Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: goringo    04/06/2013    6 recensioni
Tutti conosciamo Naruto: capelli e occhi del padre, ma lineamenti e carattere della madre. E se per qualche scherzo del destino Naruto nascesse con un aspetto diverso? E se a cambiare non fosse solo l'aspetto? Quanto potrebbe cambiare la storia del nostro eroe?
-----
-Il mio nome è Naruto Uzumaki...- iniziò, con lo sguardo incollato al pavimento. -...mi piace leggere, allenarmi e mangiare Ramen...- continuò. "Il solito timidone" pensò Kakashi osservando il comportamento del neo-allievo. -... non mi piacciono i bulli o coloro che trattano le persone come se fossero spazzatura...- fece una pausa di diversi secondi, dopodiché alzò il capo e fissò con occhi pieni di energia il maestro. -...Il mio sogno è diventare abbastanza forte da guadagnarmi il rispetto del villaggio...- sul suo viso apparve un sorriso amaro che non passò inosservato dai presenti. -...e forse, un giorno, diventare il più grande Hokage della storia- terminò sfoggiando un sorriso genuino.
SOSPESA
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una giornata come tante altre nel villaggio nascosto di  Konoha situato nella terra del fuoco, e la gente era impegnata nella solita routine: i civili lavoravano, i bambini erano a scuola o nell'accademia ninja, gli Anbu sorvegliavano le vie del paese, gli shinobi svolgevano le loro missioni assegnate dal capo villaggio Hiruzen Sarutobi, nonché il sandaime Hokage:
 
era un uomo anziano, un settantenne per farla breve, che, però, dietro i suoi capelli bianchi, coperti dal tipico capello dei Kage, portava molta più forza di quello che dimostrava. Gli erano stati dati molti nomi ma i più conosciuti erano il "Dio degli Shinobi" o il "Professore"; quest'ultimo se l'era guadagnato poiché in molte situazioni aveva dimostrato di aver molta padronanza delle tecniche ninja e una vasta conoscenza di esse.
 
Il palazzo del capo villaggio si ergeva, in tutta la sua altezza, proprio al centro di Konoha, secondo solo al monumento dei quattro Hokage in imponenza.
I corridoi del palazzo erano molto larghi, permettendo il passaggio dei ninja che si recavano lì per ricevere le loro missioni, per fare rapporto o perché semplicemente dovevano parlare con il loro superiore e viceversa.
Gli Anbu erano dei ninja che portavano fedeltà esclusivamente al loro Kage e a differenza di altri ninja portavano maschere, a forma di un muso di un animale, e quando erano in servizio venivano chiamati con nomi in codice per evitare che trapelasse la loro vera identità, in quanto erano molto spesso partecipi a missioni di assassinio e si voleva evitare vendette personali nei loro confronti.
 
Una parte di loro circondava perennemente l'edificio, ognuno ben nascosto, sorvegliandolo per garantire l'incolumità del capo villaggio.
 
L'accademia ninja era un luogo in cui i bambini che volevano diventare shinobi si recavano per imparare tutto ciò che era necessario per esserlo. Le classi non erano organizzate, come nelle comuni scuole, in base all'età dei bambini, ma bensì in base alle loro capacità.
 
In passato, il villaggio della foglia aveva avuto la fortuna di ospitare nella sua accademia prodigi come Kakashi Hatake: figlio di Sakumo Hatake, che era meglio conosciuto come Zanna Bianca. Kakashi era stato anche l'allievo dello yondaime Hokage e vantava di un curriculum impressionante, nonostante si sia arruolato in tempo di guerra in cui si tendeva a accelerare i tempi, tagliando o annullando le lezioni di storia e altre reputate meno utili nel combattimento: laureatosi genin all'età di cinque anni, chunin all'età di sei e jonin a dodici.
Altri degni di nota furono Minato Namikaze, meglio conosciuto come "Lampo giallo di Konoha" per la sua incredibile velocità, con cui nel terzo conflitto mondiale del mondo ninja, aveva decimato l'esercito di Iwa, tra le potenze mondiali del momento. Purtroppo, scomparve prematuramente alla giovane età di ventitre anni. Egli, infatti, affrontò e sigillo il potentissimo biju kyubi, apparso la notte del dieci ottobre appena fuori le mura del villaggio, a costo della vita.
Ultimo ma non meno importante era Itachi Uchiha: figlio di Fugaku Uchiha, ex capo clan e del corpo di polizia di Konoha, e di Mikoto Uchiha, la sua consorte. Il giovane  si laureò come genin all'età di sette e chunin a quella di otto, divenendo a dodici un membro degli Anbu e capitano della squadra assassina. In seguito, dopo aver compiuto tredici anni, si macchiò di un crimine che segno per sempre il villaggio: lo sterminio del clan Uchiha.
 
Alla strage sopravisse solo il fratello minore dell'ormai nukenin: Sasuke Uchiha.
 
 
 
Per evitare che nascessero altri "Itachi", l'Hokage e i suoi consiglieri decisero di adottare riforme nell'accademia: l'età minima per essere promosso al rango genin divenne dieci anni e le ore di lezione furono ridotte.
Naturalmente questo non volle dire che non ci fossero più ragazzi di talento, anzi, c'erano due ragazzi che spiccavano egregiamente in tutte le materie accademiche: Sasuke Uchiha e Naruto Uzumaki.
 
 
 
Era, per coloro dell'ultimo anno di accademia ninja, il giorno dell'esame per la laurea e Iruka Umino, un giovane chunin dalla pelle abbronzata e una profonda cicatrice sul dorso del naso che si estende sino agli zigomi, con capelli castani raccolti in una corta coda di cavallo e occhi scuri, sospirò, mentre entrava nell'aula in cui erano già presenti i suoi alunni. L'esame poteva essere definito abbastanza facile, ma era preoccupato per alcuni componenti della sua classe che rischiavano di non superarlo, come le fangirl di Sasuke Uchiha.
Esse, sottoponendosi a diete dannose per la loro crescita, sviluppava poco massa muscolare, rendendole molto vulnerabili nelle lotte simulate di taijutsu.
-Fate silenzio e ascoltatemi!- disse a voce alta, in modo che tutti i presenti potessero sentirlo. Dopo aver ottenuto l'attenzione della classe, iniziò a spiegare. -Come già sapete, oggi svolgerete l'esame finale per diventare genin! Vi informo che esso sarà suddiviso in tre parti ognuna separata da intervalli di un'ora. Inizieremo con una prova scritta da trenta domande su materie diverse, successivamente avrete, come ho già detto, un ora di intervallo per riposarvi o allenarvi per la prova seguente che consiste una lotta “uno contro uno” in cui è permesso utilizzare solamente mosse di taijutsu, che ognuno di voi dovrà disputare contro di me o contro il vostro maestro Mizuki. Nell'ultima prova dovrete eseguire le tecniche base del ninjutsu necessarie per  essere genin, ma soprattutto shinobi. Avete domande?!- concluse, chiedendo se era tutto chiaro.
Dal fondo dell'aula si alzò una mano pallida che Iruka notò subito. -Dimmi Naruto!- incitò il maestro.
 
Il ragazzino in questione era Naruto Uzumaki. All'età di dodici anni era fra i migliori studenti dell'accademia, secondo solo al genio Sasuke Uchiha. Era un ragazzo un po' basso per la sua età, e presentava dei capelli rossi e appuntiti di media lunghezza molto simili a quelli del nindaime e dello yondaime Hokage. Aveva la pelle bianchissima e un taglio di occhi sottile che ospitava due iridi di un viola profondo in grado di ammagliare molti membri del sesso femminile e tre baffi in ciascuna guancia. Indossava una giacca bianca aperta, che non nascondeva la presenza di una T-shirt arancione sotto di essa, e dei pantaloncini neri che gli arrivavano agli stinchi.
 
Naruto era un ragazzo solare, tranquillo e calmo, con un intelletto fuori dalla media. In tutti gli anni che aveva passato in accademia si era sempre piazzato come secondo nella graduatoria della sua classe. Nonostante i buoni voti che riceveva, egli non era abile nel taijutsu come i suoi compagni di classe Sasuke Uchiha e Kiba Inuzuka che in quel settore eccellevano grazie ai loro clan dai quali avevano imparato i loro rispettivi stili di combattimento.
Il rosso non aveva avuto tale fortuna poiché era orfano e sin dalla sua nascita e abitava da solo dall'età di sei anni.
Nel villaggio quasi tutti sembravano odiarlo o temerlo e lui non capiva il perché. Quando camminava per le vie del villaggio, vedeva sempre sguardi carichi di odio che la gente gli riservava, anche quando si trovava nei negozi o nell'accademia sentiva bisbigli malevoli da parte degli adulti su di lui.
Gli unici che sembravano trattarlo con riguardo erano l'Hokage e l’ex capo della squadra Anbu incaricata di proteggerlo e sorvegliarlo sino a che non avesse compiuto sette anni che, in passato,indossava una maschera a forma di un muso di un cane e aveva capelli argentei che parevano sfidare la gravità - Già Inu - Era così che l'aveva chiamato la prima volta che l'aveva visto. Naruto, in un primo momento, era stato diffidente nei confronti di quell'estraneo, ma col tempo, dopo che Naruto ebbe preso l'iniziativa di primo approccio, tra i due si instaurò un rapporto che si poteva benissimo definire un amicizia. Certo, Inu non parlava molto, ma il rosso si accontentava di piccole chiacchierate e anche se I’ANBU non si spostava mai dalla sua postazione di controllo, Naruto sembrava riuscire a rilevare la sua presenza anche quando lui limitava la fuoriuscita di chakra e si nascondeva dalla vista del bambino.
 
 
Naruto dopo essersi guadagnato il permesso di parlare dal proprio istruttore, alzò lo sguardo, mostrando i suoi profondi occhi viola.
-Volevo sapere quanti punti dobbiamo raggiungere per avere la sufficienza nella prova scritta- disse. Il suo tono era, come sempre, cordiale e la sua voce era abbastanza alta affinché Iruka lo sentisse.
Iruka lo fisso per alcuni minuti e poi spostò lo sguardo verso gli altri alunni presenti nell'aula e prese parola. -Il test contiene trenta domande ed ognuna di queste vale un punto. Potete già immaginare a quante domande dovrete rispondere per raggiungere la sufficienza.-
 
Mentre il chunin spiegava un'altra persona attraverso la soglia della porta per entrare nell'aula. Iruka si giro verso il nuovo arrivato che non era altro che il suo collega Mizuki. Era un suo coetaneo: presentava lunghi capelli bianchi, con una tonalità lievemente sul viola, che gli ricadevano sulle spalle e occhi verde scuro; indossava una divisa identica a quella di Iruka, segno che anch'egli era un chunin, con una spirale rossa raffigurata sulla spalla destra.
-Oh, ciao Mizuki- disse, salutando il collega, dopo essersi voltato, essendosi accorto della sua presenza, che ricambio.
 
-Avete un'ora libera che vi consiglio di passare ripassando o allenandosi- gli avvertì Iruka, con tono severo.
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Le fan girl scoppiarono in dei gridi di approvazione diretti a  Sasuke Uchiha che nello stesso momento uscì dalla stanza dove si svolgeva l'esame finale, sfoggiando un copri fronte di con il simbolo della foglia inciso in nel metallo dell'oggetto e con un ghigno soddisfatto dipinto sul suo volto: aveva superato l'esame a pieni voti, aveva ricevuto lodi dagli istruttori ed era stato informato che il titolo di "studente dell'anno" era andato a lui.
 
-Naruto Uzumaki- si udì dall'interno della stanza da cui era uscito Sasuke.
Naruto non si fece attendere oltre e sotto lo sguardo dei presenti attraverso la soglia dell'ingresso coperta da una tendina scura.
Giunto all'interno della stanza, notò che cinque istruttori erano seduti, ognuno in una sedia adiacente a una scrivania, su un palco che li faceva sembrare imponenti. Al centro era posizionato Iruka, Mizuki alla sua destra e gli altri erano meno noti al ragazzino.
-Naruto!- disse il suo maestro con tono apparentemente duro, facendo preoccupare il rosso che inizio chiedersi se avesse sbagliato qualcosa negli esami. "Sono sicuro di non aver sbagliato niente, sono persino riuscito a tener testa al sensei nel taijutsu" pensò.
-Vogliamo congratularci con te per gli ottimi risultati che hai ottenuto nell'esame e durante i cinque anni di permanenza qui...- man mano che sviluppava il discorso, Naruto sembrava rilassarsi. Non aveva niente di cui preoccuparsi, dopotutto. -Ora dovrai eseguire solamente le tre tecniche basilari per un ninja. Sei pronto?- chiese infine. Naruto annuì e si mise in posizione, attendendo gli ordini.
 
-Ora comincia con un Henge. Trasformati in una persona che conosciamo- disse Iruka.
 
Naruto non se lo fece ripetere due volte e, facendo rapidamente i sigilli necessari, accompagnati dal nome della tecnica -Henge no jutsu- e da una nuvoletta di fumo, si trasformò in una figura che pareva essere quella del Sandaime Hokage.
Dire che gli istruttori erano sbalorditi nel constatare la perfezione con cui Naruto aveva eseguito la tecnica era un eufemismo.
-Bene, Naruto! Il tuo henge è stato impeccabile, ma ora ti chiediamo di eseguire la Kawarimi- ordinò, questa volta, Iruka. Fu subito accontentato, quando il ragazzino compose dei sigilli i un precisa sequenza: pecora, cinghiale, bue, cane e serpente, ottenendo, ben presto, l'effetto voluto. Si sostituì con il cestino dei rifiuti presente vicino alla porta.
Iruka potenne ritenersi soddisfatto della performance dell'allievo, ma mancava ancora una prova.
 
-Naruto, per finire devi eseguire il Bunshin No Jutsu-
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
Dopo qualche minuto dopo l'entrata nella stanza da parte del rosso, gli alunni lo videro uscire da essa, anch'egli con un copri fronte che era leggermente coperto dai ciuffi rossi di Naruto.
Aveva superato l'esame ed era finalmente genin. All'inizio era stato un po' ansioso ma poi ce l'aveva fatta.
 
Dopo che Iruka gli impartì l'ordine, si era concentrato più che poteva per eseguire la tecnica.
 
Il bushin era una delle tecniche basilari per i ninja ed era abbastanza semplice, ma per lui era tutta un'altra storia. La prima volta che aveva provato a fare una copia di se stesso, aveva ottenuto una pallida sagoma vagamente riconducibile ad egli. Gli ci era voluto tempo e sudore per padroneggiarla. Aveva infatti capito che aveva molto più chakra dei suoi coetanei e per fare una coppia di se stesso doveva assolutamente misurare la dose di esso che immetteva nella tecnica e fare in modo che non sia eccessiva. In primo momento questo gli era risultato difficile a causa di un bruciore all'intestino che lo colpiva ogni volta che ci provava, ma stranamente, quando riusciva a concentrare chakra verso lo stomaco, il dolore  spariva e riusciva a impegnarsi sulla tecnica.
 
Dopo aver formato i sigilli, Naruto disse la tecnica: -Bunshin No Jutsu-  e apparirono cinque copie di egli.
Iruka si alzò dalla sedia e scese dal palco per verificare se erano state eseguite correttamente e rimase felice nel constatare che lo erano.
Dopo essersi accertato di tutto, emise la sua “sentenza”: -Congratulazioni, Naruto! Ora sei ufficialmente genin!- disse con un sorriso
 
 
Iwa: villaggio nascosto della roccia, situato nel paese della terra.
Taijutsu: arti marziali
Nindaime, sandaime, yondaime: rispettivamente: secondo, terzo e quarto.
Biju: bestia codata.
Kyubi: nove code.
Ninjutsu: arti magiche
Inu: cane.
Henge no jutsu: tecnica della trasformazione del corpo.
Kawarimi no jutsu: tecnica della sostituzione del corpo.
Bunshin no jutsu: tecnica della moltiplicazione del corpo.               
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: goringo