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Autore: Hikary    04/06/2013    5 recensioni
[Vikings]
{Athelstan/Gyda – future!fic, deliberatamente pre-series finale}
« Ti ricordi quando Bjorn voleva sacrificarti ad Odino per far tornare mamma e papà sani e salvi? »
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La continuity non é un mio problema.
Chi deve capire, capisca XD
 
Warnings: Bjorn!trolling, integrazione culturale (può spaventare alcuni soggetti ùù), OMMMMMMIODDIO MA LEI E’ PIIIICCOLA NELLA SERIE, *singing Jesus of Suburbia* I don’t care!. 
(L'unica cosa di cui mi preoccuperei davvero é il fluffl, lol). 

Parte 1/5 del regalo di compleanno della Gondolin ♥
 
 

See you in Heaven (or somewhere up there).
 

« Ti ricordi quando Bjorn voleva sacrificarti ad Odino per far tornare mamma e papà sani e salvi? »
 
Athelstan lo ricordava.
Era accaduto poco dopo il suo arrivo alla fattoria, la prima volta che Ragnar lo aveva lasciato solo a badare alla casa. La prima di una lunga serie, si ritrovò a pensare. Fu scosso da un brivido – senso di colpa?– mentre il suo sguardo scrutava ansioso la ragazza seduta davanti a lui. Smise di sistemarle i capelli e posò il pettine sul tavolo, senza stupirsi quando lei approfittò di quel gesto per provare ad afferrargli la mano. Lui fu abbastanza svelto da sfuggirle e lei ridacchiò.
Perché Athelstan ricordava, ma non era quello il punto.
Con Gyda, nessuna conversazione finiva mai come ci si sarebbe aspettati; nessuna occhiata era casuale, nessun sorriso senza conseguenze. Athelstan aveva imparato a conoscerla bene, nel corso degli anni, ed ora poteva dirsi, con una punta di orgoglio, in grado di decifrarla meglio di chiunque altro. I lunghi silenzi con cui si erano conosciuti – quando Gyda era poco più che una bambina e Athelstan ancora uno schiavo – erano pian piano sfumati, lasciando il posto ad una sorta di mutua curiosità, fatta di caute domande – “ parlami ancora del tuo dio”– e piccole confidenze – “ a volte penso di essere più felice di quando vivevo con i miei fratelli”.
Finché, un giorno, si erano trovati.
Semplicemente trovati.
 
« Come dimenticarlo? Probabilmente è stata la cosa più carina che abbia mai detto – che ero almeno degno di un sacrificio. »
 
Gyda si voltò a guardarlo in viso. Sorrideva, con gli occhi quasi più che con le labbra, e Athelstan poté solo ricambiare quel sorriso.
 
« Tuo fratello sa essere molto dolce quando vuole. »
« Sarà per questo che ha tanto successo con le ragazze. »
« Quale ragazza? »
« Veramente ho detto ‘ ragazze’. »
« Ancora lei..? » Athelstan scosse il capo « Credevo avesse rinunciato. »
« Io non ho detto nulla » cantilenò la ragazza; ma tutto in lei faceva capire quanto la divertisse prendere in giro il fratello.
« Credevo che un vero vichingo sapesse quando è l’ora di una ritirata strategica. »
« Un vero vichingo sa aspettare il momento propizio. »
 
La risposta di Gyda suonò esattamente come doveva suonare – ironica e vagamente maliziosa – e Athestan si ritrovò a maledire gli dei, tutti equamente responsabili, perché, di nuovo, il centro della conversazione si era appena spostato e a guidare era sempre lei.
Troppo eccitata dal proprio buonumore, Gyda scattò in piedi e afferrò Athelstan per i polsi, stringendolo forte. Rimasero così, a guardarsi, entrambi persi in un pensiero solo loro, quasi un segreto, che rendeva impossibile non sorridersi.
 
« Gyda… »
« E’ il mio compleanno. » sussurrò la ragazza con voce tremante, le dita sempre serrate attorno ai suoi polsi « E’ il mio compleanno e sai che desidero una cosa soltanto… »
« La mia morte. »
 
La voce di Athelstan non era meno bassa; e nonostante il tono o le sue parole, Gyda poteva leggere la risposta che cercava, senza ombra di dubbio, nei suoi occhi e nella lieve increspatura delle sue labbra. La nostra casa. La nostra famiglia. Noi.
Si fece più vicina e Athelstan le posò un leggerissimo bacio sulla fronte.
 
« Esatto. »
« Dopo aver fatto ubriacare tuo padre. »
« Non sarà difficile. »
« E nascosto tutti gli utensili da cucina di tua madre. »
« Anche l’attizzatoio, vorrei ricordarti… »
« …soprattutto l’attizzatoio! »
« Rimane ancora Bjorn. »
« Possiamo sempre ricattarlo con la storia della ragazza, »
« Athelstan! Stai diventando diabolico o sbaglio? »
« Passo troppo tempo con te, è evidente. »
 
Gyda si abbandonò all’ennesima risata, prima di sporgersi molto cautamente e premere il proprio naso contro il suo. Occhi negli occhi, come all’inizio, come sempre. Silenzio attorno a loro, nienteal di fuori di loro, dei loro respiri e dei loro segreti.
 
« Nel caso dovesse finire male, dovremmo accordarci… » iniziò lei; e per un attimo, un brevissimo attimo, il suo sguardo fu serio « …se trovarci nel tuo aldilà o nel mio. »
 
Era troppo, troppo troppo bella e infantile mentre si attorcigliava le mani e provava ad articolare un discorso sensato senza ridere, perciò Athelstan dovettezittirla con un bacio – nonostante il forte sospetto che il vero obiettivo fosse sempre stato quello, fin dall’inizio.
 
 
 
 Note
Chiaramente il solo fatto di aver dipinto il loro rapporto in questo modo - scherzoso, complice, molto " leggero" - la dice già lunga su come io li veda. Personalmente, non faccio fatica ad immaginarli in questo modo, ne farei fatica ad immaginare Athelstan più inserito nella famigliola dopo anni di convivenza. Ciò non esclude che conosca le vicende storiche, ma trattandosi di una semplice serie tv, lasciatemi sognare :) ♥
 
 
 

  
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