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Autore: Reik93    03/06/2013    7 recensioni
Un'idea un pò usurata, ma spero possa piacere.
21 lettere, 21 flashfic o drabble, 21 momenti ZoRobin.
[...]
#11: Materasso [“Kenshi-san, stai ancora parlando del materasso?”]
#12: Neve [Un semplice istante destinato a non ripetersi, come la neve che, quando si scioglie, non lascia tracce]
#13: Osservazione [“Testa quadra! Come osi portare altre donne sulla nave?”]
#14: Passato [Su quella base, l’inesistenza di un ‘prima’, avevano costruito un equilibrio perfetto]
#15: Quadrifoglio [“Io non credo nella fortuna…”, la sua voce diviene flebile quanto un sussurro, “…e le altre cose me le sto andando a riprendere”]
#16: Rabbia [O forse è solo la presenza della compagna e della sua espressione compiaciuta a renderlo tanto suscettibile]
#17: Sentimenti [Ti piomba addosso come una palla di cannone, lasciandoti tramortito da quella novità quasi inattesa]
#18: Tentazione [Robin sospira e punta uno sguardo arrendevole sul soffitto, chiedendosi dove sia finita la sua determinazione, considerata la facilità con cui i suoi 'no' si trasformano in 'si']
#19: Uhm [Uhm. È il rabbioso borbottio che Robin sente avvicinarsi, dietro alla porta]
#20: Valentino [Se a Sanji toccava cucinare, a lei spettava tutto il resto]
#21: Zero [“È inutile che continui a guardarla. Crescerà”]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Zoro\Robin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Alcol

 
Le stamberghe lungo le vie più impopolari delle città sono ottimi punti d’osservazione della vita perché dentro ci trovi piccoli scorci di mondo.
Briganti, pirati, disgraziati o semplici malcapitati, attirati dall’insegna consunta e cigolante, entrano, spinti dall’arsura che gli secca la gola, ed accettano il bicchiere che gli viene posto sotto il naso, senza dar troppa importanza a quale liquore esso contenga: in fondo sono tutti lì per sbronzarsi, anche se per i motivi più disparatati.
C’è il tipo al bancone con la testa incassata tra le scapole e le tasche svuotate dai debiti: beve per abituarsi in fretta all’idea che, l’indomani, per lui il sole non sorgerà.
C’è una ciurma scalmanata che brinda all’ennesima scorribanda di successo, facendo cozzare violentemente i bicchieri.
C’è chi si è rifugiato in un angolo e cerca di annegare il dolore nell’alcol: desidera che questo gli annebbi in fretta la vista per cancellare dal suo sguardo le sofferenze di cui è stato testimone.
E poi c’è Zoro, che beve semplicemente per il gusto di farlo.
Gli piace la sensazione bruciante del rum che gli raschia la gola e, ancor di più, l’idea di riuscire a vincere il torpore delle membra e quella libidine che, invece, non ha risparmiato i suoi compagni. Si guarda sconsolato attorno -Rufy crollato sul tavolo, Nami che presta eccesiva attenzione al cuoco e il cuoco che non la disdegna, gli altri impegnati in un siparietto alquanto imbarazzante- e non può impedire alle sue labbra di contrarsi in un ghigno compiaciuto: lui non è tipo da cedere alla dissolutezza che ti regala un bicchiere di troppo.
Ma la soddisfazione personale lascia presto il posto al sospetto, quando, incredulo, incrocia gli occhi lucidi di Robin. Non c’è traccia di frivolezza in lei, che, a parte le gote leggermente arrossate, sembra avere pieno controllo di sé. La fissa ancora sorridere della parlata strascicata di Chopper e s’irrigidisce all’occhiata che gli scocca, inumidendosi le labbra con un sorso di rum: sembra voler testare i suoi limiti. E Zoro accoglie quella tacita sfida con un ghigno che si stampa sull’orlo del proprio boccale. Vedremo, urla il suo sguardo.
Al momento di andare, le gambe tremano appena, la vista è sfocata, la lingua schiocca sorda contro il palato, ma l’alcol non ha intaccato l’orgoglio, che risoluto torna a farsi sentire davanti all’innaturale compostezza con cui Robin fa strada e che Zoro tenta invano di soffocare, bevendo. Un sorso che termina solo una volta giunti alla Sunny.
Ora, sul ponte, senza la solidità della terra, avverte l’equilibrio farsi più fragile, i passi incespicare sull’erba, la lucidità scemare, ma non abbastanza velocemente da impedirgli di scorgere un’esile figura sparire dietro la porta della camera.
Digrigna i denti, allora, scavalca i compagni stesi sul prato e si dirige verso la dispensa, dove, ignorando i rimproveri sconnessi di Sanji, afferra una bottiglia. Ne osserva il vetro scuro e l’ombra del liquido che ondeggia all’interno: l’ultimo giro l’offrirà lui.
Esce, zizzagando fino alle camere e qui entra, abbandonando sulla soglia le buone maniere.
Ad Usopp, che ha seguito la scena, sfugge una risatina isterica, aspettando la reazione della compagna, ma rimane deluso nel constatare come la porta non si spalanchi e le urla non intacchino il silenzio della notte. Confuso, stropiccia le palpebre un paio di volte prima di arrendersi al sonno e di udire Chopper borbottare, dormiente, qualcosa su strani rumori…
La mattina nessuno di loro noterà l’assenza dello spadaccino, troppo occupati a massaggiarsi le tempie in cerca di sollievo.
Nessuno si chiederà come mai questo esca trafelato dalla camera delle ragazze e, soprattutto, perché Robin lo richiami, ferma sullo stipite, con in mano tre spade e una bottiglia. Vuota naturalmente.






Angolo Autrice
Sono tornata! Come promesso mi butto a capofitto su un'altra ZoRobin! e stavolta una raccolta!
Già nell'introduzione l'ho detto: l'idea di prendere le 21 lettere dell'alfabeto e assegnare ad ognuna una particolare parola ed una storia, non è molto originale, però ci provo lo stesso, sperando che a qualcuno piaccia!
Vi ringrazio fin da ora per le eventuali recensioni! :D

Besos

Reik93
 
 
  
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