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Autore: Neverlethimgo    05/06/2013    10 recensioni
{STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA}
Vi consiglio di leggere prima la parte di storia completa (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=987112&i=1), prima di cominciare questa.
Seguito di «Unrequited Love.»
Ci eravamo lasciati con un’estate ancora tutta da vivere, lontano da Atlanta, lontano da ricordi che avevano affollato quell’anno complicato, pieno di delusioni e difficoltà da superare.
Quei tre mesi, trascorsi lontano da ciò per cui Justin era scappato, costituirono l’unico periodo in cui la storia con Amy era riuscita a procedere senza intoppi, senza litigi troppo complicati da risolvere, ma quella pace sembrava essere durata fin troppo.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unrequited Love.'
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Capitolo 4.

 
Il biondo riportò lo sguardo avanti a sé, rimase immobile a fissare il sole che pian piano faceva capolino dietro ai monti, regalando all’acqua quell’arancione tenue, mentre rifletteva sul suo specchio calmo le nuvole che lente attraversavano il cielo.
Amy lo lasciò momentaneamente solo, lo conosceva abbastanza da capire quando necessitava qualcuno al suo fianco e quando, come in quel momento, doveva rimanere per conto suo.
Se c’era una cosa che Justin detestava più di tutte era esternare i suoi sentimenti e, più lo faceva, più sentiva quella fastidiosa voragine crescere dentro di sé. Era un misto di rabbia, frustrazione, tristezza e gelosia, avvertire quel groppo in gola lo fece sentire peggio e sapeva che non sarebbe passato tanto facilmente.
Era totalmente avvolto dai suoi pensieri che non si accorse della presenza di una seconda macchina, arrivata da poco e parcheggiata qualche metro dietro alla sua.
Solo il rumore dello sbattere delle portiere gli fece scostare lo sguardo su quella vettura ed ebbe un sussulto quando vide la figura di Ryan e Chaz avvicinarsi alla casa.
Si ritirò velocemente, sbattendo dietro di sé le finestre ed iniziando a correre verso la porta d’ingresso, entrambe la mani erano strette in due pugni e dal suo sguardo era facile intendere tutta la rabbia che provava.
Amy lo raggiunse immediatamente, trattenendolo per un polso e costringendolo a voltarsi. “Ma che succede?
Stai indietro, vai in camera mia e non muoverti da lì!” le ordinò Justin, ignorando del tutto la sua domanda e Amy fece come le era stato detto.
 
Justin restò immobile dietro la porta, mantenendo la schiena completamente attaccata ad essa e stando ben attendo a percepire ogni singolo rumore, ma, primo fra tutti, il rumore dei loro passi.
Tutto d’un tratto il rumore di quei passi cessò e avrebbe giurato che tra lui e loro distavano ben pochi centimetri. “Justin, lo sappiamo che sei lì dentro con lei. Vieni fuori, non avrai paura dei tuoi vecchi amici, spero.” Sentì ridacchiare Ryan e nella sua voce c’era tanta ironia quanto falsità. Justin chiuse gli occhi per qualche istante, lasciandosi andare in un sospiro e sperando di far evaporare tutta la rabbia che sentiva dentro, ma ogni tentativo fu vano. Detestava troppo quel ragazzo per poter lasciarsi ogni cosa alle spalle, così si voltò e spalancò la porta, trovandosi davanti lo sguardo divertito di Ryan posato su di sé. I pugni stretti lungo i fianchi erano un chiaro segno di nervosismo, le nocche delle mani erano diventate quasi bianche ed i muscoli delle braccia erano perfettamente contratti, lasciando che si vedessero a pieno i lineamenti di essi.
I suoi occhi color nocciola erano puntati su quelli color del cielo di Ryan e, sebbene il suo primo intento fu quello di convincerlo ad andarsene, rimase in silenzio, totalmente immobile a fissarlo con il suo sguardo colmo d’ira.
Beh? Dov’è Amy?” domandò, leggermente più spazientito, Ryan, ora il suo ghigno beffardo era del tutto sparito.
Non c’è” mentì Justin, mantenendo un tono di voce piuttosto fermo e severo.
Non dire stronzate, vi abbiamo visto uscire da scuola insieme.
Cosa cazzo vuoi da lei?” sbottò Justin, notevolmente alterato, poi spostò lo sguardo su Chaz, rimasto indietro di qualche passo e totalmente estraneo a quella conversazione. Ciò fece irritare Justin ancora di più, si sarebbe aspettato qualunque cosa da Ryan, ma non sapeva con esattezza dove si trovasse quella casa sul lago, l’unico a saperlo, oltre a lui, era Chaz. L’odio verso il suo vecchio amico cresceva ogni secondo che passava.
Tu lo sai che cosa voglio da lei, Justin, e ti posso solo assicurare che non resterà tua ancora per molto. Nonostante siano passati mesi, tu rischi grosso, nessuno si è dimenticato di te come speravi e, spero non ti sorprenda, nessuno è dalla tua parte adesso. Sarebbe stato meglio per tutti se tu non fossi ritornato, ma non hai ascoltato il mio consiglio, perciò d’ora in avanti saranno cazzi tuoi.” Ryan pronunciò quelle parole assumendo un tono stranamente divertito, se un tempo aveva paura di Justin, ora non più. Sapeva che quello debole era lui e, ora che nessuno pareva essere dalla sua parte, sarebbe stato ancora più semplice distruggerlo.
Ryan non gli diede il tempo di ribattere, posò un braccio sulla spalla del biondo e lo costrinse a farsi da parte, mentre lui, seguito da Chaz, faceva il suo ingresso in casa.
Amy, dove sei?” cantilenò voltandosi a destra e a sinistra e soffermandosi sull’uscio di ogni stanza, scrutandone sommariamente l’interno.
Justin era rosso di rabbia, sorpassò Chaz, dandogli volutamente un colpo con la spalla ed afferrò il braccio di Ryan, lo fece voltare e, quando si ritrovarono faccia a faccia, sferrò un pugno sulla sua guancia destra, costringendolo a voltare di scatto il capo.
Ryan si passò il dorso della mano sul punto colpito, riportò lo sguardo su Justin e gli dedicò un’occhiata divertita. “Sapevo che non saresti cambiato” ridacchiò, questa volta di gusto, Ryan. Justin rimaneva impassibile, con lo sguardo ridotto a due fessure puntate su quel ragazzo che tanto disprezzava.
Chaz, che alle spalle di Justin aveva assistito alla scena senza proferire parola, ricevette un cenno da Ryan e li sorpassò, proseguendo dritto verso l’ultima porta chiusa in fondo al corridoio. Provò ad aprirla, ma questa era stata chiusa precedentemente a chiave.
Sul volto di Justin si dipinse improvvisamente un sorriso beffardo, ma non durò a lungo.
Non me ne andrò finché non la vedrò” sputò Ryan, afferrando il colletto della maglietta di Justin ed attirandolo a sé.
Allora puoi anche metterti comodo. Te l’ho detto, Ryan, non è qui.
Justin non si faceva problemi a mentire, ma Ryan non era così stupido da assorbire quella bugia e la sua mente stava già macchinando varie idee.
Non ho intenzione di guardare la tua faccia per tutto il tempo, ma sappi che non finisce qui, Bieber” dopo quell’avvertimento, Ryan lo lasciò andare, richiamò Chaz, e lasciò quella casa.
Vedendolo finalmente andar via, il biondo si lasciò andare in un sospiro di sollievo e la porta della camera in cui era rinchiusa Amy si aprì.
Justin era rimasto immobile a fissare l’ingresso, guardando l’auto di Ryan fare retromarcia ed abbandonare finalmente quel luogo. Amy lo raggiunse e cinse entrambe le braccia attorno al suo collo, appoggiando la guancia contro la sua.
L’hai picchiato, non è vero?” gli domandò Amy, mantenendo il tono di voce basso e spostando lo sguardo verso i suoi occhi.
Justin si spostò di poco, costringendola a sciogliere l’intreccio delle sue braccia.
” rispose semplicemente lui, non se ne stava pentendo, ma sapeva che Amy, quel tipo di atteggiamenti non li sopportava.
Vorrei che la smettessi di comportarti così.
Justin si strinse nelle spalle e non perché quanto aveva appena sentito non gli importava, ma perché ormai si era rassegnato all’idea di cambiare. Lo aveva fatto in parte, non avrebbe potuto mutare del tutto, non ci sarebbe riuscito.
Essere vendicativo è uno dei miei tanti difetti, ormai lo sai e, specialmente verso Ryan, non ho intenzione di lasciar correre nemmeno il più piccolo torto. Forse sbaglierò, dato che mi sto mettendo tutti contro, ma lo odio. Penso che una delle poche cose che mi renderebbe davvero felice sia vederlo morto.
Amy spalancò gli occhi nell’udire quelle parole, l’avevano scioccata ed era evidente, ma avrebbe dovuto conoscere a pieno il carattere di Justin e doveva accettarlo.
Hey” ridacchiò lui, “scherzo.” Ma non c’era troppa verità in quelle parole.
 
 
 
Nel frattempo, Ryan stava guidando nuovamente verso Atlanta, Chaz era al suo fianco e non proferiva parola. Si stava rendendo conto di aver fatto un grande torto a Justin, ma ormai non sapeva come uscirne e non aveva alcuna intenzione di deludere in alcun modo Ryan, dopo tutto lui non se n’era andato per tutta l’estate, Justin sì.
Dobbiamo fare in modo che Amy e Justin vengano alla festa di Brooke sabato sera” sentenziò Ryan, abbassandosi gli occhiali da sole sul naso e mantenendo fisso lo sguardo sulla strada.
Quale festa?” domandò leggermente incuriosito Chaz, distogliendosi per un attimo dai suoi pensieri.
Quella che darà a casa sua per il suo compleanno” rispose l’altro divertito.
Ryan, non ti seguo, che c’entra Justin?
Non penso mi divertirei allo stesso modo se lui non ci fosse. Ho intenzione d’incastrarlo, di fargliela pagare e voglio farlo davanti a tutti. Ho sentito che verrà parecchia gente della nostra scuola, un punto a mio favore, direi. Voglio vederlo distrutto e stai certo che ci riuscirò. In più voglio che Amy sia finalmente mia.
Il moro scosse il capo, pentendosi già da subito della risposta che avrebbe dato all’amico.
Amy non ti vuole, Ryan, quando lo capirai?
Ryan strinse con più forza le mani sul volante e, qualche istante dopo, accostò al ciglio della strada, inchiodando di colpo non appena fu certo di non avere nessuna macchina dietro di sé.
Si slacciò la cintura di sicurezza e si voltò quasi completamente verso Chaz, afferrandolo per il colletto della maglietta ed attirandolo a sé, graffiandogli non volutamente – o quasi- parte del petto.
Ascoltami bene, Chaz, non ho bisogno  di uno sfigato che continui a ricordarmi quante poche possibilità io abbia con Amy. L’unica ragione per cui sei rimasto al mio fianco e perché non hai nessuno, devo forse ricordarti chi oltre a me si prenderebbe la briga di restarti amico? Nessuno, cazzo, lo sai! Quindi reggimi il gioco e fai in modo che le carte in tavola siano favorevoli a me, non a quel bastardo di Justin. Sono stato chiaro?” Ryan sputò a raffica tutte quelle parole in faccia a Chaz e lui fu costretto ad annuire lievemente e ad ingoiare quel poco di saliva che gli si era formata in bocca.
Ryan mollò la presa e si rimise composto, poco prima di riprendere la guida verso Atlanta. Nelle sue vene scorreva rabbia, gelosia e odio. Sebbene fosse stato lui stesso a pronunciare il nome di Justin, ribolliva maggiormente ad immaginarsi la sua figura e tutto ciò che comportava quel ragazzo.
L’odio era reciproco, ma sapeva con certezza di avere degli assi nella manica e non aveva alcun timore di sfruttarli a suo piacimento.
Oltre a Brooke, che ancora non si era fatta passare la cotta nei suoi confronti, c’erano altre persone su cui sapeva di poter contare. Avrebbe teso alla perfezione la sua trappola verso Justin, si sarebbe vendicato, in un modo o nell’altro e non avrebbe fallito, così credeva.




Spazio Autrice:
sono un po' in ritardo lo so, ero un po' a corto di idee e di buon umore, ma non capiterà più, giuro :)
Spero che, nonostante non accada molto, il capitolo vi sia piaciuto e che la storia vi stia incuriosendo.
Vi ringrazio tanto per le recensioni e per i  30 preferiti alla storia, davvero, grazie mille! ♥

Aspetto i vostri pareri su quanto, immagino, vi stia simpatico Ryan :')  lol

Alla prossima!
Much Love,
Giulia
@belieber4choice
on twittah and instagram, se avete domande riguardanti la storia (magari su qualche cosa che non vi ricordate della prima serie), questo è il mio ask.
   
 
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