Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: FinnAndTera    05/06/2013    1 recensioni
0.1 Aveva lasciato suo padre con un sorriso.
0.2 L’Albero-diga lo inquietava.
0.3 Il cervo era il suo animale preferito.
0.4 La sua prima volta fu con due ragazze gemelle.
0.5 Avrebbe voluto picchiare Jon Snow.
0.6 Quando il suo arco vibrava dopo lo scocco della freccia sembrava che gli dicesse “Bravo”.
0.7 Imbrattava con disegni gli angoli delle pergamene.
0.8 Insegnò a Robb come baciare.
0.9 Gli piaceva affacciarsi alla finestra ed immaginare il mare.
10 Aveva paura di impazzire.
[Fanfiction ripubblicata in seguito a furto di account]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Theon Greyjoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci piccole cose che rendevano Theon Greyjoy il ragazzo che era

 

0.1 Aveva lasciato suo padre con un sorriso.
(Aveva otto anni e più nessun fratello quando Ned Stark lo costrinse a salire su di una nave dal vessillo straniero ed insanguinato; suo padre aveva perso, ma lui sapeva che non si sarebbe arreso. Così, prima di andarsene definitivamente, rivolse un gran sorriso verso Balon, non ricevendo alcun cenno di replica. Il suo sorriso era ancora quello ingenuo di un bambino che non capiva bene il motivo del suo allontanamento, ma quel gesto servì a sigillare una promessa che avrebbe poi mantenuto nel tempo: Theon Greyjoy, un giorno, sarebbe tornato per ricevere quella risposta che suo padre gli aveva negato).


0.2 L’Albero-diga lo inquietava.
(Non lo avrebbe mai ammesso, né pubblicamente né a se stesso, ma quegli occhi rossi come il sangue lo inquietavano come poche cose al mondo: sembravano scrutarlo anche quando non era lì presente e, inspiegabilmente, 
gli ritornavano sempre in mente dopo aver fatto qualcosa di sbagliato.  Al contrario degli uomini del Nord, non ci vedeva proprio nulla di sacro, di vivo o di potente in quell’albero dalla corteccia pallida come il corpo di un morto, eppure, nei suoi sogni più agitati, gli occhi dalla quale scendeva la resina scarlatta somigliavano spaventosamente ai suoi). 

0.3 Il cervo era il suo animale preferito.
(Era la preda prediletta da ogni feroce animale, era il simbolo della casata che aveva battuto la piovra in mare aperto, aveva le corna e il muso tutt’altro che minaccioso, ma lui li trovava ugualmente affascinanti. Il cervo, pur avendo un’enorme quantità di difficoltà da affrontare per sopravvivere, era un animale elegante, regale e, soprattutto, libero).

0.4 La sua prima volta fu con due ragazze gemelle.
(Le aveva viste ridere e ballare accanto al suo bosco preferito, quello dove trovava sempre tanta selvaggina da cacciare. “Niente male”, aveva pensato guardandole da lontano, mentre i pantaloni avevano cominciato a stargli stretti. Si era avvicinato a loro galoppando sul suo bel cavallo e doveva proprio essere sembrato uno splendido principe agli occhi delle due fanciulle di campagna, poiché non impiegarono molto a dedicargli le loro più dolci attenzioni. Non durò tanto, l’eccitazione era troppa e loro parevano già esperte, ma durò abbastanza da riempire due bocche rosee e perfettamente uguali che, col tempo, avrebbe quasi sicuramente dimenticato).

0.5 Avrebbe voluto picchiare Jon Snow.
(Lo vedeva impugnare una stupida spada di legno mentre si sfogava nel cortile di addestramento e pensava che fosse davvero uno stupido: Jon Snow era il figlio bastardo di Ned Stark e lady Catelyn, per quanto spirito materno potesse avere, non lo avrebbe mai accettato come figlio suo. Era inutile continuare a restarci male, quella situazione durava ormai da sempre. Theon lo avrebbe volentieri risvegliato dai suoi sogni, due schiaffi ben piazzati per fargli afferrare che non avrebbe mai avuto una madre. Non capiva proprio di cosa si lamentasse: lui, almeno, aveva un padre al suo fianco).

0.6 Quando il suo arco vibrava dopo lo scocco della freccia sembrava che gli dicesse “Bravo”.
(Sin da piccolo aveva sempre colto l’occasione per mettersi alla prova, per dimostrare che con un arco ed una freccia era lui il migliore in campo. Un bersaglio molto lontano o un animale particolarmente veloce non erano mai stati un problema; lui, semplicemente, piegava le gambe, incoccava una freccia e scagliava il colpo con invidiabile naturalezza. La vibrazione del suo arco era il suono che preferiva in assoluto, anche più delle urla estasiate delle donne, poiché lo riempiva di orgoglio e, ad ogni obbiettivo centrato, lo convinceva del fatto che, in qualsiasi situazione, aveva un amico su cui poter contare).

0.7 Imbrattava con disegni gli angoli delle pergamene.
(Non aveva mai dato molta importanza e quelle cose, la scrittura, la lettura, lo studio era roba per maestri, per topi da biblioteca; lui preferiva di gran lunga imparare con la pratica. Maestro Luwin, però, non era dello stesso parere e lo costrinse a seguire le sue noiosissime lezioni insieme ai ragazzi Stark. Per ammazzare il tempo Theon aveva preso l’abitudine di disegnare le prime cose che gli venivano in mente – di solito omini che combattevano o tette giganti – ai lati del foglio, scatenando l’ira del maestro e le risate “disonorevoli” di Robb e Jon). 

0.8 Insegnò a Robb come baciare.
(Voleva un gran bene a Robb e, conoscendolo, aveva imparato anche a capirlo un po’: quando abbassava e chiudeva gli occhi contemporaneamente, per esempio, significava che si vergognava di qualcosa. Infatti scoprì in questo modo che, a tredici anni, l’erede di Grande Inverno non aveva ancora baciato nessuna ragazza. Lui la prese sul personale, quasi come se fosse l’ennesima sfida, e gli trovò una ragazza abbastanza carina fra quelle che frequentavano l’osteria più vicina. Robb aveva paura di fare una figuraccia e allora lui gli insegnò come fare.“Muovi la lingua più o meno così” gli disse, per poi scoppiare a ridere guardando i tentativi dell’amico di imitarlo. Era stato uno spettacolo davvero raccapricciante, ma non si era mai divertito tanto in vita sua. Alla fine, però, si sentì orgoglioso del suo allievo che superò la prova con grandissimo successo).

0.9 Gli piaceva affacciarsi alla finestra ed immaginare il mare.
(Non aveva mai dimenticato il rumore delle onde che si infrangevano sulle dure rocce di Pyke, o quel blu intenso che inghiottiva tutto il resto, uniformandosi all’orizzonte col cielo; anche col passare degli anni quel ricordo non sbiadiva mai. Sapeva bene che il mare, ormai, era molto lontano dai suoi alloggi, eppure ogni giorno, quando si affacciava sul panorama imbiancato di Grande Inverno, sembrava essere un po’ più vicino).

10 Aveva paura di impazzire.
(Giù nelle segrete urlava a squarciagola la sua paura di impazzire, di impazzire, di impazzire.
Forse, però, era già troppo tardi: si rese conto di essere diventato matto nello stesso momento in cui aveva cominciato ad avere più paura di vivere che di morire).


Note d'autrice:

Fanfiction ripubblicata in seguito a furto di account, pardon. Quel cucciolo di Theon è destinato a soffrire, povero tesoro. 
Sono proprio pessima, non so cos'altro aggiungere visto che ho dimenticato cosa avevo intenzione di dire. In questo caso, inserisco una malediazione a Martin e agli sceneggiatori che stanno trattando la situazione di Theon con orribile crudeltà, perché una maledizione ci sta sempre.
Ah, prima che mi veniate a prendere con i forconi a casa manco fossi Shrek, Theon nella serie tv è stato portato a Grande Inverno a otto anni, non a dieci. Ecco, forse era questo che volevo pecisare.
Un abbraccio random a tutti coloro che leggeranno. :3
   
 
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