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Autore: Mizar    03/06/2013    3 recensioni
Il mio miglior amico è un tipo eccentrico, invadente, rompiscatole, vanitoso, eppure non lo cambierei mai con nessun altro.
Lui sa farmi ridere della vita, mi trascina sempre in guai tremendi da cui usciamo illesi per miracolo, mi rompe l’anima con i suoi finti dubbi esistenziali, ma se ho bisogno d’aiuto c’è sempre...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Happy marriage Prongs


“Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci.
-
(E. Hobbard”)



Padfoot


Manca un’ora alla cerimonia e Prongs è ancora in uno stato a dir poco disdicevole.
I suoi capelli sembrano avere vita propria e, naturalmente, di tipo alieno, non trova le scarpe e gli abiti, per dirla come mia madre, non sono consoni a questo tipo di cerimonia.
E’ tutta colpa mia, lo so.
Io l’ho convinto a vestirsi come un babbano, per fare piacere ai signori Evans, ma adesso mi domando se ho fatto bene.
Sono così agitato.
Non posso crederci.
Lo sta facendo davvero!
Con quella poi!
Sì, perché James Potter, tra meno di un’ora, diverrà il felice maritino di quell’arpia urlante dai capelli rossi, e stiamo parlando della ex di Snivellus, non so se mi spiego!
Come ci si può legare per la vita a neanche vent’anni?
Lo so che detto da me, fidanzato con Remus dal quinto anno, può sembrare strano, ma lui è un nostro amico e ci conosce bene.
Sa che non deve interferire nella nostra amicizia, mentre di Lily ho una fottuta paura.
Se lei riuscisse ad allontanare James da me ne morirei.
Ok, devo stare calmo, anche se ho i brividi in tutto il corpo.
Non lo farà e Progs rimarrà mio, come è giusto che sia.
A volte penso d’essere morboso, ma lui è il mio migliore amico, il mio vero fratello, colui che mi ama con tutte le mie miserie, senza pretendere che cambi o maturi.
E’ stato il primo ragazzo che ho conosciuto sul treno per Hogwarts e, dopo lo smistamento, quando tutti guardavano a me come ad un anomalia- non s’era mai sentito di un Black a Grifondoro e nessuno si fidava di me - il primo ad accettarmi e a dimostrarmi il suo sostegno.
In questi anni mi è sempre rimasto accanto, sorreggendomi quando, a causa dei miei genitori, non ce la facevo più e incoraggiandomi ad andare avanti.
Lui mi ha sempre parato il culo.
E’ grazie a lui se al quinto anno Moony non è diventato un assassino - quando ricordo lo scherzo scemo che ho giocato a Severus quasi mi prenderei a Schiantesimi.
Lui mi ha consolato per notti intere, quando piangevo disperato perché Remus mi odiava ed è per merito suo se, alla fine, lui mi ha perdonato.
E’ a casa Potter che mi sono rifugiato, quando i miei genitori mi volevano far prendere il Marchio Nero e, infine, è a lui che ho confessato per primo il mio sentimento d’amore per Remus, sapendo che non mi avrebbe scacciato inorridito dalla mia diversità.
Come dice mia madre, io sono un abominio, ma a lui mi ama lo stesso e non s’arrabbia mai per i miei scherzi assurdi, i miei gusti balzani o i miei atteggiamenti da primadonna.
Si limita a prendermi a pugni, quando esagero, ma poi torniamo amici come sempre.
Nel mio cuore lo sento più vicino del mio vero fratello, a riprova che i vincoli di sangue valgono fino ad un certo punto.
Sospiro esasperato, guardandolo negli occhi e lui capisce cosa provo nel cuore.
Senza parlare mi abbraccia e poi mi sussurra che rimarrà sempre il mio migliore amico.
Io cerco di darmi un contegno, ma non ho bisogno di fingere.
Neppure quando mi viene la paranoia di non essere abbastanza bello per il mio Remus, che insieme a Peter e agli altri invitati ci sta aspettando in giardino.
“Lo sai che Moony ti troverebbe stupendo anche se indossassi il pigiama di Snivellus”, mi dice e io fingo un malore.
Ormai siamo davanti alla porta d’ingresso e il giardino baciato dal sole è gremito d’invitati.
Il mio cuore batte furiosamente e l’unica cosa che vorrei è filarmela il più lontano possibile, ma non posso.
James si aspetta che io sia al suo fianco in questa giornata memorabile e io lo farò, anche se sono certo che a metà cerimonia mi piglierà un infarto dall’ansia.
“Pronto Prongs?”
“Sì”
“Allora via, petto in fuori e pancia in dentro, e vedi di non farmi fare figuracce”, dico emozionato e lo sospingo verso il vialetto ghiaiato.
Presto la sua vita cambierà, ma io gli sarò vicino e mi prenderò cura di lui e, se me lo permetterà anche del piccolo Prongs in arrivo, ma questo è un segreto che per ora lui ha rivelato solo a me.

Fine

   
 
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