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Autore: Ema Penniman    03/06/2013    1 recensioni
Ispirata liberamente al corto Disney che ha vinto l'oscar quest'anno, Paperman.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Paperman
Autrice: Ema Penniman
RatingVerde 
Genere: Romantico, introspettivo.
Pairing: Niff. 
Fandom: Glee

Disclaimer: Né i personaggi né il contesto mi appartiene.


Paperman




Per Nick Duval quello era un giorno davvero singolare.

Aveva già perso due coincidenze del treno e tutti i moduli che avrebbe dovuto compilare quel giorno gli erano volati e aveva dovuto raccoglierli uno ad uno. Per non parlare del vento fastidioso che c’era quella mattina.

Era fermo alla stazione aspettando che passasse l’ennesimo treno quando davanti agli occhi gli sfrecciò, portato dal vento, un foglio di carta, inseguito da un ragazzo alto dai capelli biondi.

Acciuffato il fuggitivo, il ragazzo, lo rimise in una carpetta insieme ad altri rivolgendo prima una occhiata a Nick che gli sorrise.

Era davvero carino. Alto e magro, con un’espressione leggermente allampanata in volto, aveva la punta del naso sporca di quella che Nick suppose fosse cioccolata, visto e considerato che aveva un’enorme barretta
nell’altra mano.

Il vento, quella mattina era davvero insopportabile, tanto che all’arrivo di un treno, uno dei moduli che Nick teneva stretto a se per evitare che gli volasse via, sfuggì alla sua presa e volò dritta in faccia al ragazzo biondo.

Immediatamente lo riprese sorridendo a mo’ di scusa al ragazzo che ricambiò il sorrise e fece ricadere lo sguardo sul foglio iniziando a ridacchiare. Nick aggrottò le sopracciglia e anche lui controllò il foglio e notò che c’era una grande macchia di cioccolata sopra. Istintivamente rise rivolgendo nuovamente gli occhi al ragazzo davanti a lui, ma questo era sparito.

Nick sollevò lo sguardo ancora di più e lo vide dirigersi verso il treno che stava per partire.

Il ragazzo sconosciuto gli rivolse un sorriso triste dal finestrino del treno proprio mentre le porte si chiudevano lasciando lì Nick che teneva ancora in mano il foglio macchiato di cioccolato.

Le labbra di Nick s’incurvarono leggermente mentre il treno si allontanava e con lui quel ragazzo biondo.

E aveva anche perso il treno un’altra volta.

Decise finalmente di prendere il taxi.

Nick odiava il suo lavoro. Aveva appena vent’anni e i suoi lo avevano già legato ad un lavoro noioso e triste, dove per di più, il suo capo, essendo amico dei genitori cercava in tutti i modi di screditarlo assegnandogli compiti totalmente assurdi.

Quando finalmente si sedette sulla sua scrivania, tutti i suoi colleghi lo guardavano storto. Lo detestavano anche loro. Solo perché era un ragazzino non significava che non era in grado di fare qualcosa.

Il suo capo si presentò non appena lo vide e gli ‘scaricò’ poco gentilmente una pila immensa di moduli da compilare. Nick sbuffò sonoramente lasciandosi cadere sulla sedia. Istintivamente il suo sguardo si posò sul foglio sporco di cioccolato che non aveva avuto il coraggio di buttare e sorrise.

Purtroppo quel vento malefico, quel giorno, doveva avercela per forza con lui, visto che il foglio fece un volo dalla finestre leggermente aperta. Fortunatamente Nick riuscì ad intercettarlo prima che volasse via definitivamente,
quando, per caso, alzò gli occhi verso il palazzo di fronte e lo vide.

Era il ragazzo con i capelli biondi.

Non poteva sbagliarsi era lui.

Aprì la finestra sbracciandosi per farsi vedere ma lui non diede segno di averlo notato.

In quel momento gli venne un’idea.

Doveva parlarci almeno una volta a tutti i costi.

Prese un primo modulo e ne fece un aeroplanino di carta. Si sporse leggermente dalla finestra e lo lanciò fuori.

Purtroppo quel primo tentativo si rivelò fallimentare, perché l’aeroplanino cadde rovinosamente giù senza nemmeno volare per qualche centimetro.

Nick non si perse d’animo.

Prese un altro foglio e lo fece volare nuovamente. Questo a differenza del primo però raggiunse il cornicione del palazzo di fronte per poi schiantarsi sul muro e cadere giù.

Ma non smise di provarci.

Fece un altro tentativo, poi un altro, e poi un altro ancora. Ma purtroppo nessuno di quegli stupidi aereoplanini voleva entrare nella finestra dell’edificio di fronte.

Nick allungò la mano per l’ennesima volta versa la pila di fogli ed il porta moduli cadde per terra con un gigantesco frastuono. Si sporse per guardarlo e si accorse che i fogli erano finiti.

Alzò gli occhi e vide che i suoi colleghi lo stavano rimproverando con lo sguardo. Non gli importava minimamente.

Non aveva più carta.

L’ultimo foglio sulla sua scrivania era quello con l’impronta di cioccolato.

Gettò un’occhiata alla finestra di fronte. Il ragazzo biondo si era alzato e stava per andarsene. Non poteva perdere un’occasione del genere.

Prese il foglio e ne piegò un perfetto aereoplanino. Si mise davanti alla finestra e sospirò.

Era il suo ultimo tentativo.

Peccato che quel giorno il vento non fosse esattamente dalla sua parte, perché non appena Nick allentò leggermente la presa sul foglio per prepararsi a lanciarlo, ecco che un soffio gli fece volare l’aeroplano via dalle mani
facendolo precipitare giù in strada.

Si aggrappò al davanzale della finestra cercando di prenderlo, ma era ormai troppo tardi. Il ragazzo biondo si era chiuso la porta di fronte alle spalle e con tutta probabilità stava già uscendo.

Si voltò verso la porta e davanti a lui trovò il suo capo che gli buttò sulla scrivania un’altra pila di fogli.

Si sedette sospirando.

Non voleva rimanere li per nessun motivo.

Doveva incontrare il ragazzo biondo. Doveva parlare con lui almeno una volta nella sua vita.

Istintivamente prese la giacca e si catapultò fuori. Scese le scale di corsa fino alla strada dove per poco non si fece investire.

Arrivò fino al marciapiede di fronte dove sulla cassetta delle lettere c’era il suo aeroplanino. Quello con la macchia di cioccolato.

Non lo avrebbe rivisto.

Prese il foglio di carta e con un moto di stizza lo scaraventò in aria e questa volta finalmente prese il volo.

Scosse la testa guardando il foglio che volava. Mise le mani in tasca e cominciò a camminare.

Non voleva andare da nessuna parte. Aveva perso il lavoro. Suo padre gliel’avrebbe fatta pagare cara.

Non si accorse nemmeno che una scia di aereoplanini aveva iniziato a seguirlo, come non prestò attenzione al fatto che uno di essi si attaccò alla sua gamba.

Lui semplicemente lo scalciò via.

Da uno divennero due, poi tre, poi centinaia.

Lo avvolgevano.

Gli aereoplanini lo sollevarono e lo trascinarono per le strade della città.

Era come se una piccola tromba d’aria lo alzasse in volo.

Nick non poteva credere ai suoi occhi. Era come se quei dannatissimi aereoplanini avessero preso vita e gliela stessero facendo pagare di essere stati scaraventati su un cornicione.

Fu trascinato fino alla stazione dove fu costretto ad entrare.

Quando finalmente il treno si fermò i foglietti non davano più segni di vita e lui fu libero di uscire.

Davanti a lui, esattamente all’uscita del treno opposto c’era il ragazzo dai capelli biondi che teneva in mano l’aereoplanino sporco di cioccolato con un sorriso guardando curioso l’oggetto.

Quando un alito di vento fece cadere tutti gli aeroplani che Nick aveva addosso e li fece volare verso il biondo, il ragazzo finalmente alzò la testa verso il moro e sorrise.

Nick doveva sembrare un pazzo.

I capelli sparati in tutte le direzioni ed un cappotto di aereoplanini di carta.

Il ragazzo biondo gli si avvicinò sorridendo “Ciao, sono Jeff” disse porgendogli la mano che Nick strinse immediatamente. Era calda e morbida.

“Nick”

Jeff sorrise divertito “Ti va di andare a prendere un caffè?”

“Non hai idea di quanto io abbia bisogno di un caffè in questo momento” disse Nick sorridendo e facendo ridacchiare Jeff.





Spazietto di Ema

No, vabbè... non è niente di che, mi sono solo divertita a riportare un corto Disney, che chiunque non ha ancora visto DEVE vederlo. E poi mi è sembrato giusto pubblicare oggi, perchè, beh, oggi è il 03.06.13, quindi... niente,... addio :D
   
 
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