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Autore: chocobanana_    03/06/2013    3 recensioni
[BanGaze][Intrspettivo/Sentimentale/Malinconico][Giallo][Shonen Ai][Missing Moments]
Giorno, la BanGaze mi chiama e io scrivo, quindi eccone un'altra.
Spero vi piaccia, ci vediamo dentro (?).
Buona lettura c:
camy
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Un pugno nella parete, un’espressione amara sul volto, gli angoli della bocca abbassati in un ghigno di rabbia e frustrazione.
Semplicemente perché aveva perso quella sfida, perché era stato preferito qualcun altro a lui.

[...]
Quel “ci vediamo dopo” gli sembrava tanto un invito romantico nel proprio letto, ma sperò vivamente che Burn non ci avesse pensato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Don’t Go Away
-I need you-

 
 
Un pugno nella parete, un’espressione amara sul volto, gli angoli della bocca abbassati in un ghigno di rabbia e frustrazione.
Semplicemente perché aveva perso quella sfida, perché era stato preferito qualcun altro a lui.
Burn appoggiò la fronte alla parete fredda di quell’immensa stanza, isolata e poco illuminata.
Dall’altra parte Gazel lo guardava inespressivo, anche se il rosso sapeva benissimo quanto fosse infastidito e irritato anche lui, in quel momento.
C’era solo silenzio; l’ultimo rumore presente in quella sala era stato lo scricchiolio della porta, mentre si chiudeva alle spalle del loro amato padre e di Gran, da lui scelto per affrontare quell’ultima sfida contro i terrestri.
Burn mollò un altro gancio al muro, in un impeto d’ira, ma si pentì subito dopo, quando gemette per il dolore che si era appena procurato con quell’inutile e stupido gesto.
L’azzurro scosse la testa, rassegnato. “Sei senza speranze.” Mormorò, piatto.
“Anche tu provi quello che provo io.” Lo rimbeccò l’altro, quasi urlando.
“Può darsi. Ma almeno evito queste stronzate.” Rispose, indicando la mano dolorante del ragazzo con gli occhi dorati.
Quello sbuffò, innervosito e seccato.
Gazel si avvicinò lentamente al rosso. “Smettila di crucciarti tanto. Ha preferito lui a loro, si vede che non ha  visto la forza della Chaos e quando Gran fallirà, si pentirà di averci messo da parte.” L’azzurro, mentre pronunciava quelle parole, con lo sguardo fisso negli occhi dell’altro, sembrava molto sicuro di sé.
Burn si lasciò scappare un sorrisetto divertito. “Sarebbe fantastico.” Mormorò. “Quasi divertente.” Aggiunse.
Gazel non disse nulla, si limitò ad annuire piano.
Si voltò, deciso a tornarsene nella sua stanza a riflettere, ma la mano del rosso gli afferrarono il braccio. Le dita strette lungo il suo polso.
“Che vuoi?” chiese, seccato.
“Se te ne vai potrei fare altre cose stupide.” Commentò Burn, e gli mostrò uno dei suoi soliti sorrisi beffardi, quelli che spingevano Gazel a prenderlo seriamente a schiaffi.
“Prego. Fai pure.”
L’altro rise. “E se rimanessi qui con me?”
Gazel lo guardò contrario. “Non rompere e lasciami. E subito anche.” L’azzurro si stava lievemente alterando. Fece una smorfia irritata e cercò di liberarsi dalla stretta del compagno.
Burn, di tutta risposta, strinse la presa. “Scappi?”
Gazel lo guardò di nuovo, inespressivo, trafiggendolo con quelle iridi fredde come il ghiaccio.
“Nemmeno per sogno.” Rispose. La sua mano andò sul colletto del rosso, lo strattonò verso il basso e baciò Burn.
L’altro sembrò, per un attimo, sorpreso, poi rispose con foga a quel contatto; mentre le loro lingue si cercavano freneticamente, Gazel abbassò la testa all’indietro, e poi diede uno spintone al compagno.
Si portò una mano alla bocca, mentre la sua pelle candida si tingeva lievemente di rosso.
Prese un bel respiro e si liberò dalla presa dell’altro. “Ci vediamo dopo.” Disse, mentre si voltava e camminava velocemente verso l’uscita,  quasi per paura che Burn potesse fermarlo di nuovo.
Il rosso lo guardò allontanarsi e uscire, poi si lasciò andare contro la parete e sorrise.
“Mi sorprende sempre.” Mormorò, intanto che riprendeva fiato.
L’azzurro, fin da quando erano piccoli, riusciva sempre a fare cose che lui non si aspettava, era davvero incredibile. Per quanto lo conoscesse bene, ogni volta scopriva qualcosa di nuovo.
Anche se era normale che fosse scappato così presto, lo faceva spesso. Burn non aveva ancora capito perché, ma a lui andava bene così.
L’importante era che Gazel rimanesse al suo fianco che, nonostante tutto, non se ne andasse, semplicemente perché Burn aveva bisogno di lui, non poteva andare avanti senza quel ragazzo dagli occhi azzurri, con la pelle lattea e gli occhi azzurri, freddi e pungenti.
In quel posto, l’unica cosa che gli serviva era Gazel, e sicuramente la cosa era reciproca, anche se, probabilmente, l’altro non l’avrebbe ammesso nemmeno a sé stesso.
Gazel, appena fu fuori e lontano da Burn, si appoggiò alla parete, lo sguardo basso e  le dita serrate. Si toccò nuovamente le labbra, come faceva ogni volta. “Idiota.” Commentò.
Forse più rivolto a sé stesso che non ha Burn.
 
Quel “ci vediamo dopo” gli sembrava tanto un invito romantico nel proprio letto, ma sperò vivamente  che Burn non ci avesse pensato.
 

Fine

 
.:angolo di una chocobanana:.
Buongiorno gente c:
Avete visto? Sono già tornata Questa fic è “meno accenni” dell’altra, direi. Lol.
E per me Gazel è un po’ più basso di Burn (?) e non so nemmeno perché penso ciò.
Comunque avete capito il periodo in cui è ambientata questa fic, vero? C:
Dopo la partita con la Chaos e dopo quella con la Genesis. Già già.
Mi sa che dovrò rivedermi la seconda serie, perché non mi ricordo più una cippa lol. Come sono carina.
Be’. Ringrazio quelli che hanno recensito e letto “Impossible” e quelli che leggeranno questa c:
A prestoooos
Chocobanana detta camy.
 
 
 
 
 

   
 
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