parole sobbalzai: avevo ben riconosciuto la voce ed era l'unica che mi chiamasse in quel modo.
«Cos'è? Un miraggio? Una materializzazione? Un miracolo?» Chiesi voltandomi, per essere sicura di non dare di matto.
«Sono io sciocchina, e ora prendi sti vestiti che mi sono fatta un culo tanto per trovarli.» Esclamò esasperata, venendomi incontro. Oh Dio, era davvero mia nonna.
«Nonna, mi spieghi come ci sei arrivata qui?» Corrucciai la fronte, vedendola accendersi una marlboro e cacciare uno sbuffo di fumo. Da quando mia nonna fumava?
«Semplice, io ho una casa qui, proprio al centro dell'isola.» Indicò con tranquillità, come se nulla fosse, poi fece un tiro.
«Mi prendi per il culo? E me lo dici solo ora? Io sto soffrendo le pene dell'inferno per sopravvivere insieme a Niall e tu vivi qui come un pascià?» Ero infuriata, non sapevo esattamente se lo fossi per il fatto che mia nonna mi aveva nascosto tutto questo o per il rumore di un altro tuono, che si era fatto più potente.
«Eh brava Mela, finalmente stai diventando volgare e acida! Credo che dovrei lasciarti qui un'altra settimana.» Aspirò ancora, mentre la sigaretta si scava accorciando, ed io la fulminai con gli occhi. «Ah, a proposito del biondino, vi siete già baciati?» Il suo sguardo si era fatto improvvisamente malizioso e una vampata di calore si espanse sul mio volto.
«Sei diventata rossa, che avete fatto? Ti ha sverginata? Racconta tutto!» Spense la cicca e si avvicinò eccitata a tal punto da farmi paura.
«Nonna, la cosa più intima che c'è stata tra noi è dormire vicini, stop. A me non piace lui e a lui non piaccio, sappilo.» Dissi con decisione, raccogliendo delle bacche dai cespugli vicini.
«Farò finta di crederci.» Bofonchiò aiutandomi. Io la ignorai, per evitare inutili discussioni che avrebbero solo fatto intuire quanto potesse piacermi Niall e, sia chiaro, a me non piaceva. Neanche un po'.
Mentre ero piegata per raccogliere i cibi con una mano e tenendo i vestiti di ricambio con l'altra, una goccia bagnò la mia spalla.
«Merda.» Sussurrai, mentre un'altra mi picchiettò la testa.
«Tesoro, io torno a casa a vedermi un bel film con quel figo pazzesco di Channing Tatum che qui si mette male, tu torna dal tuo am...ico.»
«Possiamo venire anche noi?» Chiesi mentre la frequenza e la potenza con cui i goccioloni si scagliavano stava aumentando a vista d'occhio.
«Non dire stronzate Mela, altrimenti vi avrei invitato prima. Ah, e di a Niall che suo padre è molto bravo.» A quelle parola mi venne un conato di vomito, mia nonna aveva davvero fatto sesso con il padre di Niall? Non osai neanche immaginare la scena, ugh.. Lui aveva dovuto bere molto per ridursi a fare una cosa del genere.
La pioggia si stava velocemente trasformando in un forte temporale, così salutai mia nonna – pur essendo ancora scioccata da ciò che aveva detto – e corsi verso la capanna, tentando di tenere in salvo i vestiti e le vivande.
Mi precipitai ansimante e umida dentro al riparo scaraventandomi a terra e notai che il biondo si era ormai svegliato.
«Pine, dove sei.. ma dove diavolo li hai trovati quei vestiti?» Guardò prima me, poi quello che avevo portato.
«Ecco, ti sembrerà assurdo, eppure mia nonna e tuo padre sono su quest'isola, e a quanto pare ci hanno dato sotto. Chissà, magari tra nove mesi avrai un fratellino.» Quando pronunciai quella frase, lui sbarrò gli occhi. Probabilmente aveva immaginato la stessa cosa che avevo pensato io qualche minuto prima.
«Dimmi che stai scherzando.» Quasi mi pregò di rassicurarlo dicendo che fosse uno scherzo, ma io risposi con un “no”, e la sua bocca si aprì andando a formare una “o”.
«Già, ti capisco, sono rimasta anche io schifata.» Presi tra le mani un mirtillo, poi gliene porsi uno anche a lui. «Vuoi?» Senza indugiare lo afferrò, facendoselo fuori in una frazione di secondo.
«Allora oggi è il secondo giorno.. beh, tocca a te cominciare sta volta.» Se ne mangiò un'altra dozzina, mentre a me passò d'un tratto il senso di fame. Tra l'immagine oscena di mia nonna e suo padre a letto e la domanda 'intima' che avevamo deciso di porci ogni giorno, lo stomaco mi si chiuse.
Balbettai qualcosa, poi gli chiesi la prima cosa che mi passò per la mente. «Quante ragazze hai avuto?» Appena terminai lui alzò la testa, incontrando il mio sguardo.
«Una fissa mai, però mi sono frequentato con una decina di ragazze.. tu invece?» Si era frequentato con una decina di ragazze. Era ovvio quello che voleva dire, era il tipico maschio da “una botta e via”.
«Nessuno, non so se te lo avevo detto, ma i miei genitori mi tengono segregata in casa.» Sbuffai, ricordando quanto fosse orrenda la mia vita. Forse questa settimana su un'isola mi avrebbe solo che fatto bene.
«Quindi non hai mai baciato nessuno?» Nel suo tono riuscii a captare un senso di stupore, facendomi sentire a disagio. In dodici giorni sarei diventata maggiorenne e non avevo un minimo di esperienza né in campo amoroso né tanto meno in quello dell'amicizia.
«Imbarazzante, lo so. A volte vorrei solo essere una come le altre, quelle che hanno un ragazzo, centinaia di amici, escono, fanno shopping e la sera vanno in discoteca a ballare. Io a malapena faccio il tratto casa-supermercato con le guardie del corpo attorno.» Sospirai, portandomi una ciocca di capelli scuri dietro le orecchie, poi mi infilai un maglione di lana che mia nonna mi aveva portato.
«Stai tranquilla, è bello distinguersi dalla massa. E poi, non avrai chissà quanti amici, però hai me.» Mi sorrise con dolcezza, come mai lo avevo visto fare prima, poi mi posò una mano sulla coscia sfregandola, per confortarmi.
Le palpitazioni del mio cuore si fecero più veloci, facendomi entrare nel panico. Per evitare di sembrare una mongospastica sorrisi a mia volta, continuando a mangiare.
Tra noi ci furono dei minuti colmati dal silenzio e disturbati solo dal ticchettìo dell'acqua contro la nostra tenda.
«Ti va di andare a fare un giro sotto la pioggia? Sarà divertente!» Esclamò improvvisamente entusiasta, prendendomi per mano. A quel tocco mi sentii morire. Cristo Pine, cosa ti sta succedendo?
   

***

Oddio ma io vi amo, aumentate sempre di più! *-*
Spero che perdonerete il mio ritardo, ma quella battona della prof
di matematica mi vuole dare il debito çç
Anywaaaaay, Pine sta cominciando a capire di provare qualcosa ouo
Eppure Niall no, mhh. 
La nonna si commenta da sola UAHUAHUAHUAHU
Okay, ora vi lascio, vi saluuuuto.
Un kissè a tutte c':

  
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