Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: casstheliar    03/06/2013    2 recensioni
Duemiladieci. L'anno in cui si innamorarono.
Duemilaquindici. L'anno in cui le loro vite cambiarono per sempre.
Una storia in cui passato e presente si intrecciano inesorabilmente.

Harry/Louis
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1

Erano passati pochi giorni dal loro arrivo a New York, era la prima volta in assoluto che mettessero piede nella Grande Mela senza essere accompagnati dagli altri ragazzi, quel giorno c'erano solo loro due: Harry e Louis. In quel momento erano sui sedili posteriori di un auto dai vetri oscurati che li escludeva dal resto del mondo. Il più piccolo era preso dalle sue mani, le osservava con intensità al fine di cercare anche la più piccola cuticola da strappare con i denti, mentre l'altro aveva lo sguardo perso fuori dal finestrino, contemplava la vita frenetica di quella città, le persone che si affrettavano mentre loro erano bloccati nel traffico. Louis sbuffò, voltandosi verso Harry, "Mi sono stufato di stare qui imbottigliato nel traffico", non ottenne alcuna risposta, le orecchie dell'altro dovevano essere foderate di prosciutto, pensò, oppure aveva la testa piena di pensieri e preoccupazioni che lo estraniavano dal mondo. Optò per la seconda. Poggiò una mano sul ginocchio di Harry e lo scosse un paio di volte, il ragazzo lo guardò e tirò un sorriso, "Sì?", Louis scosse la testa, ma sorrise, "Ho detto che sono stanco di essere bloccato qui". Harry guardò fuori dal finestrino, in verità non si era accorto che erano fermi da un quarto d'ora circa, "Che vorresti fare?". Il più grande ignorò la domanda e cercò di richiamare l'attenzione dell'autista, "Mi scusi, buon uomo - Louis guardò Harry, atteggiandosi a sir inglese, il riccio soffocò una risata - mi saprebbe dire quanto manca all'arrivo?". L'uomo si voltò e lo squadrò, il suo volto, in larga parte, era ricoperto da due folti baffoni, "Manca davvero poco, sono davvero dispiaciuto per l'attesa, signore". Harry sorrise senza farsi vedere e guardò di sottecchi Louis, per intercettare la sua reazione, "Non si preoccupi. E mi dica, mi saprebbe indicare la via per arrivarci.. a piedi?". L'autista sgranò gli occhi, non gli doveva mai essere capitato durante tutta la sua vita lavorativa che un personaggio di quel calibro gli chiedesse indicazioni del genere.
"Manca sì e no mezzo chilometro, l'hotel è nella prossima svolta a destra"
"La ringrazio infinitamente - poi rivolgendosi a Harry - dai su muoviti, andiamo"
"Ehi, aspetta - si lamentò il riccio - fa freddo fuori, non mi va di camminare", ma Louis aveva già spalancato la portiera, "Muoviti!", gli lanciò uno sguardo fiammeggiante, Harry non poté far altro che obbedire. "Arrivederci buon uomo", salutò Louis e con un paio di passi veloci si portò sul marciapiede. Si allisciò i pantaloni e prese sottobraccio un Harry che era indaffarato ad arrotolarsi lo sciarpone di lana attorno al collo. "Fa davvero un freddo cane - si lamentò il più piccolo - e ho dimenticato i guanti a casa, dio".
"Ci pensò io", Louis afferrò una delle mani del ragazzo, intreccio le dita alle sue, e se la portò in tasca. Sorrise vedendo le guance dell'altro arrossire. In meno di cinque minuti raggiunsero la Sessantaquattresima strada, in cui sorgeva uno degli alberghi più lussuosi di tutta Manhattan: l'hotel plaza Athénée. Un'orda di giornalisti, fotografi e poliziotti attorniavano l'entrata dell'edificio, aspettandosi l'arrivo di una limousine. I due si guardarono, "Ho un po' paura", biascicò Harry, Louis gli strinse la mano ancora al sicuro nella sua tasca, "Andrà tutto bene, te lo prometto". Lentamente si avvicinarono all'entrata, un paio di persone li notò, urlò i loro nomi: Harry inconsciamente sfilò la mano dal cappotto di Louis e rivolse a tutti degli ampi sorrisi, le fotocamere li immortalarono una moltitudine di volte. Qualcuno si avvicinò, gli rivolsero domande, fu Louis a rispondere, "Tutto ciò che c'è da sapere lo diremo nell'intervista di oggi", la sua voce era più acuta del solito ma solo Harry se ne accorse, anche lui doveva essere nervoso nonostante desse sfoggio di una totale pacatezza e sapienza. Entrarono nella hall dell'albergo, scrollandosi di dosso tutta l'ansia che si era accumulata sulle loro spalle. Una hostess li accompagnò nella stanza dove tutto sarebbe cambiato, di nuovo.
____
Nda
Salve e benvenuti nella mia prima Larry. Grazie per avermi letto, ne sono davvero felice.
Questa storia era nata come One Shot, ma poi la sua lunghezza spropositata mi ha dato da riflettere e ho deciso di dividerla in sei bei capitolini, quindi è una short story che spero vi piaccia. Qui dentro sono celate alcune delle mie esperienze più belle e se sono soddisfatta di questa storia è proprio perché ci siamo io e la persona che amo, sotto mentitissime spoglie, con qualche accenno qua e là. Sarebbe davvero fantastico se la commentaste lì su oppure qui giù, significherebbe molto per me.
Al prossimo capitolo, Alexa x 
(ho dimenticato di scrivere che aggiornerò mercoledì :3)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: casstheliar