Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: TsukiKozui    02/06/2013    4 recensioni
Settantesimi Hunger Games, quattro anni prima della storia di Katniss, Peeta e dei loro giochi. E' l'anno di Annie, della morte dei padri di Katniss e Gale, è l'anno di Neela.
Questa non è la storia di un vincitore, perché sappiamo già che sarà Annie a vincere, ma di un Martire, l'ennesimo martire di un gioco perverso.
Spero che la storia interessi a molti, e che altrettanti recensiscano!!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Inspira. Espira. Inspira. Espira. Inspira. Espira…
Ottimo. Quella giovane cerva è ancora lì, non si è accorta di me.
Quanto tempo sarà passato dall’ultimo cervo? Sei mesi?
Mi posiziono meglio sul ramo, stringo l’elsa del pugnale e, concentrata al massimo, lo scaglio contro quella preda tanto invitante. Come previsto il pugnale si conficca a fondo nel collo della cerva, proprio in corrispondenza della laringe. E ovviamente la mia preda crolla a terra, forse non ha nemmeno sentito il colpo.
Scendo con un balzo dall’albero su cui ero appostata e corro verso la mia busta paga. Le sfilo il pugnale dal collo e… come diamine la trasporto adesso?
Ho già preso cinque conigli, tre tacchini e un bel numero di scoiattoli. Il sacco è pieno e alquanto pesante, non riuscirei a sollevare un ulteriore carico per molto, benché la cerva non pesi molto.
Me la carico sulla schiena e, sperando mi venga in mente qualcosa, comincio a rifare il percorso a ritroso. Poi un lieve fruscio mi mette in allerta, così corro a nascondermi dietro una sporgenza rocciosa. E sento delle risate soffocate.
< Ah ah ah ah! Te lo sei lasciato scappare proprio da sotto il naso, complimenti Catnip! > ok, falso allarme, sono solo Katniss e Gale :< Piantala Gale! Quel dannato coniglio ci aveva fiutati da un pezzo! >  comunque meglio non uscire da qui.
< Sì, e dopo averci fiutati ha trovato divertente beffarsi di noi, vedila come vuoi, ma per me è stato un fallimento epico! >
< Zitto e piazziamo i lacci, vorrei prendere almeno qualche scoiattolo oggi…>
Direi che la giornata non è stata fruttuosa per loro, rimediamo subito. Aspetto che finiscano di piazzare le trappole e, appena abbandonano la zona, le riempio con le mie prede. Tengo per me solo un coniglio, un tacchino, la metà degli scoiattoli e, ovviamente, la cerva. Spero non facciano troppo caso ai buchi sul collo…
Ora, leggermente più leggera, mi carico, di nuovo, quella cerva di quaranta chili sulla schiena e mi dirigo verso il Distretto 12. Verso casa.
Con un po’ di fatica passo sotto la recinzione quasi-mai-elettrificata, attraverso il Prato, poi punto verso la mia piccola abitazione nel Giacimento.
Apro piano la porta ed entro facendo il minor rumore possibile: l’alba è passata da qualche ora, la battuta di caccia l’ho iniziata poco prima che il sole sorgesse.
Mi scrollo di dosso il cervo e il sacco con le restanti prede. Mi stiro la schiena e mi preparo a scuoiare le prede. Al Forno ti pagano meglio se il lavoraccio lo fai tu. Ma prima una piccola faccendina deve essere risolta.
Mio padre è steso addormentato su una sedia, macchiato di carbone e alcol. E’ ubriaco, ovviamente; almeno questo mi fa credere la bottiglia di liquore bianco poggiata sul bracciolo della sedia. Mi avvicino senza badare al rumore che faccio e sferro un calcio alla bottiglia. Questa si schianta sulla parete opposta, frantumandosi in minuscoli pezzi di vetro e producendo un rumore acuto e assordante. Per fortuna aveva avuto il pensiero di scolarla tutta, altrimenti dovrò ripulire il pavimento anche dall’alcol. Il mio calcio da primo premio, però, sveglia tutta casa.
< Allora p-a-p-à, ci fai il favore di recarti a lavoro? O vuoi subire lo stesso trattamento dei miei conigli? > quel dannato che stento a chiamare padre sembra essersi ripreso.
< Ehi, un po’ di rispetto per tuo padre! Quello > indica la bottiglia fracassata < è costato tanto > vuole farmi arrabbiare temo.
< Ho detto, vai a lavoro! E mi raccomando, fatti un bel pisolino eterno in miniera! Chissà dov’eri quando quell’esplosione ha ucciso i padri di Gale e Katniss! > anche io non ci metto molto a farlo infuriare e sono costretta a minacciarlo, letteralmente, con il pugnale per convincerlo ad uscire. Purtroppo avevo un bel pubblico sulle scale: mia sorella, Allie, e i due gemellini, Mark e Leo, entrambi tra le sue braccia. Presto si unisce al gruppetto anche Maggie, la mia amata sorellina.
< Buongiorno Neela, direi che la caccia è andata bene > la sorellona odia le mie scenate con papà, ma le capisce meglio di tutti.
< Buongiorno a tutti! Sì sono riuscita a prendere una cerva! Forse oggi riesco a prendere un po’ di marmellata… contenti? > allora i gemelli e Maggie scattano subito e cominciano a saltellare per la casa gridando “Marmellata, evviva, marmellata!”
< Anche papà era contento. Pensate che non voleva andare a lavorare, visto? Sono stata costretta a farlo uscire minacciandolo! > disprezzo mio padre, ma è una cosa personale e non voglio che anche loro provino un odio simile.
Allie annuisce impercettibilmente e comincia a preparare la colazione per sé e per i bambini.
< Hai portato in spalla una cerva da sola? >
< Non sempre in spalla… per un po’ l’ho trascinata. Poi non pesava molto, circa quaranta chili e… > la mia cara Allie ama interrompermi.
< Non è poco, Neela! La tua schiena rischia di brutto… >
< Anche il latte rischia di brutto se non spegni il fornello, Allie! > Maggie, ovviamente, scoppia a ridere alla mia uscita.
< Ah! Giusto! Mark, Leo, Mag temo dobbiate aspettare che si freddi un po’ > ai gemellini non piace la situazione e cominciano a lamentarsi. Il momento giusto per scappare.
< Ok, io vado a vendere la cerva e gli scoiattoli >
< Non li hai puliti, mia cara > messaggio chiaro: non t’azzardare a lasciarmi qui con i gemelli!
Mi siedo per terra e tolgo pelle e interiora alle mie prede. Lascio intatti solo il coniglio e il tacchino, a quelli ci penserà Allie.
Dopo circa mezz’ora finisco il lavoro e tutti si sono preparati per la giornata.
< Neela devo sistemare un po’ la casa prima di andare a scuola… quindi puoi portare tu Mark e Leo dalla signora Hawthorne? >. Da quando la mamma è… morta… io penso al cibo e lei alla casa. Però tentiamo di badare entrambe ai bambini. In questo quadro alquanto tragico mio padre non ha un ruolo se non portare un po’ di soldi a casa ed evitarci l’orfanotrofio. I soldi, però, li spende in alcolici e, inoltre, è diventato molto violento: diciamo che l’orfanotrofio non sarebbe male.
< Certo, tranquilla! Però non esagerare o sverrai in classe >
< Posso venire con te al Forno Neela?! > Mag è capace di stordirti quando strilla, così ci metto qualche secondo per catalogare quello che ha detto.
< Ok, Mag, però mi aiuti a portare gli scoiattoli, va bene? > sapevo bene che mi avrebbe aiutata lo stesso, è una brava bambina.
< Sicuro sorellona, andiamo adesso! > mi carico il sacco, ora molto più leggero, e usciamo.

Gran parte delle case del Giacimento sono vuote oppure ancora addormentate: i minatori iniziano il turno prestissimo. Ma non casa Hawthorne, pare non dormano mai lì.
Maggie e i gemelli sono i primi ad entrare nella casupola.
< Ehi, dovete bussare prima di entrare! > inutile ripeterglielo… entro anche io.
< Buongiorno signora Hawthorne > la donna è seduta con la piccola Posy addormentata tra le sue braccia.
< Buongiorno Neela e ciao bambini! >
< Ciao ciao zietta! >
< ‘Giorno zia Hazelle! > ok non è nostra zia, ma non è facile spiegarlo a due bambini di quattro anni che passano tutte le mattine con lei.
< Neela puoi tenere un minuto Posy? Devo scaldare l’acqua per il bucato, ho molto lavoro oggi >
< Oh, le è un problema guardare i gemelli oggi? Se vuole posso cercare un’altra soluzione… >
< Tranquilla, cara! Mi fa molto piacere badare ai piccoli, adorano la piccola Posy! Ma sai con una bambina nata da poco e un lavoro faticoso… almeno Rory oggi mi aiuta, non va a scuola >
Hazelle esce dal retro e rientra poco dopo carica di legna. Accende un fuoco nel camino e prepara un pentolone enorme pieno d’acqua da scaldare.
Sistemato il pentolone, riprende la piccola Posy e torna a sedersi.
< Posso chiederti un favore, Neela? >
< Certo signora Hawthorne! >
< Potresti portare Gale a scuola? > mi blocco un secondo. Accompagnare Gale a scuola? Fino a prova contraria ha quattordici anni… ma forse la spiegazione di questa strana richiesta sta nel consistente numero di assenze del ragazzo.
< Le sue assenze sono dovute a qualche particolare “malattia”, signora? >
< Esatto, una malattia di nome “caccia”. Trascura troppo lo studio, quindi… >
< Va bene, andrò a prenderlo. Può guardare per un po’ Maggie? >
< Ma voglio venire con te, sorellona! > ovviamente il problema era proprio Mag.
< Certo, Neela, nessun problema >
Abbandono il grosso sacco con la carne e mi avvio verso la porta. Con una sola occhiataccia riesco a far desistere Mag dal seguirmi.
Quindi riattraverso il Giacimento, la recinzione quasi-mai-elettrificata e il Prato. Ma davanti al bosco sorge un altro problema: dovrei attraversare mezzo bosco, se sono fortunata, per riuscire a scorgerlo…

E finalmente, dopo aver battuto una buona parte del bosco per circa un’ora lo vedo seduto su un masso con Katniss.
Mi avvicino lentamente, senza farmi sentire. Praticamente sono alle loro spalle quando si accorgono della mia presenza. Prenderli alle spalle non è stata proprio una bella idea, ora ho un arco ed un pugnale puntati contro.
Alzando prontamente le braccia grido:< Calmi, calmi sono innocente! > sospirando di sollievo abbassano le armi.
< Hai proprio voglia di farci venire un infarto! >
< Non esagerare Kat! Stavo solo testando il mio passo felpato… >
< E’ successo qualcosa, Neela? > mi chiedo perché tutti vedano la mia presenza come avvisaglie di guai.
< No, Gale. Tua madre mi ha solo assunta come tua momentanea baby-sitter, devo accompagnarti a scuola > Gale mi guarda come se avessi appena detto la cosa più grave del mondo.
< Mi sono appena ricordata che devo svegliare Prim, ci vediamo a scuola! > ottimo, Katniss mi abbandona alla furia di Gale.
< Non c’è bisogno che mi accompagni, quindi… >
< Ho girato a vuoto per un’ora, non puoi rifiutare! Sai ho ancora il pugnale con me per ogni evenienza… > pare aver colto il messaggio, così mi segue docile.
Al limitare della foresta si decide ad aprire bocca:< Ehm… per la carne… grazie > lo dice arrossendo visibilmente. So bene che odia l’idea di ricevere elemosina.
< Quali prede? Sono riuscita a prendere “solo” una cerva! > lui ride complice.  
Dopo una lunga camminata- fortunatamente della durata inferiore ai venti minuti- siamo di nuovo nel Giacimento. Ci dirigiamo verso casa Hawthorne per prendere Mag, il sacco con le prede e, soprattutto, per mostrare ad Hazelle che la missione-recupera-Gale è stata un successo.

Al Forno riesco a fruttare ottimi guadagni dalla vendita della cerva. Non si può dire la stessa cosa per Gale, ma credo riuscirà a sfamare la sua famiglia fino alla prossima battuta di caccia. Gli darei volentieri un po’ di soldi, ma la mia famiglia ne ha un disperato bisogno.
< Maggie è quasi ora di andare a scuola, quindi lascia perdere la brodaglia di Sae la Zozza e andiamo >
< Solo un momento, ti prego! Mi è sembrato di vedere un occhio galleggiare nel pentolone! > non è proprio normale che una bambina di otto anni non provi il minimo ribrezzo per certe cose. Adoro mia sorella!
< E non ti disgusta neanche un po’? >
< Nemmeno un po’ Gale, dovrebbe? >
< In teoria sì… > lo sguardo di Gale si punta un attimo su di me.
< Posso solo immaginare chi sia la tua insegnante… vero Neela? >
< Di certo non Allie. Una creatura bella e delicata come lei non potrebbe mai insegnare cose del genere ad una bambina > accenna uno strano sorrisino.
< Non ci provare, Gale. E’ troppo grande per te, mio caro >
< Ha sedici anni, cosa vuoi che siano due anni in più! >
< Ma io non parlavo dell’età, Gale… > prendo Mag in spalla e corro via ridendo come una pazza, e ovviamente lui mi insegue. Dobbiamo apparire come due malati agli occhi della gente.
Correndo per il Forno intravedo Katniss. Cerca di guadagnare qualcosa in più dalla vendita di un coniglio. Quella ragazzina ha tutta la mia stima: anche lei, come me e Allie, si è fatta carico di una famiglia. L’unica differenza è che noi siamo in due.
Questa piccola distrazione, però, mi fa raggiungere da Gale.
< Allora simpaticona, non volevi che andassi a scuola? >
< Ah giusto, muoviamoci! >

< Allora ragazzi, tra poco meno di un mese inizieranno gli Hunger Games. La scuola rimarrà chiusa il primo giugno per la Mietitura > l’annuncio del preside viene accolto con sorpresa e paura, anche se ce lo aspettavamo. Per me, Gale e il resto della classe sarà la terza Mietitura. Io, a quattordici anni, ho già quarantacinque nomine; è praticamente un miracolo non essere stata sorteggiata l’anno scorso.
L’annuale lezione di storia sui Giorni Bui scorre con la tipica tensione di chi è in attesa di una condanna. Anche Gale, seduto a due posti di distanza da me vicino alla grande finestra dell’aula, è tesissimo. Si contorce le mani e ha lo sguardo fisso e inespressivo puntato sulla lavagna.
Anche io non sono rimasta indifferente all’avviso del preside, ma cerco di rimandare l’ansia al giorno del giudizio. I miei fratellini noterebbero il mio turbamento e non voglio che sappiano, non ancora.
Comunque la tensione della classe la si può toccare con mano, quindi decido almeno di far distrarre Gale; strappo un pezzo di carta dal quaderno e scrivo sopra “Non ti sono venuta a prendere nel bosco per vederti distratto, svegliati e segui la lezione cretinetto!!!” .
Glielo lancio di nascosto svegliandolo dallo stato di trance. Lo legge e, con un ghigno malizioso, scarabocchia qualcosa sul retro del foglietto. Me lo lancia e, sempre sorridendo, aspetta la mia risposta.
Sul foglietto è disegnata una versione di me, alquanto stilizzata, stesa a terra con la lingua penzolante e una freccia che le trapassa la testa. A margine una piccola nota: “Conseguenze dell’eccezionale mira di Katniss”. Ho già detto che Gale è il mio migliore, oltre che unico, amico?
In risposta al disegnino gli faccio un bella linguaccia.
< Evans e Hawthorne, mi spiace interrompere la vostra conversazione ma gradirei che la finiste! > ci giriamo entrambi verso la professoressa, soffocando un uragano di risate, e noto, sollevata, che tutta la classe pare essersi dimenticata della prossima Mietitura. E questo è certamente più importante del sapere come mai siamo arrivati ad uccidere una ventina di ragazzini ogni anno.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: TsukiKozui